Da: LA MADONNA PIANGE A NAJU (Corea del Sud)

      P. Raymond Spies  -  Edizioni Dehoniane - Roma (Via Casale San Pio V, 20) 1990

 

Titolo originale:

   Messages de la Vierge qui pleure à Naiu, Corée du Sud,    @ P. R. Spies

   @ Edizioni Dehoniane  Via Casale S. Pio V, 20 - 00165 ROMA  Tel. 06/62.35.332 - 62.24.996

   Traduzione di Enrico Alberti - Copertina di Federica Bramucci

   1a edizione italiana giugno 1990  -  1a ristampa ottobre 1990   ISBN 88-396-0323-9

 

   POCHE PAROLE DI PROEMIO

 

   Dal 30 giugno 1985, la Vergine piange anche nella Corea del Sud.

   Io avevo già pubblicato un libro sulla Vergine circa tredici anni fa...

   Nel Settembre 1986 avevo poi dato alle stampe un libretto sulla Vergine che piange in Canada. E non sapevo ancora che anche in Corea una statua versava lacrime...

   Eppure, erano anni che dicevo nelle mie preghiere: « Oh Vergine Maria, perché non appari in Corea, dove tante anime pie, semplici, piccole, umili, ti pregano con così grande fervore e amore? ».

   La risposta venne. Ricevetti una telefonata di un vecchissimo sacerdote coreano che mi disse: « Ho letto il tuo libretto sulla Vergine. Ma lo sai che una statua della Vergine versa lacrime in Corea?... » Era la sera della prima Domenica di Avvento del 1986.

   Il 13 e il 14 Gennaio 1987 ero in ginocchio davanti alla statua che aveva già versato tante lacrime.

   Potei parlare a lungo con quella che ormai tutti chiamano semplicemente Giulia, prescelta dalla Vergine come sua portavoce.

   Giulia aveva letto il mio libretto.

   Mi chiese di mostrarle « che cosa si dovesse fare ». E io mi ci provo.

   E per provare, ho pubblicato i Messaggi in coreano. In meno di due anni se ne sono diffuse 270.000 copie in tutto il Paese.

   La traduzione in francese è stata portata a termine. E' stato un lavoro lungo e particolarmente laborioso. Mi sono avvalso dell'aiuto del Professor Martin Ahn Ung-Ryòl e della Signorina Marie-Rose Touret, di Bruxelles. A loro va la mia profonda riconoscenza. Ora li pubblichiamo anche in italiano.

   E' probabile che la Vergine non abbia finito di palesarci la sua sofferenza, e che continuerà a parlarci.

   La Vergine ci supplica di rendere noti i suoi Messaggi e di metterli in pratica. Sono Messaggi destinati agli uomini di tutto il mondo.

   Spetta a ciascuno di noi rispondere al Suo appello con amore e generosità.

 

          QUALCHE CENNO SU GIULIA

       LA PRESCELTA DALLA VERGINE,

   SU SUO MARITO E SUI SUOI FAMILIARI

 

   Ecco quello che Giulia - dietro mia richiesta - ha scritto nel suo secondo diario, cominciato nel Gennaio del 1987:

   « Scrivo questo diario guardando alla mia vita passata, che non è stata né lunga, né corta.

   Questo passato, in cui tutto mi accadeva in maniera imprevedibile, durante il quale ho riso, ho pianto, mi sono adirata per motivi puramente umani, questo passato, lo trovo odioso.

   Mi era difficile capire il senso della vita.

   Fino all'età di quattro anni sono vissuta felice in seno ad una famiglia molto unita: cioè, mio padre, maestro di scuola a Kwangju 1, mia madre, un fratellino nato due anni dopo di me e mio nonno.

 

 1 Capoluogo, prefettura della provincia di Ciolla-Namdo

 

   Ma la sventura colpì la mia famiglia quando si scatenò la guerra di Corea, il 25 Giugno 1950. All'arrivo delle truppe comuniste, ci demmo tutti alla fuga. Ma mio padre e mio nonno caddero prigionieri dei comunisti. Non ritornarono più. Non ne abbiamo mai più avuto notizia. Sono stati uccisi? Sono stati deportati nella Corea del Nord?

   Dall'età di quattro anni in poi, la mia vita non è stata che un susseguirsi di lacrime. Ero una timida, un'isolata, una creatura desolata che non riusciva a trovare la sua libertà e una sua propria volontà. Tutti mentivano; il cielo era buio; mi sentivo sola, e vagavo senza sosta per la nostra casa di campagna, invocando il padre che avevo perduto.

   Le tenebre erano forse le mie sole amiche e il pianto era l'unico riposo che mi consolasse.

   Quando il mio fratellino morì, all'età di tre anni, rimasi sola con mia madre. Non ci furono risparmiate né le difficoltà, né le sofferenze.

   Partimmo e andammo a vivere insieme a Kwangju.

   Mia madre lavorò con grande coraggio per permettermi di continuare gli studi delle Scuole Medie, che completai all'età di diciotto anni.

   Nel 1972, quando avevo 25 anni, sposai Giulio. Ci sono nati quattro figli.

   Adesso, cioè nel 1988, la nostra figlia maggiore, Rosa, ha sedici anni. E' studentessa dell'ultimo anno delle Medie Superiori (High School). Tommaso ha quattordici anni, e frequenta il primo anno delle Superiori. Teresa, di dodici anni, ha cominciato a frequentare le Medie Inferiori, e l'ultimo, Filippo, che ha dieci anni, fa la quarta elementare ».

   A questo punto, vi riassumo in breve quanto è scritto in questo secondo diario.

   Sposa e madre ancora giovanissima, Giulia cominciò ad essere afflitta da varie malattie. Fu più volte ricoverata e poi rimandata a casa, dove a detta dei medici - non le restava che attendere la morte.

   Ma Giulia persisteva nel volersi curare per poter aiutare la madre e per non abbandonare i suoi quattro bimbi ancora piccini. Ricordava quanto aveva sofferto per la mancanza di suo padre, che le era stato strappato dai comunisti.

   Tuttavia, ad un certo punto finì per rendersi conto che per lei ormai non c'era più speranza. Infatti scrive: « ... I dottori erano del parere che non c'era più niente da fare se non aspettare la morte. Quando tornai a casa, i miei fecero tutto quanto era in loro potere per aiutarmi. Ma invano. A questo punto, mi ero rassegnata a morire ».

   Più avanti, scrive ancora: « Avevo persino preparato del cianuro di potassio 2 e un testamento destinato a colei che sarebbe diventata la seconda moglie di mio marito. Fu allora che, per mezzo di mio marito, il Buon Dio mi chiamò alla Chiesa ».

 

 2 che avrebbe potuto ingerire da sola.

 

   Giulia aveva prima tentato di ricorrere a certi « mezzi legati alla superstizione ». Ma vi rinunciò subito, rendendosi conto che non era quella la via da seguire. Frequentò anche per qualche tempo la Chiesa Protestante, ma neanche questa la soddisfece. Fu allora che cominciò a seguire, insieme al marito e ai figli, dei corsi di catechismo.

   Seguendo il consiglio di una parente, si era prima consultata con un sacerdote coreano, che aveva fama di persona eccellente.

   Giulia gli disse: « Se Dio esiste, è troppo crudele con me. Che ho fatto per dover bere questo calice così amaro? (Nel parlare di calice amaro, io intendevo la morte, ma dagli altri fu interpretato come calice della sofferenza) ».

   « Il Padre mi rispose: "Ma non sai che la grazia della sofferenza è ancora più grande della grazia della salute? Tu l'hai ricevuta nel tuo corpo malato. Io stesso non ho avuto la fortuna di una tale grazia. Devi credermi".

   Queste parole venivano, per la bocca del Padre, dallo Spirito Santo. In quello stesso istante sentii il mio corpo gelato diventare caldo e sudai copiosamente.

   Credetti al Padre e comprai tutto quello che ritenevo necessario per poter pregare la Santa Vergine: un velo per il capo, un Crocifisso da appendere sopra la sua statua, e due ceri da accendervi davanti. Lo feci senza neanche capire che cosa stessero a significare i ceri e il velo ».

   Giulia prosegue: « Tre giorni dopo essermi incontrata col prete, ebbi un sogno, o meglio, udii soltanto una voce che mi diceva: "Accostati al Vangelo; in verità, le parole del Vangelo sono le Mie parole viventi". Mi svegliai: erano le tre del mattino. Aprii il libro a caso, e mi capitò sotto gli occhi il racconto dell'emorroissa. La donna era stata guarita in virtù della sua grande fede. Si era detta: "Se riuscirò solo a toccare la Sua veste, sarò guarita". E Gesù le aveva detto: "Figlia, la tua fede ti ha salvata; va in pace". Credetti a quelle parole di Gesù, poiché mi sembrò che fossero state rivolte anche a me. E infatti, secondo la Sua parola, io, benché fossi appena una catecumena, fui completamente sanata.

   Per darmi la Sua luce, Dio mi ha chiamata a servirLo proprio quando le mie funzioni vitali stavano definitivamente per cessare e mi ha reso la salute.

   Mio marito ne fu felicissimo; per lui, sua moglie era stata risuscitata. Fu per questo che mi portò due volte a fare un viaggio, dicendo che si trattava di un secondo viaggio di nozze.

   Potemmo anche aprire un salone di parrucchiere, mentre prima non avevamo neanche i mezzi per prendere in affitto una stanza.

   E' stato il Signore che ci ha visitati, elargendo su di noi molto più di quanto avremmo potuto sperare... »

   « Sono sempre stata dalla parte dei deboli. La nostra casa era chiamata l'alloggio dei mendicanti e dei venditori ambulanti. A volte, davo loro da mangiare a costo di privarmene io stessa. La gente mi chiamava "angelo" o "fata". Penso che il Buon Dio mi abbia salvata perché sapeva che la mia vita era volta verso il bene.

   Ed è stato in queste circostanze che Dio ha stabilito un rapporto fra Lui e me. Gli avevo chiesto di farmi crescere spiritualmente, e fu così che alle tre del mattino ebbe inizio un dialogo fra Dio e me. Io non facevo che ripetere: "Signore, perdona questa peccatrice".   

   Sentii allora una Voce che veniva dal Cielo. Era la stessa Voce che avevo udita tre giorni prima. Per tre volte la Voce ripetè: "Ecco aperta la Porta del Cielo". E quando io, piccola anima, Gli ebbi risposto due volte: "Signore, apri ancora di più il mio cuore", il Cielo cominciò improvvisamente ad aprirsi. Il velo nero si dissipò e apparve la Luce ».

   Nell'Aprile del 1982, avevo offerto di nuovo le mie sofferenze al Signore. Gli avevo detto: "Signore, anche se le malattie faranno soffrire il mio corpo così vile, sarei talmente felice se potessero servire, non fosse che appena di un poco, ai Tuoi Disegni! ".

   Fu da quel momento che le sofferenze cominciarono a poco a poco ad assalirmi, e che Gesù mi fece vedere, in varie occasioni, il suo Cuore aperto.

   Un'altra volta, mentre mi trovavo nella Casa di Ritiro delle Suore del Piccolo Fiore 3, alle tre del mattino mi apparve Gesù col petto aperto: il Suo Cuore dilaniato sanguinava. Ho gridato: "Signore, che posso fare per il Tuo Cuore dilaniato? ". Il Signore mi ha risposto: "Ogni volta che i peccatori commettono una colpa, un lembo del Mio Cuore si strappa. Almeno tu, che mi conosci, non dovresti riparare il Mio Cuore così dilaniato?". "Sì, Signore, riparerò il Tuo Cuore".

 

 3 In Corea, Santa Teresa di Lisieux viene chiarnata "Il Piccolo Fiore".

 

   Dopo questo fatto, fui ricoverata varie volte in ospedale.

   Ogni volta, Gesù mi fece la grazia di soffrire non soltanto in modo umano. Meditavo continuamente sui Sette Dolori della Vergine.

   Poi, nel Maggio del 1985, dovetti prepararmi di nuovo alla morte.

   E ogni volta che passavo da un ospedale all'altro, offrivo sempre le mie sofferenze per la conversione dei peccatori. Mi alzavo alle cinque per meditare sulle Cinque Piaghe di Gesù e sui Sette Dolori della Vergine, e continuavo così fino alle sette. Così, la mia vita di preghiera continuava anche negli ospedali. Accendevo anche due ceri per supplicare il Signore di degnarsi di illuminare i peccatori.

   Quando uscii per l'ultima volta dall'ospedale, dovevo far uso di un apparecchio respiratorio che mi opprimeva il petto e mi rendeva penoso respirare.

   Quando entrai in ospedale, riuscivo ancora a mangiare il riso, ma allorché ne uscii, non ce la facevo neanche a inghiottire il brodo di miglio filtrato.

   Eppure è stato proprio allora, durante le mie sofferenze, che ho offerto un maggior numero di preghiere e di sacrifici.

   Dovevo ringraziare il Buon Dio anche se mi richiamava a Sé. I miei figli erano cresciuti; avevano messo da parte qualche soldo... Di che cosa potevo aver paura, se seguivo la Volontà di Dio? Per offrirmi quale sacrificio e con spirito di penitenza, dicevo: "Nella vita come nella morte, appartengo al Signore".

   Il 29 giugno 1985, andai in autobus, con alcune cristiane della Parrocchia, al villaggio "Kkot Tongnai" (Villaggio dei Fiori) ».

   In questo villaggio, un prete coreano accoglie i mendicanti senza alloggio o malati, gli handicappati abbandonati, gli emarginati più diseredati. Tutto è gratuito. Nel 1987, questo prete aveva già raccolto più di 900 bisognosi. Molte persone, sia cristiani che no, vi si recano o aiutano questa opera.

   Giulia mi ha raccontato personalmente che lei e le sue compagne erano rimaste molto commosse e impressionate, durante la loro visita al Villaggio dei Fiori, nel vedere tanta infelicità. Nel visitare le camere dei malati, Giulia cercava di prestare quel poco di aiuto che poteva, poiché in ognuno di essi vedeva Gesù.

   Giulia scrive:

   « Rientrai a Naju verso le 23,30 del 30 Giugno... Recitai il Rosario per la conversione dei peccatori e per la Comunità dei poveri del Villaggio dei Fiori.

   Mentre dicevo: "Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen", feci un "Oh!!" di meraviglia. Nel guardare gli occhi e le gote della statua della Vergine, avevo visto colare delle lacrime. Non sapevo se si trattasse di gocce di acqua o di lacrime. Profondamente turbata, svegliai mio marito che si era appena addormentato. Era quasi mezzanotte. Per essere ben certi, riguardammo insieme e constatammo che erano proprio lacrime ».

   Il 1 Luglio 1985 Giulia scrive: « Mi alzo verso le sei e vado subito a vedere la statua. L'acqua santa con cui l'avevo aspersa era completamente scomparsa. Le lacrime, che la sera prima colavano dall'occhio sinistro, ora sgorgavano da entrambi gli occhi.

   Perplessi da questo fatto straordinario, mio marito ed io recitammo le nostre preghiere. Chiedevamo insistentemente alla Vergine di spiegarci il motivo del Suo pianto ».

   La Vergine continuò a piangere anche nei giorni seguenti. Il giovedì 4 Luglio, Giulia scrive: « Al mattino mi alzo e torno a guardare. La Vergine piange ancora. Prima di andare al lavoro, mio marito Giulio mi dice: "Per ora, non devi dirlo ad anima viva". E mi raccomanda di pregare con fervore.

   A partire dalle nove e mezzo, comincio a sentirmi in preda ad una sensazione straordinaria (come quella che ebbi durante le Assemblee del Rinnovamento Carismatico). A un certo punto non sono più capace di resistere e telefono alle Suore della Parrocchia. Non risponde nessuno. Allora telefono in Canonica, ma inutilmente...

   Nel frattempo, erano arrivati da me alcuni membri di un "praesidium" della Legione di Maria. Recitammo insieme il Rosario davanti alla statua che versava lacrime. Li pregai di non farne parola con alcuno. Ma mi risposero che non c'era alcun motivo di tenere nascosto il fatto. Io insistetti e tentai di nuovo di mettermi in contatto telefonico con le Suore. Ma non rispose nessuno.

   Al mio ritorno da una visita ad alcuni malati, appresi che durante la mia assenza era venuta parecchia gente, alcuni addirittura dalla città di Kwangju ».

   Da quel momento, gli eventi precipitano: accorrono cattolici, protestanti e persone non cristiane.

   Le strade sono affollate... Viene istituito un servizio d'ordine. Il lavoro nel salone da parrucchiere si disorganizza, con grande irritazione delle pettinatrici che non riescono più a portare a termine il loro lavoro.

   I visitatori possono trattenersi davanti alla statua appena il tempo necessario per recitare una posta del Rosario. La stanza dove si trova la statua è sempre affollata... Le lacrime continuano a colare anche di notte, e le file di visitatori non hanno tregua. Giulia e la sua famiglia non sanno più dove rifugiarsi, e dormono dove possono. La loro vita è totalmente sconvolta: i bambini non sanno dove studiare, né dove fare i compiti. Non esiste più un orario per i pasti. Giulio, buono com'è, accetta senza fiatare; e così pure i ragazzi.

   In passato, nel vedere che la moglie si dedicava alle opere della Parrocchia, Giulio le aveva detto: « Ti cedo al 50% al Signore ». Poi, quando vide la statua che piangeva e Giulia che veniva letteralmente accaparrata dalla folla dei visitatori, le disse: « A questo punto, ti dono al 100% alla Vergine ». E da quel giorno non è mai venuto meno alla sua parola e si è dedicato anche lui al Suo servizio, eccezion fatta per le ore di lavoro.

   Dal 18 Luglio in poi, Giulia riceverà parecchi Messaggi dalla Vergine. Sono tutti trascritti in questo libretto. La Domenica del Corpus Domini, 5 Giugno 1988, fu Gesù stesso a comunicare un Suo messaggio a Giulia.

   I diari di Giulia svelano la sua personalità e l'azione rapida e profonda della Vergine sulla sua anima e su tutta la sua vita. Giulia comprende molto presto che deve diventare piccola: una piccola anima.

   La Vergine le indica la via dell'infanzia spìrituale, quella di Santa Teresa di Lisieux. Le insegna che le nostre azioni, le nostre sofferenze, le nostre penitenze, le nostre preghiere, i nostri digiuni, offerti con amore e umiltà a Dio e a Lei Stessa, hanno un valore di redenzione per le anime.

   Le dice di obbedire sempre, anche ai suoi inferiori. E le assicura che Lei è al colmo della gioia quando la vede accettare anche le più piccole sofferenze.

   Sì, la Vergine le chiede spesso di unirsi alle sofferenze che Le infliggono i peccati di tutti gli uomini, specialmente quelle causate dall'assassinio su scala mondiale di milioni e milioni di feti, quelle causate dal rifiuto di Dio, di Gesù, il Redentore crocifisso, quelle che prova per il disprezzo da cui Lei stessa è circondata, per l'odio, l'orgoglio, la cupidigia, la lussuria, l'ingiustizia...

   La Vergine vuole salvare a qualsiasi prezzo, insieme a Suo Figlio Gesù, il maggior numero possibile dei Suoi figli. Le Sue lacrime ci testimoniano il Suo dolore e quello di Dio. Ha detto a Giulia: « Sono una mendicante, aiutatemi ».

   Nella biografia di Marthe Robin leggiamo che la Vergine le ha confidato che la Chiesa avrebbe progredito, in avvenire, per opera dei laici consacrati.

   E' stato così in Corea durante i due secoli della Chiesa di questa regione 4, ed è così anche al giorno d'oggi, particolarmente a Naju, dove la Vergine piange. La famiglia di Giulio e Giulia, la madre di lei, Pak Lubino, che nel 1984 aveva regalato la statua agli sposi, e molte altre persone sono ogni giorno al servizio della Vergine e si dedicano senza sosta all'assistenza dei pellegrini.

 

 4 Nel 1779 alcuni letterati, che avevano letto e meditato su libri cristiani, si convertirono alla fede cristiana cattolica.

 

   Molti vengono a cercare l'amore di Dio che hanno perduto... Quante conversioni! Quante guarigioni di anime e, a volte, anche di corpi!

   Noialtri sacerdoti, noi predichiamo e rimettiamo i peccati a chi si accosta al confessionale.

   A Naju, laici ferventi vedono un incessante affluire di anime che vengono per esprimere alla Vergine tutto il loro amore e la loro riconoscenza; vedono affluire anime che vogliono rifugiarsi nel Suo Cuore misericordioso e materno per trovarvi una nuova pace del cuore, il perdono, la forza per seguire di nuovo Gesù.

   E Giulia, sempre in preda a terribili sofferenze, rimane ciononostante aperta e accogliente per tutti.

   Sono stato testimone di sue estasi, durante le quali ha sperimentato le atrocità della Crocifissione.

   Il 19 Ottobre 1987 era il primo anniversario delle lacrime di sangue. Dopo una Messa celebrata davanti alla Statua, Giulia cadde in estasi per un'ora e venti minuti e subì per la prima volta i patimenti della Passione. Una stimmata con gocce di sangue comparve sul suo piede destro.

   Il 29 Gennaio 1988, Giulia sperimentò ancora una volta, durante un'estasi, le torture della Passione. Quella volta, le stimmate comparvero nel palmo di entrambe le mani e versarono sangue. Quelle indicibili sofferenze durarono più di un'ora.

   Il 4 Febbraio, dopo un Messa celebrata davanti alla Statua, Giulia cadde lentamente riversa ed entrò in estasi. Erano le 11,40. Venti minuti più tardi, cacciò all'improvviso un urlo lacerante: di colpo, il suo corpo assunse la forma e la posizione di Gesù Cristo in croce. La Vergine aveva chiesto a Giulia se accettava di condividere i dolori di Suo Figlio. E Giulia aveva accettato.

   Lo spettacolo di quegli atroci dolori era insostenibile; i presenti non poterono trattenere le lacrime.

   Presi leggermente fra le mie la mano destra di Giulia. Dalle stimmate delle due mani colava sangue. Supplicai la Vergine di avere pietà di lei; chiesi alla Vergine di permettermi di condividere le sofferenze di Giulia per darle un po' di sollievo. Poi impartii la benedizione a Giulia e le sue sofferenze cessarono. Dopo qualche istante, ella aprì lentamente gli occhi....

   Fino a quel giorno, era stata la Vergine a ricordarci insistentemente le sofferenze di Gesù e le Proprie. Ci aveva indicato la via per tornare a Dio, per santificarci, per partecipare all'opera della Redenzione: unendoci a Lei e a Gesù per salvare tutti i nostri fratelli e sorelle.

   La Domenica 5 Giugno 1988, in occasione della Solennità del Corpus Domini, fu Gesù stesso ad apparire a Giulia. Benché soffrisse atrocemente, ella si era fatta portare in chiesa per assistere alla Messa della sera. Appena ebbe ricevuto la Sacra Particola, Giulia si sentì riempire la bocca da un fiotto di sangue... Entrò in estasi, vide Gesù inchiodato alla Croce, col sangue che colava... E Gesù le comunicò un lungo e importante Messaggio. Alla fine del Messaggio, Gesù staccò il braccio destro dalla Croce e impartì la Sua benedizione a Giulia. Ella si fece il Segno della Croce, aprì gli occhi... e vide il parroco che impartiva la benedizione finale della Messa.

   Le persone che avevano assistito all'estasi di Giulia rimasero sbalordite e provarono un senso di grande gioia.

   I cristiani della Parrocchia hanno grande stima di Giulia, di suo marito e dei loro figli. Molti di loro vengono volontariamente ad aiutarli nel loro apostolato, nella manutenzione dei locali, ecc.

   Sia l'ex-Parroco, padre Johan Pak Hi-dong, sia il Parroco attuale, Padre Lee Lazaro, i quali hanno visto spesso le lacrime della Vergine, aiutano con sollecitudine e affetto Giulia e suo marito nella missione affidata loro dalla Vergine Maria.

   Che cosa ci riserva l'avvenire?...

 

   Dopo aver scritto queste parole, avevo apposto la mia firma e la data: 30 Giugno 1988.

   Speravo di poter pubblicare subito i Messaggi dati dalla Vergine fino a quel giorno. Ma tutto sembra complottare perché la Vergine rimanga nel dimenticatoio dove è stata relegata da una fede gelida e razionalista.

   Sono passati i giorni... Intanto i Messaggi, pubblicati in lingua coreana, si diffondono (oggi siamo arrivati a 290.000 esemplari). I pellegrini, preti, religiosi e cristiani, vengono a pregare davanti alla Statua (nel 1988, ne sono stati registrati più di 16.000, ma questa cifra non rappresenta che un terzo del numero effettivo, a quanto ci dice la persona che ha tenuto aggiornate le statistiche).

   Giulia, intanto, continuava a patire atroci sofferenze, soprattutto quelle che la Vergine le chiedeva di accettare per salvare le anime responsabili dei massacri di creature ancora in seno alla madre (vedi i Messaggi del 24, 27, 29 Luglio 1988).

   I giorni passavano... Più nessuna lacrima...

   La traduzione in francese dei Messaggi viene effettuata a poco a poco. E' un'impresa lunga e laboriosa. Gli specialisti classificano infatti il coreano fra le due o tre lingue più difficili del mondo.

   In Novembre, Giulia e il marito si recarono in Giappone. Si erano uniti ad un gruppo di pellegrini che andavano ad Akita per venerare la Vergine. Ad Akita, infatti, presso una Comunità di Suore giapponesi, una statua di legno aveva versato per 101 volte lacrime sia normali, che di sangue. Il Vescovo Mons. Ito ne constatò la veridicità e autorizzò ufficialmente la venerazione della Statua, in quanto la Vergine se ne era servita per manifestare il Suo dolore. L'autorizzazione fu accordata il 22 aprile 1984, in occasione della Pasqua. In Giappone, Giulia ricevette un Messaggio: quello del 6 Novembre.

   L'8 Dicembre si approssimava. Dal 24 Maggio (Festa di Maria Ausiliatrice) più nessuna lacrima.

   Ma la Vergine non aveva detto "Addio". Sentivamo che aveva ancora "tante cose" da dirci.

   Arrivò l'8 Dicembre... Faceva tornare in mente l'indimenticabile 8 Dicembre 1987, passato come nell'isolamento, in disparte dalle solenni cerimonie liturgiche ufficiali; ma fu accanto alla Vergine che piangeva di continuo, che sentimmo vicinissimo a noi tutto il "Cielo invisibile". L'emozione era calma, ma intensa, ed è rimasta indimenticabile.

   Anch'io aspettavo, speravo... La Vergine ci avrebbe rivolto ancora un appello? Lo fece. Giulia mi telefonò, quell'8 dicembre 1988, per dirmi: « Padre, la Vergine versa lacrime di sangue che colano fino alla base della statua... Ho avvertito il Parroco, che è subito accorso. C'è stato un Messaggio... ».

   La Vergine pianse per quattro giorni: lacrime di sangue e lacrime normali.

   La Domenica 8 Gennaio 1989, Festa dell'Epifania: lacrime di sangue e un Messaggio.

   Il Venerdì 27 Gennaio, Giulia andò in estasi dalla 22,50 alle 23,50 e patì le sofferenze della Croce per circa trenta minuti.

   Il Sabato 28 Gennaio Giulia e il marito Giulio vennero ad Anyang per discutere con me di vari problemi. Dopo alcuni scambi di idee, mi venne in mente che dovevo preparare Giulia ad una possibile nuova forma di sofferenza, e cioè, gli assalti, i tormenti, le sevizie di Satana.

   Da casa mia, gli sposi si recarono a Mirinae, noto luogo di pellegrinaggio, dove sarebbero stati ospiti delle Suore della Congregazione del Cuore di Maria.

   E fu lì che il giorno seguente, cioè il 29, Giulia subì una terribile e lungo assalto di Satana, e quindi ricevette le 5 stimmate e le 6 piaghe in fronte (i dettagli sono riferiti nei due Messaggi del 29 gennaio).

   La mattina del 29, una suora di Mirinae mi telefonò per mettermi al corrente di quello che era successo a Giulia, pregandomi di andare da lei. Arrivai da Giulia verso le 14,40 e le potei parlare per qualche minuto. Era a letto. Il marito mi fece vedere le sue nuove piaghe e i segni dei graffi di Satana (vedi i due Messaggi del 29 Gennaio). Verso le 14,50 Giulia entrò a poco a poco in estasi. Alle 15, patì per la seconda volta le sofferenze della Croce.

   Intanto, Satana continuava i suoi assalti contro di lei.

   Il 23 Febbraio, la Vergine comunicò un ulteriore Messaggio, ma non versò lacrime.

   Scrivo queste righe dopo aver terminato la traduzione di questo Messaggio. Sarà l'ultimo Messaggio di questo fascicolo di Messaggi che qui pubblico. Se la Vergine ce ne darà altri, verranno inseriti in un secondo tempo.

   Mentre scrivo, Giulia si trova in ospedale, dove è stata operata in seguìto alle atroci torture subìte senza posa.

   Suo marito, sempre buono, mite, paziente e coraggioso, accetta, a nome suo e di sua moglie, tutto quello che la Santa Vergine domanda.

   Che cosa ci riserva in futuro la Vergine? E che altro ancora ci dirà?

   Uno dei miei più affabili e ferventi amici sacerdoti mi ha appena scritto: « Tienimi al corrente: voglio consolare la Vergine ».

   Possano tutti coloro che leggeranno questi Messaggi e li mediteranno, diventare i consolatori affettuosi e filiali della Vergine!

 

Raymond Spies

Anyang, 19 Marzo 1989,

Festa di S. Giuseppe

 

   In conformità ai decreti di Urbano VIII, l'Autore e l'Editore dichiarano di non volere attribuire a quanto di straordinario si racconta in questo libro altra fede se non quella umana e di non volere prevenire il giudizio definitivo della Chiesa, al quale l'Autore e l'Editore intendono sottomettere il loro in tutto.

 

 

Comunità Medjugorje-Valtorta

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