Da:
P. Raymond Spies - Edizioni Dehoniane
- Roma (Via Casale San Pio V, 20) 1990
Titolo originale:
Messages
de
@ Edizioni Dehoniane Via Casale S. Pio V,
20 - 00165 ROMA Tel. 06/62.35.332 -
62.24.996
Traduzione di Enrico Alberti - Copertina di
Federica Bramucci
1a edizione italiana giugno 1990 - 1a ristampa ottobre 1990 ISBN 88-396-0323-9
POCHE PAROLE DI
PROEMIO
Dal 30 giugno 1985,
Io avevo già pubblicato un libro sulla
Vergine circa tredici anni fa...
Nel Settembre 1986 avevo poi dato alle
stampe un libretto sulla Vergine che piange in Canada. E non sapevo ancora che
anche in Corea una statua versava lacrime...
Eppure, erano anni che dicevo nelle mie
preghiere: « Oh Vergine Maria, perché non appari in
Corea, dove tante anime pie, semplici, piccole, umili, ti pregano con così
grande fervore e amore? ».
La risposta venne. Ricevetti una telefonata
di un vecchissimo sacerdote coreano che mi disse: « Ho
letto il tuo libretto sulla Vergine. Ma lo sai che una statua della Vergine
versa lacrime in Corea?... » Era la sera della prima
Domenica di Avvento del 1986.
Il 13 e il 14 Gennaio
1987 ero in ginocchio davanti alla statua che aveva già versato tante lacrime.
Potei parlare a lungo con quella che ormai
tutti chiamano semplicemente Giulia, prescelta dalla Vergine come sua
portavoce.
Giulia aveva letto il mio libretto.
Mi
chiese di mostrarle « che cosa si dovesse fare ». E io mi ci provo.
E per provare, ho pubblicato i Messaggi in
coreano. In meno di due anni se ne sono diffuse 270.000 copie in tutto il
Paese.
La traduzione in francese è stata portata a
termine. E' stato un lavoro lungo e particolarmente laborioso. Mi sono avvalso
dell'aiuto del Professor Martin Ahn Ung-Ryòl e della Signorina Marie-Rose
Touret, di Bruxelles. A loro va la mia profonda
riconoscenza. Ora li pubblichiamo anche in italiano.
E' probabile che
Spetta a ciascuno di noi rispondere al Suo
appello con amore e generosità.
QUALCHE CENNO SU GIULIA
SU SUO MARITO E SUI SUOI FAMILIARI
Ecco quello che Giulia - dietro mia
richiesta - ha scritto nel suo secondo diario, cominciato nel Gennaio del 1987:
« Scrivo questo
diario guardando alla mia vita passata, che non è stata né lunga, né corta.
Questo passato, in cui tutto mi accadeva in
maniera imprevedibile, durante il quale ho riso, ho pianto, mi sono adirata per
motivi puramente umani, questo passato, lo trovo odioso.
Mi era difficile capire il senso della vita.
Fino all'età di quattro anni sono vissuta
felice in seno ad una famiglia molto unita: cioè, mio padre, maestro di scuola
a Kwangju 1, mia madre, un fratellino nato due anni dopo di me
e mio nonno.
1 Capoluogo, prefettura della provincia di Ciolla-Namdo
Ma la sventura colpì la mia famiglia quando
si scatenò la guerra di Corea, il 25 Giugno 1950.
All'arrivo delle truppe comuniste, ci demmo tutti alla fuga. Ma mio padre e mio
nonno caddero prigionieri dei comunisti. Non ritornarono più. Non ne abbiamo
mai più avuto notizia. Sono stati uccisi? Sono stati deportati nella Corea del
Nord?
Dall'età di quattro anni in poi, la mia vita
non è stata che un susseguirsi di lacrime. Ero una timida, un'isolata, una
creatura desolata che non riusciva a trovare la sua libertà e una sua propria volontà. Tutti mentivano; il cielo era buio; mi
sentivo sola, e vagavo senza sosta per la nostra casa di campagna, invocando il
padre che avevo perduto.
Le tenebre erano forse le mie sole amiche e
il pianto era l'unico riposo che mi consolasse.
Quando il mio fratellino morì, all'età di
tre anni, rimasi sola con mia madre. Non ci furono risparmiate né le
difficoltà, né le sofferenze.
Partimmo e andammo a vivere insieme a Kwangju.
Mia madre lavorò con grande coraggio per
permettermi di continuare gli studi delle Scuole Medie, che completai all'età
di diciotto anni.
Nel 1972, quando avevo 25 anni, sposai
Giulio. Ci sono nati quattro figli.
Adesso, cioè nel 1988, la nostra figlia
maggiore, Rosa, ha sedici anni. E' studentessa dell'ultimo anno delle Medie
Superiori (High School). Tommaso ha quattordici anni,
e frequenta il primo anno delle Superiori. Teresa, di dodici anni, ha
cominciato a frequentare le Medie Inferiori, e l'ultimo, Filippo, che ha dieci
anni, fa la quarta elementare ».
A questo punto, vi riassumo in breve quanto
è scritto in questo secondo diario.
Sposa e madre ancora giovanissima, Giulia
cominciò ad essere afflitta da varie malattie. Fu più volte ricoverata e poi
rimandata a casa, dove a detta dei medici - non le restava che attendere la
morte.
Ma Giulia persisteva nel volersi curare per
poter aiutare la madre e per non abbandonare i suoi quattro bimbi ancora
piccini. Ricordava quanto aveva sofferto per la mancanza di suo padre, che le
era stato strappato dai comunisti.
Tuttavia, ad un certo punto finì per
rendersi conto che per lei ormai non c'era più speranza. Infatti
scrive: « ... I dottori erano del parere che non c'era più niente da fare se
non aspettare la morte. Quando tornai a casa, i miei fecero tutto quanto era in
loro potere per aiutarmi. Ma invano. A questo punto, mi ero rassegnata a morire
».
Più avanti, scrive ancora: « Avevo persino preparato del cianuro di potassio 2 e un testamento destinato a
colei che sarebbe diventata la seconda moglie di mio marito. Fu allora che, per
mezzo di mio marito, il Buon Dio mi chiamò alla Chiesa ».
2 che avrebbe potuto ingerire da sola.
Giulia aveva prima tentato di ricorrere a
certi « mezzi legati alla superstizione ». Ma vi rinunciò subito, rendendosi
conto che non era quella la via da seguire. Frequentò anche per qualche tempo
Seguendo il consiglio di una parente, si era
prima consultata con un sacerdote coreano, che aveva fama di persona
eccellente.
Giulia gli disse: «
Se Dio esiste, è troppo crudele con me. Che ho fatto per dover bere questo
calice così amaro? (Nel parlare di calice amaro, io
intendevo la morte, ma dagli altri fu interpretato come calice della
sofferenza) ».
« Il Padre mi rispose:
"Ma non sai che la grazia della sofferenza è ancora più grande della
grazia della salute? Tu l'hai ricevuta nel tuo corpo malato. Io stesso
non ho avuto la fortuna di una tale grazia. Devi
credermi".
Queste parole venivano, per la bocca del
Padre, dallo Spirito Santo. In quello stesso istante sentii il mio corpo gelato
diventare caldo e sudai copiosamente.
Credetti al Padre
e comprai tutto quello che ritenevo necessario per poter pregare
Giulia prosegue: «
Tre giorni dopo essermi incontrata col prete, ebbi un sogno, o meglio, udii
soltanto una voce che mi diceva: "Accostati al Vangelo; in verità, le
parole del Vangelo sono le Mie parole viventi". Mi svegliai: erano le tre
del mattino. Aprii il libro a caso, e mi capitò sotto gli occhi il racconto
dell'emorroissa. La donna era stata guarita in virtù della sua grande fede. Si
era detta: "Se riuscirò solo a toccare
Per darmi
Mio marito ne fu felicissimo; per lui, sua
moglie era stata risuscitata. Fu per questo che mi portò due volte a fare un
viaggio, dicendo che si trattava di un secondo viaggio di nozze.
Potemmo anche aprire un salone di
parrucchiere, mentre prima non avevamo neanche i mezzi per prendere in affitto
una stanza.
E' stato il Signore che ci ha visitati,
elargendo su di noi molto più di quanto avremmo potuto sperare... »
« Sono sempre stata
dalla parte dei deboli. La nostra casa era chiamata l'alloggio dei mendicanti e
dei venditori ambulanti. A volte, davo loro da mangiare a costo di privarmene
io stessa. La gente mi chiamava "angelo" o "fata". Penso
che il Buon Dio mi abbia salvata perché sapeva che la mia vita era volta verso
il bene.
Ed è stato in queste circostanze che Dio ha
stabilito un rapporto fra Lui e me. Gli avevo chiesto di farmi crescere
spiritualmente, e fu così che alle tre del mattino ebbe inizio un dialogo fra
Dio e me. Io non facevo che ripetere: "Signore, perdona questa
peccatrice".
Sentii allora una Voce che veniva dal Cielo.
Era la stessa Voce che avevo udita tre giorni prima. Per tre volte
Nell'Aprile del 1982, avevo offerto di nuovo
le mie sofferenze al Signore. Gli avevo detto: "Signore,
anche se le malattie faranno soffrire il mio corpo così vile, sarei talmente
felice se potessero servire, non fosse che appena di un poco, ai Tuoi Disegni!
".
Fu da quel momento che le sofferenze
cominciarono a poco a poco ad assalirmi, e che Gesù mi fece vedere, in varie
occasioni, il suo Cuore aperto.
Un'altra volta, mentre mi trovavo nella Casa
di Ritiro delle Suore del Piccolo Fiore 3, alle tre del mattino mi apparve Gesù col petto
aperto: il Suo Cuore dilaniato sanguinava. Ho gridato:
"Signore, che posso fare per il Tuo Cuore dilaniato? ". Il
Signore mi ha risposto: "Ogni volta che i peccatori commettono una colpa,
un lembo del Mio Cuore si strappa. Almeno tu, che mi conosci, non dovresti
riparare il Mio Cuore così dilaniato?". "Sì, Signore, riparerò il Tuo
Cuore".
Dopo questo fatto, fui ricoverata varie
volte in ospedale.
Ogni volta, Gesù mi fece la grazia di
soffrire non soltanto in modo umano. Meditavo continuamente sui Sette Dolori
della Vergine.
Poi, nel Maggio del 1985, dovetti prepararmi
di nuovo alla morte.
E ogni volta che passavo da un ospedale
all'altro, offrivo sempre le mie sofferenze per la conversione dei peccatori.
Mi alzavo alle cinque per meditare sulle Cinque Piaghe di Gesù e sui Sette
Dolori della Vergine, e continuavo così fino alle sette. Così, la mia vita di
preghiera continuava anche negli ospedali. Accendevo anche due ceri per
supplicare il Signore di degnarsi di illuminare i peccatori.
Quando uscii per l'ultima volta
dall'ospedale, dovevo far uso di un apparecchio respiratorio che mi opprimeva
il petto e mi rendeva penoso respirare.
Quando entrai in ospedale, riuscivo ancora a
mangiare il riso, ma allorché ne uscii, non ce la facevo neanche a inghiottire
il brodo di miglio filtrato.
Eppure è stato proprio allora, durante le
mie sofferenze, che ho offerto un maggior numero di preghiere e di sacrifici.
Dovevo ringraziare il Buon Dio anche se mi richiamava a Sé. I miei figli erano
cresciuti; avevano messo da parte qualche soldo... Di che cosa potevo aver
paura, se seguivo
Il 29 giugno 1985, andai in autobus, con
alcune cristiane della Parrocchia, al villaggio "Kkot
Tongnai" (Villaggio dei Fiori) ».
In questo villaggio, un prete coreano
accoglie i mendicanti senza alloggio o malati, gli handicappati abbandonati,
gli emarginati più diseredati. Tutto è gratuito. Nel 1987, questo prete aveva
già raccolto più di 900 bisognosi. Molte persone, sia cristiani che no, vi si
recano o aiutano questa opera.
Giulia mi ha raccontato personalmente che
lei e le sue compagne erano rimaste molto commosse e impressionate, durante la
loro visita al Villaggio dei Fiori, nel vedere tanta infelicità. Nel visitare
le camere dei malati, Giulia cercava di prestare quel poco di aiuto che poteva,
poiché in ognuno di essi vedeva Gesù.
Giulia scrive:
« Rientrai a Naju
verso le 23,30 del 30 Giugno... Recitai il Rosario per
la conversione dei peccatori e per
Mentre dicevo: "Santa
Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra
morte. Amen", feci un "Oh!!" di
meraviglia. Nel guardare gli occhi e le gote della statua della Vergine, avevo
visto colare delle lacrime. Non sapevo se si trattasse di gocce di acqua o di
lacrime. Profondamente turbata, svegliai mio marito che si era appena
addormentato. Era quasi mezzanotte. Per essere ben certi, riguardammo insieme e
constatammo che erano proprio lacrime ».
Il 1 Luglio 1985
Giulia scrive: « Mi alzo verso le sei e vado subito a vedere la statua. L'acqua
santa con cui l'avevo aspersa era completamente scomparsa. Le lacrime, che la
sera prima colavano dall'occhio sinistro, ora sgorgavano da entrambi gli occhi.
Perplessi da questo fatto straordinario, mio
marito ed io recitammo le nostre preghiere. Chiedevamo insistentemente alla
Vergine di spiegarci il motivo del Suo pianto ».
A partire dalle nove e mezzo, comincio a
sentirmi in preda ad una sensazione straordinaria (come quella che ebbi durante
le Assemblee del Rinnovamento Carismatico). A un certo punto non sono più
capace di resistere e telefono alle Suore della Parrocchia. Non risponde
nessuno. Allora telefono in Canonica, ma inutilmente...
Nel frattempo, erano arrivati da me alcuni
membri di un "praesidium" della Legione di
Maria. Recitammo insieme il Rosario davanti alla
statua che versava lacrime. Li pregai di non farne parola con alcuno. Ma mi
risposero che non c'era alcun motivo di tenere nascosto il fatto. Io insistetti
e tentai di nuovo di mettermi in contatto telefonico con le Suore. Ma non
rispose nessuno.
Al mio ritorno da una visita ad alcuni
malati, appresi che durante la mia assenza era venuta parecchia gente, alcuni
addirittura dalla città di Kwangju ».
Da quel momento, gli eventi precipitano:
accorrono cattolici, protestanti e persone non cristiane.
Le strade sono affollate... Viene istituito
un servizio d'ordine. Il lavoro nel salone da parrucchiere si disorganizza, con
grande irritazione delle pettinatrici che non riescono più a portare a termine
il loro lavoro.
I visitatori possono trattenersi davanti
alla statua appena il tempo necessario per recitare una posta del Rosario. La stanza dove si trova la statua è sempre
affollata... Le lacrime continuano a colare anche di notte, e le file di
visitatori non hanno tregua. Giulia e la sua famiglia non sanno più dove
rifugiarsi, e dormono dove possono. La loro vita è totalmente sconvolta: i
bambini non sanno dove studiare, né dove fare i compiti. Non esiste più un
orario per i pasti. Giulio, buono com'è, accetta senza fiatare; e così pure i
ragazzi.
In passato, nel vedere che la moglie si
dedicava alle opere della Parrocchia, Giulio le aveva detto: « Ti cedo al 50%
al Signore ». Poi, quando vide la statua che piangeva e Giulia che veniva
letteralmente accaparrata dalla folla dei visitatori, le disse: « A questo
punto, ti dono al 100% alla Vergine ». E da quel giorno non è mai venuto meno
alla sua parola e si è dedicato anche lui al Suo servizio, eccezion fatta per
le ore di lavoro.
Dal 18 Luglio in poi, Giulia riceverà
parecchi Messaggi dalla Vergine. Sono tutti trascritti in questo libretto.
I diari di Giulia svelano la sua personalità
e l'azione rapida e profonda della Vergine sulla sua anima e su tutta la sua
vita. Giulia comprende molto presto che deve diventare piccola: una piccola
anima.
Le dice di obbedire sempre, anche ai suoi
inferiori. E le assicura che Lei è al colmo della gioia quando la vede
accettare anche le più piccole sofferenze.
Sì,
Nella biografia di Marthe
Robin leggiamo che
E' stato così in Corea durante i due secoli
della Chiesa di questa regione 4, ed è così anche al giorno d'oggi, particolarmente
a Naju, dove
4 Nel 1779 alcuni letterati, che avevano letto e
meditato su libri cristiani, si convertirono alla fede cristiana cattolica.
Molti vengono a cercare l'amore di Dio che
hanno perduto... Quante conversioni! Quante guarigioni di anime e, a volte,
anche di corpi!
Noialtri sacerdoti, noi predichiamo e
rimettiamo i peccati a chi si accosta al confessionale.
A Naju, laici
ferventi vedono un incessante affluire di anime che vengono per esprimere alla
Vergine tutto il loro amore e la loro riconoscenza; vedono affluire anime che
vogliono rifugiarsi nel Suo Cuore misericordioso e materno per trovarvi una
nuova pace del cuore, il perdono, la forza per seguire di nuovo Gesù.
E Giulia, sempre in preda a terribili
sofferenze, rimane ciononostante aperta e accogliente per tutti.
Sono stato testimone di sue estasi, durante
le quali ha sperimentato le atrocità della Crocifissione.
Il 19 Ottobre 1987
era il primo anniversario delle lacrime di sangue. Dopo una Messa celebrata
davanti alla Statua, Giulia cadde in estasi per un'ora e venti minuti e subì
per la prima volta i patimenti della Passione. Una stimmata
con gocce di sangue comparve sul suo piede destro.
Il 29 Gennaio 1988,
Giulia sperimentò ancora una volta, durante un'estasi, le torture della
Passione. Quella volta, le stimmate comparvero nel palmo di entrambe le mani e
versarono sangue. Quelle indicibili sofferenze durarono più di un'ora.
Il 4 Febbraio, dopo un Messa celebrata
davanti alla Statua, Giulia cadde lentamente riversa ed entrò in estasi. Erano
le 11,40. Venti minuti più tardi, cacciò all'improvviso un urlo lacerante: di
colpo, il suo corpo assunse la forma e la posizione di Gesù Cristo in croce.
Lo spettacolo di quegli atroci dolori era
insostenibile; i presenti non poterono trattenere le lacrime.
Presi leggermente fra le
mie la mano destra di Giulia. Dalle stimmate delle due mani colava
sangue. Supplicai
Fino a quel giorno, era stata
Le persone che avevano assistito all'estasi
di Giulia rimasero sbalordite e provarono un senso di grande gioia.
I cristiani della Parrocchia hanno grande
stima di Giulia, di suo marito e dei loro figli. Molti di loro vengono
volontariamente ad aiutarli nel loro apostolato, nella manutenzione dei locali,
ecc.
Sia l'ex-Parroco, padre Johan Pak Hi-dong, sia il Parroco
attuale, Padre Lee Lazaro, i quali hanno visto spesso
le lacrime della Vergine, aiutano con sollecitudine e affetto Giulia e suo
marito nella missione affidata loro dalla Vergine Maria.
Che cosa ci riserva l'avvenire?...
Dopo aver scritto queste parole, avevo
apposto la mia firma e la data: 30 Giugno 1988.
Speravo di poter pubblicare subito i
Messaggi dati dalla Vergine fino a quel giorno. Ma tutto sembra complottare
perché
Sono passati i giorni... Intanto i Messaggi,
pubblicati in lingua coreana, si diffondono (oggi siamo arrivati a 290.000
esemplari). I pellegrini, preti, religiosi e cristiani, vengono a pregare
davanti alla Statua (nel 1988, ne sono stati registrati più di 16.000, ma
questa cifra non rappresenta che un terzo del numero effettivo, a quanto ci
dice la persona che ha tenuto aggiornate le statistiche).
Giulia, intanto, continuava a patire atroci
sofferenze, soprattutto quelle che
I giorni passavano... Più nessuna lacrima...
La traduzione in francese dei Messaggi viene
effettuata a poco a poco. E' un'impresa lunga e laboriosa. Gli specialisti
classificano infatti il coreano fra le due o tre
lingue più difficili del mondo.
In Novembre, Giulia e il marito si recarono
in Giappone. Si erano uniti ad un gruppo di pellegrini che andavano ad Akita per venerare
L'8 Dicembre si approssimava. Dal 24 Maggio
(Festa di Maria Ausiliatrice) più nessuna lacrima.
Ma
Arrivò l'8 Dicembre... Faceva tornare in
mente l'indimenticabile 8 Dicembre 1987, passato come
nell'isolamento, in disparte dalle solenni cerimonie liturgiche ufficiali; ma
fu accanto alla Vergine che piangeva di continuo, che sentimmo vicinissimo a
noi tutto il "Cielo invisibile". L'emozione era calma,
ma intensa, ed è rimasta indimenticabile.
Anch'io aspettavo, speravo...
Il Venerdì 27 Gennaio, Giulia andò in estasi
dalla 22,50 alle 23,50 e patì le sofferenze della
Croce per circa trenta minuti.
Il Sabato 28 Gennaio
Giulia e il marito Giulio vennero ad Anyang
per discutere con me di vari problemi. Dopo alcuni scambi di idee, mi venne in
mente che dovevo preparare Giulia ad una possibile nuova forma di sofferenza, e
cioè, gli assalti, i tormenti, le sevizie di Satana.
Da casa mia, gli sposi si recarono a Mirinae, noto luogo di pellegrinaggio, dove sarebbero stati
ospiti delle Suore della Congregazione del Cuore di Maria.
E fu lì che il giorno seguente, cioè il 29,
Giulia subì una terribile e lungo assalto di Satana, e
quindi ricevette le 5 stimmate e le 6 piaghe in fronte (i dettagli sono
riferiti nei due Messaggi del 29 gennaio).
La mattina del 29, una suora di Mirinae mi telefonò per mettermi al corrente di quello che
era successo a Giulia, pregandomi di andare da lei. Arrivai da Giulia verso le
14,40 e le potei parlare per qualche minuto. Era a letto. Il marito mi fece
vedere le sue nuove piaghe e i segni dei graffi di Satana (vedi i due Messaggi
del 29 Gennaio). Verso le 14,50 Giulia entrò a poco a poco in estasi. Alle 15,
patì per la seconda volta le sofferenze della Croce.
Intanto, Satana continuava i suoi assalti
contro di lei.
Il 23 Febbraio,
Scrivo queste righe dopo aver terminato la
traduzione di questo Messaggio. Sarà l'ultimo Messaggio di questo fascicolo di
Messaggi che qui pubblico. Se
Mentre scrivo, Giulia si trova in ospedale,
dove è stata operata in seguìto alle atroci torture
subìte senza posa.
Suo marito, sempre buono, mite, paziente e
coraggioso, accetta, a nome suo e di sua moglie, tutto quello che
Che cosa ci riserva in futuro
Uno dei miei più affabili
e ferventi amici sacerdoti mi ha appena scritto: « Tienimi al corrente: voglio
consolare
Possano tutti coloro che leggeranno questi Messaggi
e li mediteranno, diventare i consolatori affettuosi e filiali della Vergine!
Raymond Spies
Anyang, 19 Marzo
1989,
Festa di S. Giuseppe
In conformità ai decreti di Urbano VIII,
l'Autore e l'Editore dichiarano di non volere attribuire a quanto di
straordinario si racconta in questo libro altra fede se non quella umana e di
non volere prevenire il giudizio definitivo della Chiesa, al
quale l'Autore e l'Editore intendono sottomettere il loro in tutto.
Comunità Medjugorje-Valtorta
Tel. 019.829371
E-mail: giuseppe.benecchi@tiscali.it