PROGETTO di VITA
 
Dallo STUDIO della PAROLA 
al VIVERE la PAROLA
 
   L’uomo vive di ogni Parola che esce dalla bocca da Dio. L’umanità appare oggi, più di ogni altro tempo, allontanarsi dall’amore del Padre e non può così porsi in quell’ascolto - che è e si fa obbedienza - della Verità che ci rende Figli del Padre, Fratelli in Cristo, capaci dell’Amore dello Spirito Santo, rivestiti dalla Trinità attraverso il dono di Maria Ss.
   Ascoltiamo l’invito di Sua Santità Giovanni Paolo II, che riecheggia il messaggio di Maria Ss. a Medjugorje, raccolto da P. Laurentin.
                       GIOVANNI PAOLO II          7 marzo 1993
  «Bisogna tornare a Dio: riconoscere e rispettare i diritti di Dio! Chiediamo alla Vergine Santa questa rinnovata consapevolezza. La sua presenza ammonitrice e materna tante volte si è fatta sentire, anche nel nostro secolo: sembra quasi che Ella voglia avvertirci dei pericoli che incombono sull'umanità. Alla forza oscura del male, Maria ci chiede di rispondere con le pacifiche armi della preghiera, del digiuno, della carità: ci addita Cristo, ci porta a Cristo. Non deludiamo le attese del suo cuore di Madre».
 
            MARIA Ss. a Medjugorje, mercoledì 21 luglio 1982 
  «Il digiuno migliore è quello a pane ed acqua. Con il digiuno e le preghiere si possono fermare le guerre e sospendere le leggi della natura. La carità non può sostituire il digiuno. Coloro che non possono digiunare possono tuttavia sostituirlo con la preghiera, la carità e la confessione; tutti però, salvo i malati, devono digiunare».   da: Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje - Queriniana 1988 - p. 169
 
   Come attuare e vivere la Parola, se non in una fraternità che si fa comunità? Il modello, come dice Benedetto XVI, è la Comunità primitiva, ove i doveri del Vescovo erano questi:
 
   Il Vescovo deve procurare all’orfano quella assistenza che egli poteva avere da suo padre, alla vedova quella protezione che suo marito le assicurava, alla ragazza il marito, un lavoro all’operaio, la misericordia all’abbandonato, l’alloggio al forestiero, cibo agli affamati, vestito a chi è nudo, sollievo ai malati, assistenza ai carcerati.                   Dalle “Costituzioni apostoliche”  8.2    (Da: I Santi e i Beati della Chiesa d’Occidente e d’Oriente p. 578 - Mario Sgarbossa - Ediz. Paoline 1998).
 
   Doveri che sono l’attuazione dell’amore alle parole di Gesù tramandate dagli Evangelisti e dettate ad una sua voce, Maria Valtorta, attestata vera da Maria Ss. a Medjugorje, Sua Santità Pio XII, P. Pio, Madre Teresa di Calcutta, il Beato P. Allegra...
   
   Gesù: «E i poveri troveranno non due o dieci, o cento amici fra i ricchi, ma tutti coloro che credono nel Maestro uniranno i loro beni per aiutare i fratelli senza beni. Perché d'ora in poi non più sarà detto “prossimo” il proprio simile, ma “fratello”, in nome del Signore».   Da: Maria Valtorta - L’Evangelo come mi è stato rivelato Vol. 6 Cap. 407.3 (Il Poema dell’Uomo-Dio Vol. VI p. 748)
 
   Siamo Fratelli, Figli quindi dell’Amore del Padre! E possono i fratelli non vivere insieme?! La Comunità si nutrirà dell’ascolto di ogni parola che viene da Dio, nel passato, nel presente e nel futuro.
  Nel passato: ciò che la Chiesa ci dà a credere, nell’ascolto dei Santi e delle Voci riconosciute da quella Voce delle Voci  che è la Chiesa.
  Nel presente: ogni apparizione, anche – specie - quelle mariane, escludendo solo quelle giudicate inattendibili. 
  Nel futuro: ugualmente, nella sollecitudine-gioia che ci fa aperti alla Trinità che crea, ci guida e ci parla anche nel domani! Parla a tutti noi, come ci rivela Maria Ss. a Kibeho, apparizione approvata: «Quando Io mi faccio vedere da qualcuno per parlargli, voglio rivolgermi al mondo intero. Se ora vengo nella parrocchia di Kibeho, non significa che vengo solo per Kibeho o per la diocesi di Butare, oppure per ilRuanda, o per tutta l'Africa. Io mi rivolgo al mondo intero». 
                                                        Maria Ss. a Marie-Claire, 27 Marzo 1982   
 
   Dall’ascolto nasce la condivisione, verso una comunità costruita da pietre vive, cioè da ogni battezzato che si consacri, Sacerdote, Suora o “Laico” sposato o no, dato che il Battesimo ci fa Sacerdoti, Re e Profeti!
   All’inizio sarà un pugno di lievito, alcune persone che si riuniscano nel Suo Nome: “Quando 2 o 3 si riuniscono nel Mio Nome, Io sono presente”.
    Oltre all’ascolto-meditazione-condivisione della Parola come non pregare insieme, specie il Rosario, come non partecipare ai Sacramenti, come non gioire dell’adorazione eucaristica, vissuta - appena possibile - nella forma dei Tabernacoli viventi di Vera Grita,  e ad una forma di vita comunitaria che partendo da alcuni incontri settimanali diventino consuetudine giornaliera? E come non ricordarsi dei nostri fratelli che aspettano le nostre preghiere? La comunità metterà in evidenza una azione a favore delle anime del Purgatorio e una collaborazione fraterna con quanti operano in loro aiuto.
   Tutto questo, dove? Nella semplicità della abitazione di ogni fratello: quando sarà il tempo di abitare insieme in una dimora più spaziosa, la Provvidenza che ha già dato mezzi per vivere a ciascuno, farà unire i loro beni e manderà il necessario… come ha fatto, per un esempio attuale, a P. Eugenio,  fondatore di un nuovo ordine religioso, attuato sull’invito di Maria Ss. a Medjugorje:
   Vicka ha detto a Padre Eugenio Maria La Barbera, missionario P.I.M.E. in Brasile, recatosi a Medjugorje: «Ha detto la Madonna che tu devi aprire un nuovo ordine religioso. Devi usare i soldi che hai avuto in eredità da tuo padre, perchè quei soldi non sono tuoi, ma di Dio».
   P. Eugenio ha fondato la congregazione “I Discepoli di Gesùper la Gloria di Dio” (sempre fedele al Magistero della Chiesa eai suoi insegnamenti), congregazione riconosciuta da Sua Eccellenza Dom Figueredo, Vescovo di San Paolo il giorno 11 febbraio 1995.
   Di quest'ordine fanno parte sacerdoti, religiosi, coppie sposate e laici consacrati (esterni ed interni) che sulla base dei Messaggi di Maria Ss. (compreso il digiuno il venerdì a pane ed acqua) praticano la contemplazione e l'aiuto ai bambini di strada.  
   Padre Eugenio aveva fretta di aprire strutture di accoglienza per i bambini, e si lamentava colla Vergine (la cui statua è nella Chiesa del quartiere) del mancato arrivo di soldi (400.000 $ in totale). Vicka, recatasi in Brasile, gli riferì: «Ha detto la Madonna di piantarla di lamentarsi che i soldi arriveranno al momento giusto». Dopo qualche mese un signore andò a trovare p. Eugenio e, visti i disegni dei progetti fatti dai bambini di strada, dietro domanda del padre: «Vorrebbe finanziarne uno?» rispose: «Cominci pure tutto, per 400.000 $»!
     Per informazioni: Padre Eugenio Maria (o Irmão Ricardo)
     Estrada da Cocaia, 3.973 - CEP 04856-070
     Jardim Mirna - São Paulo BRASIL
     (011) 520.0047 Fax: (011)520.4436
 Da: “Siate fieri di ognuna delle mie parole – I primi anni 1981-1987”  Comunità Medjugorje-Valtorta       Edizione fuori commercio 
 
   Nel frattempo, ciascuno mette a disposizione del prossimo le sue capacità di servire: dai lavori semplici – dalla cucina all’impianto elettrico, dalla medicina alla teologia, in una apertura ai bisogni dei poveri.
   Nell’attesa gioiosa di incontrare persone con cui condividere il progetto, anche chi è unico – perchè solo è chi è senza Dio – è già in comunione con chi è lontano e vive aperto alla comunità, cioè a Dio e ai fratelli, e rende a Dio frutto dai talenti che ha avuto, e ai fratelli un servizio che diviene proposta viva della Parola, partecipe alla nuova Evangelizzazione di cui c’è bisogno.
 
& Comunità Medjugorje-Valtorta X