Da: LA MADONNA PIANGE A NAJU (Corea del Sud)

      P. Raymond Spies  -  Edizioni Dehoniane - Roma (Via Casale San Pio V, 20) 1990

 

   I Messaggi (1° - 43°) dal 18 luglio 1985 al 5 luglio 1989 (Messaggio a tutti i sacerdoti)

   Testimonianza 1 (Padre Raymond Spies)

   Testimonianza 2 (Suor Adéline Langlois)

   Cronaca degli avvenimenti

   MEDJUGORJE-GENOVA n. 21 Marzo-Aprile 1991 pag.19

           Messaggio del 29 gennaio 1991

   ECO n. 90  febbraio 1992 pag. 8

   MEDJUGORJE-GENOVA N. 44 (MEDJUGORJE-MILANO agosto-settembre 1995  n.100)

           Messaggio del 23 ottobre 1994

          Messaggio del 24 novembre 1994, nella cappella di Naju alla presenza del Nunzio Apostolico

           Messaggio a spiegazione dell'Ostia miracolosa

 

   N.B. Le parentesi quadre contengono espressioni di spiegazione del testo, e non fanno quindi parte del messaggio in cui sono inserite.

 

 

   1° Messaggio: 18 Luglio 1985

 

   La Vergine dice:     

   «Ho male al Cuore, ho male al Cuore... Ahimè! Vedono che sudo sangue, vedono le mie lacrime, e dicono che sono gocce d’acqua... Non credono. Ma voi, parlate.

   Sapete quanto è dilaniato il Cuore di mio Figlio Gesù? Il Suo Cuore viene continuamente dilaniato a misura che i peccati del genere umano si moltiplicano. Ma voi riparate! Spandete il profumo delle rose in tutto il mondo per prevenire la guerra e per la conversione dei peccatori. E’ un’arma vera e propria1.

   La limitazione anarchica delle nascite fa tanto soffrire il mio Cuore. Impedite la limitazione anarchica delle nascite pregando per coloro che la praticano.

   Trasmettete la fiamma d’amore che arde nel mio Sacro Cuore, la fiamma d’amore.

   Vi voglio felici. Vi ho uniti 2 perchè desidero la vostra felicità; eppure voi diffidate gli uni degli altri, non vi amate, non vi perdonate reciprocamente, e così fate soffrire il Cuore di mio Figlio. Amatevi fra di voi.

   Chi è il prossimo più prossimo? Se non vi amate fra di voi in famiglia, come potete dire che Mi amate e che amate il Signore? Amatevi fra di voi e santificate le vostre famiglie con il vostro buon accordo. E’ questo che Gesù desidera ardentemente.

   I volontari si uniscano. Fatevi vittime per il sacrificio. Tutti i miei figli che lavorano per Me e per Gesù sono disuniti. Siate una cosa sola, così come sono Uno il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Siate uniti umilmente e fate in modo di essere di esempio gli uni agli altri».

 

  1 Quel profumo di rose! La spiegazione ci verrà data il 15 e il 22 Luglio 1987. Ogni ‘Ave Maria’ è una rosa... L’arma: la Corona del Rosario.

 2 La Vergine Ss.ma si riferisce ai volontari che venivano ad aiutare Giulia per mantenere l'ordine durante il viavai dei numerosi visitatori. Quel giorno ne vennero 700.

 

   2° Messaggio: 11 Agosto 1985

 

   La Vergine dice:     

   «Benedite il Signore.

   Non piangete nel vedere le mie lacrime, ma guardate e consolate mio Figlio Gesù che suda sangue ed è coronato di spine.

   Pregate incessantemente per i sacerdoti. Oggi i sacerdoti sono come la fiamma di una lanterna agitata dal vento. Sono assaliti dalle tentazioni. Le finestre delle canoniche sono aperte e tre demoni si affacciano alle finestre. Chiudete le finestre delle canoniche3.

   Divenite, col vostro sacrificio, vittime per i preti. Io li aiuto. E voi difendeteli senza sosta, poichè sono i miei figli prediletti che amo e ho più cari di tutti».

 

 3 I tre demoni rappresentano quelòle che vengono chiamate le tre passioni, o le te concupiscenze, o le te sensualità, e cioè l'orgoglio, la cupidigia e la lussuria, sotto tutti i loro aspetti.

 

   3° Messaggio: 15 Settembre 1986

   (Festa di Nostra Signora dei sette Dolori)

 

   Quel giorno, la statua versò lacrime a tre riprese.

   La Vergine dice:     

   «Il cammino che si deve percorrere per seguire mio Figlio Gesù è una Via Crucis stretta e aspra. L'umanità può salvarsi unicamente imboccando quella via, ma nessuno vi si accosta. Raccogli tutte le tue forze. Bisogna pregare senza tregua per le anime che non sanno allontanarsi dalla via che le porta alla perdizione».

 

   4° Messaggio: 19 Ottobre 1986

 

   Prime lacrime di sangue.

   La Vergine dice:     

   «Come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono Uno, siate anche voi tutti uniti, e consolateMi».

 

   5° Messaggio: 20 Ottobre 1986

 

   La Vergine ha pianto.

   La Vergine dice:     

   «Il mondo si sta corrompendo per colpa dei suoi peccati. Neanche il Santissimo Sangue di mio Figlio può placare la giusta ira del Padre.

   Ascolta: prenderò in prestito il tuo corpo e la tua bocca4.

   Sto tremando di freddo: chi Mi consolerà? Chi consolerà il mio Cuore che rabbrividisce dal freddo?

   Ora non siete voi che mi pregate, ma sono Io che vi supplico. Pregate per i miei figli sacerdoti. Sono continuamente tentati. Per poterli aiutare, dovete vestire gli straccioni, dovete dar da mangiare a chi ha fame, dovete dare da bere a chi ha sete5.

   E’ contro di loro (i sacerdoti) che Satana spiega tutte le sue forze. Per evitarlo, dovete pregare per loro, sacrificandovi e mortificandovi, e offrendo generosamente la vostra povertà e la vostra penitenza. Vi ho chiamati in modo speciale, oggi, perchè torniate al mio Santissimo Cuore. Rinunciate al vostro “io” e liberatevi del vostro egoismo. Sarò il vostro scudo. Nemmeno le freccie di fuoco che Satana scoccherà contro di voi potranno farvi male. State tranquilli e pregate molto. Voi, almeno, schieratevi dalla mia parte e siate guide coraggiose per salvare il mondo dal male».

 

 4Qui al Vergine chiede a Giulia di accettare di soffrire nel proprio corpo, come riparazione per i peccati del mondo, e le chiede anche di parlare a nome Suo.

 5Questo Messaggio è in relazione con la Giornata Missionaria. Col proprio esempio, il cristiano generoso può ricordare al sacerdote l'immenso valore dato da Dio all'apostolato della carità, che sorpassa persino l'apostolato indispensabile della parola. teniamo presente quello che Gesù ci dirà al Giudizio Universale (Matteo, 25,31 e segg.).

 

   6° Messaggio: 21 Ottobre 1986

 

   La Vergine dice:     

   «Figlia mia, cara figlia mia, ascoltami bene. Mi sono rivolta con le mie lacrime un p' dappertutto nel mondo. Ma mi è stato molto difficile trovare anime». isposte a consacrarsi alla conversione dei peccatori, partecipando alle noste sofferenze, a quelle di mio Figlio Gesù e alle Mie.

   Ma tu mi hai promesso che avresti accettato ilo martirio. Ecco perchè voglio che tu vada ala ricerca di queste anime (peccatrici). Desidero le tue sofferenze e che aumenti le preghiere, i sacrifici, le penitenze, lo spirito di povertà e di mortificazione».

   Giulia accetta il volere della Vergine.

   La Vergine dice:

   «Bene, figlia mia. Ti ringrazio. I peccati del mondo sono tanto numerosi che la giusta ira del Padre ha raggiunto il colmo.

   Farò appello col mio pianto ai religiosi. Per mezzo loro infonderò il mio spirito e ne farò sgorgare la luce come le acque di un fiume. Ma se non mi aprono il loro cuore, come faranno a capire? Figlia mia, aiutaMi. Estingui la sete che mi brucia».

 

   7° Messaggio: 22 Ottobre 1986

 

   La Vergine dice:     

   «Senti il rumore dei chiodi che mi trafiggono. Sono crocifissa anch'Io con mio Figlio.

 Chi strapperà questi chiodi, chi mi caverà queste frecce e questa lancia? I chiodi, che i miei figli - che mi sono più cari - affondano nelle Mie carni, sono più grossi e penetrano più a fondo ed è difficile tirarli fuori. Ecco, figli Miei, prendete le tenaglie che vi porgo. Rendetemi il vostro martello; cavate fuori i chiodi con questa tenaglia. E' un'arma che dovete conservare ccon cura. L'intento di satana è di togliervela, quest'arma, e di mettervi in mano un martello. E poichè vi osserva senza sosta, siate vigilanti nel resistergli. Lo scudo che vi proteggerà da lui è la preghiera e la freccia dell'amore. Davanti all'amore tutti i demoni resteranno soggiogati».

 

   8° Messaggio: 23 Ottobre 1986

 

   La Vergine dice:      

   «Vai a far visita al Parroco. Come ti ho già detto, ho bisogno di un aiutante. Perciò lo chiamo in qualità di apostolo e di portabandira del mio Sacro Cuore; lavora dunque insieme a lui. Perchè continui ad esitare proprio ora che è il momento di consacrarti a Me? te lo chiedo insieme a mio Figlio Gesù, a motivo del dolore che infliggono ai Nostri Cuori coloro che non vivono la loro vita consacrata. Offri anche l'Armata Azzurra6.

 Offri la preghiera del Rosario e i tuoi sacrifici per la pace del mondo e per la salvezza dell'umanità. In verità, il sacrificio è un bel frutto che nasce dalle mortificazioni, dalle penitenze, dalla povertà e dalla rinuncia al proprio "io".

 Agisci sempre come un'anima piccola piccola7, nell'obbedienza. E' allora che sarò con te».

 Il 25 ottobre, la Vergine ha pianto lacrime di sangue.

 

 6Giulia fa parte dell'Armata Azzurra, associazione Mariana assai diffusa in Corea.

 7Qui la Vergine fa uso per la prima volta dell'espressione "piccola, piccola", nello spirito del Cammino d'Infanzia di santa Teresa di Lisieux. Questa idea di "piccolezza" spirituale non è facilmente comprensibile per i cristiani della Corea. ma la Vergine ha guidato poco a poco Giulia lungo questo cammino.

 

   9° Messaggio: 29 Ottobre 1986

 

   La Vergine piange lacrime di sangue.

   La Vergine dice:     

   «Obbedisci, obbedisci a tutti i superiori e agli inferiri. Come Io ho obbedito a tutti, obbedisci anche tu. Ti fa pena vederMi in questo stato, ma io ti auterò. Smetti dunque di piangere, e alzati con coraggio. Che vuoi farci! Persino Dio è impotente di fronte a colui che non accetta l'amore che gli viene offerto. Non pretendere troppo. ma attendi il momento propizio»8.

 

 8 In questo periodo, Giulia doveva affrontare molte contraddizioni, e si rendeva sempre più cosciente della sua "insufficienza" per realizzare i desideri della Vergine. E se accorava. Qui, la Vergine la rassicura.

 

   10° Messaggio: 31 Ottobre 1986

 

   La Vergine dice:     

   «Annuncia a tutti l'importanza dell'Eucarestia. Il Signore sarà con voi.

   Se voi gli aprite il vostro cuore e se il vostro cuore sarà tanto puro da poterLo ricevere, Egli vivrà in voi e stabilirà per sempre in voi la Sua dimora.

   Ma se aspettate senza aprirGli il vostro cuore e senza purificarlo, come potrà il Signore venire in voi?

   Ecco, guarda come si comunica la gente».

   (E la Vergine fa vedere a Giulia una gran folla di gente che si comunicava. Solo qualcuno riceveva degnamente il Signore. Gli altri inghiottivano la Particola senza alcun raccoglimento. La Vergine era accanto al Signore).

 

   11° Messaggio: 5 Novembre 1986

 

   La Vergine dice:     

   «Non c'è nessuno che Mi tiri giù dalla croce?

Il numero di coloro che configgono chiodi aumenta di continuo. Soffro anch'io con mio Figlio Gesù.

   Aiutatemi. Senza il vostro aiuto, non potrò placare la giusta ira di Dio Padre.

   Puoi condividere le mie sofferenze?

   Per colpa del controllo anarchico delle nascite, soffro come se le mie viscere si stessero per lacerare.

   Colpa della crudeltà e dell'empietà degli uomini, colpa del disprezzo della nobiltà della vita. E a causa di ciò, bimbi appena concepiti vengono spogliati della loro dignità umana e trattati come se fossero semplici grumi di sangue...

   Pregate e cercate di riparare per i peccati che si commettono la notte.

   L'ira di Dio ha raggiunto il colmo.

   Se venite a Me, rinunciando al vostro "io", Io opererò con voi in voi.

   Siate uniti dall'amore. Se sarete uniti dall'amore, Satana batterà in ritirata.

   Siate gli apostoli del mio Sacro Cuore. ConsolateMi così».  

 

  12° Messaggio: 13 Febbraio 1987*

 

   La Vergine dice:

   «Rinunciate a voi stessi.

   Non vi preoccupate. Io conosco i vostri cuori. Confidatemi tutto e contate su di Me.

    Oh figlia mia prediletta! Io prendo parte alle tue tristezze. E quando soffri, soffro anch' Io con te. quando ti affliggi, Mi affliggo anch'io. Quando sei triste, anch'Io sono triste.

    Le tristezze e le sofferenze di questo mondo Mi trasformeranno in felicità nell'altra vita, poichè la felicità di questo mondo non è la felicità dell'altro mondo.

    Quindi, figli miei, figlie mie, lasciate che in questo mondo tutti vi spezzino e vi calpestino. Così, verrete a Me umili e piccoli.

     Ricevi la luce del mio Sacro Cuore e sii un'apostola del mio Cuore che dona la luce alle anime malate.

     Unitevi in reciproco amore. Abbiate fra di voi una fiducia reciproca; comportatevi con rispetto e lealtà e adempite i vostri doveri.

     Figli miei diletti! ho fiducia in voi e dimorerò in voi».

 

 * La Vergine smise i suoi Messaggi all'inizio del Novembre 1986, quando la Sua statua fu mea in casa del Parroco, su richiesta dei preti del settore di Naju. Ma appena la statua fu restituita a Giulia, la Vergine riprese a comunicare i Suoi Messaggi. Parimenti, la statua non versò alcuna lacrima finchè fu tenuta in Canonica. Ricominciò a piangere il 21 febbraio 1987.

 

   13° Messaggio: 25 Febbraio 1987

 

   La Vergine dice:     

   «Oh figlia mia diletta! Quando verrai verso di Me lungo un cammino stretto e penoso, pieno di spine - il cammino dei piccoli e dei poveri - Io ti terrò per mano. Vieni, dunque, e riceverai le consolazioni del regno dei Cieli. Vieni a Me, facendoti sempre più piccola; ti ho preparato una ghirlanda di alloro.

   Vieni! Figlia mia diletta, guardaMi e ricevi dal mio Sacro Cuore ardente la luce con la quale illuminerai tutti coloro che vivono nelle tenebre. sarò con te».

   (Giulia dice alla Vergine di sentirsi indegna di fronte a una tale missione).

   La Vergine dice:

   «E chi ne è degno?... Quello che importa è di voler vivere secondo la Volontà del Signore. E quando Lo abbiamo offeso, dobbiamo fare penitenza davanti a Lui, piangendo».

   (Giulia glielo promette, ma supplica la Vergine di assisterla).

  La Vergine risponde:

   «Sì, continueremo a vederci. Addio!».

 

   L'11 Marzo 1987, la Vergine versò lacrime di sangue.

 

   14° Messaggio: 13 Marzo 1987

 

   La Vergine dice:     

   «Giulia, tu sei Mia figlia, sei la Mia buona e diletta figlia.

   Oh figlia mia! Guarda come i peccati del mondo, oggi, diventano sempre più gravi, e come le tenebre vengono ad assalire il mondo. Non ci può essere pace nel mondo, perchè tante famiglie sono malate. Le coppie, che si sono unite per essere felici, si staccano per mancanza d'amore e di perdono; l'odio, l'invidia, la gelosia le separano.

   Fa in modo che Io possa riaprire gli occhi. I Miei occhi sono iniettati di sangue per le colpe e le offese di ogni genere che ricevo. Asciuga le mie lacrime che colano tutti i giorni».

 

   15° Messaggio: 18 Aprile 1987

 

   La Vergine dice:     

   «Figlia mia diletta!Prega senza posa per i sacerdoti. Le tue sofferenze, come quelle di un anima che suda sangue, diverranno una forza per i sacerdoti.

   Se il mio sacrificio e le vostre penitenze non accompagnano il lavoro dei sacerdoti, che aiutano coloro che sono caduti nell'errore, come potete essere liberati dal peccato d'ingratitudine? Andate! Vegliate senza posa per  i sacerdoti. E' urgente!

  Pregate pure per la pace nel vostro Paese e perchè cessi il controllo anarchico delle nascite».

 

   16° Messaggio: 21 Aprile 1987

 

   La Vergine dice:     

   « Partecipate tutti alla Mia Opera di Salvezza, uniti ai preti»  

   (Poi, rivolgendosi unicamente a Giulia).

   La Vergine dice:

    «Comunica i miei Messaggi, per mezzo del tuo direttore spirituale, a Monsignor Vescovo, affinchè molti figli miei abbiano parte al Regno dei cieli.

    Guarda di che fuoco arde il mio Sacro Cuore per salvare anche una sola anima macchiata di peccato! Voglio liberare dai loro vizi le povere anime che vivono come se fossero sorde e cieche, benchè abbiano gli occhi aperti.

    Voglio aiutarle a correggersi, rinunciando a se stesse. Sarò la loro forza quando torneranno a me, abbandonando il proprio "io". Darò vigore alle anime deboli e le aiuterò a liberarsi dai loro peccati».  

  

 

   17° Messaggio: 23 Aprile 1987

 

   La Vergine piange lacrime naturali e lacrime di sangue.

   La Vergine dice:     

   «Oggi, per i miei diletti preti, sono sgorgate lcrime d'amore dal mio Cuore ardente, per lavare le loro ferite e per consolarle. Vi chiedo di essere anche voi i loro consolatori.

I miei amati preti percorrono oggi un cammino di solitudine, una Via Crucis. Sofferenti ed esausti, salgono il calvario. Percorrono questa Via Crucis, soffrendo per le loro ferite e pre l'abbandono in cui si trovano.

 Aiutate i miei preti. Essi insegnano come amare secondo la volontà di Gesù, per la conversione dei peccatori incalliti nel vizio, per lavarli dalle loro immonde sozzure. Si sacrificano per tante anime che li maltrattano e li disprezzano. Vi domando di pregare con Me per i miei sacerdoti oppressi da pesanti fardelli di penitenza, affinchè restino fedeli alla loro vocazione, senza lasciarsi contaminare dal mondo. Sono i Miei figli, e devono essere rispettati ed amati da tutti».

 

   (Giulia chiede che cosa deve fare).

   La Vergine dice:     

   «Ascoltami bene e annuncia quanto dico, dovrete servire ipreti e i religiosi come i padri e le madri che vi hanno generato. Dovete essere iloro consolatori. Poichè in quest'epoca pericolosa e piena di errori, Satana si accanisce con tutti i mezzi per tagliare le vene ai preti , con lo scopo di eliminare foss'anche uno solo di essi. Infatti per lui è più vantaggioso far soccombere un unico prete che migliaia di laici.

   "Osserva, infatti, se sono divenuti migliori, i preti che sono tornati  alla vita laica...per questo io prego piangendo percè non prpcedano oltre sulla via dell'inferno.Vi chiedo di pregare anche voi per loro.

   Ascolta: tanti preti e religiosi soffrono a causa dei giudizi negativi che esprimono su di loro coloro che hanno la vocazione del matrimonio. Voi che non siete fedeli alla vostra vocazione di sposi come potete giudicare i preti e i religiosi? Come pretendete di togliere la pagliuzza che notate negli occhi degli altri, se non vedete le travi che avete nei vostri occhi?

   Oggi faccio appello a te per lavare le ferite dei miei diletti preti dei miei preti che mi sono cari quanto la pupilla dei miei occhi.

   Veglia e prega. Anche Mio Figlio desidera che tante anime siano salvate per mezzo loro. ».

 

   18° Messaggio: 12 Maggio 1987

 

   La Vergine ha pianto.

 

   La Vergine dice:     

   «Ascolta, Giulia: un grandissimo numerodi anime, per colpa degli aborti, percorre la via che porta all'inferno. Devo quindi appellarmi con le mie lacrime per salvare tutte queste anime. Desidero salvarle per mezzo tuo,grazie ai tuoi sacrifici e alle tue penitenze. Forse che Io non conosco i mali e i dolori che sopporti? Vuoi condividere le sofferenze dei bimbi che vengono soppressi da genitori crudeli mediante l'aborto?».

 

   19° Messaggio: 17 Maggio 1987

 

   La Vergine dice:     

   « Faccio appello al Papa, ai Cardinali, ai Vescovi e ai preti. Per salvare questo mondo corrotto dagli errori bisogna pregare insieme nel Getsemani, portando ognuno la propria croce

   Condividete i dolori che mio Figlio ed Io soffriamo nei nostri cuori. Vegliate e pregate sempre nel Getsemani per non cadere nei peccati contro la castità.

   Soltanto l'amore può servire Gesù.

  Oh figli miei, figlie mie! Vivete con me in maniera tale da non deludermi. Il Mio cuore è pieno di tristezza per colpa di coloro che commettono peccati. Offrite dunque qualche piccolo sacrificio.

  Non cercate le vostre soddisfazioni, ma amateMi semlicemente.

  Ora che la tirannia di Satana aumenta di giorno in giorno, egli si accanisce persino contro le anime fervide, per ottenere che mi rinneghino. Aiutatemi.

  Darò a voi tutti la luce del mio Sacro Cuore affinchè possiate salvare le anime. Ricevete la luce del mio cuore ardente e diveniteNe gli apostoli».

 

   20° Messaggio: 13 Giugno 1987

   La Vergine dice:     

   «Quelli che fra i miei figli che hanno la fede e desiderano vivere secondo la Volontà del Signore patiscono maggiori sofferenze. Offritele tutte.

  Offrite un numero ancora maggiore di sacrifici. Se offrite sacrifici e penitenze con sincerità e amore, contribuite alla salvezza di molti peccatori. Fallo sapere a tutti».

 

   21° Messaggio: 15 Giugno 1987

 

   (La Vergine raccomanda a Giulia la confessione frequente).

 

   La Vergine dice:     

   « Se un'anima si purifica confessandosi spesso, benchè non abbia commesso che peccati veniali, può ricevere Gesù. Gesù ha istituito il Sacramento dell'Eucarestia per nutrirvi della Sua Carne e del Suo Sangue e per unirSi a voi. Ed ha istituito questo Sacramento meraviglioso che è la Confessione, mediante il quale un'anima spiritualmente morta resuscita.

  Vi chiedo perciò di spalancare gli occhi, gli orecchi e il cuore mediante ilSacramento della Penitenza, per poter ricevere Gesù».

     

   (La Vergine piange a causa delle confessioni e delle Comunioni sacrileghe)

 

   22° Messaggio: 27 Giugno 1987

 

   La Vergine dice:     

   «Non tremare, ma abbi fiducia nel Mio potere materno che sveglia le anime addormentate. Io accolgo tutte le anime pentite. Il tuo amore deve essere fervente; l'amore può brillare e ardere solo in virtù di sacrifici continui. Persevera nei tuoi sforzi per accecare Satana. E il giovedì, offrirai atti di penitenza al SS.mo Sacramento. Prega costantemente per soffocare il male perpetrato contro il Signore e per riparare ai sacrilegi commessi contro l'Eucarestia».

 

  23° Messaggio: 29 Giugno 1987

 

   La Vergine dice:     

   «Figlia mia, molti fra i Miei figli che mi rendono testimonianza non riescono ad annunciare l'Amore così come va annunciato, perchè vivono senza saper rinunciare al loro "io".

   Si deve fare un maggior numero di sacrifici e di penitenze per i peccati che vengono ancora commessi da molti miei figli. Bisogna che tu soffra di più. Appunto: devi partecipare ai Miei dolori.

   I Miei Messaggi cambieranno le anime disposte ad accoglierli.

   In questi tempi in cui gli errori si propagano ovunque, persino i Miei figli diletti ne sono assaliti in maniera molto seria. Ecco perchè voglio far udire la Mia Voce per tuo mezzo.

   Desidero liberare gli uomini dalle tenebre, diffondendo in loro la luce del mio Cuore ardente. Sii dunque una vittima.

    Giulia, Io porto fardelli di penitenza per te; e tu porta fardelli per le altre anime.

    Troppe anime mi spezzano il cuore e vanno all'inferno. Quando compirai atti di penitenza e pregherai per le innumerevoli anime ingrate, esse saranno salvate.

    Io ti amo nella tua debolezza. Voglio che tutto il tuo amore sia rivolto a Me.

    Desidero che tutti i fedeli obbediscano al Papa, ai Cardinali, ai Vescovi e a tutti i sacerdoti. Sono i Miei figli diletti; sono essi che hanno ricevuto i poteri da Gesù Mio Figlio, per rimettere i peccati di tante anime contaminate.

    E' per questa ragione che Mio Figlio Gesù, in virtù della confessione e dell'Eucarestia, scende dal Cielo in Terra , obbedendo alle loro parole. E' vero che il Mio Cuore soffre perchè ci sono dei preti infedeli che dimenticano la loro missione d'amore. I preti fedeli si sacrificano per riparare alle offese ricevuto da Mio Figlio. quindi, prega con Me affinchè siano tutti fedeli alla missione che hanno ricevuto».

 

   24° Messaggio: 30 Giugno 1987

 

   (La Vergine piange e ha la fronte imperlata di sudore).

 

   La Vergine dice:     

   Oh figli miei! Oh figlie mie! Tornate nel Mio seno. Voglio essere il vostro asilo in questo mondo pieno di pericoli. Vi consumerò con la fiamma ardente del Mio Cuore.

 Oh miei figli diletti! Se tornate a Me, rinunciando a Voi stessi, Io lotterò con voi. Vi aiuterò con la Mia potenza, quella stessa con cui ho schiacciato il serpente».

 

   25° Messaggio: 15 Luglio 1987

 

   (Giulia scrive nel suo diario che la Vergine raccomanda di recitare con fervore il Rosario, che spande un profumo di rose nel mondo intero... E' un'arma potente contro cui il demonio è impotente).

 

   La Vergine dice:     

   «Oh figlia mia! Non sono venuta per chiamare i giusti. E' perchè i peccatori sono incamminati verso l'inferno, che Io ti ho sottratta alle sofferenze e alla morte volendoti far lavorare con me per la salvezza delle anime; non fosse che per salvarne una sola. Ecco perchè Mio Figlio Gesù ti ha sanata9...

   Quando il tuo corpo soffre, sopporta le sofferenze per coloro le cui anime stanno per perire. Tu placherai la Mia sete cocente con ituoi sacrifici e le tue penitenze offerte per quelli che non riconoscono, come fai tu, che Io sto patendo infinite sofferenze, simili a quelle che ho patito sul Calvario a causa di Mio Figlio.

   Non prendertela troppo per le tue colpe involontarie di tutti i giorni. Conta su di Me, senza stizzirti e senza scusarti. Ciò ti aiuterà a diventare umile. Salverò tanti peccatori quanti Me ne chiederai, grazie ai tuoi sacrifici, alle tue riparazioni e alle tue penitenze. Mi riempi di gioia quando accetti nel tuo cuore di soffrire per minime cose10 e cominci ad avere gli stessi sentimenti Miei. La pace sia con te. Arrivederci».

 

   La Vergine pianse il 18 agosto, e poi, di nuovo, dal 27 al 30 agosto.

   Il 15 settembre, la Vergine versò lacrime di sangue.

 

 9 Effettivamente, Giulia aveva sempre sofferto moltissimo, e i dottori l'avevano data parecchie volte per spacciata.

 10 La Vergine ricorda a Giulia lo spirito d'infanzia, e le mostra l'infinita grandezza e potenza delle piccole cose sopportate con amore, in unione con lei.

 

   26° Messaggio: 19 ottobre 1987  

 

  La Vergine versò lacrime di pianto. Giulia, appena ne fu avvertita, corse verso la Vergine, cadde in estasi, e subì per la prima volta i dolori della Croce. Durante l'estasi, trasmise il Messaggio della Vergine. Accanto a Lei, Padre Johan Pak ascoltava le sue parole e le ripeteva a una persona che le trascriveva.

 

  La Vergine dice:     

   «Ho chiamato Padre Pak perchè lo amo.

   Dovete renderMi testimonianza tenedovi per mano, unitamente a Padre Lee. Voi non comprendete tutto il Mio dolore.

   A causa dei peccatori non riesco a respirare. Dovete aiutarMi. Molti ecclesiastici distolgono gli occhi da Me».

   Padre Pak domanda: «In che modo posso aiutarvi?».

   La Vergine dice:

    «Molte mie pecorelle hanno imboccato la via dell’inferno. Per quanto Io lanci il Mio appello in tutte le parti del mondo con le Mie apparizioni e le Mie lacrime, i Miei messaggi non sono riferiti fedelmente. 

   Padre Pak, mio diletto prete, tu non sei capitato qui per caso: sono io che ti ho chiamato. Ti ho scelto. Devi aiutarMi nella sofferenza. Anche Padre Pha, Io l'ho scelto.

   E' indispensabile che i Miei Messaggi vengano diffusi al più presto in ogni parte del mondo. Sono i Messaggi che vi do grazie alle sofferenze di Giulia.

   Fateli conoscere al Vescovo.

   Quello che è importante non sono le mie lacrime, ma il contenuto dei Miei messaggi. Bisogna che i Messaggi che vi ho dato siano trasmessi rapidamente».

   (La Vergine è apparsa a Giulia in uno stato di grande sofferenza a causa dei peccati così numerosi e così gravi commessi nel mondo. Giulia soffriva insieme alla Vergine.

 

   «Coloro che pretendono di rendere testimonianza a Mio Figlio Gesù, mi causano queste sofferenze. Voi dovete prendere parte alle Mie sofferenze.

   Padre Pak, sono Io che ti ho scelto. Sono sempre con te. Non crederti solo. Insieme a Me, devi far conoscere le sofferenze di Mio Figlio Gesù. Devi salire il Calvario con Lui, portando la Croce dell'Amore.

   Devi pregare con Padre Lee e Padre Pha per salvare molte anime. Dovete lavorare, la mano nella mano. Offrite le vostre preghiere, i vostri sacrifici, le voste penitenze.

   Vegliate e pregate nel Getsemani con Mio Figlio Gesù, e annunciate in tutto il mondo i Miei Messaggi. Sono Io che vi ho scelti, non lo potete dimenticare. Dovete collaborare con Me che vi sto preparando un serto di alloro. iulia non è che uno strumento. Dovete prenderle la mano e non lasciarla mai.

   Molti preti distolgono gli occhi da Me.

   Dovete aiutarMi... Dovete portare con Me la croce per salvare tante anime e per placare la giusta ira di Dio Padre.

   Il fuoco del Cuore di Gesù e il fuoco del Mio Cuore continuano ad ardere, lanciando grandi fiammate d'amore.

   Io amo tutti i preti. Tutti i giorni, verso lacrime per i preti. Le verso per lavare le loro ferite. Le lacrime dei preti non devono essere lacrime di rancore, devono unirsi alle Mie. Le grida di rancore si elevano contro il Cielo».

 

   La vergine ha versato lacrime di pianto dall'8 al 26 Dicembre 1987.

 

   27° Messaggio: 11 Dicembre 1987

 

   (Giulia ha comunicato questo Messaggio a padre Spies con una sua lettera personale).

 

   La Vergine dice:     

   «Giulia, Giulia! Amata figlia Mia! Piccola anima! Non cercare soddisfazioni. Rinuncia a te stessa e vieni a Me. Lavorerò con te, che ti consideri un essere miserabile e indegno.

   Diffida della tua vanità e del tuo amor proprio. Diche cosa ti preoccupi tanto, tu che devi fare l'elemosina ad una Mendicante Celeste? Perchè insisti nel contrariare il Mio Cuore di Madre del Cielo, quando ti hò detto che ti amo nelle tue debolezze? GuardaMi . Verso lacrime di gioia. Ho chiamato i Miei diletti preti perchè tu ti sei sacrificata per offrirti vittima. I preti che hò chiamato non sono potuti venire tutti, ma ho benedetto i miei figli per mezzo dei miei preti eletti e raduno sotto il mio manto tutti i miei figli riuniti qui, perchè divengano apostoli del Mio Cuore.

   E poi hai visto, figlia mia? I Miei diletti preti, sono Io che li hò chiamati. Ne ho fatto persino venire uno (l'Abate Renè Laurentin) da un Paese lontano. Sono Io che ho stabilito la data, in modo che anche lui dia testimonianza per Me11.

 

 11 L'abate Laurentin era stato invitato a ptrendere parte alla cerimonia in onore della Vergine, che doveva aver luogo a Naju l'8 dicembre 1987, alla presenza di pelegrini di tutta la Corea. A quel'epoca, l'abate stava facendo un viaggio attraverso l'Asia, ma il suo itinerario minuziosamente predisposto non gli avrebbe consentito di arrivare a Naju in tempo per partecipare ala cerimonia. L'esplosione di un aereo sudcoreano (delle Lineee KAL), provocata dalla Corea del Nord, indusse varie Compagnie Aeree a modificare i loro orari. Anche gli orari di viaggio dell'abate Laurentin sbirono dei cambiamenti, per cui egli arrivò a Seul il 7 dicembre e potè essere a Naju per la Festa dell'Immacolata Concezione. La Vergine non aveva più versato lacrime dal 20 Ottobre. Ricominciò a piangere durante la Messa concelebrata davanti alla statua dai Padri Laurentin, Spies, Chòng, e da un altro sacerdote coreano venuto da Kwangju.

 

   Egli parlerà al Papa. E' il mio caro figli piccolol picclo, semplice semplice, dall'anima bella. Lavorerà mano nella mano, con Padre Pha. Insieme a Padre Gobbi annuncerà in tutto il mondo i Miei messaggi ardenti. Prega senza sosta anche per lui.

   Il Padre Pha faccia presto un resoconto al Vescovo di Kwangju per ricevere la sua approvazione; lo faccia insieme al Parroco.

   E' urgente che i Miei Messaggi siano messi in pratica. La gente non prega abbastanza. Se si otterrà senza indugio l'approvazione del Vescovo, una gran quantità dei miei figli che ora sono diretti all'inferno potrà cambiare direzione. E sarà un cammino verso la pace mondiale. Intendo dire che le preghiere dei figli benedetti di Corea saliranno in un baleno fino al trono di Dio.

   Io raduno molti miei figli sotto il Mio manto, ma spesso si sperdono. Aiutami, ti prego; aiutami insieme a Padre Pha, piccola anima.

   Anche Padre Chòng12 non è venuto per caso (8 Dicembre). La cosa era preparata da lungo tempo. E lavorerà anche lui, come piccola anima, alla propagazione della devozione del Mio Sacro Cuore.

 

 12 Dietro richiesta della Vergine (espressa a Hwang Teresa), Padre Francisco Chòng fondò la Congregazione del Cuore di Maria per le Suore, e un'altra analoga per gli uomini (sacerdoti e frati).

 

   Padre Pak Matthias mi ama  molto13... Deve offrire più generosamente le proprie sofferenze. Digli che si può arrivare alla gloria del Cielo soltanto attraverso la sofferenza. Digli che il Mio Sacro Cuore è sempre con lui. Rendi noti anche a lui i Miei Messaggi. Digli che potrà salvare molte anime e che godrà di una grande gloria nell'altro mondo quando si sarà liberato di tutte le sue paure e avrà fiducia in Me e si appoggerà a Me; quando offrirà tutti i suoi sacrifici per i peccati

   Dono la coppa delle Mie benedizioni al signor Parroco e a Padre Pak Hi-dong. Anche Padre O Ki-son e Padre Ha Antoine sono preti che ho scelto perchè facciano la Mia Opera. Li illumino con la luce del Mio Sacro Cuore. E prego anche incessantemente per i preti che vengono a Me che piango. Irradieranno sempre più la Mia luce, e il Mio Amore per essi sarà ancora ardente. Arrivederci ».

 

 13 Padre Pak Matthias, di 75 anni, era costretto a letto da dieci anni. Lo guarì con l'imposizione delle mani una celebre americana del Movimento Carismatico, la statunitense Eileen George. Fu Padre Pak ad informare Padre Spies, nel Dicembre 1986, che a Naju una statua della Vergine piangeva.

 

   28° Messaggio: 1 Gennaio 1988

   

   La Vergine piange lacrime di sangue. Le esce sangue dal naso.

   (Giulia comunica per lettera questo Messaggio a padre Spies).

 

   La Vergine dice:     

   «Mentre tutte le nazioni del mondo cercano di mettersi d'accordo per conservare la pace, voi invece siete sempre divisi, incapaci di amarvi tra di voi, voi che siete fratelli di una stessa razza, figli dello stesso Dio14.

 

 14 La Vergine parla della divisione tra Corea del Nord e Corea del Sud, ma soprattutto dei dissensi, delle violenze, dei malintesi esistenti nella Corea del Sud. Nei quatro mesi precedenti, la campagna elettorale per l'elezione del nuovo Presidente aveva provocato gravi lacerazioni e discordie in seno alla popolazione.

 

   Piccola mia, faccio appelllo a te, che ti consideri la più piccola.

   Prega perchè tutto il mondo si metta d'accordo. Prega e fa atti di penitenza; Prega e fa sacrifici. Fai sapere a tutti i preti che bisogna recitare con frevore il Rosario perchè ci sia l'unione nel Paese. Dì loro di non lasciarsi vincere dalla collera, ma di ricordare sempre le parole del Signore sulla Croce15.

 

 15 «Padre, perdona loro...».

 

   Dì loro di riparare ai peccati degli altri, peccati che commettono senza nemmeno più rendersene conto. Ma a tempo debito, si convertiranno.

   Era tremendo il Castigo che l'Eterno Padre voleva infliggere alla nazione durante il conflitto violento e tanto doloroso dell'anno scorso. Ma i sacrifici e le penitenze che le piccole anime soffrono insieme a Me Hanno avuto potere presso Dio. Tuttavia è necessario un numero ancora maggiore di mortificazioni. Oggi vi riunisco tutti sotto il Mio Manto. Fallo sapere a tutti, tu che conosci le sofferenze che sopporto pazientemente perchè i Miei cari figli possano ricevere la luce del Mio Sacro Cuore, e perchè le mie lacrime, e le mie lacrime di sangue, non siano sparse invano.

   Il Rosario, come vi ho già detto altre volte, soggioga i demoni. Dì a tutti i fedeli di recitare ancora un Rosario in più. Se voi recitate un maggior numero di Rosari, offrendoli per l'unione della nazione, la Corea potrà sfuggire alla crisi»

.

   La Vergine piangerà dal 1° Gennaio al 7 Febbraio1988.

 

   29° Messaggio: 10 Gennaio 1988

 

   (Giulia comunica per lettera questo Messaggio a Padre Spies)

 

   La Vergine dice:     

   «Figlia mia, dimentica la tua debolezza e tieni più presente il Mio amore. Poichè il Mio amore è un appoggio per la tua debolezza, sii umile e offri tutto quello che hai. Ama ciò che è piccolo, e per prima cosa vuota il tuo cuore. Soltanto allora potrò agire dentro di te. Donami tutto, finanche le sofferenze che stai patendo adesso.

   In questo mondo ci sono sempre tentazioni da vincere. nemmeno le anime sante ne sono esenti.

   Figlia mia! Tu sai, non è vero, che Io metto alla prova con molte sofferenze quelli fra i Miei figli che Mi amano! Tu adesso stai provando le doglie del parto. Desidero che molte Mie figlie le provino. E invece, tutti Mi fanno soffrire.

   Non è forse dopo le doglie del parto, che stai provando adesso, che avverrà una nascita?

   ... Il tuo parto avverrà necessariamente attraverso la sofferenza, ma spero che la sopporterai con coraggio, pensando alla ricompensa che ti ho preparato per aver salvato molte anime. Devi renderti conto che tutto si purifica nell'amore, proprio come l'oro si purifica nel crogiolo.

   Mia piccola anima! Per quanto numerosi siano numerosi i meriti che avete accumulato, cadranno nel nulla, l'uno dopo l'altro, se trascurate le piccole cose, se siete maldicenti e criticate gli altri. Siate lenti nell'aprir bocca e controllate con prudenza la vostra lingua. Acquisterai molto merito se passerai sotto silenzio i difetti altrui, mentre ti vorrebbe voglia di giudicarli. Sii sempre più santa nelle tue parole e nella tua condotta.

   Oh figlia mia! Come sei impaziente! Lo sono anch'Io! Il Mio Cuore prova un dolore immenso nel vedere che i Miei diletti figli, che dovrebbero elevarsi sempre più nel Mio amore, tentano invece di innalzarsi più in alto degli altri. Si invidiano fra di loro e le loro anime s'indeboliscono, poichè dubitano della Mia misericordia.

   Figlia mia, pratica l'umiltà. Questa è la cosa che mi rende più felice. Non cercare mai d'innalzarti.

   Le vostre piccole mortificazioni, i vostri piccoli atti di bontà, i vostri piccoli sacrifici e le vostre piccole penitenze diventano un balsamo per le mie ferite. Figlia mia, riversa più amore sui Miei figli che lavorano con te. Mentre essi tentano di innalzarsi gli uni al di sopra degli altri, i demoni dell'orgoglio, dell'invidia, della gelosia stanno in agguato. Tu dovrai riversare il tuo amore su di loro con i tuoi sacrifici. Di fronte all'amore, qualsiasi demonio è domato. Unitevi. Unitevi con il legame dell'amore reciproco.

   C'è una cosa che voglio mostrarti. Conoscerai così qual'è la Mia volontà».

 

   La Vergine fece vedere a Giulia la scena seguente:

   «In cima ad un’alta montagna c’era una scalinata formata da 14 gradini. Vicina ad essa c’era anche un albero. Ogni volta che acquistavamo dei meriti, dalle nostre buone azioni si formava un frutto. Se, invece, con le parole e con gli atti giudicavamo male gli altri e commettevamo dei peccati, i frutti dei meriti acquisiti cadevano.

   La Vergine mi ha fatto vedere che molti frutti si formano quando facciamo penitenza; e quando ci sacrifichiamo per gli altri, la luce scende su di essi, e i frutti dei nostri meriti si formano.

   Il cammino per arrivare fino ai piedi della scaletta era scabroso. C’era chi scivolava e cadeva a metà costa, c’era chi girava in tondo, invece di proseguire verso l’alto.

   Mentre ascoltavo la Vergine, tremavo nel vedere quanta gente precipitava.

   Al di sopra del 14° gradino ce n’era un altro, il 15°. Su di esso era il Regno dei Cieli. C’era il Buon Dio. E insieme a Lui, Gesù, la Vergine, San Giuseppe, tutti i Santi e tutti gli Angeli osservavano le nostre azioni.

   Colui che muore dopo essere riuscito a salire anche soltanto sul primo gradino, passerà dal Purgatorio. Per colui che sale tutti i 14 gradini, il Cielo è vicino.

   La Vergine dice:

   «Figlia mia, hai visto?... Chiunque può arrivare fino a mezza costa, ma è difficile salire i quattordici gradini della scalinata (il Calvario di Gesù). Dì a tutti di comportarsi in modo da non perdere almeno quel merito che hanno accumulato con tanta fatica. Arrivederci!».

 

   30° Messaggio: 30 Gennaio 1988

 

   (Giulia trasmette per lettera il Messaggio a padre Spies).

 

   La Vergine dice:     

   «I doveri non sono uguali per tutti; ecco perchè a ciascuno è stato affidato un compito diverso. Non respingete le croci che vi vengono date. Io farò fondere le vostre scorie nell'alto forno del Mio amore per purificarvi.

   Figli Miei unitevi. Bisogna che molti figli Miei si uniscano e si amino fra di loro; ma per quanto Dio si prodighi a dare il Suo amore, non viene accolto; e per questo motivo, Dio stesso è impotente. Voi siete chiamati ad essere apostoli del Mio Sacro Cuore poichè mi avete accolta bene; dovete dunque soccorrervi reciprocamente. Non piangete e non vi addolorate vedendo le Mie sofferenze, ma annunciate a tutto il mondo le sofferenze di Gesù.

   Ci sono preti e religiosi che peccano contro la castità e non sono fedeli nell'adempiere bene la loro missione. Questi peccati sono come frecce che feriscono Gesù, sono corone di spine che Lo torturano, e nessuno dei Suoi figli terge il Suo Sangue. Bisogna che i Messaggi del Mio Sacro Cuore vengano diffusi al più presto. Benchè il Mio Cuore sia straziato e la Mia gola bruci, non sono molti quelli fra i miei figli che Mi dissetano. Unite le vostre forze.

   Chi Ci copre, Mio Figlio Gesù e Me, quando tremiamo di freddo?

   Chi mi dà da bere quando ho sete? Mentre Io Mi sento strapppare le viscere per colpa degli aborti, quanti ne avete impediti?...

   Pregate e fate continuamente sacrifici per i preti. Fate penitenza per loro, affinchè non siano tentati dai demoni. Il Mio Cuore è addolorato anche nel vedere i religiosi recitare l'ufficio divino meccanicamente e senza devozione.

   Amare sinceramente Me e il prossimo vuol dire amare Mio Figlio Gesù. Solo questo amore sincero può placare la giusta ira di Dio.

   Solo quando i Messaggi che vi do saranno annunciati e messi in pratica nel mondo intero la giusta collera del Padre sarà placata e lo spaventoso castigo meritato sarà evitato.

   Miei diletti figli, vi ho chiamato perchè vi amo, e veglierò su di voi fino a quando verrete a Me.

   SeguiteMi restando fra le Mia braccia e tenendovi fermamente a Me.

   Quando vi sacrificherete e farete penitenza, quando mi offrirete con gioia qualche povera anima, da quel momento Io vi giudicherò. Sarò con voi nella vosta lotta contro Satana e lo spirito del mondo; Io vi aiuterò. Poichè vi ho chiamati ad essere apostoli del Mio Sacro Cuore, i demoni si accaniranno nel tentarvi. Tenetevi stretti alla Mia Mano per non soccombere alle tentazioni.

   Questo Paese (la Corea del Sud) è sull'orlo della disgregazione per colpa di coloro che si odiano e provano invidia e gelosia l'uno per l'altro. I vostri sacrifici sono necessari per conservare l'unità. Dovete dunque lavorare tenendovi per mano.

   Voi che siete fratelli di uno stesso Paese non litigate per invidia o per ambizione, ma siate uniti nell'amore. Ogni volta che commettete peccati, il Mio Sacro Cuore ne viene dilaniato e sanguina inutilmente.

   Pregate e recitate il Rosario per la conversione dei peccatori e per la pace del vostro paese e del mondo intero. Come vi ho già detto, questo paese sarà liberato dalla sua crisi se reciterete di più il Rosario. Questo paese supererà le sue discordie interne se vi unirete, dando il buon esempio perchè tutti facciano come voi. Io vengo a voi perchè amo la Corea, perchè l'amo molto. se vi unite e vi amate fra di voi, potete vincere tutte le tentazioni. tenetevi per mano, tenetevi tutti per mano così come Io vi tengo per mano. Se rifiuterete di unirvi nell'amore verserò lacrime di sangue e soffrirò ancora di più. FateMi l'elemosina, fate l'elemosina alla Mendicante del Cielo.

   Rallegratevi al pensiero che vivrete nel Mio Sacro Cuore. Dedicatevi alle cose del cielo, sperate le cose del cielo, spogliatevi del vostro amor proprio. Inoltratevi sulla via dell'abbandono del proprio "io", percorrete - quali piccole anime - il cammino dell'amore, per tornare nel Mio Seno e divenire Miei consolatori».

 

     La Vergine dice a Giulia, che soffre pene indicibili:

   «Figlia mia diletta, devi patire delle sofferenze. Non ho versato invano le Mie lacrime. Ti ho chiamata perchè tu soffrissi per la salvezza dell'umanità, benchè tu sia debole e povera. Che dovrò fare se tu ti affliggi? Non ti affliggere, dunque. Da molto tempo, ormai, ti ho allenata, facendoti passare attraverso il fuoco della Giustizia e le sofferenze. Tu hai detto che Dio è crudele, e hai ragione. Tutto quello che ti è stato donato, sì, tutto quello che ti è stato donato è questo:

   la croce, strumento orrendo di tortura...

   il cuore gelato e trafitto dalla lancia...

   dolori atroci che fanno torcere le tue membra e schiacciano il tuo cuore...

   il tuo cuore paralizzato da innumerevoli frecce...

   il tuo corpo flagellato che non riesce più a tenersi ritto...

   la tua gola che brucia a tal punto che non puoi inghiottire la saliva...

   la testa che ti sanguina, schiacciata dalle spine...

   Ma io ti dico ancora una volta che, grazie alle tue sofferenze, i ciechi di spirito vedranno la luce, coloro che sono legati al mondo ne verranno sciolti, molte anime affondate nelle tenebre ritorneranno nel Mio Seno Immacolato.

   E non affliggerti nemmeno a causa dei nostri avversari. Coloro che avranno orecchio, intenderanno, coloro che hanno occhi vedranno.

   Chi accoglie e mette in pratica i Messaggi che Io mando, accoglie Me. La sua anima si trasformerà. Vedrà il trionfo del Mio Cuore Immacolato.

   Oh figlia mia! Sii dunque felice di soffrire. Donami fino alla più piccola delle tue sofferenze. Per quanto siano pesanti i fardelli della penitenza, Io sarò con te che sali per amore il Calvario insieme a Gesù. Arrivederci».

 

   31° Messaggio: 4 Febbraio 1988

 

   Questo è il testo integrale della lettera che Giulia mandò nel Marzo nel 1988 a Padre Raymond Spies. Aveva già inviato un primo testo che, su sua richiesta, le fu restituito. Giulia lo revisionò, correggendolo in alcuni punti. I nfatti aveva fatto la prima stesura in un momento in cui era preda a grandi sofferenze fisiche.

   Giulia scrive :

   Padre Pha (nome coreano di Padre Spies)*, che doveva incontrarsi (appunto quel giovedì 4 Febbraio)con l'Arcivescovo di Kwangju, è passato prima da Naju e vi ha celebrato una messa (davanti alla statua della Vergine che continuava a versare lacrime dal 1 Gennaio 1988. Le lacrime continuarono fino al 7 Febbraio. A questa messa assistettero Giulia, Park Lubino (la volontaria), due suore e altre otto persone,fra cui tre bambini).

 

 * Una volta per sempre notiamo che le parentesi quadre contengono espressioni di spiegazione del testo, e non fanno quindi parte del messaggio in cui sono inserite.

 

   La sera del 3, verso le ore 21, la Vergine lasciò il suo posto abituale e si spostò in avanti(verso il lato sinistro della nicchia, rispetto alla Vergine che si era spostata),rimanendo quindi girata verso la porta. (Fu in questa posizione che Padre Spies e Dina, una volontaria trovarono la Vergine quando entrarono nella Sala-Cappella. La sala era vuota. Per almeno dieci buoni minuti essi poterono osservare tranquillamente le lacrime che colavano senza sosta. Padre Spies cominciò a celebrare la Messa verso le 10,50).

   Padre Pha mentre indossava i paramenti sacerdotali per celebrare la Messa, si ricordò che la Vergine era rivolta verso la porta.

   E pensò :"chissà se la Vergine desidera restare in quella posizione? Penso di no; vorrà essere rivolta verso Suo Figlio,presente nel SS.mo Sacramento nel corso della Messa. Devo metterLa sull'altare, in centro, in avanti, rivolta verso i fedeli? No, perchè volterebbe le spalle a Suo Figlio e, inoltre, quel posto è riservato al Crocifisso che vi è poggiato. Debbo metterLa io stesso al Suo posto? No, non sarebbe nè cortese nè gentile verso la Vergine, dato che se lo vuole, può tornare da sola al Suo posto abituale, allo sesso modo in cui si è spostata in avanti. E, inoltre, sono presenti i responsabili abituali, cioè Giulia e Pak Lubino: è a loro che spetta decidere". (Padre Spies aveva riferito più tardi a Giuglia queste riflessioni che aveva fatto all'inizio della Messa).

   A questo punto, il Padre decide di cominciare la celebrazione.

   Fu allora che la Vergine diede la Sua risposta per mezzo mio, servendosi proprio di me così poco dotata. (Mi ero seduta per assistere alla Messa, perchè soffrivo molto). [Padre Spies domandò in seguito a Giulia come aveva ricevuto quest'ordine. Giulia gli spiegò che una voce interiore, forte e chiara, le aveva dettato le parole da dire. Infatti Giulia si era alzata e, quando il Padre arrivò all'altare, gli disse ad alta voce: "Padre, la Vergine Le chiede di rimetterLa al Suo posto ». Padre Spies, impedito dalla sua vista difettosa, dai ceri, posti davanti alla statua, e dal centro da tavola che si era spostato con la statua, pregò Giulia e Pak Lubino di aiutarlo. Si avvicinarono. Lubino spostò i ceri accesi. Contemporaneamente al Padre, Giulia tese le mani verso la statua. Giulia aveva spalancato le mani, che teneva chiuse sulle stimmate ricevute pochi giorni prima, il 29 Gennaio. Lanciò  un gridolino di dolore e disse al Padre: « Non posso aiutarvi: mi si sono riaperte le ferite e colano  sangue ». Padre Spies rimise lui stesso a posto il centrino e la statua].

   La Vergine disse:

   « Giulia! Comunica questo messaggio a Padre Pha: posso tornare da sola al Mio posto, ma desidero tornarci per mano del Padre.

   D'altronde, non si tratta tanto del Mio posto come Statua, quanto del Mio posto di Madre della Chiesa.

  Io, che dovrei essere onorata da tutti, Mi vedo trattata con disprezzo; siamo arrivati al punto che vengo buttata da parte, tutta sola; la gente Mi solleva e Mi mette giù come le pare, senza riguardo, e Mi volta le spalle. Il Mio Cuore ne soffre enormemente. AiutaMi.

   Figlia mia, tu devi aiutarmi con sacrifici accompagnati da sofferenze ».

   Giulia: « Sì, Madre! Farò la Vostra Volontà ».

   Quando il Padre diede la benedizione alla fine della Messa, io caddi ed entrai in estasi.   [Giulia entrò in estasi verso le 11,40. Padre Spies, nell'impartire la benedizione finale, l'aveva vista accasciarsi lentamente. In estasi, e supina, teneva le braccia stese ai lati del corpo, nella stessa posizione di quelle della Statua piangente.

   Alle 12 precise, Giulia lanciò un grido lacerante di atroce dolore. In un attimo, il suo corpo prese la forma di Gesù in Croce. Cominciarono le sofferenze della crocifissione. Fu atroce per Giulia, e fu atroce vederla e udire le sue grida. Padre Spies e tutte le persone che avevano assistito alla Messa presero parte, con dolorosa pietà, pregando e piangendo a dirotto, a quello spettacolo orrendo. A un certo momento, Giulia, che gridava di dolore, con dignità, ma in modo orribile a udirsi, subì tre forti scosse: tutto il corpo, pur restando fisso nella stessa posizione, si spostò per tre volte verso il basso, per una lunghezza totale di circa 50 - 60 cm. Era come se la croce fosse stata conficcata a tre riprese in una buca preparata per accoglierla].

   La Vergine mi fece vedere molti Suoi figli che erano diretti verso l'inferno perché non avevano amato.

   « Guarda, figlia Mia! Ho scelto con amore numerose anime, ma esse hanno causato molto dolore a Mio Figlio Gesù per il loro fare irrispettoso e per l'insolenza con cui hanno tradito i Miei Messaggi, non tenendone conto e preferendo se stesse a Lui. Ecco perché Mio Figlio soffre ancora sulla Croce: perché queste anime continuano a fiagellarLo, a disprezzarLo e ad oltraggiarLo.

   Figlia Mia!

   Oh povere anime peccatrici! Oh poveri figli Miei che vanno alla perdizione per colpa della loro ipocrisia.

   Mio Figlio ha pagato un ben caro sacrificio perché si salvassero i Suoi figli che vivono nel peccato. Ma essi vivono nell'indifferenza, senza provare la minima riconoscenza per Lui.

   Spero che tu offrirai ancora più generosamente le tue sofferenze per compiere senza fallo la Mia volontà, che è di salvare molte anime.

   Mi auguro anche che crediate fermamente che le vostre numerose sofferenze vi accumulano in Cielo numerose gioie.

   Dato che i Miei Messaggi sono basati sull'amore, le anime, quali che esse siano, saranno colmate di misericordia se faranno penitenza, mettendoli in pratica.

   Figlia Mia! Per ora ricevo consolazione per merito di un'anima piccola e semplice, quella di Padre Pha. Infatti, provo gioia nel vedere che mi offre con fervore il suo amore e la sua fedeltà ». [Giulia nello scrivere "fedeltà" ha usato una parola coreana molto difficile. Quando le è stata chiesta una spiegazione, ha risposto che aveva scritto la parola così come l'aveva sentita, ma che ne ignorava il significato. Esistono termini più semplici per indicare la fedeltà, la lealtà. Nei Paesi dove vengono usati i caratteri cinesi è possibile creare, giustapponendo determinati caratteri, parole che esprimono diverse sfumature e finezze di uno stesso pensiero].

   « Figlioletta Mia!

   Sei tu, figlia Mia, quella che deve passare attraverso la sofferenza. Vuoi partecipare alle sofferenze del Signore, affinché tutte le anime possano tornarGli in Seno? ».

   Giulia: « Sì, Madre ».

   La Vergine:

   « Ti prego di patire tutte queste sofferenze per il Papa, il Cardinale, tutti i Vescovi e i preti, e per la conversione dei peccatori ».

   [Giulia conclude la sua lettera con queste parole]:

   « Provai, come delle bruciature, le sofferenze della croce, quelle della corona di spine e quelle del Sacro Cuore (sofferenze per cui mi sembrava di essere trafitta da lance, da frecce, da coltelli affilati).

   Soffrivo così da circa 25 minuti quando Padre Pha, mosso a pietà, mi benedisse.

   Subito dopo, mi ha detto poi il Padre, ho cessato di soffrire.

   [Dopo simili sofferenze, Giulia. era rimasta completamente senza forze. Parecchie persone dovettero trasportarla.

   Queste furono le terze sofferenze della croce.

   La quarta volta, accadde il 27 Gennaio 1989 a Naju, durante un'estasi che durò dalle 10,50 alle 11,50.

   La quinta, dalle 5 alle 6 del mattino della Domenica 29 Gennaio; Giulia ricevette le cinque stímmate e sei ferite in fronte.

   La sesta nello stesso luogo, (a Mirinae, nel Convento delle Suore del Cuore di Maria) dalle 3 precise alle 3,40. Padre Spies vi assistette insieme a due preti coreani, ad alcuni religiosi e ad altra gente: in tutto, circa 70 persone].

 

   32° Messaggio: Festa del Corpus Domini,

   5 Giugno 1988

 

   Questo Messaggio è il primo e l'unico che sia stato dato a Giulia da Gesù. Testo completo preso dal diario di Giulia.

 

   Da qualche giorno me ne stavo in camera mia, poiché avevo dolori così atroci che ero costretta a ricorrere all'aiuto di altre persone per tutte le mie necessità e i miei spostamenti.

   Ma oggi, visto che si trattava di una grande Solennità, la Festa del Corpus Domini, non potevo restarmene così a letto.

   Pregai allora con ancor maggiore fervore, dato che soffrivo tanto, nella speranza che Dio avrebbe lavato la mia anima dalle macchie, per fare di me uno strumento che non fosse indegno.

   Poi, con molta pena e sostenuta da altre persone, mi recai in chiesa per partecipare al sacrificio della Messa e incontrare Gesù.

   Avevo molta difficoltà a restare seduta, ma ci riuscii, grazie all'aiuto di Marta, di Filippo e di Marco, che mi sorreggevano 16.

 

 16 Marta e Marco: coniugi venuti dalla città di Mokpo, a sud di Naju. Erano venuti a pregare la Vergine che piange per ritornare a Dio, a una vita cristiana fervente. Filippo: il figlio minore (dei quattro) di Giulia.

 

   Però, senza l'amore di Gesù, non avrei potuto assolutamente sopportare i dolori che mi torturavano. Quindi Glieli offrivo piangendo: « Oh Gesù mio! Molti fra i Vostri figli Vi desiderano ardentemente, ma non Vi incontrano perché non Vi conoscono bene. [Giulia parla con conoscenza di causa, visto che era stato il caso suo e di suo marito]. Accendete in loro il fuoco del Vostro amore. Vi offrirò i miei dolori affinché non riescano vani, benché io sia imperfetta. Aiutatemi, Ve ne prego. Che in ogni cosa sia fatta la Vostra Volontà e non la mia ».

   Quando, dopo la Comunione, tornavo al mio posto sorretta da Filippo e Marco, d'improvviso sentii che la mia bocca si riempiva e che emanava un forte odore di sangue (proveniente dalla Particola). [Giulia ha scritto: « dal Corpo Santo e dal Preziosissimo Sangue »]. Allo stesso tempo, mi sentii come sollevare in aria con una tale vertigine che ebbi l'impressione di essermi accasciata a terra.

   In quello stesso momento, sentii una voce forte, Quella di Gesù, provenire dal Tabernacolo:

   « Guarda il Mio Volto ».

   Rimasi stupefatta e guardai verso il punto da cui veniva la Voce.

   L'aspetto di Gesù destava pietà e il Sangue colava in maniera orribile a vedersi. Non cadeva per terra, ma si raccoglieva in un bel calice e in una bella patena, per diventare il Corpo Santo e il Preziosissimo Sangue, e arrivare fino a noi per mano dei sacerdoti. Vicino a Lui stava la Vergine, nostra Mediatrice.

   Gesù dice:

   « Per salvare l'intera umanità, sono ancora adesso inchiodato alla Croce e verso il Mio Sangue per voi.

   Questo Sangue d'amore non è stato versato invano. Sono un donatore di sangue per lavare le vostre sordide sozzure.

   Mi affligge tanto vedere che le anime Mi ricevono nel loro cuore per abitudine e con una totale mancanza di sensibilità, mentre il mio Preziosissimo Sangue è un rimedio molto efficace che, per mano dei preti, apre gli occhi delle anime malate e risveglia quelle che sono addormentate.

   Desidero versare tutto il Mio amore in tutte le anime del mondo.

   Aiutale a partecipare al banchetto del Paradiso.

   Mia Madre Maria vi ha raccomandato di confessarvi di frequente.

   Eppure la trasfusione del Mio Sangue non avviene come Io la desidero, perché molti fra i Miei figli si confessano per pura formalità, o vogliono addirittura riceverMi senza sottoporsi al Sacramento della Penitenza.

   Ma il Sacramento della Penitenza ricevuto per pura formalità e senza pentimento è per Me un oltraggio assai più grave. Inoltre, quando non siete in grado di ricevermi, pentitevi sinceramente, così che Io possa agire in voi attraverso i Sacramenti. Vorrei riversare tutto il Mio amore su tutti i Miei figli della terra, ma io ti faccio notare che un numero troppo grande dei Miei figli non può incontrarsi con Me perché non si presenta loro l'occasione di potersi confessare.

   Quei figli che non possono confessarsi per casi di forza maggiore [cioè, motivi, ragioni, circostanze inevitabili, ineluttabili], ma che si pentono con tutto il cuore e desiderano incontrarmi nella riconciliazione, [Giulia non ha scritto "Sacramento della Riconciliazione", perché è un termine che non viene usato nella Chiesa di Corea per indicare la Confessione, il Sacramento della Penitenza], possono incontrarMi nella Comunione, se mi promettono di confessarsi. [Nella Comunione, cioè nel Sacramento dell'Eucaristia. Padre Spies ha consultato, a proposito di quanto ha detto Gesù, il Professore di Diritto Canonico del Grande Seminario di Seul. Le Sue parole corrispondono al Canone 916 del nuovo Codice di Diritto Canonico.

   Se, però, non mantengono la loro promessa, commettono un peccato assai più grave: un sacrilegio (Comunione sacrilega). Se, invece, mantengono fedelmente la loro promessa, Io ispirerò in loro un fuoco d'amore più grande di quello che avrebbero provato confessandosi secondo le formalità richieste. E questo amore è appunto quello che Mi ha fatto venire sulla terra, non per chiamare i giusti, ma per chiamare i peccatori.

   Io Mi auguro che tutte le anime, senza alcuna eccezione, Mi appartengano. Ecco perché ho affidato questo compito a Mia Madre e Glielo affido ancora. Quindi, seguire Mia Madre è seguire Me.

   A tutti i Miei figli, in tutto il mondo:

   "Orsù, figli del mondo, venite tutti!"

   Ancora oggi divento una vittima sacrificale e vi attendo.

   Mettiamo in comune il nostro amore, riuniti tutti insieme intorno alla Mensa Celeste.

   Se tornerete a Me col cuore aperto, non vi chiederò di rendermi conto del vostro passato, ma vi donerò una coppa colma di benedizioni ».

   (Ora, Gesù Si rivolge unicamente a Giulia):

   « Oh! Mia piccola anima, te lo chiedo ancora una volta: prega per il Papa, Mio rappresentante, per tutti i Cardinali, i Vescovi e i preti, offri incessantemente sempre più sacrifici e atti di penitenza affinché adempiano fedelmente i loro compiti.

   Io li invito a seguirMi praticando il controllo di sé e la povertà. E' a loro che ho già affidato tutto: i riti che compiono, sono Io che li compio.

   Come potrebbero seguirMi se non avessero la padronanza di sé? Perché possano assolvere sempre meglio i loro doveri e partecipare con più amore alla Mia Opera di Salvezza, Io ti chiedo quindi di offrire ancora di più le tue sofferenze con spirito di sacrificio.

   I piccoli sacrifici, offerti all'insaputa degli altri diventeranno consolazioni per il Mio Cuore e abbelliranno le grazie che verranno riversate su tutti.

   Invio incessantemente il Mio amore al Papa, Mio Pontefice, a tutti i Cardinali, ai Vescovi, ai Preti; Mia Madre li aiuterà a far traboccare su tutte le anime questo Mio amore. Appòggiati completamente a Mia Madre ».

   Gesù mi diede la Sua benedizione. Feci il Segno della Croce. Rinvenendo dall'estasi, tornai in me. Vidi allora che il Parroco impartiva nello stesso istante la stessa benedizione. Il mio corpo tornò alla normalità. I cristiani presenti si rallegrarono a questa vista, pur trovando straordinario il fenomeno.

 

Giulia Youn Hong-Sòn

Domenica 5 Giugno 1988

Festa del Corpus Domini.

 

   33° Messaggio: 24 Luglio 1988

 

   La Vergine fa vedere a Giulia il cielo, il purgatorio e l'inferno.

   Giulia, per lettera, comunica questo messaggio al Padre Raymond Spies:

 

   « Il 24 luglio 1988, dalle 9 e mezzo di sera a mezzanotte e mezzo.

   Alle 9 di sera, io sentii, all'improvviso, il mio corpo perdere le sue forze e caddi. Fu Marco a portarmi sulla sua schiena, mentre Jean-Vianney17 Mi sosteneva. Fui così portata nella mia mansarda18, mentre mi agitavo a causa dei dolori troppo forti che provavo. Mi sembra che fu allora che entrai in estasi.

 

 17 In Corea si usano di frequente i nomi cristiani fra i cristiani (cattolici). Non così invec fra i cristiani giapponesi.

 18 Giulia ha come camera una mansarda stretta al primo ed unico piano della casa dove abita. E' per poter avere della solitudine.

 

   Io vidi il Cielo, il Purgatorio e l'Inferno. Quando si parla di cose molto differenti fra loro si è soliti dire che esse differiscono fra loro come il cielo e la terra. Era esattamente così. Che differenza!

   Quelli dei figli di Dio che erano salvi si amavano l'un l'altro con pace e gioia in un giardino fiorito; i dannati invece bruciavano in grandi fiamme, pieni di rancore e di odio.

 

Il « Cielo » era il Paradiso.

 

   Per accogliere un'anima che sale al Cielo, una folla senza numero di angeli cantava in coro e la loro melodia riecheggiava in una sintonia meravigliosa e solenne.

   Una folla senza numero di santi e di sante le porgevano parimenti il benvenuto. Gesù l'attendeva con le braccia aperte e la Vergine le tendeva le braccia per stringerla a sé. Pure Dio Padre l'accoglieva con la gioia negli occhi e sorridendo. E San Giuseppe, felice di accoglierla, le andava incontro.

   In questo luogo nessuna invidia, nessuna gelosia: tutti si amavano vicendevolmente. Luogo traboccante di amore, di pace e di gioia. Luogo dove non si prova fame alcuna, anche se uno non mangia. Luogo dove si partecipa al banchetto celeste.

   La Vergine le poneva sul capo [all'anima che era salita al Cielo] una corona che Lei stessa aveva preparato.

   In questo luogo pure si danzava tenendosi mutuamente per mano.

   Gesù, in compagnia di sua Madre, parlava con dolcezza e bontà a tutti i suoi figli.

   Questi numerosi figli, di cui non si poteva contare il numero, venivano a porsi presso la Vergine. Lei, con le sue due mani, stendeva su di loro il lembo del vestito che prendeva la forma di un immenso mantello.

   In questo luogo, ognuno era conciliante e rispettava l'ordine per non causare fastidio a nessuno: tutto era bello perché il sorriso fioriva sui volti.

 

« Il Purgatorio »: le anime che vanno in Purgatorio.

   Il Purgatorio è il luogo dove l'anima deve entrare lei stessa in mezzo alle fiamme che bruciano in maniera orribile. E' qui che deve purificarsì totalmente mediante le penitenze che avrebbe dovuto fare in questo mondo e che non ha fatto.

   Il Purgatorio è l'altra riva dove devono andare le anime che sono sì morte in grazia di Dio ma hanno ancora da fare penitenza per purificare ciò che loro resta di pene da riparare.

   Una volta purificate, le anime salgono al Cielo, aiutate dalla Vergine e sostenute dagli angeli. Essi vi salgono più presto quando noi preghiarno per loro in questo mondo.

   Quando noi offriamo i nostri sacrifici e facciamo penitenza per loro, per la mediazione del Cristo, esse possono essere liberate dalle loro soffe renze e salire così più presto al Cielo.

   Sarà inutile rimpiangere di non avere ben sopportato le proprie sofferenze sulla terra; sarà troppo tardi. E' durante la nostra vita quaggiù che noi dobbiarno continuamente offrire il nostro amore agli altri sacrificandoci per essi.

 

   « L'inferno »: le anime che vanno all'Inferno.

   Gli angeli le spingevano dopo aver loro legato le mani dietro la schiena. In quel medesimo istante i demoni le afferravano brutalmente.

   Si tratta della strada della dannazione da cui nessuno potrà mai in eterno ritornare. E' l'inferno, un mare di fiamme sommerso dall'odio, dove non serve più a niente manifestare rincrescimento e dibattersi contro il dolore.

   Chi tenderà loro la mano? Nessuno! Essi si dibattono come coloro che, sul punto d'annegare si afferrano anche a dei fili di paglia.

   Coloro che cadono nell'inferno camminano tra le fiamme sempre più ardenti, strappandosi i capelli gli uni con gli altri, graffiandosi gli uni gli altri, combattendosi fra loro per riuscire a prendere alcunché da mangiare. Ma tutto il cibo cade nelle fiamme per cui nessuno fra loro può mangiare.

   Gli occhi di tutti escono dalle orbite, rendendoli demoni orribili. Oh che figure orribili alla vista!

   La Vergine disse: « Figlia mia, hai visto? Sono io, vostra Madre, che sono il legame che unisce il Cielo e la terra.

   Gli errori hanno invaso il mondo intero. Nessuno purtroppo vi presta attenzione, a parte quelli dei miei figli che ho scelto.

   Per questo motivo, desidero far ascoltare la mia voce ai miei figli del mondo intero, per tuo tramite.

   Per questo motivo ancora, io desidero far loro conoscere la luce con cui il mio figlio Gesù li illumina, e parimenti il mio amore per avvertirli di districarsi dai lacci delle Tenebre, dove stanno precipitando.

   Oh mia piccola figlia, felice di soffrire per me e per mio Figlio! Il mio cuore soffre enormemente di vedere che tanti dei miei figli che io chiamo in Cielo discendono nel Purgatorio e nell'Inferno. Vi sono pure dei miei figli sacerdoti, che io amavo come la pupilla dei miei occhi, che vi cadono. Ecco perché è tramite la tua mediazione, mia povera e piccola figlia, che io voglio salvarli.

   L'offerta che tu mi fai delle tue sofferenze, sopportandole di buon grado, spalmano balsarno sulle ferite che mi straziano (il cuore) ».

   Giulia: « Ma, Madre mia, io ho così poca forza! Io non riesco, abitualmente, a sdebitarmi verso di Voi dell'amore materno che mi testimoniate e talvolta stento a rinunciare completamente a me per voi. Aiutatemi, ve ne prego. O Madre mia! Voi, nostro scudo, nostra consolatrice! Io mi affido interamente a Voi, io che sono così insignificante. Che la vostra volontà sia fatta! ».

   La Vergine: « Anche in questo momento molte anime vanno all'inferno. Io voglio salvare le anime che percorrono la strada dell'inferno, mediante i tuoi sacrifici e le tue sofferenze. Vuoi tu unirti alle mie sof ferenze ».

   Giulia: « Oh sì, Madre! Che gioia poter soffrire con Voi per la conversione di molte anime! Io ero così infelice, così miserabile prima di conoscerVi ed ora non faccio che ringraziare Iddio e Voi stessa per accordarmi di partecipare ai vostri dolori, io che sono la creatura più ordinaria di questo     mondo ».

   La Vergine: « Va, figlia mia cara! O figlia mia prediletta che mi domandi tu stessa di darti delle sofferenze! Ora tu soffrirai. Tuttavia, figlia mia, io subisco, io stessa, delle sofferenze ben più grandi delle tue ».

   Giulia: « O Madre mia! Fatemi subire tutte le vostre grandi sofferenze. Ma, è mai permesso che Voi subiate queste grandi sofferenze, Voi nostra Madre così buona? ».

   La Vergine: « Grazie alle sofferenze che tu ed io subiamo, le anime di quelli dei miei figli che sono caduti nell'errore possono essere salvate, lavate delle loro colpe mediante questo stupendo miracolo che è il Sangue Prezioso che mio Figlio Gesù dà loro ».

   Giulia: « O Madre, io mi offro totalmente a voi di buon grado ».

   La Vergine: « Figlia mia! Tu sei mia figlia, colei che deve soffrire! Quand'anche i tuoi sacrifici e le tue sofferenze saranno penose da sopportare, non inquietarti perché io ti terrò per mano. Tu sarai presso di me ».

   Giulia: « O Madre! Io sono così sprovvista di qualità! Come potrò io aspirare a cose grandi? Se, percorrendo la strada dell'inferno, potessi ottenere che molte anime siano offerte a Dio, volentieri io percorrerei questa strada. Io desidero offrirvi numerose sofferenze con amore e gioia, per accontentare la vostra attesa materna, che non aspira che

a salvare le anime, fosse pure una sola ».

   La Vergine: « Bene, figlia mia! E' per questo che ti amo. Questo desiderio del tuo cuore si estenderà per il mondo perché gli occhi dei ciechi spirituali [ciechi nella loro anima, non "vedendo" più Dio] si aprano e le anime ammalate si rianimino [ritornino a Dio]. Tuttavia, se essi rifiutano di ascoltarmi, io non potrò fare nulla per loro dopo la loro morte, perché allora la giustizia del mio Figlio Gesù dovrà compiersi. Parimenti i dannati subiranno la vergogna e proveranno rimorsi, ma sarà troppo tardi ».

   [In seguito Giulia parla delle sofferenze che dovette patire]. Scrive:

 

I tormenti terribili dell'inferno.

   Io dovetti emettere grida disperate in mezzo ad un'angoscia così atroce che è impossibile immaginare, in questo mondo, con la sola forza dell'immaginazione umana.

   L'inferno? E' il covo maledetto dove le anime, rigettate da Dio e segnate della sua maledizione eterna, si lamentano, emettono grida di disperazione, sono divorate dal rimorso, si dibattono in tutte le maniere possibili, dopo aver subito il giusto giudizio di Gesù. Ma tutto è inutile. Ed è per impedire che noi tutti vi andiamo che la Vergine ci chiama, soffrendo senza fine per noi.

   Bisogna che noi siamo tra quelli dei suoi figli che, senza posa, senza ripensamenti, rispondono "sì" a quest'appello della nostra Madre ».

 

   34° Messaggio: 27 Luglio 1988

(sull'aborto)

 

Testo integrale

 

   Giulia scrive:

 

   Io provai i dolori del parto, dalle 11,30 di sera alle 2 del mattino. Dapprima io provai dei forti dolori al ventre. Poi, non mi riuscì più di aprire gli occhi: sembrava che fossero puntati con spine. Tutto questo mi faceva molto soffrire.

   La Vergine guarisce le ferite dei bimbi morti senza essere potuti nascere in questo mondo.

   Il mio ventre si gonfiava: era per riparare i peccati commessi dalle mamme che non portano a termine i loro piccoli. Ed io partorivo al posto delle mamme che non hanno voluto mettere al mondo i loro figli.

   Maria, nostra Madre, faceva loro bere allora dell'acqua della fontana delle grazie che io loro ottengo con le mie sofferenze sopportate per la loro conversione.

   Se noi facciamo il nostro possibile confidando tutto in Lei, noi possiamo essere sicuri che Lei sarà la nostra consolazione.

   Il dolore di non poter aprire gli occhi significa che la Vergine, nemmeno Lei, li può aprire a causa dei peccati degli uomini, peccati che sorpassano ogni misura.

   Allora, io intesi la voce della Vergine, senza tuttavia vederla.

   La Vergine: « Figlia mia! Anch'io sono desolata per le sofferenze che tu provi. Ma io sono consolata dal tuo cuore che dona la sua vita per salvare un gran numero di anime, e sarà proprio per le tue sofferenze che molte anime si convertiranno ».

   Giulia: (nel mio cuore io sussurravo questo alla nostra Madre): « O Madre! Veramente, io non sono che una povera peccatrice. Ma la peccatrice che sono io non appartiene che a Voi sola. Che la vostra volontà sia fatta ».

   La Vergine: « Grazie, figlia mia! Anche se tu ti consideri qualcosa d'insignificante, tu mi sei preziosa come mi sono preziosi del resto tutti i miei figli; ma tu, tu sei uno strumento prezioso che non mi può mancare ».

   Giulia: « O Madre! Io non sono che un povero strumento. E tuttavia che cosa non farei per il mio Signore, dovessi avere il mio corpo frantumato e straziato in mille pezzi! Attiratemi a Voi perché, senza disonore, io possa essere vostro strumento ».

   La Vergine: « I tuoi occhi ti fanno ancora molto male? ».

   Giulia: « Sì, Madre ».

   La Vergine: « Veramente, sono così numerosi i peccati che i peccatori commettono con gli occhi, che io stessa, vedi, io non posso vederli aprendo gli occhi. E' per qusto che, ora, tu fai atto di riparazione, con me, per i loro peccati. E le sofferenze che tu sopporti a causa dei bimbi abortiti e per far penitenza al posto delle infelici anime che provocano l'aborto non saranno giammai vane ».

   Giulia: « Io vi ringrazio, Madre. Servitevi ancora di più di me come strumento e senza riserva ».

   Una volta passate le sofferenze che avevo provato, come descritte sopra, io non riuscii ad addormentarmi a causa di un male indicibile che provavo. Tuttavia, lo potei sopportare pensando che il Signore era con me. I miei occhi rimasero chiusi, non riuscendo io ad aprirli.

 

   Naiu

   Youn Julia (Hong-Son).

 

   35° Messaggio: 29 Luglio 1988

(sull'aborto)

 

Testo integrale

(Testo trasmesso, per lettera, al Padre Spies)

 

   Io provai i dolori del parto e quelli degli embrioni che si dibattevano per non morire.

   [La Vergine domanda spesso a Giulia di subire simili sofferenze per salvare gli autori delle uccisioni dei bambini].

   Era un venerdì, giorno di riposo. Tredici lebbrosi arrivarono nella mattinata. Anche se sofferente, io andai loro incontro, sostenuta da qualcuno, per loro stringere la mano e baciarli. lo pregai pure per essi con tutto il mio cuore.

   Io mi dibbattevo tutta sola in mezzo alle mie sofferenze, allorché Marco e Marta entrarono nella mia camera. Vi restarono a lungo prima di andarsene salutandomi. Erano le 3.40. Il mio corpo cominciò a gonfiarsi ed a rotolarsi per tutta la stanza, provando i dolori del parto e i dolori degli embrioni. Fu allora che entrai in estasi e intesi la Vergine.

   La Vergine: « Figlia mia beneamata! Potrai tu soffrire di più? ».

   Giulia: « Sì, Madre. Se almeno io posso ottenere la salvezza di coloro che uccidono i bambini, io sono del tutto pronta a sopportare non m'importa quale dolore ».

   La Vergine: « Grazie, figlia mia! Grazie alle sofferenze che tu sopporterai oggi, cinquemila anime convertite saranno offerte a Dio. Bisogna farlo sapere a molte anime [far sapere che spetta a noi far penitenza al posto di queste anime]. Richiamando alla memoria i bambini che esse hanno rifiutato con l'aborto, molte anime riceveranno la grazia della conversione. Perché molte anime camminano miseramente per la strada dell'inferno, non sapendo che esse sono degli assassini, perché ammazzano senza pietà alcuna [i loro piccoli]. Dopo averli privati della loro dignità umana, quale supplizio può ben essere più atroce di quello di queste piccole vite, costrette a subire castighi mostruosi che tocca ai genitori stessi di subire? E si tratta di piccole vite senza peccato! Io non posso non sentirmi triste di fronte all'ignoranza e all'indifferenza dei genitori che sono giunti ad uccidere delle vite sacre che Dio loro aveva affidato, calpestandole brutalmente con i piedi, pestandole, schiacciandole e dilaniandole crudelmente. E' per questo che mostrandoti lo spettacolo delle "piccole vite" che implorano di lasciarle vivere, io desidero che molti peccatori facciano penitenza e ritornino a me. Io ti prego di far sapere a tutti che dal momento in cui "una piccola vita" è formata nel grembo di sua madre, essa non è più un grumo di sangue, bensì un essere in cui circola la vita ».

   Giulia: « Sì, Madre! Io mi auguro che tutto ciò che Voi desiderate si realizzi ».

   Fu allora che io cominciai a soffrire, provando nausea, prendendo la posizione di un embrione e tenendo le ginocchia con le due mani incrociate, con i piedi raggomitolati.

   Al momento in cui uno cerca di espellere la piccola creatura, io gridai a gran voce: « No! No! No! » a causa del dolore provocato dallo strumento di ferro che uno affondava profondamente. Fu un grido stridulo, inesprimibile. Era la piccola creatura che tentava di sottrarsi gridando: « Mamma! Mamma! Mamma! ».

   Non si può davvero dire che questo tormento sia stato meno atroce di quello dell'infernó. Io mi dibattevo talmente, saltando, rotolandomi attraverso la stanza, mentre il mio corpo aveva assunto la forma di un bebé [la forma di un embrione, nel seno della madre], al punto che Marco e Marta non riuscivano più a tenermi. Essi dovettero chiamare varie altre persone per farsi aiutare, perché essi erano sfiniti.

   Il bambino che desiderava vivere supplicava la sua mamma: « Mamma, no! No, mamma! Mamma no! Io voglio vivere, mamma! Fammi vivere! Fammi vivere, mamma! Mamma! Mamma!  Mamma!... ».

   Era un embrione che, desideroso di vivere, tentava di sottrarsi, non cessando di gridare e di piangere.

   Coloro che in quel momento mi stavano attorno mi dissero, dopo, che, se quello non fosse stato un « mistero soprannaturale », io non avrei potuto agitarmi in quella maniera così violentemente per la durata di tre ore. In effetti, io avevo provato durante tutto quel tempo le sofferenze di un embrione e quelle del parto, e questo in uno stato di spossatezza totale, sfinita pure per non aver mangiato da molto tempo.

   Dovetti soffrire quattro volte le sofferenze di embrioni... Coloro che mi avevano aiutato mi dissero dopo d'aver pianto tanto vedendomi soffrire così e trovandosi nell'impossibilità, sul momento, di pregare...

   Gloria e lode a te, Signore!

 

                                 Youn Julia (Hong-Son)

 

(Testo inviato al P. Raymond Spies, il 16 Gennaio 1989)

[Questo testo era stato già inviato a P. Spies nel 1988, così come quello del 27 Luglio 1988. Ma non gli erano pervenuti. Quella volta, Giulia non aveva inviato le sue lettere per raccomandata].

 

   36° Messaggio: 6 Novembre 1988

(in Giappone)

 

   Giulia fece parte di un pellegrinaggio, dal 4 all'11 Novembre 1988, con una quarantina di pellegrini coreani, alla Statua della Vergine d'Akita, in Giappone, che versò lacrime [ordinarie e di sangue] 101 volte. Il pellegrinaggio fu organizzato e diretto da Padre Joseph Oh Ki-Son, coreano, di 82 anni, ancora arzillo, e uno dei sacerdoti più attivi e ferventi, inoltre grande devoto della Vergine Maria. Egli ne diffonde infaticabilmente la devozione e i messaggi. Fu lui che invitò Giulia e le pagò il viaggio.

 

[Giulia scrisse quanto segue a P. Raymond Spies]

 

   Ancora oggi provo pena pensando ad Akita. Questa pena mi viene dal fatto che ho lasciato Akita senza aver potuto trascorrere una notte davanti alla Statua e aver potuto pregare come avrei voluto, allorché trascorsi due giorni a Tokyo. Io penso che questa pena mi resterà a lungo.

   Ho cercato di placare la mia pena con dei sentimenti d'unione con Mons. Ito [ora in pensione; il 22 Aprile 1984, Festa di Pasqua, con lettera pastorale egli aveva confermato i fatti e autorizzato ufficialmente la venerazione della « Santa madre di Akita »], i sacerdoti presenti, Suor Sasagawa [la suora scelta dalla Vergine come sua messaggeral e le altre Suore. Tutti ammirarono con piacere le fotografie della Vergine che piange a Naju [il Padre Oh Ki-Son mi aveva consigliato di portare anche quelle dove si vedono le lacrime di sangue versate per i sacerdoti il 23 Aprile 1987].

   Oggi [6 Novembre 1988: Giulia continuava a tener aggiornato il suo diario; lei si trovava a Tokyo ed era appena giunto il Card. Kim], assistetti alla messa delle 11, presso i Padri Francescani, messa concelebrata dal Cardinale di Séoul, Mons. Stefano Kim Su-Hwan, il Parroco del luogo, i Padri Oh Ki-Son, Chang Chrysostomos, Kim Pyong-Il, che ci accompagnavano. Io sono stata così contenta d'incontrare il nostro Cardinale in Giappone...

   Al momento dell'elevazione, mi sembrò d'intendere qualcosa che somigliava ad un brusio di vento ed una forma apparve a poco a poco: era quella della Vergine. Ella stava dietro e di sopra al Cardinale come su di una coltre di nebbia.

   La forma e la sembianza della Vergine erano esattamente simili a quelle che io vedevo a Naju, con la sua veste bianca, il suo manto bianco di una bellezza sfolgorante. Il suo atteggiamento era quello di preghiera. Teneva la corona del rosario nella mano destra. Lei si trovava più sopra del Cardinale, ma il luogo dove aveva i piedi non si vedeva bene. Ho avuto l'impressione che stesse su delle nuvole. Apriva le braccia e dalle sue mani emanavano dei raggi identici a quelli del sole. Essi si espandevano dapprima sul Cardinale, poi su tutti i sacerdoti ed i fedeli.

   Dopo, la Vergine si mostrò sotto l'aspetto della Statua di Akita e io udii una voce. Era quella    della Vergine, la voce che io ero solita udire a Naju. E la Vergine mi disse:

   « Guarda il mio aspetto, il mio aspetto attuale: non è forse quello della statua di legno di Akita? Il mio aspetto simbolico è ogni volta un po' differente, ma sono sempre io, la stessa Madre del Cielo, colei che fa appello a voi con apparizioni e lacrime, in differenti paesi del mondo ».

   « Ascolta: sono io che ti ho chiamata; non è un caso che il Cardinale di Corea e il Padre Oh dicano la messa assieme. Io faccio appello a voi perché voi vi uniate con i legami dell'amore e perché la preghiera è necessaria per ottenere che il Cardinale, i sacerdoti e i fedeli... il Giappone e la Corea formino un solo tutto [con il legame dell'amore] ».    

   « Il mondo attuale è divenuto troppo perverso. Voi dovreste affidare tutto al mio Cuore immacolato, ma Poiché voi non me lo affidate [la Vergine usò due volte il verbo "affidare" (confier)], i malvagi e i peccatori, sedotti da Satana, cadono nell'errore madornale di prendere il male per il bene. Bisogna moltiplicare i sacrifici e le mortificazioni tanto più che anche la maggior parte dei pastori cadono nell'errore perché non menano una vita evangelica.

   « E anche all'interno dei paesi, anziché vivere uniti fra loro, la gente si combatte nella disunione e, piuttosto che amarsi reciprocamente, lacerano nell'odio la pace e la pestano con i piedi ».

   « Per questo i messaggi che io do non sono messi in pratica e la gente diviene schiava di un mondo fanatico [la parola coreana ha due sensi: folle e fanatico]; spreca tutto nell'egoismo; chiude la porta del proprio cuore in quest'occasione unica che hanno di poter dividere fra loro l'amore. E' per questo che il mio Sacro Cuore brucia a grandi fiamme ».

   « In quest'ora in cui le nazioni si contrappongono le une alle altre, in cui gli individui si combattonno reciprocamente, in cui il male si propaga in tutte le direzioni, mettendo il mondo intero in situazione di pericolo imminente, io vi domando di pregare molto perché le nazioni e gli uomini, unendosi fra loro, divengano il regno del mio Sacro Cuore ».

   Poi tutto sparì.

                                        Youn Julia (Hong-Son)

 

   37° Messaggio: 8 Dicembre 1988

(Naju, Corea del Sud)

Solennità dell'Immacolata Concezione di Maria

 

Dal diario di Giulia. Testo integrale.

 

   Oggi è una grande festa della Vergine ed anche il primo anniversario del trasferimento della Statua della Vergine che piange nella cappella attuale. Per questo avevo deciso di organizzare una veglia di preghiera, dopo aver consultato il Parroco e Padre Spies.

   Terminata la preghiera preparatoria con il Sig. Pak Lubino, capo dei cristiani, dovevamo recarci alla chiesa per l'adorazione del SS.mo Sacramento, alle 10.30. Ma c'erano state telefonate da ogni parte. Io avevo anche telefonato a Padre Spies per augurargli una buona festa della Madonna e per domandargli sue nuove, anche se era già un po' tardi [erano le 10.05 del mattino]. Fu così che mi attardai in casa fino alle 10.17.

   Io mi affrettai dunque a recarmi nella piccola cappella per salutare la Vergine prima di dirigermi verso la chiesa [parrocchiale] per partecipare all'adorazione del SS.mo Sacramento.

   Entrando in cappella, feci il segno della croce, con l'acqua benedetta, e cominciai a cantare: « Gesù sospeso alla croce... » dal canto: « Gesù e Maria ». Poi mi avvicinai alla Statua della Vergine. Fu allora che vidi cadere una lacrima di sangue dalla Statua.

   In quel momento, il Sig. Lubino poneva dei ceri davanti alla Statua.

   Era presente un altro cristiano, il Sig. Emmanuel. Era venuto da Onyang e aveva trascorso tutta la notte in preghiera davanti alla statua. Ma al momento in cui io mi trovavo davanti alla Statua, egli si trovava in una stanza vicina intento a guardare un Video [che riproduceva delle vedute sui pianti della Vergine].

   Io guardai allora più da vicino con il Sig. Lubino: la lacrima era giunta ad uno dei piedi della Statua. Il colore della lacrima di sangue era identico a quello del sangue, senza essere troppo scuro.

   Cantai parecchi canti con il Sig. Lubino e il Sig. Emmanuel. Sembra che fu in quel momento che io caddi entrando in estasi, alle 10.30.

   E la Vergine mi apparve. Aveva la corona del rosario e assomigliava alla Vergine che piange a Naju, come d'abitudine. Differiva tuttavia in questo: che era molto più bella e dolce e che versava lacrime [le lacrime che vidi in quel momento non erano lacrime di sangue]. Le lacrime colavano senza posa, discendendo fin sotto ai piedi; ma queste lacrime erano lacrime di misericordia. La Vergine era venuta in questo mondo per essere la collaboratrice di Gesù, per purificare i peccatori dalle loro colpe e per medicare le loro ferite.

   La Vergine mi disse con voce bella e dolce:

   « Chiama il Parroco [il Parroco fu avvertito, venne subito, vide le lacrime di sangue della Vergine, vide Giulia in estasi]. I demoni hanno, fino ad ora, dispiegato tutti i loro sforzi ed impiegato tutti i mezzi per creare divisione e disaccordo con il Parroco. Per questo tu dovrai vegliare e Pregare. Prega di più per il Parroco e per Padre Spies.

   Io vi illuminerò sulla luce che esce dal mio Cuore affinché possiate lavorare in armonia. Io ti ho chiamata perché tu lavori con me, mano nella mano, sulla strada del martirio: bisogna dunque che tu cammini d'ora in poi su questa strada.

   Vedi di prendere la mano di Padre Spies tenendoti ancor più vicino a lui. Il lavoro, questo non è da Giulia, imperfetta e Piccolina, il farlo. Questo, Perché Giulia non è che il canale e sono io, in realtà, che lo compio [In Corea, molto spesso, non si dà del « voi », rivolgendosi ad una persona; ci si serve del suo nome. Dunque invece di dire « tu », la Vergine dice « Giulia »].

   Oh! Io sollecito questo da te, perché sono troppo numerosi quelli dei miei cari figli che si trovano sulla strada dell'inferno.

   Fallo sapere al vescovo e vi prego di farmi ritrovare il mio posto [quello di Madre di Dio, di Madre della Chiesa].

   Allora i miei messaggi saranno portati alla conoscenza del mondo e molti dei miei figli, liberati dalla strada che conduce all'inferno per il loro pentimento e per la riforma della loro vita, avanzeranno sulla strada che mena al Cielo. Allora anche la collera di Dio Padre   cadrà ».

   Giulia: « O Madre!... ma non sono numerosi quelli che, rispondendo al Vostro appello, si convertono e migliorano la loro vita? ».

   La Vergine: « Sì, mia buona figlia! mia cara figlia che devi soffrire! Guarda. Guarda quelli dei miei figli che percorrono la strada che conduce all'inferno a causa dei loro [cattivi] giudizi e delle loro critiche ».

   Io emisi grida di spavento vedendo lo spettacolo che la Vergine mi faceva vedere.

   Giulia: « Mio Dio! Mio Dio! O Mamma! O Gesù! ».

   Ero talmente terrificata che non osavo più guardare. In effetti, guardando, avevo visto che, allorché la gente si giudicava e si criticava vicendevolmente, dei vermi [larve di mosca carnaria] uscivano dalla loro bocca. Questi vermi, una volta caduti per terra, si univano a dei diavoli [il che voleva dire che i vermi, uscendo dalla bocca di colui che critica, vanno ad attaccarsi al collega distratto per farlo cadere nel peccato]. E se qualcuno mostrava amore con buone parole allorché un altro giudicava [male] e criticava, ecco che usciva dalla bocca del primo una bella melodia che faceva fondere [scomparire] le larve con il fuoco del suo amore.

   Un numero grandissimo di persone erano dominate e manovrate da Satana a causa dell'odio che essi si portavano a vicenda senza riuscire a perdonarsi mutuamente.

   I vermi non morivano nemmeno se uno li schiacciava violentemente con i piedi; ma essi sparivano [fondevano] allorché si praticava l'amore e la carità unitariamente a sacrifici ed uno riportava la vittoria grazie a un combattimento spirituale [condotto contro se stesso].

   La Vergine mi disse: « Figlia Mia, hai visto? Ecco perché la collera del Padre è giunta al suo culmine ed Egli farà discendere i suoi castighi sul mondo ».

   Giulia [Io allora risposi con voce forte]: « Vogliate perdonare a molti peccatori. Se io potessi ottenere la conversione dei peccatori andando io stessa all'inferno, io offrirei volentieri tutto ciò che mi appartiene per salvare queste anime così numerose. Io offrirei questa mia vita, che avrebbe già dovuto andare da molto tempo all'inferno... Voi m'avete chiamata, me povera e miserabile, dandomi la grazia di vedere il Signore e voi pure. Inoltre, [mi avete dato] la possibilità di condividere i vostri dolori, anche se la mia parte è così piccola. E' dunque per me un dovere sopportare questi dolori. Che la volontà del Signore si compia in me, vile peccatrice. Ecco perché io mi dovrei considerare felice se avessi da andare all'inferno. Ma, di grazia, che Dio non faccia scendere [o cadere] i suoi castighi ».

   Sembra che il quel momento io abbia gridato a gran voce: « Oh! no » e che coloro che erano presso di me abbiano inteso.

   La Vergine: « Ebbene, sì, io ti ringrazio. Prega con questo profondo spirito di sacrificio e questo grande spirito di mortificazione. Quando pure, per causa mia, sei ingiuriata e perseguitata, quando pure tu sei criticata e calunniata con sentimenti insensati di sfiducia, di odio e d'incomprensione, se tu offri a Gesù queste sofferenze con buona grazia e senza scoraggiarti, Egli salverà numerosi peccatori dalla miseria dei loro peccati e sarà con te. Giustamente queste sofferenze, queste innumerevoli sofferenze sono quelle che tu hai desiderato subire nel corso della tua vita...

   Oh mia piccola anima, che ti tormenti pure per le tue piccole colpe e rinnovi i tuoi buoni, propositi! Io gioisco per te. Sì, è perché tu possa abbattere il tuo orgoglio mediante le tue colpe. Io ti indico in ciò il più alto grado della perfezione a cui si può pervenire tramite l'umiltà. Abbi più confidenza. Seguimi con più grande coraggio. Ecco, io ti dico: Arrivederci ».

   Era mezzogiorno allorché rientrai dalla mia estasi. Poiché non mi potevo muovere, mi deposero su una barella ed io restai nella Sala della Vergine. Tuttavia vedendo che la gente faceva ressa attorno a me invece di pregare, n'ebbi pena e chiesi d'essere trasportata nella mia mansarda. Ci vollero sette persone per trasportare la barella [a causa della strettezza della scala, che oltre tutto è molto ripida].

   La Vergine Maria piangeva con tristezza.

   O Signore, o Vergine Maria, vi ringrazio. Io non posso che ringraziarvi, perché più soffrirò più grande sarà il numero dei peccatori che si convertiranno. Se, almeno, le mie povere sofferenze potessero servire a far compiere la volontà del Signore, di che mi potrei rammaricare?

   Che il Signore sia glorificato per le mie Piccole sofferenze e che il rendimento di grazie di questa peccatrice, povera e vile, non illanguidisca mai. O Maria, Madre Mia! Io desidero essere per voi la figlia che non vi procura che gioia.

 

   Firmato: Giulia

   Naju, 9 Dicembre 1988

   (e inviato al Padre Raymond Spies)

 

   38° Messaggio: 8 Gennaio 1989

Festa dei Re Magi

(Testo integrale ricavato dal diario di Giulia)

 

   Lacrime di sangue dalle 7.40 alle 8.30 del mattino

 

   A partire dalle 9.20...

   Fin da ieri sera mi ero sentita oppressa da diverse sofferenze, girandomi e rigirandomi nel letto, non riuscendo a dormire e non decidendomi ad alzarmi. Fu allora che, tramite l'interphone, mia madre mi fece sapere che la Vergine versava lacrime di sangue.

   Riprendendomi come potevo, mi alzai a fatica. Prima di far visita alla Vergine, cercai di contattare il Sig. Parroco e Padre Spies. Mi riuscì di raggiungere il primo, ma non il secondo.

   Sorretta da qualcuno, raggiunsi la cappella della Vergine. Vidi il Sig. Pak Chong-gu (Patrizio), responsabile della "Legio" [la Legio Mariae, che si articola in praesidium, Curia, e Legio (a livello superiore)] della città di Chon ju [grande città a nord di Kwang ju], il Sig. You Pyong-hwan (Gioacchino), vice-responsabile della "Legio", il Sig. Paek Hong-gi (Domenico), segretario, e il Sig. Ch'ae Suyon (Simone), intenti a pregare. Ecco il tenore della loro testimonianza.

   Al loro arrivo alla cappella alle 7 e mezzo del mattino, non c'era traccia alcuna di lacrime. Ma allorché, dopo aver pregato, guardarono la Vergine, si resero conto che Ella aveva versato delle lacrime di sangue a partire dalle 7.40 fino alle 8.30. Quando io arrivai in cappella alle 8.50, non c'erano più lacrime di sangue, salvo un filino di lacrime che scorreva un po'.

   Dopo aver recitato una decina del Rosario con Giulio [suo marito] e i quattro altri signori presenti, mi avvidi che stavo per cadere. Io pregai allora aggrappandomi all'altare. Ma, alla fine, caddi riversa a mia insaputa (entrai in estasi).

   Fui allora letteralmente sconvolta. Intesi delle urla che provenivano da una folla immensa. C'era una sommossa, durante la quale la gente cercava d'ammazzarsi a vicenda.

   Fu allora che la Vergine Maria, la Signora delle belle stelle, apparve in Cielo, risplendente di luce. Ella portava sul capo una corona di alloro ornata di dodici stelle ed emetteva dei raggi scintillanti. Le sue vesti, la sua sembianza esteriore erano le stesse che in precedenza, ma il suo volto era pieno di tristezza. E mentre mi parlava, allorché recitavo il Rosario, delle lacrime scorrevano abbondanti sul suo viso.

   La Vergine: « Guarda, figlia mia, questa moltitudine di figli miei che provocano la giusta collera di Dio, nel pantano dei loro misfatti. C'è bisogno ancora di preghiere. C'è bisogno ancora di sacrifici e di penitenze. Vi sono troppo pochi miei figli che si consacrano a me.

   - preghiere fatte per formalità,

   - visite fatte per formalità,

   - servizi resi per formalità,

   - attività della Legione (di Maria) fatte per formalità, ecc.

   - Bisogna vivificare tutto questo [Giulia usa la parola coreana che significa attivazione (fare l'attivazione): lei non conosceva questo termine e non l'aveva mai inteso in precedenza]. Questo, nell'incontrare il prossimo come se si incontrasse Gesù, con un amore sincero, con un cuore che prega. Fate sapere questo a tutti. Io accordo il mio amore a tutti i miei figli chiunque siano.

   Ma lungi dall'accogliere questo amore, troppi dei miei figli lo profanano e lo respingono. Il mio cuore ne prova un immenso dolore e le mie orecchie mi fanno tanto male a causa dei cattivi propositi penosi ad intendere ».

   In quel momento, un gran numero di persone si maledicevano le une le altre, facevano giudizi temerari, bestemmiavano, si insultavano, si diffamavano, si criticavano, si vanagloriavano, commettevano sacrilegi. Inoltre si portavano invidia, gelosia, s'incollerivano orgogliosamente al punto che pure le mie orecchie cominciarono a farmi terribilmente male a causa delle grida che sembravano perforare il cielo.

   La Vergine: « Io debbo continuamente soffrire a causa dei miei figli della terra, io che dovrei essere onorata come Regina del Cielo. Figlia mia! non rattristarti troppo. Tutte le sofferenze che tu provi non sono forse quelle che tu offri per la conversione dei peccatori e per cui tu partecipi alle sofferenze di Gesù? Io non ti tolgo questo violento combattimento che ti tormenta. Perché questo violento combattimento trasforma in grazie e in benedizioni, per molte anime, le preghiere, i sacrifici e le penitenze che sono necessarie. E' il violento combattimento che Dio ha previsto per santificare le anime. Conosci tu il diluvio di Noé e la torre di Babele? [Per la torre di Babele cf. Genesi 11,9: a questo riguardo si veda poi ancora alla fine del testo]. Chi potrebbe dire che vi è meno male ai nostri giorni che non allora? Non si deve disprezzare la giusta collera di Dio.

   Perché il fuoco del Cielo non cade sulla terra, io prego senza posa per quelli dei miei figli che sono caduti nel vizio e nella corruzione, soffrendo al posto loro.

   Ma se non si vuole accogliere i Messaggi che io do, se si continua a conformarsi alle cose di questo mondo senza cercare quelle del Cielo, allora, anche se ci si pente, sarà troppo tardi.

   Io te lo chiedo perché il castigo potrebbe discendere attraverso il genere umano stesso [Giulia, mentre ascoltava queste parole dette dalla Vergine, ricevette pure i seguenti pensieri: il castigo di cui parla la Vergine verrebbe attraverso la terza guerra mondiale e la guerra nucleare. Gli uomini stessi s'infliggono il castigo. Al riguardo si veda la nota alla fine del testo].

   Anche nell'abisso della morte e della dannazione, anche in questo stato di castighi terribili e irrevocabili quali sono quelli dell'inferno, cioè nel fuoco che non si estingue, i vermi non muoiono.

   Prega con me, perché queste anime non siano condannate, ma salvate ».

   Dopo aver così parlato, la Vergine mi disse: « Arrivederci », inclinando un po' la testa a sinistra e alzando un po' la mano destra; poi disparve.

   Mi sembra che tra gli atteggiamenti della Vergine, quello che Lei ebbe al momento di dirmi "Arrivederci" sia stato il più bello di tutti quelli che io avevo visto fino ad allora. Ebbi allora l'impressione che il mio cuore fosse stato aspirato.

 

   Naiu, Domenica 8 Gennaio 1989

          Festa dei Re Magi

       Youn Julia (Hong-Son)

 

   39° Messaggio: 15 Gennaio 1989

         (Dalle 6.00 del mattino...)

 

   Fu la Madonna a svegliarmi da un sonno profondo.

   La Vergine: « Alzati e preghiamo. Giulia, alzati e prega con me per i sacerdoti ».

   Io mi sono svegliata a questa voce e ho visto la Vergine così com'era (come la statua): Ella stava sul comò, su cui Lei aveva versato lacrime di sangue [Questo nell'ottobre 1986 e parecchie volte nel 1987, prima che la statua fosse trasportata nella sala, dove si trova dall'8 dicembre 1987]. Era di là che proveniva la bella voce della Vergine.

   La Vergine: « O figlia mia beneamata! O mia piccola anima che mi segui con gioia anche in mezzo alle tue sofferenze! Allorché tu soffrivi e ti disperavi, schiacciata dai dolori, allorché non riuscivi a rialzarti con la tua croce, tu avvertivi che delle pietre pesanti erano ammassate su di essa, mentre sarebbe stato bello se tu ti fossi sentito il peso allegerito. Quanto hai dovuto soffrire! Io sono consolata dal tuo cuore che si tormenta anche per le piccole colpe.

   O figlia mia! Tutti hanno difetti e imperfezioni. Ma se voi fate degli sforzi e domandate perdono al Signore e vi pentite prontamente dopo aver peccato e prendete una sincera risoluzione di correggervi, io vengo volentieri in vostro aiuto con il mio Figlio Gesù.

   O figlia mia! Chi si preoccupa di me come te? Le piccole anime fedeli agiscono così. Pregate insieme, per far conoscere i Messaggi a un gran numero di anime. Quelli dei miei figli che vivono in stato di grazia, con Dio, avranno molto da soffrire e subiranno, di conseguenza, numerose tentazioni. Tuttavia coloro che vivranno nello spirito dei Messaggi che io do loro riceveranno la corona di vittoria nell'altra vita, dopo aver sofferto in questo mondo.

   Fate sacrifici e penitenze, senza posa, per il Sommo Pontefice, i Cardinali, i Vescovi e i sacerdoti. Essi dovrebbero accogliere favorevolmente i Messaggi che io ti do, ma un gran numero di preti non li accetta. Bisogna che i miei preti beneamati li accettino prontamente per prevenire i castighi che stanno per giungere. Il Sommo Pontefice, i Cardinali, i Vescovi e tutti i sacerdoti debbono accoglierli... Che non farei per dare loro tutto ciò che mi appartiene! I miei sacerdoti... i miei figli di predilezione... Oggi ancora, io prego e soffro per loro.

   Allorché voi vi rivolgete a Dio con fervore per portare buoni frutti, i demoni si accaniscono contro di voi moltiplicando sempre più i loro assalti, per impedirvi di portarne [buoni frutti].

   Dato che mio Figlio Gesù viene come donatore di sangue, per i miei sacerdoti, io chiedo loro di non soccombere alle tentazioni al fine di divenire dei santi sacerdoti che compiono con zelo il compito di cui sono stati incaricati per essere, a loro volta, al posto di Gesù, e, soffocando ogni falsa vergogna, dei donatori di sangue.

   Io ti raccomando di pregare molto perché la Chiesa, le famiglie e la Società non siano che uno così come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono che uno.

   Per conseguenza, se, grazie ai vostri sacrifici-penitenze [traduzione letterale: sacrifici che sono al tempo stesso atti di penitenza] i miei sacerdoti beneamati rispondono alla loro vocazione, dopo aver ricevuto il dono della sofferenza [dono che loro rivela il senso della sofferenza], essi lavoreranno eroicamente al servizio di Dio e delle anime.

   Il mondo intero sta decisamente perdendosi, mentre Satana dispiega tutta la sua potenza per distruggerlo. Ma si vedrà senza dubbio la vittoria realizzarsi nell'unione. Io desidero salvare il mondo con la vittoria della mia misericordia e del mio amore.

   Ecco perché il mio Sacro Cuore trionferà se voi pregate con me, tenendomi per mano e con confidenza. Il mio Sacro Cuore trionferà sicuramente.

   O figlia mia, non ci rivedremo ancora. Sta in pace. Arrivederci ».

   E dopo la Vergine disparve.

 

     Julia Youn Hong-Son

   Domenica, 15 Gennaio 1989

 

   40° Messaggio: 29 Gennaio 1989

Due Messaggi

 

   1. Sofferenze della croce (a due riprese)

   Le stimmate

 

   Spiegazione preliminare per comprendere il contenuto delle due lettere inviate da Giulia a Padre Spies:

   Giulia e il marito Giulio erano venuti espressamente, sabato 28 Gennaio, ad Anyang per incontrare Padre Spies. Dopo quest'incontro furono condotti presso le Suore della Congregazione del Cuore di Maria a Mirinae (si pronuncia Mirinè), che li avevano invitati.

   Mirinae è situata a sud-est di Séoul: circa un'ora e mezzo di auto da Anyang. Mirinae è un frequentato luogo di pellegrinaggio in Corea: è li che nel 1846 era stato sepolto Sant'Andrea Kim. Tae-Kon, primo sacerdote coreano, martirizzato il 16 Settembre 1846. Sua madre Orsola e il suo vescovo, Mons. Féréol, erano stati sepolti nello stesso luogo.

   Mirinae è divenuta pure la culla della Congregazione del Cuore di Maria, voluta dalla Vergine che fece conoscere la sua volontà a Teresa Hwang. Quest'ultima è colei che si potrebbe chiamare, in senso buono, la « visionaria-profetessa » della Corea, a partire dal 1948.

   A due riprese, il suo caso ed alcuni dei messaggi ricevuti furono presentati alla Commissione competente, in Vaticano. Roma non diede nessuna risposta negativa, lasciando il caso al giudizio degli Ordinari (Vescovi) della Corea. In effetti, Teresa Hwang e il suo direttore spirituale, Padre Francesco Chong, confondatore della Congregazione, vissero in varie diocesi.

   Nel corso di questi 40 anni, alcuni vescovi si mostrarono favorevoli, altri ostili, altri piuttosto indifferenti.

   Mirinae appartiene alla diocesi di Suwon, il cui vescovo è Mons. Angelo Kim, che, in passato, era stato anch'egli direttore spirituale di Teresa Hwang.

   Egli invitò, poco più di dieci anni or sono, Padre Chong e Teresa Hwang ad installarsi, con le prime religiose, a Mirinae. La Congregazione si è rapidamente sviluppata: le suore superano ora il numero di duecento. E' stato fondato anche il ramo maschile.

   Tenendo conto di « certe opposizioni » da parte di alcuni vescovi, sacerdoti e cristiani ai « messaggi » ricevuti da Teresa Hwang, alcuni sconsigliavano a Giulia di « creare dei legami » tra Naju e Mirinae. Questi « legami », dicevano gli oppositori, avrebbero potuto risultare sfavorevoli « alla causa della Vergine che piange a Naju ».

   Nel maggio 1987, Padre Spies, invitato, si recò a Mirinae. Ciò che vide ed intese, lo convinse della piena onestà e sincerità delle persone implicate. Egli si schierò dalla parte del suo vescovo, Mons. Angelo Kim. I « frutti », dopo 40 anni, erano buoni.

   Interrogato da Giulia, Padre Spies le fece conoscere il suo pensiero, quello del suo vescovo, e le suggerì di usare pure la carità più dolce nei confronti di Padre Chong (71 anni) e Teresa Hwang.

   Mons. Angelo Kim è attualmente Presidente della Commissione Episcopale della Corea.

   Giulia si recò varie volte a Mirinae.

   L'8 dicembre 1987 Padre Spies si recò a Naju con l'abate René Laurentin, teologo e mariologo di fama mondiale. Padre Spies aveva espressamente invitato l'abate René Laurentin a venire a vedere la statua che versava lacrime a Naju.

   Padre Chong e Teresa Hwang chiesero a Padre Spies di poterlo accompagnare a Naju. Egli accettò volentieri. Insieme, con l'abate Laurentin, si ritrovarono davanti alla statua. La Vergine non aveva più versato lacrime dal 19 ottobre precedente.

   Essi concelebrarono, presso la Statua. Giulia e Teresa Hwang si trovavano in prima fila, proprio di fronte alla statua, inginocchiate l'una a fianco dell'altra. La sala era piena di pellegrini. E la Vergine cominciò a versare lacrime davanti alle sue due messaggere.

   Il 29 gennaio 1988, Teresa Hwang si recò a Naju, da Giulia. Esse pregarono insieme davanti alla Statua: la Vergine piangeva.

   Quel giorno, da Giulia, Teresa Hwang andò in estasi, subì atroci sofferenze. Poi fu la volta di Giulia, che, in più, ricevette le stimmate alle mani. [Qui si potrebbero rileggere « i fatti e il messaggio » del 4 febbraio 1988].

   Il Cielo, Gesù, la Vergine confermavano la loro scelta.

   Satana, in questo 29 gennaio 1989, diede la sua risposta.

 

   40° Messaggio: 29 Gennaio 1989

 

   2. A Mirinae, Convento delle Suore della Congregazione del Cuore di Maria

 

   Giulia scrive:

   Oggi ho ricevuto nel convento della Congregazione del Cuore di Maria le piaghe della corona di spine e le stimmate di Gesù.

   Tuttavia, prima di riceverle, ho dovuto subire una tentazione da parte di Satana e un combattimento violento con lui per la durata di un'ora.

   Verso le 4 del mattino intesi una voce che mi diceva: « Giulia, io sono Gesù Cristo, che tu ami: ascoltami bene ». Molto stupita, mi sono alzata e mi sono messa in ginocchio guardando nella direzione donde veniva la voce.

   « Perché sei venuta qui? Non dovresti essere a Naju? ».

   Giulia: « Perché? C'è forse qualcosa? ».

   La voce: « Tu non devi più avere relazione con questo luogo. Solo allora Dio sarà glorificato ».

   Giulia: « Ma mia Madre mi ha detto d'unirmi a questo luogo e che si tratta di vocazione fraterna [in Dio, nella Vergine, tra Teresa Hwang e Giulia per la medesima missione]. Perché mai allora debbo troncare i legami con questo luogo? ».

   Poiché io risposi con una domanda, una forma apparve, che sembrava essere quella di Gesù. Anche se portava un manto rosso sopra un abito bianco, il suo aspetto era piuttosto brutto. L'aspetto che Gesù mi aveva mostrato in precedenza era stato radioso, pieno di dignità e di misericordia.

   Poi questa forma mi disse di nuovo avvicinandosi a me: « Giulia! Guardami! Anche così tu non mi vuoi credere? Tu devi ascoltarmi ed obbedirmi. Se tu m'obbedisci, Naiu otterrà l'approvazione e un grande santuario sarà edificato. Ed io ti darò della potenza. Così tu potrai mettere questa potenza in evidenza davanti ai visitatori che vengono alla cappella. Non ne verrà così anche per te della gloria? ».

   Io trasalii di stupore: in effetti, nel momento stesso che intesi che sarei stata glorificata, io mi resi conto che si trattava di un inganno di Satana. E poiché ho sempre pensato che spetta solo a Dio d'essere glorificato e non a me, gridai allora questa preghiera di esorcismo:

   Giulia: « Io ti ordino in nome di Gesù Cristo di Nazareth: Satana, vattene. Presentati al Signore Gesù ».

   A questo grido, la forma di un demonio tutto nero. Io non potei intravedere esattamente il suo aspetto perché subito egli mi assalì. Egli mi schiacciava su tutto il corpo in maniera insopportabile, esigendo che io mi arrendessi a lui, stringendomi alla gola.

   « Vuoi arrenderti, sì o no? Se tu ti arrendi io ti darò ogni cosa in questo mondo; diversamente io ti ucciderò ». Così dicendo, Satana mi strinse la gola, mi sbatté in tutti i sensi, mi precipitò a testa in giù. Dovetti lottare senza posa.

   « Ti decidi? » gridava serrandomi di nuovo la gola. Lo soffocavo a tal punto da credere di trovarmi di fronte alla morte e di non poter più parlare.

   Fu allora che io gridai dentro di me:

   Giulia: « Signore, tu sei presente in me: io sono tua nella vita e nella morte. Che la tua volontà sia fatta ».

   Sull'istante da una grande croce scaturirono dei vivi raggi di luce e Satana fuggì. E nel momento in cui questi raggi mi raggiunsero in fronte, alle due mani, al costato e ai due piedi io sentii un dolore intenso come se la mia carne fosse stata trafitta.

   Fu allora che intesi la voce dolce e misericordiosa di Gesù. Era la voce affettuosa di un padre amantissimo.

   Gesù: « Tu sei mia figlia beneamata. Tu sei quella di cui io mi compiaccio. Oggi tu hai riportato la vittoria su Satana. Questa strada è quella su cui tu mi segui. E questa strada su cui tu mi segui è precisamente la strada della croce, stretta e aspra. Umiliati ancor più e seguimi portando la tua croce. E' questo che è veramente la riparazione offerta per i peccati dell'umanità. Abbi ancor più confidenza e seguimi da piccola anima. Le vostre sofferenze [Gesú si rivolge a tutti] non saranno giammai     vane ».

   Quando Gesù ebbe finito di parlare, la luce disparve e tutto ridiventò silenzioso.

   Io continuai a soffrire atrocemente, non potendo più parlare. Verso le 6.50 (del mattino) Padre Chong, Superiore generale [della Congregazione delle Suore del Cuore di Maria] venne e pregò posando la sua mano sulle mie labbra: la mia lingua si sciolse [A motivo dei colpi datile da Satana, Giulia non riusciva più a parlare. Allorché la sua lingua si sciolse e lei potè aprir la bocca, Padre Chong le diede la comunione].

   Padre Spies mi disse che quel mattino si era alzato verso le 4.30 per pregare. Giulia pure si sarebbe alzata verso le 4. Teresa (Hwang) mi disse che pure lei si era alzata alle 4 e che aveva avuto una visione e aveva subìto le sofferenze della corona di spine e delle cinque piaghe. Nella visione lei vide il Tae-guk-ki [nome della bandiera nazionale coreana].

   Vedendomi, Teresa mi disse che il mio aspetto era esattamente quello che lei mi aveva visto nella visione. Io pure avevo ricevuto le stimmate nelle due mani il 29 gennaio 1988 [a Naju], al momento in cui Teresa aveva avuto visione sul Tae-guk-ki. E questa volta ancora, in questo 29 gennaio 1989, lei ebbe la stessa visione ed io ricevetti le stimmate.

   [Queste visioni e le parole della Vergine facevano sapere che la violenza, l'odio la discordia che devastano senza posa il paese attirano il castigo di Dio: solo le preghiere, le sofferenze possono arrestare questo castigo. La Corea, nei disegni che riproducono queste visioni, è simboleggiata dalla sua bandiera nazionale, il Tae-guk (Ki significa bandiera). I disegni della visione del 29 Gennaio 1989 non mostravano un sola bandiera, il Tae-guk-ki, bensì quattro: sopra ad ognuna era scritto il nome dei quattro partiti politici del paese, sempre divisi fra loro. Uno dei fogli dei disegni mostra che le quattro bandiere sono cadute in mare. L'ultimo foglio mostra la Vergine che si piega verso l'acqua in atto di ricuperare un Tae-guk-ki. Nessun disegno mostra che la Vergine si è rialzata con la bandiera. Si vede pure, sull'ultimo foglio, un arbusto con i suoi fiori, il mugung-hwa, l'ibisco, che simboleggia la Corea. L'ibisco è un fiore molto bello. L'arbusto mostrato sul foglio « è diritto »... sopra l'acqua. E l'arbusto e la bandiera, che la Vergine inclinata sull'acqua tiene in mano, potrebbero, da un momento all'altro, sparire tra i flutti, se la preghiera e la riparazione non ristabilissero l'equilibrio presso Dio. La Vergine ne parla pure nel suo messaggio dell'8 Gennaio 1989: terza guerra mondiale, guerra nucleare ... ] .

   Il Padre Superiore (Padre Chong), Teresa Hwang, mio marito, la Suora Superiora e altre religiose constatarono che io sanguinavo sulla fronte, alle due mani, ai due piedi e al costato, là dove si potevano vedere le stimmate. In quel momento, la stimmata al costato aveva la forma della croce. E sotto le due mascelle, sul dorso delle mani, sul dorso dei due piedi si vedevano chiaramente i segni degli artigli causati da Satana.

   [Giulia dimentica di accennare ai segni degli artigli sulle due guance e sui due polsi. Padre Spies e numerose persone poterono vedere tutte queste stimmate. Un video fu preso da uno dei Fratelli della Congregazione del Cuore di Maria così come delle foto].

   Tutti erano stupefatti. Soprattutto Padre Chong, Superiore Generale. Egli mi disse che, a più riprese, Teresa Hwang aveva dovuto subire gli assalti di Satana nel corso delle sofferenze che sopportò durante 40 anni. Egli ci aveva sempre creduto con semplicità durante detto periodo di tempo, ma ora egli ne era sicuro vedendo i segni degli artigli che Satana mi aveva fatto.

 

   41° Messaggio: 29 Gennaio 1989

   A Mirinae nel pomeriggio

   Convento delle Suore della Congregazione del Cuore di Maria

 

   (Lettera indirizzata a Padre Raymond Spies: Giulia trascrive sempre esattamente nel suo diario ciò che lei scrive a Padre Spies)

 

   Giulia scrive:

   Dalle 2.40 alle 3.55 del pomeriggio.

   Poiché non mi potevo alzare a motivo dei dolori che avevo subito [quelli causati da Satana e poi quelli causati dalle stimmate], fui trasportata su una barella in una stanza, ricoperta di stuoie di paglia, del convento.

   Ivi dovetti subire nuove sofferenze. Ma prima fu Teresa [Hwang] a subire le sue a patire dalle 2.40 per dieci minuti. Dopo, cominciarono subito le mie. Io ebbi a soffrire i dolori della corona di spine, quelli della croce, quelli della lancia che mi trafiggeva, quelli del Cuore infiammato di Gesù, quelli dei sette dardi che si conficcavano nel mio cuore. Finite queste sofferenze, poco dopo, dovetti subire quelle del martirio di Padre Andrea Kim Tae-Kon.

   [Il primo sacerdote coreano, martirizzato a Séoul il 16 settembre 1846. Giulia subì questi dolorì per la Corea, attualmente così divisa, così scossa dall'odio, dalla violenza, dallo spirito di vendetta].

   In quel momento Gesù era in croce. Presso di Lui c'era la Vergine, tutta bella, con un mantello blu su una veste bianca e con in mano la corona del rosario. Lei piangeva, piena di tristezza.

   Tutto attorno si potevano sentire le urla delle folle numerose che si combattevano fra loro.

   In quello stesso momento Gesù versava sangue ricevendo le frecce che i peccatori non cessavano di scagliare contro di Lui.

   Sulla croce Gesù disse: « Non vi è nessuno che mi deponga dalla croce? » [Giulia gridò questa frase. E' la sola frase che lei pronunciò durante le sofferenze subite. Padre Spies, che era al suo fianco, l'intese distintamente].

   Egli gridò questo alle folle.

   Qualche persona si appressò, ma senza poterlo deporre.

   Io provai un'angoscia indicibile nel vedere la Vergine che si tormentava gridando: « No! No! », mentre guardava Gesù che soffriva troppo a causa della corona di spine che si affondavano profondamente ogni volta che i peccatori commettevano il peccato.

   Terminate le sofferenze che durarono circa un'ora, la Vergine mi parlò con tenerezza.

   La Vergine: « Oh figlie mie [Teresa Hwang e Giulia] che dovete soffrire! Il mio Figlio Gesù ed io stessa siamo consolati perché dei cuori duri come pietra si stanno fondendo grazie alle sofferenze, ai sacrifici, alle penitenze che voi sopportate.

   La brutalità dei demoni diviene di giorno in giorno più violenta e non fa distinzione alcuna tra i metodi, i mezzi, qualunque siano, per far cadere tutte le anime, anche quelle che sono fervorose.

   E tu hai dovuto vedere oggi sotto quale forma Satana entri in contatto con gli uomini.

   Tu devi sapere che anche i miei Santi beneamati hanno subito delle terribili tentazioni.

   Oggi tu hai trionfato nel mio Sacro Cuore. Satana vuole distruggere la mia Chiesa e vuole distruggere la vita nelle anime. Ma il suo vero volto non si scopre forse allorché uno lotta tenendo lo scudo dell'amore? ».

   Giulia: « Sì, Madre. Aiutatemi senza posa ».

   La Vergine: « Guarda... Questo mondo sta corrompendosi, invaso dall'errore. E così il mio Figlio Gesù resta sempre inchiodato sulla croce a causa dell'orgoglio degli uomini e della vigliaccheria dei pessimisti che si abbandonano all'ingiustizia e alla corruzione e a causa degli egoisti che, con le loro menzogne ipocrite, si rendono colpevoli di azioni sacrileghe.

   Per questo, nuovamente, io vi rivolgo questo richiamo perché il castigo potrebbe sopraggiungere con la terza guerra mondiale.

   Figlia mia! Vuoi tu soffrire ancora? ».

   Giulia: « Sì, Madre! Io sopporterò tutte le sofferenze, qualunque abbiano ad essere ».

   Ed io sollecitavo le sofferenze alzando le mani, e mentre Lei mi mostrava una folla immensa di gente, si sentiva il frastuono assordante causato dalla guerra e dai combattimenti.

   La Vergine: « In conseguenza della mancanza di unione e del rifiuto dell'amore, le urla che emettono gli uomini nel mezzo dei loro misfatti si cambiano in frastuono di guerra e provocano la collera di Dio a causa delle sofferenze che ne derivano e sembrano lacerare il Cielo.

   Grazie alle sofferenze della corona di spine e quella della croce che tu hai subito e grazie a quelle del martire Sant'Andrea, sacerdote [Sant'Andrea Kim Tae-Kon, martirizzato e decapitato], che tu stai per subire, il Papa, i Cardinali, i Vescovi, i sacerdoti e i fedeli si uniranno e saliranno il Calvario portando la croce dell'amore con mio Figlio Gesù. Voi dovete pregare insieme senza posa, per la pace del mondo e la conversione dei peccatori ».

   Subito dopo io subii le sofferenze del martirio di Padre Kim. Padre Kim tese il collo, tenendo la testa diritta, in un atteggiamento pieno di dignità. Pure al secondo colpo, anche se il dolore era troppo grande, per la gloria di Dio egli rialzò la testa bagnata di sangue. Fu così anche al terzo colpo. Al quarto colpo egli non poteva quasi più muoversi; finalmente all'ottavo colpo la testa cadde.

   [Sant'Andrea Kim Tae-Kon ebbe la testa tagliata a colpi di sciabola. Si eseguiva il supplizio inferendo parecchi colpi].

   Ed io subii questi supplizi.

   E mentre Gesù donava la sua luce a tutti, io rinvenni da queste sofferenze e dissi:

   Giulia: « Ricevete la luce di Gesù ». Fu gridando queste parole che io aprii gli occhi. Umanamente parlando io provai disagio vedendo attorno a me Padre Pha, Padre Chong, e un altro sacerdote [il Padre Kim Kae-Choun Domenico, cappellano capo dell'esercito coreano], dei religiosi e dei laici che mi guardavano. Io avevo talmente sudato che i miei abiti erano del tutto madidi.

 

     31 Gennaio 1989

   Youn Hong-Son (Giulia)

 

   42° Messaggio: 23 Febbraio 1989

 

   (Come il precedente, il messaggio del 23 Febbraio è stato inviato da Giulia per lettera a Padre Spies)

 

   Giulia scrive:

   Ero coricata, ma non potendo addormentarmi pensavo alla tirannia dell'astuto Satana. Io stavo soffrendo a causa degli assalti con cui Satana mi assaliva in diversi modi servendosi degli uomini. Tuttavia io cercavo di pregare con cuore confidente, abbandonando ogni cosa al profondo amore di Dio.

   Io mi sforzavo di dormire. Quanto tempo trascorse? Non lo saprei dire, perché io non sapevo nemmeno se ero addormentata oppure no. All'improvviso udii una voce (in seguito mi resi conto che era quella di Satana).

   La voce di Satana: « Giulia! Tu soffri troppo in questi giorni. Riposati un po' ora. Anche Gesù ha pregato prendendo riposo ».

   Io credevo che fosse la Vergine che mi parlasse e mi dicevo che, forse, lei voleva che mi riposassi un po'. In effetti Lei conosce tutti i tormenti che ho subito fino ad oggi. Tuttavia mi sembrava un po' strano che mi dicesse di riposarmi mentre, giustamente, io contavo, durante questa quaresima, di farle l'offerta delle mie mortificazioni. Infatti la Vergine mi aveva detto: « Offri questi numerosi tormenti che ti sono inflitti... anche i tormenti atroci che ti torcono le membra e ti schiacciano il cuore: offrili con grazia ».

   Pensando a ciò, sentii di nuovo la voce di Satana: « Il Cielo è pieno di meriti che tu hai acquistato con i tuoi sacrifici offerti fino ad oggi per i peccatori: i tesori del cielo sono tuoi. Dio sarà molto contento anche se tu d'ora in poi conduci una vita libera da sofferenze, riposandoti per bene: affida, per il futuro, gli affari della cappella a qualcun altro e non comunicare più i messaggi. Ormai me ne occuperò io stessa ».

   Giulia: « Allora che debbo fare? ».

   La voce di Satana: « Ormai la mia volontà sarà fatta. Ritorna a casa tua. Io ti darò tutto, anche la ricchezza e la gloria in abbondanza se tu ti occuperai con zelo della tua famiglia. Obbediscimi senza cambiar nulla di questo che voglio. Tu non ti devi più preoccupare circa la riuscita di tuo marito, nel mondo, né dell'avvenire dei tuoi figli. Mi hai compreso? ».

   Giulia: « Che volete dire? Io non comprendo bene ».

   Avevo veramente difficoltà a capire: « ... ricchezza... e... gloria? ». Nel bel mezzo delle mie ri flessioni, intesi di nuovo la voce di Satana.

   Satana: « Allora non ti piace che io ti prometta di farti riposare? ».

   Poiché mi sembrava che in ogni modo non potesse essere un richiamo della Vergine, domandai: « Chi sei tu? Fatti vedere, per favore ».

   La voce di Satana: « Io sono Maria, la Madre che tu ami. Ascoltami bene. Tronca, ora, ogni contatto con Padre Pha. Tu sei coreana; perché lavori con uno straniero? D'ora in poi segui me e me sola. Io ti dirigerò senza intermediario ».

   [Padre Pha (Spies) aveva pubblicato, nel 1986, un libretto sulla Vergine che piange in Canada. Questo libretto fu l'occasione, nel gennaio 1987, di un primo incontro tra Padre    « Pha » e Giulia. La Statua della Vergine versava lacrime a partire dal 30 giugno 1985. Nessuno ancora si era mostrato disposto a far conoscere « il fatto, i fenomeni » delle lacrime e i primi messaggi ai cristiani della Corea. Giulia domandò a Padre Pha se poteva fare qualcosa. Egli accettò. Egli pubblicò i messaggi; circa 290.000 esemplari messi in circolazione in due anni. Il testo francese dei messaggi sarà pronto con questo messaggio del 23 Febbraio 1989].

   Giulia: « E' la mia Madre Maria che mi ha detto di lavorare con Padre Pha. E' Dio che mi ha dato la vita ed è Lui che se ne prende cura. Io non desidero né ricchezza né gloria e non ho mai, nemmeno, desiderato di vivere. Io non sospiro d'altra parte che una cosa sola: che la volontà di Dio sia fatta sulla terra ».

   La voce di Satana: « Che donna testarda! Se tu non tieni alla vita, io ti condurrò oggi con me. D'ora in poi io non posso più tollerare che mi strappi le anime che mi sono conquistato con grande pena. Se riesco a sbarazzarmi di te io sarò tranquillo. E io taglierò pure il polso dei sacerdoti ».

   Da questo momento mi toccò subire l'assalto di Satana, senza poter proferire parola.

   [Dopo tali assalti, Giulia ne esce completamente spossata e contusa in tutto il corpo, provando anche difficoltà a parlare].

   Io fui talmente pesta, senza potermi opporre, che credetti di morire. Quanto tempo durò ciò?

   Aprendo gli occhi nel dormiveglia vidi la Madre mia che mi guardava con compassione senza dir niente. Il suo aspetto era quello della Vergine che piange a Naju e la sua espressione quella di una madre di questo mondo che, angosciata, desidera soffrire al posto dei suoi figli allorché questi gemono per il dolore.

   Io volli chiamarla dicendo: « Madre », ma la parola non mi usciva di bocca. Dibattendomi, cercai di ripetere la parola: « Madre »... A questo grido mi svegliai. Erano le 5.

   Alzandomi vidi la piccola tavola di cui mi servo rovesciata.

   Poiché avevo l'impressione che la Madre mia avesse qualcosa da dirmi, mi recai in cappella [la Sala, dove si trova la Statua], dopo essermi lavata con cura.

   Nel momento in cui aprii la porta della cappella io avvertii un forte profumo di rose e di gigli. E mentre avanzavo [verso la statua della Vergine], la Vergine stessa avanzava verso di me, lasciando il posto dove si trovava [al fondo della nicchia]. Lei si arrestò allorché io mi fermai. Si trovava a portata della mia mano.

   [Cìoè davanti alla nicchia. In seguito, Giulia telefonò a P. Spies dicendogli: « Domenica 26 (Febbraio), verso le 9.45 del mattìno, mi ero recata per qualche minuto davanti alla Statua, cioè fino alle 9.50. Verso le 9.55, il Sig. Pak Lubino venne a raggiungermi per dirmi che dopo la mia partenza la Vergine era ritornata al suo Posto abituale ». Pak Lubino è colui che aveva fatto dono della Statua agli sposi Giulio e Giulia allorché ricevettero la Cresima. E' pure lui che, tutti i giorni, sì dedica per la Vergine presso i pellegrini.

   E la Vergine mi parlò: « Figlia mia! Ti ringrazio ».

   Giulia: « Madre, perché mi amate così, io che non sono che una peccatrice buona a nulla? ».

   La Vergine: « Io partecipo il mio amore ai semplici e ai piccoli. Un'anima Piccola rende al Signore lode, onore e gloria e non mi priva di niente. Ciò che può essere una colpa per un'anima grande non lo è per un'anima piccola. Tu, tu sei un'anima piccola. Tu hai molti difetti, ma perché tu possa essere umile; tu li cambi in bene con i tuoì sacrifici e le tue penitenze. E poiché io ti amo in te stessa e cambio in preghiere d'amore tutto ciò che fai, offrimi tutto ciò che è tuo. Come tu non mi rifiuti niente, nemmeno io ti rifiuterò niente ».

   Giulia: « Madre! Io non sono che un povero essere buono a nulla, una Peccatrice miserabile e insignificante che non può fare altro che nascondersi ».

   La Vergine: « Sì, io ti ho chiamata proprio perché sei miserabile e insignificante. Io voglio trasmettere i messaggi del mio amore in te, che desideri lavorare restando     nascosta ».

   [« In te »: la Vergine non ha detto « per tuo mezzo ». Giulia è il « canale » di cui si serve la Vergine; glielo ha detto nel messaggio dell'8 Dicembre 1988].

   Giulia: « Madre! E' difficile perché io sento troppo la mia insufficienza ».

   La Vergine: « Non aver paura. E' quando tu sei angoscìata che gli assalti di Satana si fanno più violenti e che egli fa degli sforzì accaniti per riportare vittoria. E' per i tuoì sacrifici e le tue penitenze che molte anime, ricevuta la grazia della conversione, giungono a vedere la luce. Ecco perché i demoni fanno tutti gli sforzi possibili per abbatterti.

   Guarda! Satana non t'opprime forse anche tramite molte persone travestite da gente per bene? E tuttavia, lo vedi, io non abbandono una sola anima.

   Satana, lui, non può strapparmi una sola anima, ma poiché Dio ha dato la libertà agli uomini, essi possono fuggire lontano dal Signore, disobbedirGli, rinnegarLo, seguendo la loro propria volontà. E così si mettono ciecamente al seguito di Satana.

   Sono troppo numerosi quelli dei miei figli che, con la loro mancanza di confidenza, feriscono il mio Cuore. E' per questo, figlia mia, che mi rivolgo a te ».

   Giulia: « Madre, parlatemi pure. Se si tratta di far compiere la volontà del Signore, io non risparmierò la mia vita. Che la sola vostra volontà sia fatta ».

   La Vergine: « Bene così. Io te ne ringrazio. Quando Dio creò gli uomini non li ha mica creati per farne delle orde di Satana. Gli uomini lo sanno bene, ma malgrado tutto essi si costituiscono in orde di Satana. Essi, anime che dovrebbero insieme dividere la gioia contenuta nell'Amore eterno, provocano la collera di Dio. Per questo bisogna che i miei messaggi si diffondano rapidamente per realizzare il miglioramento della vita della gente.

   Per questo ci vuole un'approvazione. Fallo sapere ancora una volta al Vescovo. Egli è il mio vescovo beneamato, il mio sacerdote di predilezione. Mettendo la sua vita nelle mani del Signore, egli ha cura, senza posa, dei Suoi figli, come padre, nel nome del Signore, pure in mezzo a numerose ferite e sofferenze. Io sono consolata anche per i suoi numerosi sacrifici e le sue penitenze. Io farò brillare, per suo tramite, la luce della gloria del Signore. Io ti prego di chiedere che la messa possa essere celebrata nella cappella per poter intercettare le frecce che Satana scocca.

   [La messa era stata celebrata di tanto in tanto davanti alla Statua. Parecchie volte la Vergine aveva pianto durante queste messe. Era accaduto così allorché l'abate René Laurentin, Padre Spies, Padre Francesco Chong e un altro prete coreano concelebrarono l'8 dicembre 1987. Così avvenne pure allorché Padre Spies celebrò la messa il giovedì 4 Febbraio 1988 (si veda il messaggio di detto giorno). Fu allora che l'Arcivescovo della diocesi ordinò che ivi la messa non fosse più celebrata e che le confessioni non fossero più ascoltate (ma solamente in parrocchia). Il suo ordine fu rispettato].

   Il mio Figlio Gesù è bagnato di sangue.

   Io ti prego di chiedere che si possa pregare con mio Figlio Gesù facendo installare un tabernacolo nella cappella e questo perché troppe anime congiungono le loro forze a quelle di Satana.

   Allora si vedrà senza alcun dubbio la mia vittoria. Io ti prego di aiutarmi.

   Accogli il mio Figlio Gesù che farà brillare la sua voce sul mondo ottenebrato ».

   Giulia: « Madre! Che bisogna fare? ».

   La Vergine: « Intenditi con il Vescovo, figlia mia, come pure con Padre Pha e il parroco della parrocchia. Pertanto ti prego di cooperare alla salvezza di molte anime ».

   Giulia: « In quale maniera? ».

   Non ebbi risposta. Io ebbi un bell'insistere; la Vergine restò in silenzio.

   Erano le 7.

   [Alla fine della lettera Giulia aggiunge: « Kang Melania, già venuta di buonora a pregare davanti alla Statua non aveva visto niente di speciale. Fu al suo ritorno verso le 7 che constatò che la Vergine piangeva e si era avanzata fin sul davanti della nicchia »].

 

     Youn Hong-Son (Giulia)

         26 Febbraio 1989

 

   43° Messaggio: 5 Luglio 1989

   MESSAGGIO A TUTTI I SACERDOTI

 

5 Luglio 1989, Festa di Sant'Andrea Kim Tae-Kón primo sacerdote coreano, martire

 

   Ero sofferente da cinque giorni: soffrivo talmente che m'era difficile perfino aprire gli occhi. Non potevo rialzarmi. Avevo la bocca amara come se stessi mangiando fiele. Avevo un mal di capo terribile e avevo talmente freddo che, malgrado la coperta imbottita, ero coricata su una stuoia elettrica.

   Mentre offrivo le mie sofferenze per la santificazione dei sacerdoti, per la conversione dei peccatori e per la pace nel mondo, pensai: "Quanti dolori deve subire la nostra santa Madre perché molti dei suoi figli errano nelle tenebre, lasciandosi manovrare da Satana a motivo dei conflitti e delle divergenze d'opinione".

   Questa riflessione sembrava lenìre notevolmente le mie sofferenze.

   Fu in quel momento che M. Pak Lubino, nostra ausiliarìa presso la Vergine che piange, mi fece sapere che la Vergine versava lacrime di sangue.

   Erano le 3.15 del pomeriggio. Io non potei andare a vedere, pur apprendendo che la Vergine piangeva, perché non potevo muovermi per nulla.

   Verso le 3.50, venne il Signor Parroco. Dopo un'ora di penosa conversazione, mi diede la benedizione. Io sudai e poi potei rizzarmi. Rimossi la coperta imbottita e mi sedetti. L'amarezza della mia bocca era scomparsa ed io potevo pure camminare, perché mi sentivo più leggera in tutto il corpo. Andai dunque a vedere la Vergine con il Sig. Parroco. Ella piangeva. Erano circa le 6.30.

   Dopo la partenza del Sig. Parroco, io stavo recitando il Rosario, allorché entrai in estasi e vidi Padre Andrea Kim Tae-Kôn 19 dare la benedizione a tutti i suoi fratelli e sorelle del mondo intero.

 

 19 Sant'Andrea Kim Tae-Kôn, primo sacerdote coreano, martirizzato il 16 Settembre 1846 Giulia lo chiama in seguito "Sant'Andrea Kim" oppure "Padre Kim Tae-Kôn".

 

   Tuttavia molti fra loro sono ancor sempre dominati da Satana. Satana manovra il cuore della gente per muoverla a calunniarsi con invidia e gelosia... Egli spinge gli uomini a giustificare i loro atti con semi di discordia, con menzogne, frodi, orgoglio, odio, egoismo, razionalismo, ira, collera violenta. Egli li fa contrapporre gli uni agli altri e li spinge a turbare l'ordine per i piaceri e la lussuria. Egli li fa odiare mutuamente, impedendo loro di perdonarsi e trascinandoli a compromettersi nell'ingiustizia, ecc.

   Infine, Sant'Andrea Kim mi fece vedere la brutalità dell'odioso Satana che incita la gente al male sotto l'apparenza del bene.

   Certo, Sant'Andrea Kim Tae-Kôn l'ha sempre detto prima, ma egli mi ha anche mostrato la crudeltà di Satana.

   In quel momento, il demonio aveva un sospetto tutto nero; egli manovrava la gente in maniera nascosta, non facendosi vedere... Tuttavia Padre Kim Tae-Kôn, in compagnia di molti santi Martiri, cacciava Satana con una palma e recitava il Rosario con noi. Egli diede di nuovo la sua benedizione a noi che pregavamo ed allargò le braccia come per stringerci tutti. Fu in quel momento che rinvenni dall'estasi. Erano le 7.50.

  Avevo il presentimento che la Vergine stesse per darmi un messaggio nella mansarda. Mi ci feci portare, non potendo muovermi.

   Dopo qualche momento di preghiera, la Vergine m'apparve davanti al cassettone 20.

 

 20 Si tratta del cassettone su cui la statua che versa lacrime era stata posta allorché i coniugi Giulio e Giulia l'avevano ricevuta da Pak Lubino, loro amico, il giorno della loro cresima. La statua vi restò fino all'una dei pomeriggio dell'8 dicembre 1987. In quel giorno fu portata, in braccio a Giulia e con una piccola confessione, nella sala-oratorio costruita per riceverla. Ivi è poi sempre rimasta fino ad oggi.

   Giulia, in questo 5 luglio, pregava davanti ad un'altra statua della Vergine, della stessa grandezza di quella che versa lacrime: quest'altra statua non ha mai versato lacrime. Ed è precisamente questa statua che si trova attualmente sul cassettone, nella mansarda.

 

   Aveva un diadema sul capo e un mantello blu. Era molto bella, ma la sua espressione era triste. Aveva l'aspetto di sempre: dal fondo del suo abito fino ai suoi piedi, tutto pareva sfumato come nella nebbia, di piedi, tutto pareva sfumato come nella nebbia, di maniera che solo vagamente vidi le rose attorno ai suoi piedi. Il diadema e tutto il suo corpo spandevano tanta luce che io non potevo guardare la Vergine in faccia, perché avevo gli occhi abbagliati. Tuttavia la forma del diadema rassomigliava a quella del diadema che Padre Pak Mathias le aveva offerto: mi è sembrato che lei avesse forse messo quello stesso. L'aspetto della Vergine era così abbagliante che io non potevo guardarla e pertanto l'ho ascoltata in ginocchio e chinando la testa.

   Non era un messaggio per me, bensì per tutti i sacerdoti.

   Ecco la Vergine che parla:

   « Miei cari figli sacerdoti! Oggi io faccio discendere su voi i torrenti della mia misericordia con il mio amore immacolato.

   Mio figlio Gesù, vostro Sommo Sacerdote, fa parimenti discendere su voi una coppa di benedizioni.

   Io vi ringrazio perché voi lottate in un mondo di tenebre dove tante anime si rivoltano contro Dio e Gli mancano di rispetto, con la loro tiepidezza e il loro egoismo.

   Miei cari figli! Io so quante sofferenze, fatiche, pene, solitudine, tristezze, oltraggi, umiliazioni subite per seguire mio Figlio Gesù.

   Ma che fare?...

   Pensate agli innumerevoli colpi di frusta che mio Figlio Gesù ha ricevuto...

   E questo, in mezzo a sofferenze incalcolabili, indicibili.

   Gesù, benché Egli fosse un tempo Figlio di Dio e dotato di natura umana, fu schernito, ebbe a subire tutti i dolorì della crocifissione. Ma egli soffrì tutto ciò per salvare gli uomini. Fu allora ch'Egli disse: "Padre, perdona loro, perché non sanno cio che fanno".

   E non ha forse bevuto questo calice amaro che non desiderava bere? "Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia, non la mia, ma la tua volontà sia fatta! ".

   Miei cari sacerdoti! Sacerdoti beneamati, a cui tengo come alla pupilla dei miei occhi! Datemi tutte le vostre sofferenze e le vostre prove. In più, siate coraggiosi e avvicinatevi a me.

   Diffondendo i miei messaggi d'amore e liberandovi dal rosso dragone, aiutatemi a restaurare il regno del Signore.

   Per questo, tu, Sommo Pontefice, e voi tutti, vescovi e sacerdoti, unendovi, fate in modo che la vittoria della risurrezione si estenda sul mondo intero.

   Questa generazione attuale, sotto la tirannia di Satana, dispiega un'energia feroce ricorrendo a potenti mezzi d'azione umani per dominare gli uomini...

   Costoro, a motivo del loro orgoglio irriducibile, s'inoltrano nelle tenebre buie, cioè all'inferno. Dovunque, essi si danno da fare con astuzia e in diverse maniere per provocare la confusione, perfino nei messaggi che io do.

   O miei infelici figli!

   O voi, miei sacerdoti, io vi supplico: Prendete per mano i miei innumerevoli figli che, in modo insensato, s'inoltrano nelle tenebre, cioè nell'inferno.

   Vi sono sacerdoti che si sono allontanati da me; altri non hanno seguito la volontà di Gesù.

   Tuttavia, è grazie ai sacerdoti e al sangue di numerosi martiri che ha fecondato la terra, che molte anime, illuminate da mio Figlio e da me, progrediscono nella virtù. Ma il rosso dragone, per parte sua, li tiranneggia. Per questo vi prego, raccomandate loro di uscir presto dal loro sonno per pregare.

   O miei cari sacerdoti! Io desidero che le anime, per corrotte che siano, ricevano la luce che io dono loro. Io vi scongiuro di essere veramente fedeli a mio Figlio Gesù perché queste anime possano convertirsi.

   Inoltre, non fate scorrere le mie lacrime invano, e nemmeno le lacrime di sangue che ho versato.

   Io desidero che voi, miei cari sacerdoti, diveniate vittime di sacrificio per la conversione dei peccatori. Ora Satana insidia gli uomini celandosi sotto tutte le apparenze del bene.

   O figli miei! Non dovreste voi affrettarvi a castigare Satana aprendo bene gli occhi su queste apparenze?

   Il mezzo migliore per farlo è precisamente quello di mettere in pratica i messaggi che vi do.

   Inoltre affidatevi intieramente al Sacro Cuore di Gesù, recitate il Rosario con fervore e offritevi in sacrificio, facendo penitenze. Abbiate più confidenza e seguitelo (Gesù) credendo in Lui.

   La terza guerra mondiale sta già per cominciare, a causa degli uomini stessi. Per questo, io prego tutti i miei figli di recitare un Rosario in più, per la pace del mondo, con amore e in spirito d'unione.

   O miei cari sacerdoti! Voi siete i miei tesori, voi che compite degli stupendi miracoli d'amore, con il sacramento della Penitenza!

   Io vi prego di affidare tutto alla mia direzione, con un fiducia piena nel mio Cuore Immacolato, senza distogliervi dai miei messaggi.

   Per schiacciare Satana, che cerca di tormentarvi con ogni sorta di mezzi astuti, ricorrete con tutte le vostre forze al mio Cuore Immacolato, con continui sacrifici e con continue penitenze.

   Se voi accogliete bene queste mie parole, senza dubbio voi vedrete la mia vittoria.

   Io vi aiuterò con la potenza con cui schiaccio il Serpente e sarò con voi.

   Ma se uno non accoglie bene le mie parole, voi dovete sapere che saranno numerosi coloro che non sfuggiranno al castigo di Dio.

   Coraggio!

   Ritornate presto nel mio seno per lavorare con me.

   O voi, piccoli sacerdoti del mio Gesù! Voi, rappresentanti di Gesù, l'Altissimo! Prendetemi per mano. lo faccio appello a voi, piccoli sacerdoti di Gesù, che amo e prediligo di più. Io chiedo che si mettano in pratica i messaggi che trasmetto a Giulia, la più piccola di tutti".

   Dopo aver così parlato, la Vergine disparve, come pure la luce. In quel momento, sentendo la mia pochezza, avrei voluto domandarLe di trasmettere lei stessa, direttamente, il messaggio ai sacerdoti; ma prima ancora che io potessi parlarLe era già sparita.

   Mi rincrescerebbe tantissimo in cuore mio di non averLe potuto dire la più piccola parola.

   Io non potei che dire: "Signore! Che solo la tua volontà sia fatta!".

 

                       Naju

           Giulia Youn (Hong-Sóu)

 

(Il testo originale del mesaggio inviato da Giulia al P. Raymond Spies, che ne ha curato la traduzione francese dalla quale abbiamo ricavato il testo in lingua italiana).

 

 

   CRONACA DEGLI AVVENIMENTI

 

   Le lacrime comiciarono a scorrere il 30 giugno 1985. Presso chi? Dove? Nella famiglia dei coniugi GIulio e Giulia [nome del marito: Kim Man-Bok; nome della moglie: Young Hong-Son], che abitano nella città di Naju [si pronunci: Nad-Jou], a circa 350 km a sud-ovest di Séoul.

   Le lacrime colarono quasi senza interruzione per circa due mesi e mezzo. i visitatori affluivano, provenienti da ogni parte: centinaia al giorno; più volte, ve ne furono fino a tremila durante le prime settimane: cattolici, protestanti, non-cristiani, sacerdoti, religiosi e religiose.

   L'Arcivescovo del luogo (Archidiocesi di Kwangju) fu informato.

   In seguito, le lacrime colarono ad intermittenza, specialmente nei giorni di festa della Madonna.

   Le prime lacrime di sangue: dal 19 al 21 ottobre 1986. Le lacrime più dolorose, infinitamente tristi a vedersi scorsero il 15 ottobre 1986.

   La figlia più giovane di Giulia, Teresa, allora di 9 anni, fu la prima a vedere le lacrime di sangue. Spaventata, lei chiamò subito la mamma. In quel momento e già da qualche tempo, Giulia soffriva terribilmente agli occhi. Aveva la sensazione che degli aghi si piantassero nei suoi occhi. L'oculista, consultato ripetutamente, non giunse a stabilire una diagnosi.

   Il parroco della parrocchia di Naju fu spesso testimone delle lacrime.

   I sacerdoti coreani del distretto rimasero indifferenti per la più parte. Alla riunione dei sacerdoti del distretto tenuta nella canonica di Naju, essi dissero al parroco che mostrava loro le fotografie a colori delle lacrime di sangue: « Metti la statua nella tua stanza e si vedrà se essa piangerà ancora! ».

   Allorché Giulia mi riferì questa frase, pensai a quella detta dai nemici di Gesù sul Golgotha: « Discendi... e noi crederemo in te ».

   Il parroco pregò Giulia « di cancellare » le lacrime di sangue con un lino bianco. Col cuore straziato, lei supplicò la Vergine, che le disse: « Obbedisci ».

   Il 5 novembre 1986, la Statua fu posta nella stanza del parroco.

   Il 14 gennaio 1987, in occasione della mia prima visita in Corea, dissi... dolcemente al parroco, mostrandogli la Statua e Giulia: « Padre, mandate di tanto in tanto la "Madre" a sua "figlia". Lei è venuta per essa e non piangerà in canonica ».

   Il parroco mi rispose con tono allegro indicandomi Giulia con la mano: « Sì, quando lei lo vorrà ».

   Il 2 Febbraio successivo la Statua lasciò il suo posto d'esilio per rientrare « a casa sua », nell'appartamento dei coniugi Giulio e Giulia. Essa non aveva versato una sola lacrima durante i tre mesi. Aveva sopportato il suo esilio senza raccogliere la sfida.

   Rientrata « a casa sua », poco dopo, ricominciò a versare lacrime: lacrime ordinarie, lacrime di sangue. Questo a più riprese fino al 25 aprile 1987. In quel giorno la Vergine pianse per ore, prima lacrime ordinarie, poi lacrime di sangue. Queste ultime colarono fino alla base della statua. Ci fu un messaggio per tutti i sacerdoti.

   In seguito, la Vergine continuò a versare lacrime ad intervalli.

   Il 18 agosto 1987 io vidi per la prima volta le lacrime e ne sono il primo testimone.

   Alla fine di detto mese, alle feste di S.ta Monica e di S. Agostino, e anche al giorno seguente, il 29, memoria della Decollazione di S. Giovanni Battista.

   Lacrime di sangue, nella Festa dei Sette Dolori della Vergine Maria.

   Il 19 ottobre, primo anniversario delle lacrime di sangue. La Vergine versò lacrime (ordinarie) per parecchie ore. Giulia entrò in estasi, subì grandi sofferenze. Un sacerdote era presente (il suo anziano parroco, Padre Johan Pak Hi-Dong).

   Festa dell'Immacolata Concezione 1987. Io avevo invitato l'abate René Laurentin. Egli giunse a Séoul il 7 dicembre, verso sera. Il giorno seguente, l'8, insieme e con una delle nostre Ausiliarie, Dina, raggiungemmo Naju verso le 10. Ci fu messa concelebrata. La Vergine, che non aveva più versato lacrime, ricominciò a versarne nel corso della messa. Al termine della giornata vi saranno pure lacrime di sangue che coleranno fino alla base della Statua.

   L'abate Laurentin constatò il fatto delle lacrime. Egli firmò il registro dei testimoni. Pregò davanti alla Statua.

   La Statua lasciò definitivamente l'appartamento dei coniugi Giulio e Giulia per raggiungere il suo domicilio definitivo, cioè una sala-cappella abbastanza grande costruita per accoglierla. A fianco fu costruita la nuova abitazione di Giulio e Giulia.

   L'abate Laurentin scrisse un articolo sulla Vergine di Naju per la rivista Chrétiens-Magazine (numero di gennaio-marzo 1988).

   Questo 8 Dicembre fu una giornata piena ed emozionante. Circa 500 persone erano venute da ogni angolo del paese.

   Le lacrime colarono fino al 26 Dicembre incluso.

 

Nel 1988:

 

   La Vergine pianse dal 1° Gennaio al 7 Febbraio incluso: lacrime ordinarie.

   Ci furono tre messaggi durante il mese di Gennaio.

   A Naju, il 29 Gennaio, ci fu l'incontro di Giulia con Teresa Hwang. Quest'ultima può essere detta la « visionaria-profetessa » (in senso buono) del Paese, a partire dal 1948.

 

Incontro con l'Arcivescovo di Kwangiu, Mons. Vittorino Youn

 

   Alla richiesta esplicita della Vergine, il parroco della parrocchia di Naju, Padre Lazzaro Lee, contattò l'Arcivescovo.

   In un messaggio la Vergine aveva chiesto che Padre Lee ed io incontrassimo l'Arcivescovo. La visita fu fissata per il 4 febbraio, alle 3 del pomeriggio.

   Io arrivai il 4 a Naju verso le 10.15. Mi accompagnava Dina. Allorché entrammo nella Sala della Vergine, noi vedemmo che la Statua si era mossa fin sul davanti, verso sinistra, volta verso l'entrata donde noi venivamo. Con sé, la Statua aveva trascinato pure la tovaglietta a pizzo postavi sotto. Non c'era persona nella Sala.

   Durante 15 minuti, Dina e io potemmo vedere le lacrime che colavano senza sosta. Poco a poco arrivarono parecchie persone per assistere alla messa che avrei celebrato. Per sapere ciò che accadde allora basta leggere il messaggio del 4 Febbraio.

   Giulia aveva ancora le stimmate alle mani. Il sangue iniziò a colare all'inizio della messa.

   Io aveva appena dato la benedizione finale che Giulia lentamente cadde riversa ed entrò in estasi. Erano le 11.40. lo mi posi al suo fianco. Lei stava allungata sulla schiena, il volto tranquillo, le due braccia allungate sul fianco come quelle della Statua della Vergine che piange.

   Alle 12 precise Giulia emise un grido lacerante e in un istante tutto il suo corpo, le sue braccia,  le ginocchia, i piedi, la testa presero esattamente la posizione di Gesù crocifisso sulla croce. Giulia restò « chiusa » nella sua estasi. Emetteva delle grida repentine prolungate e variate nella loro potenza ed acutezza. Io non avevo mai sentito nulla di così atrocemente doloroso. Queste grida si protraevano per 2-3 (4?) minuti, poi la voce si arrestava per qualche istante. Questo durò 25 minuti. Con me vi erano due religiose coreane, parecchie donne e uomini e tre ragazze. Tutti piangevano, senza far rumore, ed anch'io.

   Io mi sentivo così male al cuore che domandai alla Vergine che questa sofferenza fosse condivisa anche da me. Diedi allora, con la mano una benedizione. Giulia si arrestò un istante dopo aver emesso della grida atroci, riprese il suo volto calmo e qualche secondo dopo aprì lentamente gli occhi.

   Nel messaggio che allora Giulia ricevette, la Vergine le disse che fu a causa della mia pietà e della mia benedizione che le sue sofferenze erano state accorciate.

   Alle 3 del pomeriggio il parroco di Naju ed io eravamo nell'ufficio dell'Arcivescovo. Parlammo per oltre un'ora e mezzo. L'Arcivescovo mostrò molto interesse, comprensione e... compassione. Mi fece numerose domande su questo genere di fenomeni.

   Io procurai all'Arcivescovo tutta la documentazione che avevo già potuto raccogliere: copie dei diari di Giulia, fotografie, testi dei messaggi, registrazioni filmate...

   Passano i mesi: febbraio, marzo, aprile. Maggio era verso la fine. Più nessuna lacrima, nessun messaggio. Un silenzio prolungato, una lunga assenza della Vergine...

   Fu allora che una benefattrice e amica della nostra Opera giunse a Séoul: la Sig.na Maria-Rosa Touret, di Bruxelles. Dal febbraio lei mi aiutava a redigere il testo francese dei messaggi della Vergine di Naju.

   Insieme raggiungemmo Naju il 20 maggio. Vi ritornammo il sabato 21. Appena giunti, ci dicono: « La Vergine piange da poco ». Aveva ricominciato a piangere alle 10.20, l'ora in cui avevamo preso l'autobus a Kwangju per Naju. Due religiose, una francese e una italiana, ci accompagnavano: entrambe missionarie e suore oblate dell'Assunzione.

   Le lacrime colarono fino al 24 maggio incluso.

   La domenica 5 Giugno, Festa della Trinità, in chiesa, dopo la comunione, Giulia cade in estasi, vede Gesù sulla croce a fianco dell'altare. « Il sangue colava in maniera orribile a vedersi », scriveva Giulia.

   Questa volta è Gesù che dà un messaggio a Giulia. Era la prima volta.

   In Luglio: tre messaggi. La Vergine parla soprattutto degli aborti. Giulia subisce, a più riprese, i « dolori spaventosi che provano gli embrioni allorché li si massacra nel grembo della loro madre ». Sofferenze sopportate per ottenere da Dio il pentimento degli operatori di questi massacri.

   I mesi passano...

   In novembre Giulia e Giulio fanno parte di un pellegrinaggio di una quarantina di coreani che vanno ad Akita, in Giappone. Ivi, presso delle religiose giapponesi una statua di legno della Vergine versò 101 volte lacrime (ordinarie e di sangue). Giulia poté salutare Mons. Ito, attualmente a riposo, che nel 1984 aveva autorizzato « la venerazione della Santa Madre di Akita ». Giulia gli consegnò una grande fotografia, incorniciata, della Vergine di Naju che versò lacrime di sangue il 23 aprile 1987, giorno in cui la Vergine trasmise un messaggio speciale per i sacerdoti.

   Il 6 Novembre, a Tokyo, nel corso di una santa messa concelebrata dal Cardinale di Corea e da altri sacerdoti che accompagnavano il pellegrinaggio, Giulia ebbe una apparizione della Vergine che le diede un messaggio.

   E ancora un mese passa... Non vi sono state più lacrime dal 25 Maggio scorso.

   Arriva l'8 Dicembre 1988 con la sua bella Festa dell'Immacolata Concezione. Da qualche giorno io pensavo: « In questo giorno ci mostrerà la Vergine le sue sofferenze? ». Poco prima di mezzogiorno ricevo una telefonata da Naju: « Verso le 10.20 la Vergine versa lacrime di sangue... Giulia, poco dopo, recitando il Rosario davanti alla Statua cade in estasi. Si avverte il parroco che viene tosto. Giulia ricevette un messaggio ».

   Nuove lacrime di sangue il 12 Dicembre.

 

Gennaio 1989:

 

   Domenica 8 Gennaio, festa dei Re Magi. Quattro uomini, responsabili della Legio Mariae nella loro diocesi, si trovavano già in preghiera davanti alla Statua verso le 7 del mattino. Finite le preghiere, uno di loro si rende conto che la Vergine ha versato lacrime di sangue e che le lacrime sono colate fino alla base della Statua. Giulia ne è avvertita, viene, prega, cade in estasi, riceve un messaggio importante.

   In questo messaggio la Vergine le pone questa domanda: « Conosci il diluvio di Noé e la torre di Babele? ». Tre giorni dopo lei mi telefona: « Padre, che cos'è la torre di Babele? ». Io glielo spiego. Lo stesso accade per il diluvio di Noé. Durante il suo catacumenato, durato poco più di sei mesi, non aveva potuto sentir parlare di « cose già così lontane » e sperdute nel mezzo di tanti fatti storici.

   Domenica 15 gennaio, un messaggio: niente lacrime.

   Sabato 28 gennaio Giulio e Giulia vengono da me. Vengono per vedermi e spiegarmi varie cose. Giungendo da molto lontano, essi giungono alle 4.15 del pomeriggio. Restano con me fino alle 7.15.

   Per richiesta della Vergine, l'8 dicembre, gli ultimi messaggi, copia dei diari di Giulia, fotografie della Vergine che versa lacrime di sangue l'8 e il 12 dicembre furono inviati all'Arcivescovo. Per questo motivo, da qualche giorno, quest'ultimo si era informato presso il parroco del « movimento, della frequenza dei pellegrinaggi, della diffusione dei messaggi, dei risultati spirituali... ».

   A dire il vero, i risultati spirituali sono palpabili, numerosi, continui. 1 pellegrini vengono ininterrottamente da ogni parte del paese..

   La diffusione dei messaggi? Dietro richiesta di Giulia, io ho preso in mano questo laborioso compito.

   Per la prima volta esce una brossura con le. « prime notizie » e qualche messaggio: 65.000 esemplari vengono immessi in circolazione. Furono editi nel luglio 1987.

   Poi a metà febbraio 1988, 30.000 esemplari, contenenti tutti i messaggi, ricevuti fino ad allora, vengono distribuiti. In maggio, la seconda edizione: 80.000 esemplari; all'inizio di agosto: 100.000!

   In meno di due anni, 360.000 esemplari sono diffusi. Essi vengono dati gratuitamente. La Vergine provvede a... tutte le spese!

 

Domenica 29 Gennaio 1989:

 

   Come detto più sopra, i coniugi Giulio e Giulia erano venuti a vedermi per parlarmi di cose importanti.

   Giulia sembrava molto stanca, il volto... gonfio. Verso la fine della conversazione Giulia mi fece sapere che il 27 a sera, verso le 10.50, era entrata in estasi ed aveva subito le sofferenze della crocifissione per circa 30 minuti. L'estasi era durata un'ora, fino alle 11.50.

   Da casa mia, Giulio e Giulia vennero condotti a Mirinae, grande centro di pellegrinaggio nazionale e luogo dove le Suore e i Fratelli della Congregazione del Cuore di Maria esercitano il loro apostolato. Vi si trovano pure i noviziati. ogni settimana, tra il giovedi. e il venerdi., vi è una messa per la conversione della Russia, della Cina e della Corea del Nord. Allorché il tempo lo consente, si celebra la messa nel luogo detto Gethsemani, sul pendio della collina che attornia le abitazioni. Vi sono spesso fino a cento, duecento persone e più, che vengono da lontano.

   Il 29 gennaio è giorno che richiama ricordi importanti per la Congregazione del Cuore di Maria, fondata dietro richiesta esplicita della Vergine, tramite Hwang Teresa. Quest'ultima aveva invitato Giulia ad andare a Mirinae. Aveva invitato pure me.

   Questo 29 gennaio richiamava il 29 gennaio 1988, giorno in cui Giulia ebbe le stimmate sulle mani alla presenza di Teresa Hwang (la « visionaria-profetessa »).

   Quest'ultima aveva annunciato che in questo 29 gennaio, lei (Teresa) avrebbe dovuto subire grandissime sofferenze e questo in stato di estasi , come il 29 Gennaio 1987 e 1988.

   Ciò si verificò per Teresa. in due riprese questo 29 Gennaio. Io potei vedere ciò che ella subì nel corso del pomeriggio.

   Il mattino del 29 Gennaio, verso le 8.30, un colpo di telefono, da Mirinae, mi comunica: « Padre... dalle 4 circa del mattino alle 5 Giulia ha subito gli assalti di Satana che, vinto, si vendicò facendo ribaltare il materasso sottile dal basso in alto (cioè fece ripiegare i piedi, il corpo sulla testa). Satana afferrò Giulia ai due lati del collo, del volto, alle due mani e sopra i polsi. Poi, dopo essersi comunicata e restando distesa, entrò in estasi e subì le sofferenze della crocifissione: sei ferite (come causate dalle spine) apparvero in fronte, con sangue, le stimmate alle mani ed ai piedi, ed una al Petto in forma di croce. Padre, venga... ». Promisi che sarei venuto dopo aver celebrato la messa nella mia piccola parrocchia. Verso l'una una vettura inviata da Mirinae venne a rilevarmi.

   Verso le 2.40, mi trovavo inginocchiato all'orientale (seduto sui tacchi) presso il letto di Giulia. La chiamai dolcemente. Lei aprì gli occhi. Il suo volto era ancora tutto spossato per le sofferenze subite.

   Suo marito mi mostrò tutte le piaghe.

   Erano presenti anche Padre Francesco Chong, Confondatore della Congregazione del Cuore di Maria, e Padre Kim Ké-Tchoun Domenico, cappellano capo dell'esercito della Corea. Un buon numero di religiose e un gruppo di pellegrini erano riusciti ad entrare nella sala, abbastanza capace: circa 70 persone.

   Verso le 2.50 Giulia cominciò a muoversi, ad agitarsi come presa nuovamente dalle sofferenze. Tutto il suo corpo riprese la posizione di Gesù sulla croce. Giulia entrò in estasi. lo guardai l'orologio: 3.01. Dato che « la posizione della messa in croce » non aveva occupato che un breve momento, si può dire che le sofferenze della crocifissione cominciarono alle 3.00. Come aveva visto e inteso il 4 febbraio 1988, questa volta si ripeterono i dolori atroci, le grida laceranti... In un momento Giulia gridò: « Non c'è nessuno che mi deporrà dalla croce? ».

   Si vedevano le piaghe (alla testa, alle mani... i piedi erano ricoperti da una leggera coperta, perché Giulia aveva freddo... ).

   Nessuno si muoveva né parlava nella sala. Molti pregarono silenziosamente. Tutti erano profondamente emozionati.

   Si vedevano bene i « segni di Satana » ai due lati del collo, presso le mascelle: 7 unghiate per lato; su ogni guancia 6; un po' al di sopra dei polsi 3; sul dorso delle due mani 5; sopra ad ogni piede 5.

   Il demonio batteva sulle gambe, su tutto il corpo di Giulia, la pestava...

   Queste sofferenze durarono fino alle 3.35-40 circa. Poi Giulia si girò, con il petto e ventre verso il basso. Le sue braccia si posero dietro la schiena; i polsi sembrava che fossero stati legati. Poco dopo cominciò ciò che si potrebbe chiamare una seduta, una scena di tortura. Talvolta la testa di Giulia si alzava all'indietro, poi si riabbassava in avanti. Giulia emetteva grida di un dolore insopportabile...

   Penso di averla benedetta almeno due volte.

   Hwang Teresa si trovava alla sinistra di Giulia, Giulio ed io alla destra.

   Più precisamente, io mi trovavo presso la testa.

    Hwang Teresa: « Le sofferenze attuali di Giulia sono quelle di Sant'Andrea Kim  Tae-Kon ».

   [Il primo sacerdote coreano, martirizzato a Séoul il 16 settembre 1946. Egli ebbe la testa tagliata, dopo aver subito numerosi ed atroci supplizi. Aveva appena 25 anni. Simili sofferenze, Giulia le subì allora per i sacerdoti e per il paese sempre così diviso in se stesso e con il nord].

   Tutte le sofferenze di Giulia terminarono verso le 4, lasciandola ansimante.

   In tre giorni aveva subito tre volte la « crocifissione ».

   Diverrà lei la « Marta Robin » della Corea e per il mondo? Giulia e suo marito fanno parte di quel « laicato consacrato » di cui parlò Marta Robin, che ripeteva che sarebbe stato per « i laici consacrati che la Chiesa avrebbe progredito ».

   In effetti, per l'esempio di Giulia e di suo marito, così buono, e che l'ha offerta al 100% (l'ha detto egli stesso a Giulia) alla Vergine, tante e tante anime ritornano a Dio.

 

E l'Autorità ecclesiastica?

 

   Padre Kim Ké-Tchoun Domenico, con cui io potei parlare a lungo, e che, per la sua posizione e per il suo rango, è in contatto diretto con l'Episcopato, mi dice questo: « L'Episcopato guarda »: vi è « chi è favorevole », « chi è più o meno indifferente », « chi, per vana gloria (sic!), reagisce con i propri pensieri umani, quelli del mondo ».

   Come ho scritto più sopra, l'Arcivescovo dell'Archidiocesi di Kwangju, da cui dipende la città di Naju, ha sempre mostrato disposizioni benevole, favorevoli.

   L'8 gennaio scorso, i quattro cristiani che erano stati i primi testimoni delle lacrime di sangue in quel giorno, erano andati, nel pomeriggio, a far visita all'Arcivescovo. Uno di essi era un suo buon amico. La sera, essi cenarono tutti insieme con lui.

   Essi fecero conoscere all'Arcivescovo « ciò che avevano visto » e insistettero perché, il più presto possibile, fosse accordata l'autorizzazione ufficiale della « venerazione », tramite la diocesi. L'Arcivescovo disse loro fra l'altro ch'egli continuava ancora a « guardare » i fatti, la loro evoluzione. Egli disse: « ... per il momento io sto considerando i frutti... ».

   In effetti, assai recentemente, l'Arcivescovo aveva fatto un'inchiesta privata circa i coniugi Giulio e Giulia, la loro famiglia (vi sono due figli e due figlie nella famiglia), circa i « fatti », l'organizzazione, il comportamento dei pellegrini. L'inchiesta ha lodato il comportamento dei coniugi e « ciò che si faceva » nella Sala della Vergine.

   Il Cardinale di Corea mi aveva egli stesso contattato da Manila, il 6 dicembre 1987, per dirmi che l'abate René Laurentin sarebbe arrivato a Séoul il 7 dicembre.

   Oggi appresi che il Vescovo Ausiliare di Séoul, Mons. Paul Kim, aveva nel suo ufficio la fotografia della Vergine di Naju che io gli avevo inviato l'anno scorso.

   Un altro vescovo, quello di Masan, mi ringraziò, a due riprese, per i libretti dei messaggi che io gli avevo inviato.

   Anche il mio vescovo, Mons. Angelo Kim, è favorevole. Egli è Presidente della Commissione episcopale. Egli stesso mi ha detto, nel gennaio 1988, che aveva risposto a dei vescovi che mostravano dell'opposizione: « Se noi impediamo alla gente di andare a Naju, Satana, avrà lui buon gioco ».

   Il vescovo di Inchon, missionario americano, parlò a lungo con me sulla Vergine di Naju. Egli me ne parlava con cuore e con interesse.

   Al presente, la maggior parte dei sacerdoti dell'Archidiocesi di Kwangju sono ben esposti. Sono quelli della diocesi di Séoul che sembrano, in apparenza, non prestare attenzione agli appelli della Vergine di Naju. La Vergine ne parla nei suoi ultimi messaggi: « ... molti dei miei figli sacerdoti non accettano i miei messaggi ».

   La Vergine basa la « divulgazione dei suoi messaggi » sulla preghiera, dicendo: « Pregate perché i miei messaggi si diffondano ».

   Nulla si fa senza amore. Dio interviene per mezzo di Gesù e Maria se « noi paghiamo » per gli altri con il nostro amore, i nostri sacrifici, le nostre mortificazioni, i nostri digiuni.

   La lettura e la meditazione dei messaggi faranno conoscere i desideri, gli appelli, le suppliche della Vergine. Essi sono un vero e proprio pìccolo trattato di fede, di preghiera, di vita cristiana fervente.

   Che cosa ci riserva l'avvenire? Come continuerà la Vergine, con le sue lacrime e i suoi messaggi, ad esserci così vicina?

   Il « Cielo tutto intero » è sempre ciò che vi è di più vicino a noi.

 

2 Febbraio 1989, Festa della Presentazione del Signore.

 

   Come ho scritto più sopra, mi recai a Naju il 4 febbraio 1988. La Vergine piangeva da un mese. Dopo la messa da me celebrata, Giulia entrò in estasi e subì le sofferenze della croce, con le stimmate alle due mani.

   Ufficialmente, per la prima volta, ci fu l'incontro con l'Arcivescovo della diocesi.

   Esattamente un anno dopo questo incontro, il 5 febbraio 1989, l'Archivescovo convocò il parroco della parrocchia di Naju, Padre Lazzaro Lee Chun-Su.

   L'Arcivescovo volle interrogarlo sugli « ultimi recenti fatti » a riguardo delle lacrime, dei messaggi, di Giulia, delle stimmate, dei pellegrinaggi, del numero dei sacerdoti, di religiosi, di cristiani che, nel corso del 1988, erano venuti a pregare ai piedi della Vergine di Naju.

   Egli manifestò grande interesse a tutte le informazioni ricevute. Egli fu sorpreso di sapere che un bel numero di sacerdoti del paese erano venuti in pellegrinaggio.

   Tra le riflessioni che egli fece al parroco e che quest'ultimo trasmise a Giulia (e Giulia a me) vi sono le seguenti:

   * Io credo fermamente alle lacrime.

   * Io riconosco la veracità delle lacrime.

   * Presso Giulia non vi è stata deviazione.

   * Continuate a tenermi al corrente, dandomi i messaggi, i diari di Giulia, le registrazioni filmate...

   Il parroco aveva fatto conoscere per ordine all'Arcivescovo gli ultimi fatti riguardanti Giulia: la tentazione di Satana, i suoi colpi, le sue unghiate; le due sedute di sofferenze della Croce, le stimmate, le sei piaghe sulla fronte, del 29 Gennaio.

   L'Arcivescovo ne fu impressionato.

   Il parroco gli fece sentire una cassetta contenente i messaggi dati a partire dal 24 Luglio 1988. Giulia stessa ne aveva letto il contenuto. L'Arcivescovo ne fu così soddisfatto che pregò il parroco di dargli la cassetta.

   L'Arcivescovo chiese se si erano tenute aggiornate le statistiche.

   Di tanto in tanto io avevo raccomandato a Giulia di cercare di tenere aggiornato, nei limiti del possibile, il registro dei visitatori. Le spiegai come fare, mostrandole che un giorno detto registro avrebbe avuto una grande importanza...

   Infatti! Il parroco non potè dare una risposta precisa e s'informò presso Giulia.

   Quanti sacerdoti erano venuti a Naju nel 1988? Risposta: almeno 150!

   L'Arcivescovo fu sorpreso di questa cifra elevata. Le statistiche danno circa un migliaio di religiosi e religiose. Il numero dei cristiani sale a circa 15.600.

   Tuttavia, il fedele Pak Lubino, colui che aveva fatto dono della Statua (che versa lacrime) ai coniugi Giulio e Giulia ed è, ogni giorno, « come l'apostolo della Vergine » presso i pellegrini, mi fece sapere che, per lui, le « cifre registrate » non rappresentano che un terzo della realtà. In effetti, quante volte fu impossibile prender nota dei pellegrini che venivano...

   E i pellegrini continuano a cercare la loro Madre, Colei che loro mostra la sua presenza, le sue angosce, i suoi dolori.

   I libretti, contenenti i messaggi dati a tutt'oggi, saranno diffusi in tutto il paese, come fu nel corso dei due ultimi anni.

   Per l'11 Febbraio scorso, Festa di Nostra Signora di Lourdes, procurai che una lettera che riassumeva « i fatti » della Vergine di Naju fosse inviata al Cardinale di Séoul, all'Arcivescovo di Kawngiu e a tutti gli altri vescovi del paese.

   Prima avevo molto pregato la Santa Vergine, chiedendoLe di non scrivere che ciò che Lei desiderava.

   Scrissi questa « Lettera circolare all'Episcopato » dapprima in francese. La feci tradurre dal miglior traduttore del paese, il Professor Martiri Ahn Ung-Tyol.

   Aggiunsi, all'invio di questa lettera, i più recenti messaggi, il libretto dei messaggi precedenti e alcune fotografie.

   In questo modo, ogni vescovo potrà avere in mano una sintesi dei fatti e sarà più in grado di prendere parte allo scambio di pensieri che si avrà, nella prossima riunione dell'episcopato, a riguardo delle lacrime della Statua di Naju.

   Tuttavia, il parroco di Naju mi fece sapere, nel novembre 1988, in occasione della mia visita a Naju, che l'Arcivescovo aveva formulato questa decisione: « A proposito delle lacrime della Statua, prenderò le decisioni io stesso, indipendentemente dall'Episcopato ».

   Non ci resta che pregare di più, circondare la Vergine che piange di un amore sempre più grande, perché questo amore ottenga il più rapidamente possibile l'approvazione, l'autorizzazione desiderata.

   Possa la Vergine avere il più presto possibile il suo « Santuario di pellegrinaggio ».

   Sarà allora il primo nel Paese. Sarà il Santuario che ricorderà ai cristiani di Corea e del mondo che la Vergine ha visitato anche i suoi figli del piccolo paese il più lontano, il più isolato dell'Asia.

   E è di qui che Lei parla al mondo tutto.

   In effetti, in occasione della visita di Padre Stefano Gobbi nella Corea del Sud, nel settembre 1987, la Vergine comunicò, a Séoul, il 27 Settembre, un messaggio dove si può leggere:

   « Da ciò che sta accadendo qui tutta la Chiesa deve comprendere che la presenza della Madre è indispensabile per il suo rinnovamento spirituale...

   ... Io voglio benedire la Corea, terra amata di amore di predilezione dal mio Cuore immacolato, e tutte le nazioni del continente asiatico e del mondo intero ».

   [Padre Stefano Gobbi è un sacerdote e religioso italiano scelto dalla Vergine per trasmettere i suoi messaggi ai sacerdoti e, tramite loro, ai fedeli; egli è direttore del Movimento Sacerdotale Mariano. Questo Movimento (MSM) è attualmente diffuso in tutto il mondo. Padre Stefano Gobbi ha incontrato Giulia. Egli parlò a lungo con Padre Spies e gli chiese di tenerlo al corrente, desiderando far conoscere al mondo intero i « fatti di   Naju »].

 

Sabato 26 Agosto ore 8.40 del mattino

 

   Ero stato a Naju l'ultima volta all'inizio dell'ottobre 1988. La Vergine non versava lacrime.

   Avevo visto le sue lacrime per la quarta volta il sabato 21 Maggio 1988. Ero andato a Naju con la Sig.na Maria-Rosa Touret, di Bruxelles...

   Avevo potuto vedere le lacrime: il 18 Agosto 1987 (come primo testimone); l'8 dicembre 1987, con il Rev.mo Don René Laurentin e più di 500 pellegrini ... ; infine il 4 Febbraio 1988.

   I mesi passavano. Desideravo recarmi a Naju.

   A motivo della debolezza dei miei occhi, non potevo fare il viaggo da solo. Chi poteva condurmi era impegnato nei lavori di riparazione della nostra casa.

   Poi, per tutto il mese di Luglio, ebbi la visita di un caro amico, Padre Carlo Cantone, professore all'Università Pontificia Salesiana di Roma.

   Ero veramente desolato di tanto ritardo per andare ad inginocchiarmi davanti alla Statua della Vergine che aveva già versato tante lacrime dal 30 Giugno 1985.

   Alla fine si fissò il viaggio con Dina, una delle nostre ausiliarie. Sono dieci anni che lei lavora nella nostra Opera per i più diseredati. La data dei giorni di viaggio le si adattavano bene, perché il venerdì 25 Agosto era l'anniversario della morte della mamma sua. Lei andava a raggiungere i suoi per commemorare detto anniversario che si sarebbe tenuto a Kwangju (una delle più grandi città della Corea del Sud, a più di 300 km. a sud-ovest di Seul). Naju si trova a mezz'ora di auto da Kwangju.

   Decisi di fare un pellegrinaggio di tre giorni per riparare la mia lunga assenza.

   Giovedì 24, Dina ed io arrivammo verso le 2.15 del pomeriggio davanti alla Statua... Pregammo a lungo.

   Verso sera, Dina si recò da una delle sue sorelle a Kwangju; io invece andai al Convento delle Suore Oblate dell'Assunzione, pure a Kwangju.

   La mattina di venerdì 25 agosto ritornai presso la Statua della Vergine e vi trascorsi tutta la giornata.

   Ci furono ovviamente delle interruzioni: cristiani che mi chiedevano di parlare sulla Vergine, il pranzo a casa di Giulia, l'incontro con Padre Ry (qui si scrive all'inglese: Lee) Lazaro, parroco della parrocchia del Santo Rosario, da cui dipende Giulia e per conseguenza... là Statua che versa lacrime.

   Il parroco mi venne a vedere per dirmi questo: ... Nel giugno scorso, come sapete, ero andato agli Esercizi, con il nostro Arcivescovo (quello dell'Arcidiocesi di Kwangju) e tutti i sacerdoti della nostra diocesi, nella casa di ritiro « Aaron » (ad Anyang, il villaggio dei lebbrosi). Il mercoledì ero stato a farvi visita a casa vostra. Venerdì, ultimo giorno degli Esercizi, nel pomerìggio, un gruppo di nostri sacerdoti desiderava che vi fosse un incontro di tutti ì sacerdoti. Questo gruppo voleva che "sì parlasse della Vergine che piange a Naju". Erano soprattutto il gruppo dei sacerdoti "maldisposti verso i fatti di Naju". L'Arcivescovo, di proposito, si era ritirato, lasciando la direzione della riunione al suo supplente. Vi fu scambio di idee, il sabato 21 Maggio 1988. Ero andato a Naju con la Sig.na Maria-Rosa Touret, di Bruxelles...

   Avevo potuto vedere le lacrime: il 18 Agosto 1987 (come primo testimone); l'8 dicembre 1987, con il Rev.mo Don René Laurentin e più di 500 pellegrini ... ; infine il 4 Febbraio 1988.

   I mesi passavano. Desideravo recarmi a Naju. A motivo della debolezza dei mìei occhi, non potevo fare il viaggo da solo. Chi poteva condurmi era impegnato nei lavori di riparazione della nostra casa.

   Poi, per tutto il mese di Luglio, ebbi la visita di un caro amico, Padre Carlo Cantone, professore all'Università Pontificia Salesiana di Roma.

   Ero veramente desolato di tanto ritardo per andare ad inginocchiarmi davanti alla Statua della Vergine che aveva già versato tante lacrime dal 30 Giugno 1985.

   Alla fine si fissò il viaggio con Dina, una delle nostre ausiliarie. Sono dieci anni che lei lavora nella nostra Opera per i più diseredati. La data dei giorni di viaggio le si adattavano bene, perché il venerdì 25 Agosto era l'anniversario della morte della mamma sua. Lei andava a raggiungere i suoi per commemorare detto anniversario che si sarebbe tenuto a Kwangju (una delle più grandi città della Corea del Sud, a più di 300 km. a sud-ovest di Seul). Naju si trova a mezz'ora di auto da Kwangju.

   Decisi di fare un pellegrinaggio di tre giorni per riparare la mia lunga assenza.

   Giovedì 24, Dina ed io arrivammo verso le 2.15 del pomeriggio davanti alla Statua... Pregammo a lungo.

   Verso sera, Dina si recò da una delle sue sorelle a Kwangju; io invece andai al Convento delle Suore Oblate dell'Assunzione, pure a Kwangju.

   La mattina di venerdì 25 agosto ritornai presso la Statua della Vergine e vi trascorsi tutta la giornata.

   Ci furono ovviamente delle interruzioni: cristiani che mi chiedevano di parlare sulla Vergine, il pranzo a casa di Giulia, l'incontro con Padre Ry (qui si scrive all'inglese: Lee) Lazaro, parroco della parrocchia del Santo Rosario, da cui dipende Giulia e per conseguenza... la Statua che versa lacrime

   Il parroco mi venne a vedere per dirmi questo: ... Nel giugno scorso, come sapete, ero andato agli Esercizi, con il nostro Arcivescovo (quello dell'Arcidiocesi di Kwangju) e tutti i sacerdoti della nostra dìocesi, nella casa di ritiro « Aaron » (ad Anyang, il villaggio dei lebbrosi). Il mercoledì ero stato a farvi visita a casa vostra. Venerdì, ultimo giorno degli Esercizi, nel pomeriggio, un gruppo di nostri sacerdoti desiderava che vi fosse un incontro di tutti i sacerdoti. Questo gruppo voleva che "si parlasse della Vergine che piange a Naju". Erano soprattutto il gruppo dei sacerdoti "maldisposti verso i fatti di Naju''. L'Arcivescovo, di proposito, si era ritirato, lasciando la direzione della riunione al suo supplente. Vi fu scambio di idee, ma senza progresso. L'Arcivescovo ritornò per dichiarare: "Il fatto delle lacrime è innegabile; troppe persone lo hanno constatato. I libretti di P. Spies? Lasciateli circolare. Io m'informo e controllo tutto con cura. Non si può impedire ai pellegrini di andare a pregare davanti alla Statua".

   Padre Ry spiega: « I sacerdoti "sfavorevoli" volevano che s'interdicesse la diffusione dei libretti e che s'impedisse alla gente di andare a pregare davanti alla Statua ».

   Io gli posi questa domanda: « Come si dividono i sacerdoti della diocesi a riguardo della Statua della Vergine che piange? ». La sua risposta fu: « La maggioranza è favorevole, un gruppo è indifferente e un altro è ostile ». « Quest'ultimo gruppo rappresenta un buon numero di sacerdoti? ». « No, sono un piccolo numero ».

   Per verità, Mons. Victorino Youn non ha mai mostrato del sospetto, dell'opposizione « ai fatti di Naju »; tanto meno ha mai espresso pareri sfavorevoli. Al contrario.

   Il 5 febbraio1989, convocato il Padre Ry Lazaro, gli disse: « ... io credo fortemente alle lacrime ... »; « ... io riconosco la veracità delle lacrime ... »; « ... presso Giulia, non vi è mai stata deviazione... ».

   Dopo la mia conversazione con il Parroco, mi recai con Giulia di nuovo alla Sala della Vergine. Anche un buon numero di cristiani venne a pregare.

   Al momento di ripartire, con Giulia mi avvicinai alla Statua della Vergine. Giulia mi mostrò qualche segno delle lacrime di sangue che la Vergine aveva versato per più di tre ore, nel pomeriggio di mercoledì 5 luglio, a partire dalle 3.15. Quel giorno era la festa di Sant'Andrea Kim Tae-Kon, primo sacerdote coreano, martirizzato a Seul il 16 settembre 1846. Aveva appena 25 anni.

   Perché non vi era che qualche segno delle lacrime di sangue? Una donna, venuta qualche giorno dopo avanti alla Vergine si era permessa, senza alcuna autorizzazione, « di cancellare tutte le tracce di lacrime di sangue » con il suo fazzoletto, probabilmente inzuppato di acqua. Giulia arrivò al momento in cui essa terminava la sua deplorevole azione. Giulia la rimproverò e si fece dare il fazzoletto.

   Giulia mi diede questo fazzoletto, avendo avuto l'intenzione di consegnarmelo perché fosse conservato più sicuramente.

   Al momento di lasciare Giulia, le dissi: « Forse domani la Vergine verserà lacrime per mostraci il suo dolore... ». Non dissi altro. Ma io avevo detto molto di più alla Vergine da una settimana...

   Alle sette di sera mi trovavo presso le Suore Oblate dell'Assunzione. Ci eravamo accordati per la messa dell'indomani, sabato 26 Agosto, per le 9.15.

 

Sabato, 26 Agosto

 

   Lasciai la mia camera verso le 9. 10 per recarmi in sacrestia, allorché una suora venne a dirmi: « Padre, vi chiamano al telefono. La comunicazione viene da Naju ». Allorché presi il telefono, la comunicazione era stata interrotta. Aspettai un momento. Subito mi venne in mente il pensiero: « Se mi telefonano a quest'ora, mentre a Naju si sa che io arriverò verso le 11, vuol dire che la Vergine versa lacrime... ! ».

   Ero già molto emozionato allorché il telefono squillò nuovamente. Era da Naju. Una voce ben nota, quella dell'ausiliaria più vicina della Vergine, quella che presta servizio tutti i giorni, Pak Lubino, mi diceva con voce tremante e piena di emozione: « Padre, dalle 8.40 di stamattina la Vergine versa lacrime di sangue ». Le risposi: « Appena terminata la messa qui, sarò presso la Vergine verso le 11 ».

   Cominciando la messa, annunciai l'impressionante notizia alle tre religiose presenti: due coreane, Suore Giovanna, Suor Ry (Lee) Lucia, ed una italiana, Suor Gemma Rossi, ritornata tre giorni prima dall'Italia.

   Si può immaginare la nostra emozione. La testimoniava la voce delle suore che leggevano i testi biblici della messa.

   Prima della messa e dell'annuncio della "notizia", solo Sr. Giovanna mi aveva chiesto se poteva accompagnarmi a Naju.

   Dopo la messa, le tre suore partirono con me. Verso le 11 eravamo davanti alla Statua della Vergine.

   In quel momento eravamo in pochi. La Vergine aveva cessato di piangere. Si vedeva il deflusso delle lacrime di sangue sulle gote; una grossa goccia di sangue sotto il mento; la continuazione del deflusso dal lato destro, dal lato sinistro del petto, sotto la cintura, fino in basso. Dal lato destro, le lacrime di sangue erano colate in abbondanza, andando a cadere sul primo centrino che attornia il piede della Statua e lasciandovi una grande macchia di sangue. Attraversando il centrino, le lacrime di sangue erano penetrate nella tovaglia che copriva tutto il basso della nicchia. Si vedeva un grande marchio di sangue lungo almeno dieci centimetri e largo, al centro, circa sette centimetri. Inoltre delle lacrime di sangue erano come zampillate, schizzate fuori dagli occhi cadendo a 12-15 centimetri davanti alla base della statua.

   Le persone mentre osservavano quest'abbondante effusione di lacrime di sangue restavano col fiato sospeso. Tutte parlavano a voce molto bassa, come in un soffio, quasi inudibile. E fu così per l'intera giornata.

   Io passai quasi due ore davanti alla Statua della Vergine. Le Suore Oblate erano alla mia destra. Giulia era venuta ad inginocchiarsi alla mia sinistra. Mi disse: « La Vergine vi darà un messaggio... ». Come? Oggi, 29 Agosto, per telefono, mi disse: « ... questo messaggio, Lei ve lo può dare tramite una voce interiore... ».

   (Apro qui una parentesi importante. Sono le 10.40 del mattino del 29 Agosto. Ho ripreso la continuazione di quest'esposizione da circa dieci minuti. Prima di mettermi al lavoro, ho parlato su diversi punti con Giulia al telefono. La prima cosa che lei mi disse fu: « Padre, dalle 8.25 di stamane la Vergine versa lacrime ordinarie ». Oggi è martedì 29 Agosto, commemorazione del martirio di S. Giovanni Battista. Nei giorni 26, 27, 28, 29 Agosto 1987 erano colate lacrime ordinarie dagli occhi della Vergine di Naju).

   In base al programma prestabilito, dovevo lasciare la Sala della Vergine a mezzogiorno per recarmi a Séoul. Telefonai a Dina, la nostra ausiliaria che si trovava a Kwangju, dalla sorella. Lei poté concordare una partenza più ritardata, per aereo, alle 7.45 di sera. Dovevo assolutamente essere ad Anyang per la domenica,., dovevo poi raggiungere la mia parrocchia di campagna, a Ha-ou-hyôn. Questo mi consentì di trascorrere tutto il pomeriggio ai piedi della Vergine.

   Gabriele, l'abituale fotografo ... della Vergine da quattro anni a questa parte, cuore che la Vergine aveva attirato a Dio e a sé con le sue lacrime, era, anche lui, profondamente scosso. Lui, così vivace, esuberante le altre volte, sembrava sconvolto: non parlava che... d'un soffio.

   Senza dirmi niente e per farmi una sorpresa, verso mezzogiorno e mezzo, senza pranzare, partì in taxi per Kwangju. Era di ritorno alle quattro meno un quarto davanti alla Vergine. Aveva fatto sviluppare la pellicola delle foto prese nella mattinata. Me le offrì tutte. Erano ben riuscite. Io le riguardo sovente. Che sofferenza vedere il volto così afflitto della Vergine Maria coperto di lacrime di sangue, la tovaglia con la grande macchia di sangue...

   Verso le quattro, cominciò la preparazione di una ripresa filmata della durata di un'ora. Sono anni che speravo preparare una simile ripresa filmata. Gabriele, da poco, possiede un apparecchio del tutto nuovo (Sony-Nicon) per riprese cinematografiche con registratore. I cristiani del vicinato erano stati avvisati. Si trattava di riprendere le vedute, per una lunga durata, senza cambiare di posto, del volto e dei vari posti dove si trovavano seccate le lacrime di sangue. Quanto alle riprese, avevo spiegato a Gabriele ciò che desideravo. Egli fece il possibile per accontentarmi. Il più profondo silenzio regnava nella Sala-cappella.

   Durante le riprese, furono recitati due rosari lentamente (in coreano). Alla fine i cristiani recitarono la preghiera alla Vergine, di S. Bernardo, e l'orazione. E per finire tre strofe di un canto alla Vergine (nella traduzione in coreano: si tratta del canto che avevo imparato al noviziato e che avevo così sovente cantato in seguito. E' un canto fiammingo che ha come titolo: « O Maria, die daar staat: o Maria tu che sei qui, tu sei buona, io sono cattivo, vuoi tu guarire la mia povera anima? Io ti canterò (io ti offrirò) un'Ave Maria (E' il ritornello) ». Con questo canto si conchiudeva l'ora...

   NB. Nel 1963, trovandomi con Padre Victor Miller (maestro dei novizi e direttore - vi erano anche gli studenti di filosofia - ed io ero professore), avevo insegnato questo canto. Uno dei giovani, poeta, aveva scritto il testo coreano. Il canto è nel libro dei canti della Chiesa di Corea.

   Se questa ripresa filmata sarà sufficientemente ben riuscita, farò in modo che venga diffusa in Corea e nel mondo. Permetterà di recitare il Rosario contemplando il volto in lacrime della Vergine Maria, di unirsi ai suoi dolori, di riparare con Lei...

   Ho già ordinato quaranta copie di questa ripresa. So già che si esauriranno rapidamente e che si dovrà rifarne altre di continuo. Io le invierò anche all'estero.

   Eravamo una ventina di persone all'inizio del primo Rosario. Poco a poco altre persone si aggiunsero a noi. Alla fine del secondo Rosario eravamo circa 45 persone. Regnò sempre il più profondo silenzio...

   Il capo dei cristiani del luogo, su invito di Giulia, si era inginocchiato davanti, al centro, proprio di fronte alla Statua. Altri uomini si erano inginocchiati, seduti sui talloni, ai suoi lati. Dietro le altre persone.

   Il capo dei cristiani, di oltre 70 anni di età, dirigeva la preghiera con gravità tutta orientale. Si avvertiva che era profondamente emozionato: sono ormai quattro anni che la Vergine piange nel « settore di cui è responsabile di fronte alla parrocchia ».

   Ed io pensavo: « La Vergine, qui, a qualche passo da noi, ha mostrato il suo immenso dolore. Le lacrime sono zampillate... Lei piange per tutti i suoi figli della terra... E noi non siamo che alcuni... Nemmeno una decina allorché arrivai; una ventina all'inizio del Rosario... una quarantina alla fine... E la Vergine ha... egualmente mostrato il suo dolore... "Solamente qualcuno insieme", pregando insieme, possono avere tanta forza d'intercessione per riparare i peccati del mondo ... ? ».

   E pensavo ai pochi pastori presenti alla grotta di Betlehem, ai tre Magi d'Oriente e ai loro servitori, alle poche persone, tra cui Maria..., presenti presso la Croce di Gesù ...

   E scrissi queste righe ... Le invierò un po' dovunque, le farò tradurre anche in coreano.

   Conto di scrivere pure un resoconto generale sui « fatti della Vergine che piange a Naju », che possa servire di base per degli articoli...

 

Mercoledì, 30 Agosto 1989

 

   Avevo scritto Poco sopra che la Statua della Vergine aveva ricominciato a versare lacrime ieri, martedì 29, a partire dalle 8:25 circa del mattino. Ieri sera e oggi verso mezzogiorno telefonai a Giulia. Mi disse « che la Vergine continua a piangere... che lei (Giulia) era andata a pregare alle 3 del mattino di oggi 29, davanti alla Statua.. che lei vide, per la durata di 35-40 minuti, in visione, la Vergine che teneva il bambino Gesù in braccio.... che lei (Giulia) non aveva mai visto il volto della Madonna così triste, come anche il volto di Gesù: tutti e due piangevano ». Giulia aggiunse che lei stava scrivendo la relazione su questo fatto per poi inviarmela... Questa sera (29) la Vergine piange ancora.

   Sembra che « qualcosa di ben doloroso » si prepari per la Corea così lacerata da tanto odio...

   Il Congresso Eucaristico?...

 

 

   TESTIMONIANZA 1

 

Naju: Venerdì 13 e Sabato 14 Ottobre 1989

 

Venerdì, 13 Ottobre:

 

   In questo giorno, con Padre Louis Bosmans, Suor Adelina Langlois e Dina You, mi recai in treno a Naju.

   Padre Louis Bosmans, attualmente parroco in Canada, era stato con me nello scolasticato dei Padri Salesiani in Belgio. Grazie ad un articolo che avevo scritto sulla Vergine che piange a Naju, apparso sulla rivista mariana Stella Maris (Stella del mare), egli poté prendere contatto con me.

   Egli arrivò da noi il 3 Ottobre, per il Congresso Eucaristico che si teneva a Séoul dal 5 all'8 Ottobre, e anche per recarsi con me presso la Vergine a Naju.

   Suor Adelina Langlois (81 annì), missionaria in Giappone dal 1949, era arrivata da noi il 29 Settembre. Come ogni anno, era venuta ad aiutarci nei lavori di ufficio. Io la conoscevo dal 1956.

   Dina è una delle nostre Ausiliarie. All'età di dodici anni, era già stata mia parrocchiana a Noktong, piccolo porto di mare a cinque minuti di barca dall'isola di Sorokto, l'isola dei lebbrosi. Dal 1979, lei lavora con noi. Per due volte ha visto le lacrime della Vergine a Naju.

   Insieme, lasciammo Seul, in treno, alle 9.05 del mattino. Scesi a Kwangju verso le 13, arrivammo verso le 14 davanti alla Statua della Vergine a Naju.

   Vi erano parecchie persone nella cappella della Vergine. Avevo appena cominciato a pregare che una religiosa fattasi vicino mi pregò di parlare della Vergine di Naju a una decina di Coreane che vivevano negli Stati Uniti ed erano venute per il Congresso Eucarisitco. Mi appartai con loro in una saletta vicina per spiegare « la storia della statua »: non sapevano nulla al riguardo, salvo che una statua della Vergine versava lacrime in Corea.

   Lasciarono la cappella della Vergine verso le 15,

   In quel momento, giunse Giulia: era sfinita per le sofferenze fisiche che sopporta senza posa. Si prestò di buon grado per le foto sollecitate dai pellegrini.

   Recitammo un Rosario in coreano.

   Verso le 17, Padre Louis Bosmans, Suor Adelina ed io ci ritirammo in un'altra sala, vicina alla cappella. E' la sala dove i pellegrini possono vedere le riprese filmate sulla Vergine che versa lacrime. In questa sala possono anche riunirsi e consumare i loro pasti.

   Noi guardammo la prima ripresa filmata, quella del Luglio 1985. Pak Lubino, « vero servitore » della Vergine, di servizio tutti i giorni presso la statua, ci mostrò un film.

   Verso le 17.40 essa lasciò la sala, ma ritornò pochi istanti dopo tutta emozionata, per dirmi: « La Vergine piange ». Subito ci recammo in cappella. In effetti, la Vergine versava lacrime.

   Muti, emozionati, ciascuno guardava il volto della Vergine... Le lacrime colavano lentamente.

   Come responsabile della cappella e della diffusione dei messaggi, presi la statua fra le mani perché ognuno dei presenti potesse vedere da vicino il volto in lacrime della Vergine.

   In quel momento si aggiunsero al nostro piccolo gruppo due uomini, l'uno cattolico (Pietro Tchwe Tong-Rim) di Kwangju, l'altro, suo compagno, non cristiano. Tutti e due erano venuti a salutarci.

   Pietro Tchwe era emozionatissimo nel vedere la Vergine piangere.

   Proposi al gruppo di recitare il Rosario e invitai Pietro Tchwe a dirigerne la recita. Ciò che egli fece subito. Durante la recita la sua voce risuonava piena d'emozione. Sembrava farsi forza per trattenere le lacrime.

   Finito il Rosario, i presenti guardarono di nuovo le lacrime. Erano lacrime ordinarie che colavano e penetravano i "resti" delle lacrime di sangue, versate il 26 Agosto scorso e rimaste visibili sul volto, e tutta la statua.

   Padre Louis Bosmans, Suor Adelina ed io dovevarno trovarci almeno per le 19 al convento delle Suore Assunzioniste di Kwangju! Le lacrime della Vergine ci attardarono. Arrivammo dalle Suore con un'ora di ritardo. Vi era fra loro la Superiora Generale, Sr. Georgette, l'Assistente Generale, Sr. Paul-Bernardette. La Superiora locale è Sr. Christiane-Marie. Vi era anche una suora italiana, Sr. Gemma, che aveva visto le lacrime della Vergine due volte, il 21 Maggio 1988 e il 26 Agosto 1989.

   Grande fu l'emozione delle Suore all'ascoltare il nostro racconto.

   Debbo aggiungere un piccolo dettaglio: fu Pietro Tchwe a condurci con la sua auto dalle Suore. Prima di lasciare la cappella, egli mi aveva fatto la domanda: « Qual è il senso delle lacrime della Vergine?... ». Io gli risposi e gli diedi il libretto dei messaggi in coreano e la brossura sulla Vergine che piange.

   Mentre ci portava dalle Suore Assunzioniste, egli mi raccontò come era venuto a conoscenza della Vergine di Naju. In breve, ecco ciò che mi disse: « ... Io sono nativo di Naju. Vi ho vissuto prima di stabilirmi a Kwangju. Sono farmacista e ho una farmacia in questa città. Sono stato battezzato nel 1981. Sono in relazione con un buon numero di sacerdoti. Cinque mesi fa un sacerdote coreano della diocesi m'invitò ad andare negli Stati Uniti con lui. Accettai. Fu lì che per la prima volta intesi parlare della Vergine di Naju, trovandomi fra coreani cattolici che vivevano negli Stati Uniti. Al mio ritorno a Kwangju, ne parlai a vari sacerdoti coreani; essi non sapevano che dirmi ... ! Oggi, sono andato a Mokpo (una grande città a circa 100 km. a sud di Kwangju) col mio amico. Al ritorno sentii che mi prendeva il sonno. Allora ci fermammo a riposare ai bordi della strada. Mi ritornò insistente il pensiero di andare a vedere la Vergine di Naju: mi sentivo come spinto. Seguii l'ispirazione. Quale non fu il mio stupore nel vedere le lacrime della Vergine e nell'apprendere che erano cominciate pochi istanti prima... Io ne parlerò ai sacerdoti... Sento che la Vergine vuole che io testimoni per Lei... ».

   L'incoraggiai a seguire l'ispirazione dì testimoniare per la Vergine.

 

Sabato, 14 Ottobre:

 

   Erano circa le 9.30 del mattino. Fui chiamato al telefono. Pak Lubino di Naju mi dice: « Padre, a partire dalle 9 di questa mattina, la Vergine piange molto: sono lacrime di sangue. Sono arrivate già fino ai piedi della statua... ». Risposi che verso le 11 sarei arrivato alla cappella con Padre Louis Bosmans e Sr. Adelina. Dina si trovava da una sorella a Kwangju.

   Alle 11 precise eravamo tutti e tre davanti alla statua. La Vergine aveva cessato di versare lacrime di sangue, ma le lacrime ordinarie continuavano a colare fino ai piedi della statua.

   Senza parlare e più emozionati che non il giorno prima, guardavamo il volto addolorato della Vergine coperto di lacrime di sangue e la cui espressione era così toccante.

   Anche questa volta, presi la statua nelle mie mani togliendola dalla nicchia dove si trovava. Così ciascuno poteva guardare da vicino il volto addolorato (non si deve dimenticare che la statua ha solo 55 cm. di altezza e che è molto difficile vedere bene le lacrime nella penombra della nicchia).

   Posi la statua nelle mani di Padre Bosmans. Furono scattate delle foto di gruppo e con persone singole. Anche una cinepresa riprese la scena.

   Arrivò Giulia. Da ieri, sfinita com'era, non aveva potuto muoversi. Posi la statua fra le sue mani, aiutandola a sostenerla. Proposi d'intonare qualche lode alla Vergine.

   Intonai per primo: un'aria molto bella, in fiammingo, che avevo imparato al noviziato:    « Er is een naam... » (C'è un nome ... ). Padre Bosmans cantò con me. Poi Giulia intonò una melodia che si canta sovente davanti alla statua. Lei cantò con la sua bella voce, vivamente emozionata. Dagli occhi di tutti i presenti, ma soprattutto di Giulia sgorgavano lacrime. Il sudore imperlava la sua fonte. Lei teneva la testa della statua appoggiata contro il suo volto.

   Furono cantate varie lodi.

   Suggerii di porre l'altare che era altre volte servito per la celebrazione della Santa Messa, in mezzo alla cappella, sul davanti. La statua fu posta sull'altare per essere vista bene da tutti i presenti: si era in otto, di cui tre stranieri.

   Noi eravamo inginocchiati davanti alla statua. Giulia dirigeva la recita del Rosario.

   Giunta al quinto mistero doloroso, allorché lei enunciò con voce chiara: « ... Gesù inchiodato alla croce... », s'arrestò e il suo corpo si ripiegò sulla destra.

   Mi trovavo a circa un metro e mezzo da lei. Ebbi appena il tempo di rendermi conto di ciò che accadeva e di trattenerle la testa dallo sbattere per terra. Giulia era entrata in estasi. I presenti la circondarono.

   Padre Bosmans ed io eravamo ognuno ai lati di Giulia presso la testa. Erano circa le 13.10.

   Pensai che Giulia molto probabilmente avrebbe subito sofferenze atroci dopo una ventina di minuti, come ero stato testimone il 4 febbraio 1988 e il 29 gennaio 1989: le sofferenze della croce, a cui, il 29 gennaio 1989, si erano aggiunte le sofferenze del martirio del primo sacerdote coreano, Sant'Andrea Kim Tae-Kon.

   Di fatti, verso le 13.30 - 13.35, Giulia cominciò a mostrare segni di sofferenza: anche le sue braccia cominciarono a sistemarsi diritte ai lati, come quelle di Gesù in croce, le sue ginocchia si rialzarono come quelle di Gesù in croce. Poi, grida di dolore furono emesse.

   Per la durata di circa un'ora noi fummo testimoni di sofferenze atroci. Come descrivere ciò che vedemmo! Il volto di Giulia contratto per il dolore, la bocca sovente aperta e con senso di soffocamento sotto l'intensità delle sofferenze, il corpo che si agitava violentemente, facendo dei sobbalzi in avanti, ma nel nostro caso, il corpo si spostava verso « l'alto », dalla parte della testa. Questi spostamenti potevano arrivare fino a 20, 30, 40 cm., talvolta anche più, con i soprassalti che subiva il corpo torturato.

   Compresi che Giulia subiva le sofferenze della Passione, della Crocifissione, del colpo di lancia ecc.

   Bisognava costantemente "tenere", "sostenere" Giulia nei suoi sobbalzi terribili, sfiancanti, nei movimenti, nelle agitazioni del corpo, causate da tutte le forme di torture che lei subiva (in seguito, ancora molto indebolita, lei ce ne disse qualcosa).

   Varie volte, Padre Bosmans ed io le demmo la benedizione. Allora supplicai il Padre celeste, il suo Figlio beneamato, lo Spirito d'amore, il Cuore di Gesù e di Maria, di aver pietà di Giulia e di ripartire le sue sofferenze fra di noi o almeno di darne una parte a me.

   Ma le tremende sofferenze, quasi insopportabili a vedersi, continuavano...

   Mi ricordai allora ciò che Giulia mi aveva detto ieri sera, allorché con Padre Bosmans ero andato alla sua mansarda, al primo piano della sua casa, situata a qualche metro dalla Vergine; per congedarci, benedirla, imporle le mani.

   Giulia era distesa senza forze, il volto sfinito dalle continue sofferenze che sopporta per « unirsi alle sofferenze della Vergine ».

   Le avevo detto: « Pregherò il Signore che mi dia una parte delle tue sofferenze ». Immediatamente, con voce fioca, mormorò: « No, Padre, sono io che debbo soffrire e non voi... ». Non ripeté ciò che mi aveva già detto in passato: « ... Voi, Padre, dovete restare in buona salute per lavorare per i poveri, per la Vergine ».

   Invocai pure « Rosalie Put » due o tre volte, chiedendole di stare presso la sua « sorella Giulia », che stava soffrendo ciò che lei aveva sofferto per tanti anni.

   Chi è Rosalie Put?... La zia della madre di Padre Bosmans. Era vissuta in Belgio, nella regione chiamata La Campine, nel nord-est del Belgio, ai confini con l'Olanda e la Germania. Per lunghi anni, ebbe le stimmate alle mani, restò impotente a letto, subì ogni settimana la Passione di Gesù. Morì nel 1919. La sua vita, la sua lunga agonia, le sue sofferenze sono state descritte in un libro apparso recentemente in quattro lingue: olandese, francese, tedesco e inglese.

   Padre Bosmans mi disse dopo che anche lui aveva invocato la zia della mamma, Rosalie Put, per Giulia.

   Ritorniamo a Giulia. Lei soffriva da circa un'ora. Noi eravamo tutti afflitti. Lo si avvertiva, lo si leggeva sul volto, nell'atteggiamento, nel comportamento di ognuno.

   Che fare? Continuare a pregare, interiormente, per supplicare il Signore di arrestare simili sofferenze. Nel mezzo di questi sentimenti dolorosi diedi di nuovo la benedizione. Padre Bosmans fece altrettanto. Fu allora che egli andò a cercare la preghiera degli esorcismi e la recitò presso di Giulia... Nuova benedizione... Poco dopo, Giulia, sempre in estasi, fece lentamente un bel segno di croce e congiunse lentamente le mani. Dopo un momento, staccò le mani, le braccia e le posizionò un po' staccate dal corpo nella posizione in cui si trovano le braccia della statua che versa lacrime (Questa statua riproduce la Vergine della medaglia miracolosa).

   Padre Bosmans, Sr. Adelina, Pak Lubino, una religiosa coreana (Hwang Anastasia, della Congregazione delle Suore della Carità, fondata in Giappone da P. Antonio Cavoli, salesiano missionario, morto più di venti anni fa: avevo conosciuto questa suora in Giappone 38 anni fa), gli altri presenti, continuavano ad attorniare Giulia con la loro presenza piena di affetto. Nessuno parlava. Tutti. guardavano Giulia, sperando che il suo segno di croce, le sue mani giunte, le sue braccia allungate sul fianco fossero il segno della fine delle sue crudeli, tremende, orribili sofferenze.

   Padre Bosmans si chinò sul volto di Giulia e le disse a bassa voce, come per richiamarla « dalla nostra parte », lei che era entrata nel mondo spirituale: « Giulia! ». Anch'io feci altrettanto. Poco dopo, Giulia aprì debolmente gli occhi...

   Le domandai dolcemente: « Sono le sofferenze della croce quelle che hai subìto, non è vero? ».

   « Sì! », rispose.

   « Tu hai avuto anche molto male al petto, non è vero? ».

   « Sì, molto: colpi di lancia... poi vidi i Cuori di Gesù e di Maria lacerati. Dopo, provai le sofferenze dei nostri Martiri di Corea: loro aiuteranno i loro fratelli e sorelle di Corea.

   Io le dissi: « Tu hai fatto il segno della croce; poi hai congiunto le mani, poi hai posto le braccia di lato..., Quando hai fatto il segno della croce, era forse Gesù che ti ha    benedetto? ».

   Giulia pensò un po', fece un piccolissimo cenno del capo che mostrava che non sapeva che dire e poi: « Non so... Mi sono resa conto che mi si benediceva e allora ho fatto il segno della croce... ».

   Il segno della croce di Giulia corrispondeva alla benedizione che Padre Bosmans ed io le avevamo dato alla fine della sua estasi e dei suoi supplizi.

   Non insistetti. Giulia, spossata per tante sofferenze, non avrebbe potuto dìre di più.

   Raccomandai ai presenti di lasciare Giulia come era, lì, distesa, presso la statua della Vergine. Avrebbe sofferto troppo se trasportata in una delle salette attigue alla cappella. Questa lunga « passione » terminò verso le 14.50 - 14.55.

   Noi restammo presso la Vergine che continuava a piangere: l'avevamo lì proprio sotto i nostri occhi... Povero, pietoso, addolorato volto della Vergine... Lei moltiplica, moltiplica i suoi segni.

   Ho letto stamane che più Lei moltiplica i suoi segni più è vicina la sua vittoria, più è vicino il trionfo del suo Figlio Gesù, più è vicina la sconfitta di Satana.

   Più sopra ho dimenticato di dire questo: allorché la mattina del 14 ottobre, alle 11, mi trovai davanti alla statua che versava lacrime, m'era venuto il pensiero che forse le lacrime di sangue si erano sparse sul nuovo centrino posto sotto la statua. Con Pak Lubino e altri presenti ritirammo le tre tovagliette di sotto la statua; una di esse era stata piegata in due. Sulla prima si vedeva una macchia di sangue molto grande, lunga circa 18-20 cm. e larga circa 10 cm. Le lacrime di sangue erano penetrate fino alla terza tovaglietta. Le macchie di sangue erano ancora umide...

   Non sapevamo che dire! Il cuore sentiva il dolore causato da simili manifestazioni, ma le parole diventavano degli strumenti d'espressione completamente inutili,. inadeguati...

   Nessuno cercava di esprimere ciò che provava. Saranno le lacrime silenziose che, poco più tardi, accompagneranno i canti presso la Vergine in pianto, che potranno dare in certo qual modo un piccolo segno dello stato di sofferenza dei nostri cuori. Il nostro silenzio pieno di affetto e di dolore si univa alle lacrime silenziose del Cuore così addolorato della nostra Madre Maria.

   Che dire di più? Io non so...

   Oggi è martedì 17 ottobre. Ogni giorno mi sono mantenuto in contatto con Giulia: soffriva molto. Ogni volta lei mi disse che la Vergine continuava a piangere.

   A mezzanotte, cioè alle 24 della notte fra domenica 15 e lunedì 16 ottobre, Giulio, il marito di Giulia, pregava davanti alla statua. Egli constatò che la Vergine aveva versato lacrime di sangue che erano colate fino ai piedi della statua. Egli restò a pregare...

   Ancora oggi la Vergine versa lacrime.

 

     Raymond Spies

     17 Ottobre 1989

 

   TESTIMONIANZA 2

 

Venerdì 13 Ottobre 1989: la Vergine piange

Sabato 14 Ottobre 1989: la Vergine piange

 

   Venerdì 13 Ottobre 1989 e sabato 14 Ottobre 1989 il buon Dio mi ha fatto la grazia di andare a Naju, alla cappella della Vergine. Vi andai in compagnia di Padre Raymond Spies, del Centro Padre Damiano di Anyang (Corea del Sud), di Padre Louis Bosmans, belga, parroco a Saint Godefroy, Gaspésie (Canada), e di Dina You, ausiliaria di Padre Spies per la sua opera.

   Giunti verso le due pomeridiane, c'era qualche pellegrino che ci fece notare il profumo che si avvertiva davanti alla cappel la. Poiché c'erano molti fiori attorno alla statua, personalmente e intenzionalmente, non attribuii importanza a questo profumo. Andavo a Naju in pellegrinaggio dalla Vergine e non per cercarvi lo straordinario. Andavo per pregare e per consolare la Vergine, per ottenere dal suo Cuore addolorato e immacolato grazie di conversione.

   Giunsero numerosi pellegrini. Io ne notai parecchi che pregavano con molta devozione. Giulia, la messaggera della Vergine, era venuta anche lei. Ma non si trattenne e si ritirò in casa sua, sofferente e molto stanca.

   Ed ecco che verso le 5.20 pomeridiane, di quel 13 ottobre, anniversario dell'ultima apparizione a Fatima, le lacrime cominciarono a colare dagli occhi della Vergine: esse discendevano sul volto e fino alle pieghe dell'abito. Io attesto che le ho viste e che le lacrime colavano ancora allorché, con rincrescimento, dovemmo lasciare quel luogo, essendo passate le 7 di sera.

   Io notai lì un giovane cattolico, studente di diritto, che vive a Naju. Egli se la cavava abbastanza col francese e mi rivolse la parola. Sembrava un devoto della Vergine. Mi diceva: « lo vengo a pregare qui tutti i giorni, al mattino e alla sera ». Io pensavo: « Se il demonio spinge dei giovani a pregare così la Vergine, e in questo nostro tempo d'indifferenza, o egli si è convertito oppure non è intelligente! ».

   Mi ha colpito anche un altro più anziano. Giunto verso la fine del pomeriggio, in compagnia di un amico non-cristiano, raccontò che ritornando da Mokpo si era sentito spinto a venire a Naju, di cui è nativo, non sapendo che pensare delle lacrime di cui aveva sentito parlare. Ed ecco che si trovò testimone delle lacrime! Egli era emozionatissimo. Padre Spies annunciò: « Recitiamo il Rosario! ». E quest'uomo tirò subito fuori di tasca la sua corona (era un buon segno!) e fu lui che lo guidò con molta pietà.

   I due sacerdoti andarono a benedire Giulia molto sofferente. Le lacrime colavano sempre. Ma dovevamo partire...

   L'indomani, sabato, 14 ottobre, ritornammo da Kwangju verso le 11. Dall'inizio della mattinata la Vergine aveva versato lacrime di sangue, ma alle 11 erano le lacrime ordinarie che si mescolavano alle lacrime di sangue ancora fresche che avevano lasciato il loro marchio sul volto, il vestito ecc. Esse colavano fino ai piedi della statua e avevano imbidito, macchiato gli spessi cuscinetti su cui la statua poggia.

   Padre Spies tolse la statua dal posto. Il cuscinetto era stato attraversato e macchiato. Io toccai questo cuscinetto di sopra e di sotto: era umido, bagnato dalle lacrime di sangue e di acqua. Lo certifico davanti a Dio.

   Non solamente le lacrime continuavano a colare, ma il volto della Vergine si era imperlato di sudore che lo rendeva tutto luccicante.

   Nel pomeriggio Giulia venne, sostenuta da due signore. Pregò, cantò lodi alla Vergine, poi recitò il rosario con voce ferma. Aveva appena annunciato il quinto mistero doloroso: Gesù inchiodato alla croce, che si accasciò lentamente.

   « Gli abituati all'estasi » portarono subito dei cuscini. Tutti si pregava in silenzio. Giulia, gli occhi chiusi, era immobile come una statua.

   Dopo un certo tempo, cominciarono i tormenti della Passione. Giulia si torceva dal dolore, sempre con gli occhi chiusi. Noi pregavamo... A un dato momento, stese le braccia in croce, come il divin Crocifisso, la bocca aperta, con il singulto...

   Pensai che fosse la fine. Ma no! Lei ricominciò a gemere, a torcersi. Premeva il suo petto. Perché?... Riceveva il colpo di lancia al cuore, colpo che Gesù ricevette dopo la sua morte, ma che Giulia sentì da viva!

   Credetti ancora che fosse la fine. Ma no! Giulia, che era come sollevata sui cuscini, ricadeva pesantemente, si prendeva la testa fra le mani. Faceva dei bruschi salti, spostandosi verso l'alto. Noi divinavamo un dolore intenso... Io mi domandavo se Satana non l'assalisse, perché l'ha già fatto.

   Padre Bosmans recitò su di lei le preghiere dell'esorcismo.

   Quando tutte queste torture furono passate, Giulia, sempre con gli occhi chiusi, fece solennemente un gran segno di croce, poi domandò: « Si reciti il Rosario davanti alla Vergine ». Ciò che si fece. Ma lei restò distesa, rotta, senza forze.

   Quando poté parlare, Giulia disse a Padre Spies che alla fine aveva partecipato alle torture dei martiri di Corea e assicurò che essi avrebbero aiutato la Corea.

   Io vi confesso che vedendo queste lacrime naturali e queste lacrime di sangue versate dalla Vergine e queste sofferenze orribili causate a Gesù dai nostri peccati... e alle vittime scelte, Sue corredentrici, sì!, pensando che i nostri peccati, i miei, ne sono la causa, sentii il bisogno di convertirmi! Gli altri testimoni parimenti, credo...

   E mi dicevo: « Ah! Per questi amanti della Vergine, per i testimoni dei Suoi dolori, manifestati con le lacrime, se i sacerdoti che vengono qui potessero celebrare la messa ascoltare le confessioni in questa cappella, come la Vergine sarebbe felice, e il suo divin Figlio glorificato! Non è possibile questo?... Sarebbe, io penso, l'inizio della conversione di molti, e una fonte di grazie per tutti!

   Io ho 81 anni (sono nata nel 1908). Sono professa nella Congregazione di Notre-Dame di Montreal da 61 anni e missionaria in Giappone da 40 anni.

   Ho ormai passato gli anni delle euforie... Io attesto che questa mia testimonianza è vera.

 

     Adéline Langlois C.N.D.

   centro Padre Damiano, Anyang

 

    Congregazione di Notre-Dame

         3-55-1, Shimoishihara

         Chófu Shi, TOKYO

           182, Giappone

 

Da: MEDJUGORJE-GENOVA n. 21 Marzo-Aprile 1991 pag.19

   Messaggio del 29 gennaio 1991:

   «Tu, figlia carissima, affidati interamente a Me in mezzo alle tue sofferenze. Non importa la tua insufficienza. Io ti amo sempre di più.

   Il mondo si copre di fango e di lordure per la sua corruzione. L'umanità è avvolta in nubi nere. Il peccato e il male si diffondono come un cancro. Già la tempesta è in atto. Il mondo è alla vigilia di grandi pericoli, minacciato di essere trascinato da questa tempesta. Questa è l'angoscia del mio Cuore di Madre del Cielo.

   Vi supplico, seguitemi con coraggio, anche tra le prove, le violenze, le guerre e le distruzioni. Per i paesi che erano tanto amati e protetti, l'ora di terribili dolori d'inferno è imminente. Molti sono quelli che ripudiano Dio con ostinazione.

   Corruzione e marciume aumentano nel mondo di giorno in giorno. Questa è la causa della guerra. le tenebre si infiltrano con crudele malizia e minuziosa precisione fino nella Chiesa al punto che ormai si attende l'ora finale per cui sarà necessario versare il sangue della purificazione.

   Se non volete vivere secondo le parole di Verità, tra poco dovrete passare per la sofferenza... Il tempo concesso da Dio per la conversione è finito ed è per questo che Io vengo a richiamarvi: "Vegliate e pregate". Diventate semplici come bimbi. Nessuno conosce il giorno e l'ora nella quale il Signore verrà, ma, mentre colpisce e abbatte i suoi nemici e li conduce alla loro rovina, i preparativi per l'instaurazione del suo Regno proseguono.

   E quando il Signore verrà sulle nubi, dispiegando la Sua potenza, per stabilire il Suo regno di gloria, preparatevi per andarGli incontro con confidenza, amore e fede. E' precisamente attraverso di Me che Gesù viene. Gesù era ricorso al Mio seno verginale per poratre la Volontà di Dio. Così si servirà del mio Cuore Immacolato per ritornare a voi come Re».

 

   ECO n. 90  febbraio 1992  pag 8

 

   Più volte ci sono state chieste notizie sull’evolversi delle apparizioni di Naju in Corea, viste favorevolmente da quei vescovi (Eco 83 p. 7). Riportiamo succintamente quello che scrive Stella Maris (CH - Hauteville, Svizzera) di gennaio 92, confermando che la statuetta dell’Immacolata versò spesso lacrime e dal 27 agosto al 28 settembre 1991 tutti i giorni, secondo il direttore spirituale della veggente stigmatizzata Giulia, P. Spies, il quale ha contato 593 giorni in cui la statua ha versato lacrime ordinarie e di sangue dal 1985.

   Il 21 aprile, Maria è apparsa a consolare coloro che, in una specie di cataclisma, si rivolgevano a Lei e diceva loro: “vi salverete se vivete col Pane disceso dal Cielo e non secondo la carne”. A questo punto una grande croce si trasforma in ostia luminosa. Poi: “Satana cerca di far cadere i miei piccoli che si sforzano di seguirmi e di rendere tremendamente arida la vita dei miei preti e delle anime consacrate; mentre gli eventi precipitano sono troppi pochi tra essi quelli che mi seguono. Ritornino nel mio seno così caldo d’amore per pregare con affetto più grande. Accostatevi all’Eucarestia aprendo il vostro cuore purificato come un tabernacolo capace di accogliere il Signore, come un palazzo in cui Lui vuole dimorare”.

   L’8 maggio, mentre Giulia Le offre un mazzo di fiori: “Questo gradisco: i cuori pieni d’amore e di sincerità. Anche le cose più insignificanti, se le farete con amore, saranno di gran peso e consolazione. Per questo diventate piccoli, per amore, e offrite tutto come vittime della croce. Vi accorgerete che la via che conduce a Me, è una scorciatoia senza alcun pericolo... La terra intera prova i dolori del parto: l’opera della redenzione è sospesa al vuoto e alla superficialità. Voglio riunire nel mio Cuore infiammato, l’Arca della salvezza più grande dell’universo, tutti i miei piccoli che brancolano nell’avvilimento, tra lotte accanite e ingiurie.  Occorre che formiate una catena di anime infiammate d’amore per incendiare il mondo intero.

   Il 16 maggio l’Ostia ricevuta da Giulia durante la Messa, nella sua bocca si mutò in carne e cominciò a colare sangue. E la veggente vide la Vergine abbracciare i due sacerdoti celebranti e udì la voce misericordiosa del Signore in un lungo messaggio: «Riparate gli oltraggi dei peccatori. Anche se il mondo mi offende e mi sfida senza timore, l’amore del mio Cuore infiammato fa scendere grazie di misericordia e di riconciliazione attraverso le mie cinque piaghe, aperte per liberare dalla morte eterna i peccatori.

   Vi amo a tal punto che nascondo la mia Maestà Divina e mi abbasso sotto le apparenze del Pane. Molti non hanno alcun riguardo per la mia Presenza Divina e la profanano con i loro sacrilegi. Quanti si prostrano davanti ai dominatori di questo mondo e quale piccolo numero adora il Signore del Cielo! Ecco, l’ora si avvicina perchè l’iniquità sorpassa ogni misura. Pregate, fate penitenza».

   Poi parla dell’ostinazione con cui satana cerca di portare alla perdizione gli uomini con l’intemperanza, l’odio, la divisione, l’empietà.

   «Nelle tenebre che coprono il mondo accostatevi alla Luce della Bibbia e mettete in pratica le parole di mia Madre, che si appella a voi da tutte le parti del mondo con apparizioni e con lacrime. Fate conoscere a tutti “la Via facile e breve”, quella in cui vi mettete a seguirMi tenuti per mano da Maria. La vittoria di mia Madre si avvicina. Convertitevi ed entrate nell’Arca di salvezza di Maria. Ascoltatela perchè viene sulla terra come profetessa celeste e come corredentrice. Io sarò ogni giorno con voi».

 

Da:  MEDJUGORJE-GENOVA N. 44 (MEDJUGORJE-MILANO agosto-settembre 1995  n.100)

 

   La veggente Julia, madre coreana di quattro figli, il 29 gennaio 1987 ebbe le stigmate e partecipa ai dolori della passione. Nella cappella dove si recava a pregare, una statua della Vergine versa lacrime e sangue dal giugno 1985, ed è meta di pellegrinaggi anche dall’estero. In essa si sono verificati anche miracoli eucaristici.

   La domenica 23 ottobre 1994 Julia vide che la statua della Madonna emanava luce e la Vergine le disse:

   «Quante lacrime ho versato, quanto olio profumato per la salvezza dei miei figli, ma quanti sono tornati a Me?

   Figlia mia, come mai il peccato contamina il mondo con minacce e pericoli? Le famiglie sono divise, le nazioni si combattono, gli uomini si uccidono in guerre orribili. In quest’ora dolorosa Io chiamo il rappresentante del Santo Padre (il Nunzio Apostolico in Corea, Mons. Giovanni Bulaitis) mediante la tua guida spirituale (il p. Spies, già docente all’Università di Tokio e attualmente impegnato a servizio dei poveri), perchè prendiate parte alla lotta decisiva contro Satana, e gridiate ad alta voce i messaggi di amore del Signore e miei, con coraggio centuplicato, per impedire all’umanità di costruire una seconda torre di Babele e subire la sorte di Sodoma e Gomorra.

   Nella stessa Chiesa l’apostasia e l’infedeltà si diffondono in modo allarmante, e a ciò contribuiscono le sette segrete. Anche molti ecclesiastici trascurano la loro vocazione, accecati dalla depravazione interiore.

   Il mio Cuore materno è colmo di angoscia. Il Santo Padre geme per la Chiesa agonizzando in un nuovo Getsemani. Il suo cuore è immerso in una angoscia mortale. Egli sale al Calvario, portando la sua croce. Alla sua vecchiaia si aggiungono prove più gravi perchè circondato da tradimenti simili a quello di Giuda. Molti di quelli che gli protestavano affetto si allontanano da lui.

   Io lo sostengo sempre con il mio amore di Madre. Ascoltatelo e pregate per lui.

   Vivete una vita consacrata, fate sacrifici; vedrete una nuova aurora apparire su un mondo nuovo, abbellito e purificato».

 

   Il 24 novembre il Nunzio giunse nella cappella di Naju con il suo segretario e il p. Spies, presente Julia con altre persone. La Veggente cadde in estasi e la Vergine le disse:

   «Vieni davanti a Me, tenendo la mano del rappresentante del Papa e quella del tuo padre spirituale».

   I tre si inginocchiarono davanti alla statua della Vergine, ed essa disse:

   «Giovanni, ti ringrazio di aver risposto al mio invito. Tu sei veramente il mio figlio prediletto e privilegiato. Per questo ti ho invitato in modo speciale come rappresentante del Sovrano Pontefice, mio figlio maggiore e figlio maggiore della Chiesa. Rimani unito alla mia umile figlia Julia, che soffre e si considera tanto debole e insignificante. Aiutala a salvare i miei figli di questo mondo. Io ho chiesto a Julia di incontrarti perchè la mia voce di amore sia trasmessa con più forza al mondo intero, con l’approvazione della Chiesa. Ma le persone che le sono accanto non le danno retta. La mia voce viene soffocata, e il mio Cuore ne soffre.

   Ormai manca poco che tutto vada in rovina. Non è possibile attendere ancora senza fare niente. Aiutami subito perchè i miei messaggi siano conosciuti e consolino il Signore presente nell’Eucarestia.

   I castighi si avvicinano. Fa’ in modo di ottenere un’udienza dal Santo Padre per la mia figlia, che ha lasciato tutto per annunciare il Signore e Me.

   Ora Io discendo su tutti voi con il Signore, il suo amore infinito, la sua tenerezza e la sua luce. Siate in pace!».

 

   In quell’istante un’Ostia, che si era fatta luminosa, portata dall’Arcangelo san Michele, discese sulla bocca di Julia. La Madonna le disse:

   «Mia cara figlia, un sacerdote in stato di peccato stava per comunicarsi, ma siccome questa Eucarestia non avrebbe potuto vivere in questo prete, io ho fatto in modo che fosse rimessa al rappresentante del Papa e alla tua guida spirituale mediante l’arcangelo san Michele e te stessa. Prendila subito tra le mani e consegnala a loro».

 

   Rimasi restia per il timore di toccarla - dice Julia - ma su insistenza della Vergine la presi tra le mani. Era ancora tanto luminosa che mi fece uscire dai sensi. Quando mi risvegliai, il Nunzio e p. Spies, con le persone che stavano intorno, guardavano l’Ostia che avevo nelle mani. Era un’Ostia grande, divisa in due: ne presi una parte nella destra e la diedi al Nunzio, l’altra nella sinistra e la diedi a p. Spies. Qualche frammento fu dato in Comunione a sacerdoti presenti mentre le due parti restanti furono deposte nel piccolo ciborio di p. Spies.

   P. Spies informa:

   - Le ostie confezionate in Corea da religiose sono di farina di segala, quindi non sono bianche. Quando apparve l’Ostia sulla bocca di Julia era bianca come il latte, e il suo spessore parve ingrossarsi notevolmente, e questo fu osservato dai presenti.

   Il significato del fatto miracoloso fu spiegato dalla Vergine stessa con questo messaggio:

   «Troppi sacerdoti celebrano la Messa senza sincerità, senza onestà, con ipocrisia. Il Signore ne soffre, perchè essi impediscono miracoli di amore.

   Egli chiama instancabilmente questi preti in stato di peccato perchè siano fedeli e rispondano al suo amore. Ma molti praticano un presunto vangelo rinnovato che non è affatto quello del mio Figlio Gesù. Così i peccati si moltiplicano e vengono giustificati.

   Quale gioia non prova Satana per averli sedotti! Per questo, miei figli più cari, vi ho fatto sperimentare in questo luogo la presenza del Signore e mia; perchè siate testimoni eroici del mistero dell’Eucarestia e lo facciate conoscere al mondo intero.

   Aiutateci a salvare le pecore smarrite, vi prego. Il mistero dell’Eucarestia è il Pane disceso dal Cielo. E’ veramente una fonte inesauribile e un rimedio di salvezza. Ma solo una piccola minoranza dei miei figli lo ricevono in modo degno. Se tutti comprendessero che l’Eucarestia è la stessa Vita, una sorgente di eternità, una manna, un miracolo permanente non inferiore alla creazione e alla Redenzione, non ci sarebbero tanti figli sulla via dell’Inferno per l’Eucarestia profanata, oltraggiata, calpestata.

   Bisogna dunque che i miei messaggi di amore siano diffusi con maggior forza nel mondo intero, per accogliere la nuova Pentecoste del Signore che vive nell’Eucarestia. Voi dovrete soffrire per propagare i miei messaggi di amore, e i miei richiami di lacrime e di sangue, ma Io vi condurrò a grande santità. Farò cadere la maschera di errori mediante le vostre parole, che saranno una spada a due tagli. Allora tutte le macchinazioni, gli artifici, le calunnie insidiose si dissiperanno come nebbia al sole.

   Non temete. Appoggiatevi a Me con fiducia».

 

 

                 Alcuni temi

   Marta Robin: i laici consacrati.

   Il sacrificio.

   I miei messaggi non sono riferiti fedelmente.

   Coloro che pretendono di rendere testimonianza a mio Figlio   Gesù, mi causano queste sofferenze.

   L’umiltà.

   I 14 gradini.

   Padronanza di sè.

   No alle formalità: vermi dalla bocca.

   Tutti i sacerdoti devono accogliere i messaggi.

   Vigliaccheria dei pessimisti: la 3a guerra mondiale potrebbe sopraggiungere come castigo.

   Bisogna che i miei messaggi si diffondano rapidamente

   Padre Gobbi.

   Messaggio a tutti i sacerdoti.

   Come Satana manovra il cuore della gente.

   Confusione nei messaggi: provocata.

   Ai sacerdoti: diffondendo i miei messaggi d’amore e liberandovi dal rosso dragone, aiutatemi a restaurare il Regno del Signore.

   Vittime di sacrificio. Mettere in pratica i messaggi.

   Satana insidia gli uomini celandosi sotto tutte le apparenze del bene.

   Se uno (sacerdote) non accoglie bene  le mie parole molti non sfuggiranno al castigo di Dio.

 

Comunità Medjugorje-Valtorta

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