Da:
P. Raymond Spies -
Edizioni Dehoniane - Roma (Via Casale San Pio V, 20) 1990
I Messaggi
(1° - 43°) dal 18 luglio 1985 al 5 luglio 1989 (Messaggio a tutti i sacerdoti)
Testimonianza
1 (Padre Raymond Spies)
Testimonianza
2 (Suor Adéline Langlois)
Cronaca degli
avvenimenti
MEDJUGORJE-GENOVA n. 21 Marzo-Aprile 1991 pag.19
Messaggio del 29 gennaio 1991
ECO n.
90 febbraio 1992 pag. 8
MEDJUGORJE-GENOVA N. 44 (MEDJUGORJE-MILANO agosto-settembre 1995 n.100)
Messaggio del 23 ottobre 1994
Messaggio del 24 novembre 1994, nella cappella di Naju alla presenza del
Nunzio Apostolico
Messaggio a spiegazione dell'Ostia miracolosa
N.B. Le parentesi quadre contengono espressioni di
spiegazione del testo, e non fanno quindi parte del messaggio in cui sono
inserite.
1°
Messaggio: 18 Luglio 1985
«Ho male al Cuore, ho male al Cuore...
Ahimè! Vedono che sudo sangue, vedono le mie lacrime, e dicono che sono gocce
d’acqua... Non credono. Ma voi, parlate.
Sapete quanto è dilaniato il Cuore di mio
Figlio Gesù? Il Suo Cuore viene continuamente dilaniato a misura che i peccati
del genere umano si moltiplicano. Ma voi riparate! Spandete il profumo delle
rose in tutto il mondo per prevenire la guerra e per la conversione dei
peccatori. E’ un’arma vera e propria1.
La limitazione anarchica delle nascite fa
tanto soffrire il mio Cuore. Impedite la limitazione anarchica delle nascite
pregando per coloro che la praticano.
Trasmettete la fiamma d’amore che arde nel
mio Sacro Cuore, la fiamma d’amore.
Vi voglio felici. Vi ho uniti 2
perchè desidero la vostra felicità; eppure voi diffidate gli uni degli altri,
non vi amate, non vi perdonate reciprocamente, e così fate soffrire il Cuore di
mio Figlio. Amatevi fra di voi.
Chi è il prossimo più prossimo? Se non vi
amate fra di voi in famiglia, come potete dire che Mi amate e che amate il
Signore? Amatevi fra di voi e santificate le vostre famiglie con il vostro buon
accordo. E’ questo che Gesù desidera ardentemente.
I volontari si uniscano. Fatevi vittime per
il sacrificio. Tutti i miei figli che lavorano per Me e per Gesù sono disuniti.
Siate una cosa sola, così come sono Uno il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Siate uniti umilmente e fate in modo di essere di esempio gli uni agli altri».
1 Quel profumo di rose! La spiegazione ci verrà data
il 15 e il 22 Luglio 1987. Ogni ‘Ave Maria’ è una rosa... L’arma:
2
2°
Messaggio: 11 Agosto 1985
«Benedite il Signore.
Non piangete nel vedere le mie lacrime, ma
guardate e consolate mio Figlio Gesù che suda sangue ed è coronato di spine.
Pregate incessantemente per i sacerdoti.
Oggi i sacerdoti sono come la fiamma di una lanterna agitata dal vento. Sono
assaliti dalle tentazioni. Le finestre delle canoniche sono aperte e tre demoni
si affacciano alle finestre. Chiudete le finestre delle canoniche3.
Divenite, col vostro sacrificio, vittime per
i preti. Io li aiuto. E voi difendeteli senza sosta, poichè sono i miei figli
prediletti che amo e ho più cari di tutti».
3 I tre demoni rappresentano quelòle che vengono
chiamate le tre passioni, o le te concupiscenze, o le te sensualità, e cioè
l'orgoglio, la cupidigia e la lussuria, sotto tutti i loro aspetti.
3° Messaggio: 15 Settembre
1986
(Festa di Nostra Signora dei sette Dolori)
Quel giorno, la statua versò lacrime a tre
riprese.
«Il cammino che si deve percorrere per
seguire mio Figlio Gesù è una Via Crucis stretta e aspra. L'umanità può
salvarsi unicamente imboccando quella via, ma nessuno vi si accosta. Raccogli
tutte le tue forze. Bisogna pregare senza tregua per le anime che non sanno
allontanarsi dalla via che le porta alla perdizione».
4°
Messaggio: 19 Ottobre 1986
Prime lacrime di sangue.
«Come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo
sono Uno, siate anche voi tutti uniti, e consolateMi».
5°
Messaggio: 20 Ottobre 1986
«Il mondo si sta corrompendo per colpa dei
suoi peccati. Neanche il Santissimo Sangue di mio Figlio può placare la giusta
ira del Padre.
Ascolta: prenderò in prestito il tuo corpo e
la tua bocca4.
Sto tremando di freddo: chi Mi consolerà?
Chi consolerà il mio Cuore che rabbrividisce dal freddo?
Ora non siete voi che mi pregate, ma sono Io
che vi supplico. Pregate per i miei figli sacerdoti. Sono continuamente
tentati. Per poterli aiutare, dovete vestire gli straccioni, dovete dar da
mangiare a chi ha fame, dovete dare da bere a chi ha sete5.
E’ contro di loro (i sacerdoti) che Satana
spiega tutte le sue forze. Per evitarlo, dovete pregare per loro,
sacrificandovi e mortificandovi, e offrendo generosamente la vostra povertà e
la vostra penitenza. Vi ho chiamati in modo speciale, oggi, perchè torniate al
mio Santissimo Cuore. Rinunciate al vostro “io” e liberatevi del vostro
egoismo. Sarò il vostro scudo. Nemmeno le freccie di fuoco che Satana scoccherà
contro di voi potranno farvi male. State tranquilli e pregate molto. Voi,
almeno, schieratevi dalla mia parte e siate guide coraggiose per salvare il
mondo dal male».
4Qui al Vergine chiede a Giulia di accettare
di soffrire nel proprio corpo, come riparazione per i peccati del mondo, e le
chiede anche di parlare a nome Suo.
5Questo Messaggio è in relazione con
6°
Messaggio: 21 Ottobre 1986
«Figlia mia, cara figlia mia, ascoltami
bene. Mi sono rivolta con le mie lacrime un p' dappertutto nel mondo. Ma mi è
stato molto difficile trovare anime». isposte a consacrarsi alla conversione
dei peccatori, partecipando alle noste sofferenze, a quelle di mio Figlio Gesù
e alle Mie.
Ma tu mi hai promesso che avresti accettato
ilo martirio. Ecco perchè voglio che tu vada ala ricerca di queste anime
(peccatrici). Desidero le tue sofferenze e che aumenti le preghiere, i
sacrifici, le penitenze, lo spirito di povertà e di mortificazione».
Giulia accetta il volere della Vergine.
«Bene, figlia mia. Ti ringrazio. I peccati
del mondo sono tanto numerosi che la giusta ira del Padre ha raggiunto il
colmo.
Farò appello col mio pianto ai religiosi.
Per mezzo loro infonderò il mio spirito e ne farò sgorgare la luce come le
acque di un fiume. Ma se non mi aprono il loro cuore, come faranno a capire?
Figlia mia, aiutaMi. Estingui la sete che mi brucia».
7°
Messaggio: 22 Ottobre 1986
«Senti il rumore dei chiodi che mi
trafiggono. Sono crocifissa anch'Io con mio Figlio.
Chi strapperà questi chiodi, chi mi caverà
queste frecce e questa lancia? I chiodi, che i miei figli - che mi sono più
cari - affondano nelle Mie carni, sono più grossi e penetrano più a fondo ed è
difficile tirarli fuori. Ecco, figli Miei, prendete le tenaglie che vi porgo.
Rendetemi il vostro martello; cavate fuori i chiodi con questa tenaglia. E'
un'arma che dovete conservare ccon cura. L'intento di satana è di togliervela,
quest'arma, e di mettervi in mano un martello. E poichè vi osserva senza sosta,
siate vigilanti nel resistergli. Lo scudo che vi proteggerà da lui è la
preghiera e la freccia dell'amore. Davanti all'amore tutti i demoni resteranno
soggiogati».
8°
Messaggio: 23 Ottobre 1986
«Vai a far visita al Parroco. Come ti ho già
detto, ho bisogno di un aiutante. Perciò lo chiamo in qualità di apostolo e di
portabandira del mio Sacro Cuore; lavora dunque insieme a lui. Perchè continui
ad esitare proprio ora che è il momento di consacrarti a Me? te lo chiedo
insieme a mio Figlio Gesù, a motivo del dolore che infliggono ai Nostri Cuori
coloro che non vivono la loro vita consacrata. Offri anche l'Armata Azzurra6.
Offri la preghiera del Rosario e i tuoi
sacrifici per la pace del mondo e per la salvezza dell'umanità. In verità, il
sacrificio è un bel frutto che nasce dalle mortificazioni, dalle penitenze,
dalla povertà e dalla rinuncia al proprio "io".
Agisci sempre come un'anima piccola piccola7, nell'obbedienza. E' allora
che sarò con te».
Il 25 ottobre,
6Giulia fa parte dell'Armata Azzurra,
associazione Mariana assai diffusa in Corea.
7Qui
9°
Messaggio: 29 Ottobre 1986
«Obbedisci, obbedisci a tutti i superiori e
agli inferiri. Come Io ho obbedito a tutti, obbedisci anche tu. Ti fa pena
vederMi in questo stato, ma io ti auterò. Smetti dunque di piangere, e alzati
con coraggio. Che vuoi farci! Persino Dio è impotente di fronte a colui che non
accetta l'amore che gli viene offerto. Non pretendere troppo. ma attendi il
momento propizio»8.
10°
Messaggio: 31 Ottobre 1986
«Annuncia a tutti l'importanza
dell'Eucarestia. Il Signore sarà con voi.
Se voi gli aprite il vostro cuore e se il
vostro cuore sarà tanto puro da poterLo ricevere, Egli vivrà in voi e stabilirà
per sempre in voi
Ma se aspettate senza aprirGli il vostro
cuore e senza purificarlo, come potrà il Signore venire in voi?
Ecco, guarda come si comunica la gente».
(E
11° Messaggio: 5 Novembre 1986
«Non c'è nessuno che Mi tiri giù dalla
croce?
Il numero di coloro che
configgono chiodi aumenta di continuo. Soffro anch'io con mio Figlio Gesù.
Aiutatemi. Senza il vostro aiuto, non potrò
placare la giusta ira di Dio Padre.
Puoi condividere le mie sofferenze?
Per colpa del controllo anarchico delle
nascite, soffro come se le mie viscere si stessero per lacerare.
Colpa della crudeltà e dell'empietà degli
uomini, colpa del disprezzo della nobiltà della vita. E a causa di ciò, bimbi
appena concepiti vengono spogliati della loro dignità umana e trattati come se
fossero semplici grumi di sangue...
Pregate e cercate di riparare per i peccati
che si commettono la notte.
L'ira di Dio ha raggiunto il colmo.
Se venite a Me, rinunciando al vostro
"io", Io opererò con voi in voi.
Siate uniti dall'amore. Se sarete uniti
dall'amore, Satana batterà in ritirata.
Siate gli apostoli del mio Sacro Cuore.
ConsolateMi così».
12°
Messaggio: 13 Febbraio 1987*
«Rinunciate a voi stessi.
Non vi preoccupate. Io conosco i vostri
cuori. Confidatemi tutto e contate su di Me.
Oh figlia mia prediletta! Io prendo parte
alle tue tristezze. E quando soffri, soffro anch' Io con te. quando ti
affliggi, Mi affliggo anch'io. Quando sei triste, anch'Io sono triste.
Le tristezze e le sofferenze di questo
mondo Mi trasformeranno in felicità nell'altra vita, poichè la felicità di
questo mondo non è la felicità dell'altro mondo.
Quindi, figli miei, figlie mie, lasciate
che in questo mondo tutti vi spezzino e vi calpestino. Così, verrete a Me umili
e piccoli.
Ricevi la luce del mio Sacro Cuore e sii
un'apostola del mio Cuore che dona la luce alle anime malate.
Unitevi in reciproco amore. Abbiate fra di
voi una fiducia reciproca; comportatevi con rispetto e lealtà e adempite i
vostri doveri.
Figli miei diletti! ho fiducia in voi e
dimorerò in voi».
*
13°
Messaggio: 25 Febbraio 1987
«Oh figlia mia diletta! Quando verrai verso
di Me lungo un cammino stretto e penoso, pieno di spine - il cammino dei
piccoli e dei poveri - Io ti terrò per mano. Vieni, dunque, e riceverai le
consolazioni del regno dei Cieli. Vieni a Me, facendoti sempre più piccola; ti
ho preparato una ghirlanda di alloro.
Vieni! Figlia mia diletta, guardaMi e ricevi
dal mio Sacro Cuore ardente la luce con la quale illuminerai tutti coloro che
vivono nelle tenebre. sarò con te».
(Giulia dice alla Vergine di sentirsi
indegna di fronte a una tale missione).
«E chi ne è degno?... Quello che importa è
di voler vivere secondo
(Giulia glielo promette, ma supplica
«Sì, continueremo a vederci. Addio!».
L'11 Marzo 1987,
14°
Messaggio: 13 Marzo 1987
«Giulia, tu sei Mia figlia, sei
Oh figlia mia! Guarda come i peccati del
mondo, oggi, diventano sempre più gravi, e come le tenebre vengono ad assalire
il mondo. Non ci può essere pace nel mondo, perchè tante famiglie sono malate.
Le coppie, che si sono unite per essere felici, si staccano per mancanza
d'amore e di perdono; l'odio, l'invidia, la gelosia le separano.
Fa in modo che Io possa riaprire gli occhi.
I Miei occhi sono iniettati di sangue per le colpe e le offese di ogni genere
che ricevo. Asciuga le mie lacrime che colano tutti i giorni».
15°
Messaggio: 18 Aprile 1987
«Figlia mia diletta!Prega senza posa per i
sacerdoti. Le tue sofferenze, come quelle di un anima che suda sangue,
diverranno una forza per i sacerdoti.
Se il mio sacrificio e le vostre penitenze
non accompagnano il lavoro dei sacerdoti, che aiutano coloro che sono caduti
nell'errore, come potete essere liberati dal peccato d'ingratitudine? Andate!
Vegliate senza posa per i sacerdoti. E'
urgente!
Pregate pure per la pace nel vostro Paese e
perchè cessi il controllo anarchico delle nascite».
16° Messaggio: 21 Aprile 1987
« Partecipate tutti alla Mia Opera di
Salvezza, uniti ai preti»
(Poi, rivolgendosi unicamente a Giulia).
«Comunica i miei Messaggi, per mezzo del
tuo direttore spirituale, a Monsignor Vescovo, affinchè molti figli miei
abbiano parte al Regno dei cieli.
Guarda di che fuoco arde il mio Sacro Cuore
per salvare anche una sola anima macchiata di peccato! Voglio liberare dai loro
vizi le povere anime che vivono come se fossero sorde e cieche, benchè abbiano
gli occhi aperti.
Voglio aiutarle a correggersi, rinunciando
a se stesse. Sarò la loro forza quando torneranno a me, abbandonando il proprio
"io". Darò vigore alle anime deboli e le aiuterò a liberarsi dai loro
peccati».
17°
Messaggio: 23 Aprile 1987
«Oggi, per i miei diletti preti, sono
sgorgate lcrime d'amore dal mio Cuore ardente, per lavare le loro ferite e per
consolarle. Vi chiedo di essere anche voi i loro consolatori.
I miei amati preti
percorrono oggi un cammino di solitudine, una Via Crucis. Sofferenti ed
esausti, salgono il calvario. Percorrono questa Via Crucis, soffrendo per le
loro ferite e pre l'abbandono in cui si trovano.
Aiutate i miei preti. Essi insegnano come
amare secondo la volontà di Gesù, per la conversione dei peccatori incalliti
nel vizio, per lavarli dalle loro immonde sozzure. Si sacrificano per tante
anime che li maltrattano e li disprezzano. Vi domando di pregare con Me per i
miei sacerdoti oppressi da pesanti fardelli di penitenza, affinchè restino
fedeli alla loro vocazione, senza lasciarsi contaminare dal mondo. Sono i Miei
figli, e devono essere rispettati ed amati da tutti».
(Giulia chiede che cosa deve fare).
«Ascoltami bene e annuncia quanto dico,
dovrete servire ipreti e i religiosi come i padri e le madri che vi hanno
generato. Dovete essere iloro consolatori. Poichè in quest'epoca pericolosa e
piena di errori, Satana si accanisce con tutti i mezzi per tagliare le vene ai
preti , con lo scopo di eliminare foss'anche uno solo di essi. Infatti per lui
è più vantaggioso far soccombere un unico prete che migliaia di laici.
"Osserva, infatti, se sono divenuti
migliori, i preti che sono tornati alla
vita laica...per questo io prego piangendo percè non prpcedano oltre sulla via
dell'inferno.Vi chiedo di pregare anche voi per loro.
Ascolta: tanti preti e religiosi soffrono a causa
dei giudizi negativi che esprimono su di loro coloro che hanno la vocazione del
matrimonio. Voi che non siete fedeli alla vostra vocazione di sposi come potete
giudicare i preti e i religiosi? Come pretendete di togliere la pagliuzza che
notate negli occhi degli altri, se non vedete le travi che avete nei vostri
occhi?
Oggi faccio appello a te per lavare le
ferite dei miei diletti preti dei miei preti che mi sono cari quanto la pupilla
dei miei occhi.
Veglia e prega. Anche Mio Figlio desidera che
tante anime siano salvate per mezzo loro. ».
18°
Messaggio: 12 Maggio 1987
«Ascolta, Giulia: un grandissimo numerodi
anime, per colpa degli aborti, percorre la via che porta all'inferno. Devo quindi
appellarmi con le mie lacrime per salvare tutte queste anime. Desidero salvarle
per mezzo tuo,grazie ai tuoi sacrifici e alle tue penitenze. Forse che Io non
conosco i mali e i dolori che sopporti? Vuoi condividere le sofferenze dei
bimbi che vengono soppressi da genitori crudeli mediante l'aborto?».
19°
Messaggio: 17 Maggio 1987
« Faccio appello al Papa, ai Cardinali, ai
Vescovi e ai preti. Per salvare questo mondo corrotto dagli errori bisogna
pregare insieme nel Getsemani, portando ognuno la propria croce
Condividete i dolori che mio Figlio ed Io
soffriamo nei nostri cuori. Vegliate e pregate sempre nel Getsemani per non
cadere nei peccati contro la castità.
Soltanto l'amore può servire Gesù.
Oh figli miei, figlie mie! Vivete con me in
maniera tale da non deludermi. Il Mio cuore è pieno di tristezza per colpa di
coloro che commettono peccati. Offrite dunque qualche piccolo sacrificio.
Non cercate le vostre soddisfazioni, ma
amateMi semlicemente.
Ora che la tirannia di Satana aumenta di
giorno in giorno, egli si accanisce persino contro le anime fervide, per
ottenere che mi rinneghino. Aiutatemi.
Darò a voi tutti la luce del mio Sacro Cuore
affinchè possiate salvare le anime. Ricevete la luce del mio cuore ardente e
diveniteNe gli apostoli».
20°
Messaggio: 13 Giugno 1987
«Quelli che fra i miei figli che hanno la
fede e desiderano vivere secondo
Offrite un numero ancora maggiore di
sacrifici. Se offrite sacrifici e penitenze con sincerità e amore, contribuite
alla salvezza di molti peccatori. Fallo sapere a tutti».
21°
Messaggio: 15 Giugno 1987
(
« Se un'anima si purifica confessandosi
spesso, benchè non abbia commesso che peccati veniali, può ricevere Gesù. Gesù
ha istituito il Sacramento dell'Eucarestia per nutrirvi della Sua Carne e del
Suo Sangue e per unirSi a voi. Ed ha istituito questo Sacramento meraviglioso
che è
Vi chiedo perciò di spalancare gli occhi, gli
orecchi e il cuore mediante ilSacramento della Penitenza, per poter ricevere
Gesù».
(
22°
Messaggio: 27 Giugno 1987
«Non tremare, ma abbi fiducia nel Mio potere
materno che sveglia le anime addormentate. Io accolgo tutte le anime pentite.
Il tuo amore deve essere fervente; l'amore può brillare e ardere solo in virtù
di sacrifici continui. Persevera nei tuoi sforzi per accecare Satana. E il
giovedì, offrirai atti di penitenza al SS.mo Sacramento. Prega costantemente
per soffocare il male perpetrato contro il Signore e per riparare ai sacrilegi
commessi contro l'Eucarestia».
23°
Messaggio: 29 Giugno 1987
«Figlia mia, molti fra i Miei figli che mi
rendono testimonianza non riescono ad annunciare l'Amore così come va
annunciato, perchè vivono senza saper rinunciare al loro "io".
Si deve fare un maggior numero di sacrifici
e di penitenze per i peccati che vengono ancora commessi da molti miei figli.
Bisogna che tu soffra di più. Appunto: devi partecipare ai Miei dolori.
I Miei Messaggi cambieranno le anime
disposte ad accoglierli.
In questi tempi in cui gli errori si
propagano ovunque, persino i Miei figli diletti ne sono assaliti in maniera
molto seria. Ecco perchè voglio far udire
Desidero liberare gli uomini dalle tenebre,
diffondendo in loro la luce del mio Cuore ardente. Sii dunque una vittima.
Giulia, Io porto fardelli di penitenza per
te; e tu porta fardelli per le altre anime.
Troppe anime mi spezzano il cuore e vanno
all'inferno. Quando compirai atti di penitenza e pregherai per le innumerevoli
anime ingrate, esse saranno salvate.
Io ti amo nella tua debolezza. Voglio che
tutto il tuo amore sia rivolto a Me.
Desidero che tutti i fedeli obbediscano al
Papa, ai Cardinali, ai Vescovi e a tutti i sacerdoti. Sono i Miei figli
diletti; sono essi che hanno ricevuto i poteri da Gesù Mio Figlio, per
rimettere i peccati di tante anime contaminate.
E' per questa ragione che Mio Figlio Gesù,
in virtù della confessione e dell'Eucarestia, scende dal Cielo in Terra ,
obbedendo alle loro parole. E' vero che il Mio Cuore soffre perchè ci sono dei
preti infedeli che dimenticano la loro missione d'amore. I preti fedeli si
sacrificano per riparare alle offese ricevuto da Mio Figlio. quindi, prega con
Me affinchè siano tutti fedeli alla missione che hanno ricevuto».
24°
Messaggio: 30 Giugno 1987
(
Oh
figli miei! Oh figlie mie! Tornate nel Mio seno. Voglio essere il vostro asilo
in questo mondo pieno di pericoli. Vi consumerò con la fiamma ardente del Mio
Cuore.
Oh miei figli diletti! Se tornate a Me,
rinunciando a Voi stessi, Io lotterò con voi. Vi aiuterò con
25°
Messaggio: 15 Luglio 1987
(Giulia scrive nel suo diario che
«Oh figlia mia! Non sono venuta per chiamare
i giusti. E' perchè i peccatori sono incamminati verso l'inferno, che Io ti ho
sottratta alle sofferenze e alla morte volendoti far lavorare con me per la
salvezza delle anime; non fosse che per salvarne una sola. Ecco perchè Mio
Figlio Gesù ti ha sanata9...
Quando il tuo corpo soffre, sopporta le
sofferenze per coloro le cui anime stanno per perire. Tu placherai
Non prendertela troppo per le tue colpe involontarie
di tutti i giorni. Conta su di Me, senza stizzirti e senza scusarti. Ciò ti
aiuterà a diventare umile. Salverò tanti peccatori quanti Me ne chiederai,
grazie ai tuoi sacrifici, alle tue riparazioni e alle tue penitenze. Mi riempi
di gioia quando accetti nel tuo cuore di soffrire per minime cose10 e cominci ad avere gli
stessi sentimenti Miei. La pace sia con te. Arrivederci».
Il 15 settembre,
9 Effettivamente, Giulia aveva sempre sofferto moltissimo, e i dottori
l'avevano data parecchie volte per spacciata.
10
26°
Messaggio: 19 ottobre 1987
«Ho chiamato Padre Pak perchè lo amo.
Dovete renderMi testimonianza tenedovi per
mano, unitamente a Padre Lee. Voi non comprendete tutto il Mio dolore.
A causa dei peccatori non riesco a
respirare. Dovete aiutarMi. Molti ecclesiastici distolgono gli occhi da Me».
Padre Pak domanda: «In che modo posso
aiutarvi?».
«Molte mie pecorelle hanno imboccato la via
dell’inferno. Per quanto Io lanci il Mio appello in tutte le parti del mondo
con le Mie apparizioni e le Mie lacrime, i Miei messaggi non sono riferiti
fedelmente.
Padre Pak, mio diletto prete, tu non sei
capitato qui per caso: sono io che ti ho chiamato. Ti ho scelto. Devi aiutarMi
nella sofferenza. Anche Padre Pha, Io l'ho scelto.
E' indispensabile che i Miei Messaggi
vengano diffusi al più presto in ogni parte del mondo. Sono i Messaggi che vi
do grazie alle sofferenze di Giulia.
Fateli conoscere al Vescovo.
Quello che è importante non sono le mie
lacrime, ma il contenuto dei Miei messaggi. Bisogna che i Messaggi che vi ho
dato siano trasmessi rapidamente».
(
«Coloro che pretendono di rendere
testimonianza a Mio Figlio Gesù, mi causano queste sofferenze. Voi dovete
prendere parte alle Mie sofferenze.
Padre Pak, sono Io che ti ho scelto. Sono
sempre con te. Non crederti solo. Insieme a Me, devi far conoscere le
sofferenze di Mio Figlio Gesù. Devi salire il Calvario con Lui, portando
Devi pregare con Padre Lee e Padre Pha per
salvare molte anime. Dovete lavorare, la mano nella mano. Offrite le vostre
preghiere, i vostri sacrifici, le voste penitenze.
Vegliate e pregate nel Getsemani con Mio
Figlio Gesù, e annunciate in tutto il mondo i Miei Messaggi. Sono Io che vi ho
scelti, non lo potete dimenticare. Dovete collaborare con Me che vi sto
preparando un serto di alloro. iulia non è che uno strumento. Dovete prenderle
la mano e non lasciarla mai.
Molti preti distolgono gli occhi da Me.
Dovete aiutarMi... Dovete portare con Me la
croce per salvare tante anime e per placare la giusta ira di Dio Padre.
Il fuoco del Cuore di Gesù e il fuoco del
Mio Cuore continuano ad ardere, lanciando grandi fiammate d'amore.
Io amo tutti i preti. Tutti i giorni, verso
lacrime per i preti. Le verso per lavare le loro ferite. Le lacrime dei preti
non devono essere lacrime di rancore, devono unirsi alle Mie. Le grida di
rancore si elevano contro il Cielo».
La vergine ha versato lacrime di pianto
dall'8 al 26 Dicembre 1987.
27° Messaggio: 11 Dicembre 1987
(Giulia ha comunicato questo Messaggio a
padre Spies con una sua lettera personale).
«Giulia, Giulia! Amata figlia Mia! Piccola
anima! Non cercare soddisfazioni. Rinuncia a te stessa e vieni a Me. Lavorerò
con te, che ti consideri un essere miserabile e indegno.
Diffida della tua vanità e del tuo amor
proprio. Diche cosa ti preoccupi tanto, tu che devi fare l'elemosina ad una
Mendicante Celeste? Perchè insisti nel contrariare il Mio Cuore di Madre del
Cielo, quando ti hò detto che ti amo nelle tue debolezze? GuardaMi . Verso
lacrime di gioia. Ho chiamato i Miei diletti preti perchè tu ti sei sacrificata
per offrirti vittima. I preti che hò chiamato non sono potuti venire tutti, ma
ho benedetto i miei figli per mezzo dei miei preti eletti e raduno sotto il mio
manto tutti i miei figli riuniti qui, perchè divengano apostoli del Mio Cuore.
E poi hai visto, figlia mia? I Miei diletti
preti, sono Io che li hò chiamati. Ne ho fatto persino venire uno (l'Abate Renè
Laurentin) da un Paese lontano. Sono Io che ho stabilito la data, in modo che
anche lui dia testimonianza per Me11.
Egli parlerà al Papa. E' il mio caro figli
piccolol picclo, semplice semplice, dall'anima bella. Lavorerà mano nella mano,
con Padre Pha. Insieme a Padre Gobbi annuncerà in tutto il mondo i Miei
messaggi ardenti. Prega senza sosta anche per lui.
Il Padre Pha faccia presto un resoconto al
Vescovo di Kwangju per ricevere la sua approvazione; lo faccia insieme al
Parroco.
E' urgente che i Miei Messaggi siano messi
in pratica. La gente non prega abbastanza. Se si otterrà senza indugio
l'approvazione del Vescovo, una gran quantità dei miei figli che ora sono
diretti all'inferno potrà cambiare direzione. E sarà un cammino verso la pace
mondiale. Intendo dire che le preghiere dei figli benedetti di Corea saliranno
in un baleno fino al trono di Dio.
Io raduno molti miei figli sotto il Mio
manto, ma spesso si sperdono. Aiutami, ti prego; aiutami insieme a Padre Pha,
piccola anima.
Anche Padre Chòng12 non è venuto per caso (8
Dicembre). La cosa era preparata da lungo tempo. E lavorerà anche lui, come
piccola anima, alla propagazione della devozione del Mio Sacro Cuore.
12 Dietro richiesta della Vergine (espressa a Hwang Teresa), Padre
Francisco Chòng fondò
Padre Pak Matthias mi ama molto13... Deve offrire più generosamente le proprie
sofferenze. Digli che si può arrivare alla gloria del Cielo soltanto attraverso
la sofferenza. Digli che il Mio Sacro Cuore è sempre con lui. Rendi noti anche
a lui i Miei Messaggi. Digli che potrà salvare molte anime e che godrà di una
grande gloria nell'altro mondo quando si sarà liberato di tutte le sue paure e
avrà fiducia in Me e si appoggerà a Me; quando offrirà tutti i suoi sacrifici
per i peccati
Dono la coppa delle Mie benedizioni al
signor Parroco e a Padre Pak Hi-dong. Anche Padre O Ki-son e Padre Ha Antoine
sono preti che ho scelto perchè facciano
13 Padre Pak Matthias, di 75 anni, era costretto a
letto da dieci anni. Lo guarì con l'imposizione delle mani una celebre
americana del Movimento Carismatico, la statunitense Eileen George. Fu Padre
Pak ad informare Padre Spies, nel Dicembre 1986, che a Naju una statua della
Vergine piangeva.
28°
Messaggio: 1 Gennaio 1988
(Giulia comunica per lettera questo
Messaggio a padre Spies).
«Mentre tutte le nazioni del mondo cercano
di mettersi d'accordo per conservare la pace, voi invece siete sempre divisi,
incapaci di amarvi tra di voi, voi che siete fratelli di una stessa razza,
figli dello stesso Dio14.
14
Piccola mia, faccio appelllo a te, che ti
consideri la più piccola.
Prega perchè tutto il mondo si metta
d'accordo. Prega e fa atti di penitenza; Prega e fa sacrifici. Fai sapere a
tutti i preti che bisogna recitare con frevore il Rosario perchè ci sia
l'unione nel Paese. Dì loro di non lasciarsi vincere dalla collera, ma di
ricordare sempre le parole del Signore sulla Croce15.
15 «Padre, perdona loro...».
Dì loro di riparare ai peccati degli altri,
peccati che commettono senza nemmeno più rendersene conto. Ma a tempo debito,
si convertiranno.
Era tremendo il Castigo che l'Eterno Padre
voleva infliggere alla nazione durante il conflitto violento e tanto doloroso
dell'anno scorso. Ma i sacrifici e le penitenze che le piccole anime soffrono
insieme a Me Hanno avuto potere presso Dio. Tuttavia è necessario un numero
ancora maggiore di mortificazioni. Oggi vi riunisco tutti sotto il Mio Manto.
Fallo sapere a tutti, tu che conosci le sofferenze che sopporto pazientemente
perchè i Miei cari figli possano ricevere la luce del Mio Sacro Cuore, e perchè
le mie lacrime, e le mie lacrime di sangue, non siano sparse invano.
Il Rosario, come vi ho già detto altre
volte, soggioga i demoni. Dì a tutti i fedeli di recitare ancora un Rosario in
più. Se voi recitate un maggior numero di Rosari, offrendoli per l'unione della
nazione,
.
29°
Messaggio: 10 Gennaio 1988
(Giulia comunica per lettera questo
Messaggio a Padre Spies)
«Figlia mia, dimentica la tua debolezza e
tieni più presente il Mio amore. Poichè il Mio amore è un appoggio per la tua
debolezza, sii umile e offri tutto quello che hai. Ama ciò che è piccolo, e per
prima cosa vuota il tuo cuore. Soltanto allora potrò agire dentro di te. Donami
tutto, finanche le sofferenze che stai patendo adesso.
In questo mondo ci sono sempre tentazioni da
vincere. nemmeno le anime sante ne sono esenti.
Figlia mia! Tu sai, non è vero, che Io metto
alla prova con molte sofferenze quelli fra i Miei figli che Mi amano! Tu adesso
stai provando le doglie del parto. Desidero che molte Mie figlie le provino. E
invece, tutti Mi fanno soffrire.
Non è forse dopo le doglie del parto, che
stai provando adesso, che avverrà una nascita?
... Il tuo parto avverrà necessariamente
attraverso la sofferenza, ma spero che la sopporterai con coraggio, pensando
alla ricompensa che ti ho preparato per aver salvato molte anime. Devi renderti
conto che tutto si purifica nell'amore, proprio come l'oro si purifica nel
crogiolo.
Mia piccola anima! Per quanto numerosi siano
numerosi i meriti che avete accumulato, cadranno nel nulla, l'uno dopo l'altro,
se trascurate le piccole cose, se siete maldicenti e criticate gli altri. Siate
lenti nell'aprir bocca e controllate con prudenza la vostra lingua. Acquisterai
molto merito se passerai sotto silenzio i difetti altrui, mentre ti vorrebbe
voglia di giudicarli. Sii sempre più santa nelle tue parole e nella tua
condotta.
Oh figlia mia! Come sei impaziente! Lo sono
anch'Io! Il Mio Cuore prova un dolore immenso nel vedere che i Miei diletti
figli, che dovrebbero elevarsi sempre più nel Mio amore, tentano invece di
innalzarsi più in alto degli altri. Si invidiano fra di loro e le loro anime
s'indeboliscono, poichè dubitano della Mia misericordia.
Figlia mia, pratica l'umiltà. Questa è la
cosa che mi rende più felice. Non cercare mai d'innalzarti.
Le vostre piccole mortificazioni, i vostri
piccoli atti di bontà, i vostri piccoli sacrifici e le vostre piccole penitenze
diventano un balsamo per le mie ferite. Figlia mia, riversa più amore sui Miei
figli che lavorano con te. Mentre essi tentano di innalzarsi gli uni al di
sopra degli altri, i demoni dell'orgoglio, dell'invidia, della gelosia stanno
in agguato. Tu dovrai riversare il tuo amore su di loro con i tuoi sacrifici.
Di fronte all'amore, qualsiasi demonio è domato. Unitevi. Unitevi con il legame
dell'amore reciproco.
C'è una cosa che voglio mostrarti.
Conoscerai così qual'è
«In cima ad un’alta montagna c’era una
scalinata formata da 14 gradini. Vicina ad essa c’era anche un albero. Ogni
volta che acquistavamo dei meriti, dalle nostre buone azioni si formava un
frutto. Se, invece, con le parole e con gli atti giudicavamo male gli altri e
commettevamo dei peccati, i frutti dei meriti acquisiti cadevano.
Il cammino per arrivare fino ai piedi della
scaletta era scabroso. C’era chi scivolava e cadeva a metà costa, c’era chi
girava in tondo, invece di proseguire verso l’alto.
Mentre ascoltavo
Al di sopra del 14° gradino ce n’era un
altro, il 15°. Su di esso era il Regno dei Cieli. C’era il Buon Dio. E insieme
a Lui, Gesù,
Colui che muore dopo essere riuscito a
salire anche soltanto sul primo gradino, passerà dal Purgatorio. Per colui che
sale tutti i 14 gradini, il Cielo è vicino.
«Figlia mia, hai visto?... Chiunque può
arrivare fino a mezza costa, ma è difficile salire i quattordici gradini della
scalinata (il Calvario di Gesù). Dì a tutti di comportarsi in modo da non
perdere almeno quel merito che hanno accumulato con tanta fatica.
Arrivederci!».
30°
Messaggio: 30 Gennaio 1988
(Giulia trasmette per lettera il Messaggio a
padre Spies).
«I doveri non sono uguali per tutti; ecco
perchè a ciascuno è stato affidato un compito diverso. Non respingete le croci
che vi vengono date. Io farò fondere le vostre scorie nell'alto forno del Mio
amore per purificarvi.
Figli Miei unitevi. Bisogna che molti figli
Miei si uniscano e si amino fra di loro; ma per quanto Dio si prodighi a dare
il Suo amore, non viene accolto; e per questo motivo, Dio stesso è impotente.
Voi siete chiamati ad essere apostoli del Mio Sacro Cuore poichè mi avete
accolta bene; dovete dunque soccorrervi reciprocamente. Non piangete e non vi
addolorate vedendo le Mie sofferenze, ma annunciate a tutto il mondo le
sofferenze di Gesù.
Ci sono preti e religiosi che peccano contro
la castità e non sono fedeli nell'adempiere bene la loro missione. Questi
peccati sono come frecce che feriscono Gesù, sono corone di spine che Lo
torturano, e nessuno dei Suoi figli terge il Suo Sangue. Bisogna che i Messaggi
del Mio Sacro Cuore vengano diffusi al più presto. Benchè il Mio Cuore sia
straziato e
Chi Ci copre, Mio Figlio Gesù e Me, quando
tremiamo di freddo?
Chi mi dà da bere quando ho sete? Mentre Io
Mi sento strapppare le viscere per colpa degli aborti, quanti ne avete
impediti?...
Pregate e fate continuamente sacrifici per i
preti. Fate penitenza per loro, affinchè non siano tentati dai demoni. Il Mio
Cuore è addolorato anche nel vedere i religiosi recitare l'ufficio divino
meccanicamente e senza devozione.
Amare sinceramente Me e il prossimo vuol
dire amare Mio Figlio Gesù. Solo questo amore sincero può placare la giusta ira
di Dio.
Solo quando i Messaggi che vi do saranno
annunciati e messi in pratica nel mondo intero la giusta collera del Padre sarà
placata e lo spaventoso castigo meritato sarà evitato.
Miei diletti figli, vi ho chiamato perchè vi
amo, e veglierò su di voi fino a quando verrete a Me.
SeguiteMi restando fra le Mia braccia e
tenendovi fermamente a Me.
Quando vi sacrificherete e farete penitenza,
quando mi offrirete con gioia qualche povera anima, da quel momento Io vi
giudicherò. Sarò con voi nella vosta lotta contro Satana e lo spirito del
mondo; Io vi aiuterò. Poichè vi ho chiamati ad essere apostoli del Mio Sacro
Cuore, i demoni si accaniranno nel tentarvi. Tenetevi stretti alla Mia Mano per
non soccombere alle tentazioni.
Questo Paese (
Voi che siete fratelli di uno stesso Paese
non litigate per invidia o per ambizione, ma siate uniti nell'amore. Ogni volta
che commettete peccati, il Mio Sacro Cuore ne viene dilaniato e sanguina
inutilmente.
Pregate e recitate il Rosario per la
conversione dei peccatori e per la pace del vostro paese e del mondo intero.
Come vi ho già detto, questo paese sarà liberato dalla sua crisi se reciterete
di più il Rosario. Questo paese supererà le sue discordie interne se vi
unirete, dando il buon esempio perchè tutti facciano come voi. Io vengo a voi
perchè amo
Rallegratevi al pensiero che vivrete nel Mio
Sacro Cuore. Dedicatevi alle cose del cielo, sperate le cose del cielo,
spogliatevi del vostro amor proprio. Inoltratevi sulla via dell'abbandono del
proprio "io", percorrete - quali piccole anime - il cammino
dell'amore, per tornare nel Mio Seno e divenire Miei consolatori».
«Figlia mia diletta, devi patire delle
sofferenze. Non ho versato invano le Mie lacrime. Ti ho chiamata perchè tu
soffrissi per la salvezza dell'umanità, benchè tu sia debole e povera. Che
dovrò fare se tu ti affliggi? Non ti affliggere, dunque. Da molto tempo, ormai,
ti ho allenata, facendoti passare attraverso il fuoco della Giustizia e le
sofferenze. Tu hai detto che Dio è crudele, e hai ragione. Tutto quello che ti
è stato donato, sì, tutto quello che ti è stato donato è questo:
la croce, strumento orrendo di tortura...
il cuore gelato e trafitto dalla lancia...
dolori atroci che fanno torcere le tue
membra e schiacciano il tuo cuore...
il tuo cuore paralizzato da innumerevoli
frecce...
il tuo corpo flagellato che non riesce più a
tenersi ritto...
la tua gola che brucia a tal punto che non
puoi inghiottire la saliva...
la testa che ti sanguina, schiacciata dalle
spine...
Ma io ti dico ancora una volta che, grazie
alle tue sofferenze, i ciechi di spirito vedranno la luce, coloro che sono
legati al mondo ne verranno sciolti, molte anime affondate nelle tenebre
ritorneranno nel Mio Seno Immacolato.
E non affliggerti nemmeno a causa dei nostri
avversari. Coloro che avranno orecchio, intenderanno, coloro che hanno occhi
vedranno.
Chi accoglie e mette in pratica i Messaggi
che Io mando, accoglie Me. La sua anima si trasformerà. Vedrà il trionfo del
Mio Cuore Immacolato.
Oh figlia mia! Sii dunque felice di
soffrire. Donami fino alla più piccola delle tue sofferenze. Per quanto siano
pesanti i fardelli della penitenza, Io sarò con te che sali per amore il
Calvario insieme a Gesù. Arrivederci».
31°
Messaggio: 4 Febbraio 1988
Questo è il testo integrale della lettera
che Giulia mandò nel Marzo nel
Giulia scrive :
Padre Pha (nome coreano di Padre Spies)*, che doveva incontrarsi
(appunto quel giovedì 4 Febbraio)con l'Arcivescovo di Kwangju, è passato prima
da Naju e vi ha celebrato una messa (davanti alla statua della Vergine che
continuava a versare lacrime dal 1 Gennaio 1988. Le lacrime continuarono fino al
7 Febbraio. A questa messa assistettero Giulia, Park Lubino (la volontaria),
due suore e altre otto persone,fra cui tre bambini).
* Una volta per sempre notiamo che le parentesi quadre contengono
espressioni di spiegazione del testo, e non fanno quindi parte del messaggio in
cui sono inserite.
La sera del 3, verso le ore 21,
Padre Pha mentre indossava i paramenti
sacerdotali per celebrare
E pensò :"chissà se
A questo punto, il Padre decide di
cominciare la celebrazione.
Fu allora che
« Giulia! Comunica questo messaggio a Padre
Pha: posso tornare da sola al Mio posto, ma desidero tornarci per mano del
Padre.
D'altronde, non si tratta tanto del Mio
posto come Statua, quanto del Mio posto di Madre della Chiesa.
Io, che dovrei essere onorata da tutti, Mi
vedo trattata con disprezzo; siamo arrivati al punto che vengo buttata da
parte, tutta sola; la gente Mi solleva e Mi mette giù come le pare, senza
riguardo, e Mi volta le spalle. Il Mio Cuore ne soffre enormemente. AiutaMi.
Figlia mia, tu devi aiutarmi con sacrifici
accompagnati da sofferenze ».
Giulia: « Sì, Madre! Farò
Quando il Padre diede la benedizione alla
fine della Messa, io caddi ed entrai in estasi. [Giulia entrò in estasi verso le 11,40.
Padre Spies, nell'impartire la benedizione finale, l'aveva vista accasciarsi
lentamente. In estasi, e supina, teneva le braccia stese ai lati del corpo,
nella stessa posizione di quelle della Statua piangente.
Alle 12 precise, Giulia lanciò un grido
lacerante di atroce dolore. In un attimo, il suo corpo prese la forma di Gesù
in Croce. Cominciarono le sofferenze della crocifissione. Fu atroce per Giulia,
e fu atroce vederla e udire le sue grida. Padre Spies e tutte le persone che
avevano assistito alla Messa presero parte, con dolorosa pietà, pregando e
piangendo a dirotto, a quello spettacolo orrendo. A un certo momento, Giulia,
che gridava di dolore, con dignità, ma in modo orribile a udirsi, subì tre
forti scosse: tutto il corpo, pur restando fisso nella stessa posizione, si
spostò per tre volte verso il basso, per una lunghezza totale di circa 50 -
« Guarda, figlia Mia! Ho scelto con amore
numerose anime, ma esse hanno causato molto dolore a Mio Figlio Gesù per il
loro fare irrispettoso e per l'insolenza con cui hanno tradito i Miei Messaggi,
non tenendone conto e preferendo se stesse a Lui. Ecco perché Mio Figlio soffre
ancora sulla Croce: perché queste anime continuano a fiagellarLo, a disprezzarLo
e ad oltraggiarLo.
Figlia Mia!
Oh povere anime peccatrici! Oh poveri figli
Miei che vanno alla perdizione per colpa della loro ipocrisia.
Mio Figlio ha pagato un ben caro sacrificio
perché si salvassero i Suoi figli che vivono nel peccato. Ma essi vivono
nell'indifferenza, senza provare la minima riconoscenza per Lui.
Spero che tu offrirai ancora più
generosamente le tue sofferenze per compiere senza fallo
Mi auguro anche che crediate fermamente che
le vostre numerose sofferenze vi accumulano in Cielo numerose gioie.
Dato che i Miei Messaggi sono basati
sull'amore, le anime, quali che esse siano, saranno colmate di misericordia se
faranno penitenza, mettendoli in pratica.
Figlia Mia! Per ora ricevo consolazione per
merito di un'anima piccola e semplice, quella di Padre Pha. Infatti, provo
gioia nel vedere che mi offre con fervore il suo amore e la sua fedeltà ».
[Giulia nello scrivere "fedeltà" ha usato una parola coreana molto
difficile. Quando le è stata chiesta una spiegazione, ha risposto che aveva
scritto la parola così come l'aveva sentita, ma che ne ignorava il significato.
Esistono termini più semplici per indicare la fedeltà, la lealtà. Nei Paesi
dove vengono usati i caratteri cinesi è possibile creare, giustapponendo
determinati caratteri, parole che esprimono diverse sfumature e finezze di uno
stesso pensiero].
« Figlioletta Mia!
Sei tu, figlia Mia, quella che deve passare
attraverso la sofferenza. Vuoi partecipare alle sofferenze del Signore,
affinché tutte le anime possano tornarGli in Seno? ».
Giulia: « Sì, Madre ».
« Ti prego di patire tutte queste sofferenze
per il Papa, il Cardinale, tutti i Vescovi e i preti, e per la conversione dei
peccatori ».
[Giulia conclude la sua lettera con queste
parole]:
« Provai, come delle bruciature, le
sofferenze della croce, quelle della corona di spine e quelle del Sacro Cuore
(sofferenze per cui mi sembrava di essere trafitta da lance, da frecce, da
coltelli affilati).
Soffrivo così da circa 25 minuti quando
Padre Pha, mosso a pietà, mi benedisse.
Subito dopo, mi ha detto poi il Padre, ho
cessato di soffrire.
[Dopo simili sofferenze, Giulia. era rimasta
completamente senza forze. Parecchie persone dovettero trasportarla.
Queste furono le terze sofferenze della
croce.
La quarta volta, accadde il 27 Gennaio
La quinta, dalle 5 alle 6 del mattino della
Domenica 29 Gennaio; Giulia ricevette le cinque stímmate e sei ferite in
fronte.
La sesta nello stesso luogo, (a Mirinae, nel
Convento delle Suore del Cuore di Maria) dalle 3 precise alle 3,40. Padre Spies
vi assistette insieme a due preti coreani, ad alcuni religiosi e ad altra
gente: in tutto, circa 70 persone].
32°
Messaggio: Festa del Corpus Domini,
5
Giugno 1988
Questo
Messaggio è il primo e l'unico che sia stato dato a Giulia da Gesù. Testo
completo preso dal diario di Giulia.
Da qualche giorno me ne stavo in camera mia,
poiché avevo dolori così atroci che ero costretta a ricorrere all'aiuto di
altre persone per tutte le mie necessità e i miei spostamenti.
Ma oggi, visto che si trattava di una grande
Solennità,
Pregai allora con ancor maggiore fervore,
dato che soffrivo tanto, nella speranza che Dio avrebbe lavato la mia anima
dalle macchie, per fare di me uno strumento che non fosse indegno.
Poi, con molta pena e sostenuta da altre
persone, mi recai in chiesa per partecipare al sacrificio della Messa e
incontrare Gesù.
Avevo molta difficoltà a restare seduta, ma
ci riuscii, grazie all'aiuto di Marta, di Filippo e di Marco, che mi
sorreggevano 16.
16 Marta e Marco: coniugi venuti dalla città di Mokpo,
a sud di Naju. Erano venuti a pregare
Però, senza l'amore di Gesù, non avrei
potuto assolutamente sopportare i dolori che mi torturavano. Quindi Glieli
offrivo piangendo: « Oh Gesù mio! Molti fra i Vostri figli Vi desiderano
ardentemente, ma non Vi incontrano perché non Vi conoscono bene. [Giulia parla
con conoscenza di causa, visto che era stato il caso suo e di suo marito].
Accendete in loro il fuoco del Vostro amore. Vi offrirò i miei dolori affinché
non riescano vani, benché io sia imperfetta. Aiutatemi, Ve ne prego. Che in
ogni cosa sia fatta
Quando, dopo
In quello stesso momento, sentii una voce
forte, Quella di Gesù, provenire dal Tabernacolo:
« Guarda il Mio Volto ».
Rimasi stupefatta e guardai verso il punto
da cui veniva
L'aspetto di Gesù destava pietà e il Sangue
colava in maniera orribile a vedersi. Non cadeva per terra, ma si raccoglieva
in un bel calice e in una bella patena, per diventare il Corpo Santo e il
Preziosissimo Sangue, e arrivare fino a noi per mano dei sacerdoti. Vicino a
Lui stava
Gesù dice:
« Per salvare l'intera umanità, sono ancora
adesso inchiodato alla Croce e verso il Mio Sangue per voi.
Questo Sangue d'amore non è stato versato
invano. Sono un donatore di sangue per lavare le vostre sordide sozzure.
Mi affligge tanto vedere che le anime Mi
ricevono nel loro cuore per abitudine e con una totale mancanza di sensibilità,
mentre il mio Preziosissimo Sangue è un rimedio molto efficace che, per mano
dei preti, apre gli occhi delle anime malate e risveglia quelle che sono
addormentate.
Desidero versare tutto il Mio amore in tutte
le anime del mondo.
Aiutale a partecipare al banchetto del
Paradiso.
Mia Madre Maria vi ha raccomandato di
confessarvi di frequente.
Eppure la trasfusione del Mio Sangue non
avviene come Io la desidero, perché molti fra i Miei figli si confessano per
pura formalità, o vogliono addirittura riceverMi senza sottoporsi al Sacramento
della Penitenza.
Ma il Sacramento della Penitenza ricevuto
per pura formalità e senza pentimento è per Me un oltraggio assai più grave.
Inoltre, quando non siete in grado di ricevermi, pentitevi sinceramente, così
che Io possa agire in voi attraverso i Sacramenti. Vorrei riversare tutto il
Mio amore su tutti i Miei figli della terra, ma io ti faccio notare che un
numero troppo grande dei Miei figli non può incontrarsi con Me perché non si
presenta loro l'occasione di potersi confessare.
Quei figli che non possono confessarsi per
casi di forza maggiore [cioè, motivi, ragioni, circostanze inevitabili,
ineluttabili], ma che si pentono con tutto il cuore e desiderano incontrarmi
nella riconciliazione, [Giulia non ha scritto "Sacramento della
Riconciliazione", perché è un termine che non viene usato nella Chiesa di
Corea per indicare
Se, però, non mantengono la loro promessa,
commettono un peccato assai più grave: un sacrilegio (Comunione sacrilega). Se,
invece, mantengono fedelmente la loro promessa, Io ispirerò in loro un fuoco
d'amore più grande di quello che avrebbero provato confessandosi secondo le
formalità richieste. E questo amore è appunto quello che Mi ha fatto venire
sulla terra, non per chiamare i giusti, ma per chiamare i peccatori.
Io Mi auguro che tutte le anime, senza
alcuna eccezione, Mi appartengano. Ecco perché ho affidato questo compito a Mia
Madre e Glielo affido ancora. Quindi, seguire Mia Madre è seguire Me.
A tutti i Miei figli, in tutto il mondo:
"Orsù, figli del mondo, venite
tutti!"
Ancora oggi divento una vittima sacrificale
e vi attendo.
Mettiamo in comune il nostro amore, riuniti
tutti insieme intorno alla Mensa Celeste.
Se tornerete a Me col cuore aperto, non vi
chiederò di rendermi conto del vostro passato, ma vi donerò una coppa colma di
benedizioni ».
(Ora, Gesù Si rivolge unicamente a Giulia):
« Oh! Mia piccola anima, te lo chiedo ancora
una volta: prega per il Papa, Mio rappresentante, per tutti i Cardinali, i
Vescovi e i preti, offri incessantemente sempre più sacrifici e atti di
penitenza affinché adempiano fedelmente i loro compiti.
Io li invito a seguirMi praticando il
controllo di sé e la povertà. E' a loro che ho già affidato tutto: i riti che
compiono, sono Io che li compio.
Come potrebbero seguirMi se non avessero la
padronanza di sé? Perché possano assolvere sempre meglio i loro doveri e
partecipare con più amore alla Mia Opera di Salvezza, Io ti chiedo quindi di
offrire ancora di più le tue sofferenze con spirito di sacrificio.
I piccoli sacrifici, offerti all'insaputa
degli altri diventeranno consolazioni per il Mio Cuore e abbelliranno le grazie
che verranno riversate su tutti.
Invio incessantemente il Mio amore al Papa,
Mio Pontefice, a tutti i Cardinali, ai Vescovi, ai Preti; Mia Madre li aiuterà
a far traboccare su tutte le anime questo Mio amore. Appòggiati completamente a
Mia Madre ».
Gesù mi diede
Giulia Youn Hong-Sòn
Domenica 5 Giugno 1988
Festa del Corpus Domini.
33° Messaggio: 24 Luglio 1988
Giulia,
per lettera, comunica questo messaggio al Padre Raymond Spies:
« Il 24 luglio 1988, dalle 9 e mezzo di sera
a mezzanotte e mezzo.
Alle 9 di sera, io sentii, all'improvviso,
il mio corpo perdere le sue forze e caddi. Fu Marco a portarmi sulla sua
schiena, mentre Jean-Vianney17 Mi sosteneva. Fui così portata nella mia mansarda18, mentre mi agitavo a causa
dei dolori troppo forti che provavo. Mi sembra che fu allora che entrai in
estasi.
18 Giulia ha come camera una mansarda stretta al primo
ed unico piano della casa dove abita. E' per poter avere della solitudine.
Io vidi il Cielo, il Purgatorio e l'Inferno.
Quando si parla di cose molto differenti fra loro si è soliti dire che esse
differiscono fra loro come il cielo e la terra. Era esattamente così. Che
differenza!
Quelli dei figli di Dio che erano salvi si
amavano l'un l'altro con pace e gioia in un giardino fiorito; i dannati invece
bruciavano in grandi fiamme, pieni di rancore e di odio.
Il « Cielo » era il Paradiso.
Per accogliere un'anima che sale al Cielo,
una folla senza numero di angeli cantava in coro e la loro melodia riecheggiava
in una sintonia meravigliosa e solenne.
Una folla senza numero di santi e di sante
le porgevano parimenti il benvenuto. Gesù l'attendeva con le braccia aperte e
In questo luogo nessuna invidia, nessuna
gelosia: tutti si amavano vicendevolmente. Luogo traboccante di amore, di pace
e di gioia. Luogo dove non si prova fame alcuna, anche se uno non mangia. Luogo
dove si partecipa al banchetto celeste.
In questo luogo pure si danzava tenendosi
mutuamente per mano.
Gesù, in compagnia di sua Madre, parlava con
dolcezza e bontà a tutti i suoi figli.
Questi numerosi figli, di cui non si poteva
contare il numero, venivano a porsi presso
In questo luogo, ognuno era conciliante e
rispettava l'ordine per non causare fastidio a nessuno: tutto era bello perché
il sorriso fioriva sui volti.
« Il Purgatorio »: le anime che vanno in Purgatorio.
Il Purgatorio è il luogo dove l'anima deve
entrare lei stessa in mezzo alle fiamme che bruciano in maniera orribile. E'
qui che deve purificarsì totalmente mediante le penitenze che avrebbe dovuto
fare in questo mondo e che non ha fatto.
Il Purgatorio è l'altra riva dove devono
andare le anime che sono sì morte in grazia di Dio ma hanno ancora da fare
penitenza per purificare ciò che loro resta di pene da riparare.
Una volta purificate, le anime salgono al
Cielo, aiutate dalla Vergine e sostenute dagli angeli. Essi vi salgono più
presto quando noi preghiarno per loro in questo mondo.
Quando noi offriamo i nostri sacrifici e
facciamo penitenza per loro, per la mediazione del Cristo, esse possono essere
liberate dalle loro soffe renze e salire così più presto al Cielo.
Sarà inutile rimpiangere di non avere ben
sopportato le proprie sofferenze sulla terra; sarà troppo tardi. E' durante la
nostra vita quaggiù che noi dobbiarno continuamente offrire il nostro amore
agli altri sacrificandoci per essi.
«
L'inferno »: le anime che vanno all'Inferno.
Gli angeli le spingevano dopo aver loro
legato le mani dietro la schiena. In quel medesimo istante i demoni le
afferravano brutalmente.
Si tratta della strada della dannazione da
cui nessuno potrà mai in eterno ritornare. E' l'inferno, un mare di fiamme
sommerso dall'odio, dove non serve più a niente manifestare rincrescimento e
dibattersi contro il dolore.
Chi tenderà loro la mano? Nessuno! Essi si
dibattono come coloro che, sul punto d'annegare si afferrano anche a dei fili
di paglia.
Coloro che cadono nell'inferno camminano tra
le fiamme sempre più ardenti, strappandosi i capelli gli uni con gli altri,
graffiandosi gli uni gli altri, combattendosi fra loro per riuscire a prendere
alcunché da mangiare. Ma tutto il cibo cade nelle fiamme per cui nessuno fra
loro può mangiare.
Gli occhi di tutti escono dalle orbite,
rendendoli demoni orribili. Oh che figure orribili alla vista!
Gli errori hanno invaso il mondo intero.
Nessuno purtroppo vi presta attenzione, a parte quelli dei miei figli che ho
scelto.
Per questo motivo, desidero far ascoltare la
mia voce ai miei figli del mondo intero, per tuo tramite.
Per questo motivo ancora, io desidero far loro
conoscere la luce con cui il mio figlio Gesù li illumina, e parimenti il mio
amore per avvertirli di districarsi dai lacci delle Tenebre, dove stanno
precipitando.
Oh mia piccola figlia, felice di soffrire
per me e per mio Figlio! Il mio cuore soffre enormemente di vedere che tanti
dei miei figli che io chiamo in Cielo discendono nel Purgatorio e nell'Inferno.
Vi sono pure dei miei figli sacerdoti, che io amavo come la pupilla dei miei
occhi, che vi cadono. Ecco perché è tramite la tua mediazione, mia povera e
piccola figlia, che io voglio salvarli.
L'offerta che tu mi fai delle tue
sofferenze, sopportandole di buon grado, spalmano balsarno sulle ferite che mi
straziano (il cuore) ».
Giulia:
« Ma, Madre mia, io ho così poca forza! Io non riesco, abitualmente, a
sdebitarmi verso di Voi dell'amore materno che mi testimoniate e talvolta
stento a rinunciare completamente a me per voi. Aiutatemi, ve ne prego. O Madre
mia! Voi, nostro scudo, nostra consolatrice! Io mi affido interamente a Voi, io
che sono così insignificante. Che la vostra volontà sia fatta! ».
Giulia:
« Oh sì, Madre! Che gioia poter soffrire con Voi per la conversione di molte
anime! Io ero così infelice, così miserabile prima di conoscerVi ed ora non
faccio che ringraziare Iddio e Voi stessa per accordarmi di partecipare ai
vostri dolori, io che sono la creatura più ordinaria di questo mondo ».
Giulia:
« O Madre mia! Fatemi subire tutte le vostre grandi sofferenze. Ma, è mai
permesso che Voi subiate queste grandi sofferenze, Voi nostra Madre così buona?
».
Giulia:
« O Madre, io mi offro totalmente a voi di buon grado ».
Giulia:
« O Madre! Io sono così sprovvista di qualità! Come potrò io aspirare a cose
grandi? Se, percorrendo la strada dell'inferno, potessi ottenere che molte
anime siano offerte a Dio, volentieri io percorrerei questa strada. Io desidero
offrirvi numerose sofferenze con amore e gioia, per accontentare la vostra
attesa materna, che non aspira che
a salvare le anime, fosse
pure una sola ».
[In seguito Giulia parla delle sofferenze
che dovette patire]. Scrive:
I tormenti terribili dell'inferno.
Io dovetti emettere grida disperate in mezzo
ad un'angoscia così atroce che è impossibile immaginare, in questo mondo, con
la sola forza dell'immaginazione umana.
L'inferno? E' il covo maledetto dove le
anime, rigettate da Dio e segnate della sua maledizione eterna, si lamentano,
emettono grida di disperazione, sono divorate dal rimorso, si dibattono in
tutte le maniere possibili, dopo aver subito il giusto giudizio di Gesù. Ma
tutto è inutile. Ed è per impedire che noi tutti vi andiamo che
Bisogna che noi siamo tra quelli dei suoi
figli che, senza posa, senza ripensamenti, rispondono "sì" a
quest'appello della nostra Madre ».
34° Messaggio: 27 Luglio 1988
(sull'aborto)
Testo integrale
Giulia
scrive:
Io provai i dolori del parto, dalle 11,30 di
sera alle 2 del mattino. Dapprima io provai dei forti dolori al ventre. Poi,
non mi riuscì più di aprire gli occhi: sembrava che fossero puntati con spine.
Tutto questo mi faceva molto soffrire.
Il mio ventre si gonfiava: era per riparare
i peccati commessi dalle mamme che non portano a termine i loro piccoli. Ed io
partorivo al posto delle mamme che non hanno voluto mettere al mondo i loro
figli.
Maria, nostra Madre, faceva loro bere allora
dell'acqua della fontana delle grazie che io loro ottengo con le mie sofferenze
sopportate per la loro conversione.
Se noi facciamo il nostro possibile confidando
tutto in Lei, noi possiamo essere sicuri che Lei sarà la nostra consolazione.
Il dolore di non poter aprire gli occhi
significa che
Allora, io intesi la voce della Vergine, senza
tuttavia vederla.
Giulia:
(nel mio cuore io sussurravo questo alla nostra Madre): « O Madre! Veramente,
io non sono che una povera peccatrice. Ma la peccatrice che sono io non
appartiene che a Voi sola. Che la vostra volontà sia fatta ».
Giulia:
« O Madre! Io non sono che un povero strumento. E tuttavia che cosa non farei
per il mio Signore, dovessi avere il mio corpo frantumato e straziato in mille
pezzi! Attiratemi a Voi perché, senza disonore, io possa essere vostro
strumento ».
Giulia:
« Sì, Madre ».
Giulia:
« Io vi ringrazio, Madre. Servitevi ancora di più di me come strumento e senza
riserva ».
Una volta passate le sofferenze che avevo
provato, come descritte sopra, io non riuscii ad addormentarmi a causa di un
male indicibile che provavo. Tuttavia, lo potei sopportare pensando che il
Signore era con me. I miei occhi rimasero chiusi, non riuscendo io ad aprirli.
Naiu
Youn Julia (Hong-Son).
35° Messaggio: 29 Luglio 1988
(sull'aborto)
Testo integrale
(Testo trasmesso, per
lettera, al Padre Spies)
Io
provai i dolori del parto e quelli degli embrioni che si dibattevano per non
morire.
[
Era un venerdì, giorno di riposo. Tredici
lebbrosi arrivarono nella mattinata. Anche se sofferente, io andai loro
incontro, sostenuta da qualcuno, per loro stringere la mano e baciarli. lo
pregai pure per essi con tutto il mio cuore.
Io mi dibbattevo tutta sola in mezzo alle
mie sofferenze, allorché Marco e Marta entrarono nella mia camera. Vi restarono
a lungo prima di andarsene salutandomi. Erano le 3.40. Il mio corpo cominciò a
gonfiarsi ed a rotolarsi per tutta la stanza, provando i dolori del parto e i
dolori degli embrioni. Fu allora che entrai in estasi e intesi
Giulia:
« Sì, Madre. Se almeno io posso ottenere la salvezza di coloro che uccidono i
bambini, io sono del tutto pronta a sopportare non m'importa quale dolore ».
Giulia:
« Sì, Madre! Io mi auguro che tutto ciò che Voi desiderate si realizzi ».
Fu allora che io cominciai a soffrire,
provando nausea, prendendo la posizione di un embrione e tenendo le ginocchia
con le due mani incrociate, con i piedi raggomitolati.
Al momento in cui uno cerca di espellere la
piccola creatura, io gridai a gran voce: « No! No! No! » a causa del dolore
provocato dallo strumento di ferro che uno affondava profondamente. Fu un grido
stridulo, inesprimibile. Era la piccola creatura che tentava di sottrarsi
gridando: « Mamma! Mamma! Mamma! ».
Non si può davvero dire che questo tormento
sia stato meno atroce di quello dell'infernó. Io mi dibattevo talmente,
saltando, rotolandomi attraverso la stanza, mentre il mio corpo aveva assunto
la forma di un bebé [la forma di un embrione, nel seno della madre], al punto
che Marco e Marta non riuscivano più a tenermi. Essi dovettero chiamare varie
altre persone per farsi aiutare, perché essi erano sfiniti.
Il bambino che desiderava vivere supplicava
la sua mamma: « Mamma, no! No, mamma! Mamma no! Io voglio vivere, mamma! Fammi
vivere! Fammi vivere, mamma! Mamma! Mamma!
Mamma!... ».
Era un embrione che, desideroso di vivere,
tentava di sottrarsi, non cessando di gridare e di piangere.
Coloro che in quel momento mi stavano
attorno mi dissero, dopo, che, se quello non fosse stato un « mistero
soprannaturale », io non avrei potuto agitarmi in quella maniera così
violentemente per la durata di tre ore. In effetti, io avevo provato durante
tutto quel tempo le sofferenze di un embrione e quelle del parto, e questo in
uno stato di spossatezza totale, sfinita pure per non aver mangiato da molto
tempo.
Dovetti soffrire quattro volte le sofferenze
di embrioni... Coloro che mi avevano aiutato mi dissero dopo d'aver pianto
tanto vedendomi soffrire così e trovandosi nell'impossibilità, sul momento, di
pregare...
Gloria e lode a te, Signore!
Youn Julia
(Hong-Son)
(Testo inviato al P. Raymond
Spies, il 16 Gennaio 1989)
[Questo testo era stato già
inviato a P. Spies nel 1988, così come quello del 27 Luglio 1988. Ma non gli
erano pervenuti. Quella volta, Giulia non aveva inviato le sue lettere per
raccomandata].
36° Messaggio: 6 Novembre 1988
(in Giappone)
Giulia fece parte di un pellegrinaggio, dal
4 all'11 Novembre 1988, con una quarantina di pellegrini coreani, alla Statua
della Vergine d'Akita, in Giappone, che versò lacrime [ordinarie e di sangue]
101 volte. Il pellegrinaggio fu organizzato e diretto da Padre Joseph Oh
Ki-Son, coreano, di 82 anni, ancora arzillo, e uno dei sacerdoti più attivi e
ferventi, inoltre grande devoto della Vergine Maria. Egli ne diffonde
infaticabilmente la devozione e i messaggi. Fu lui che invitò Giulia e le pagò
il viaggio.
[Giulia scrisse quanto segue
a P. Raymond Spies]
Ancora oggi provo pena pensando ad Akita.
Questa pena mi viene dal fatto che ho lasciato Akita senza aver potuto
trascorrere una notte davanti alla Statua e aver potuto pregare come avrei
voluto, allorché trascorsi due giorni a Tokyo. Io penso che questa pena mi
resterà a lungo.
Ho cercato di placare la mia pena con dei
sentimenti d'unione con Mons. Ito [ora in pensione; il 22 Aprile 1984, Festa di
Pasqua, con lettera pastorale egli aveva confermato i fatti e autorizzato
ufficialmente la venerazione della « Santa madre di Akita »], i sacerdoti
presenti, Suor Sasagawa [la suora scelta dalla Vergine come sua messaggeral e
le altre Suore. Tutti ammirarono con piacere le fotografie della Vergine che
piange a Naju [il Padre Oh Ki-Son mi aveva consigliato di portare anche quelle
dove si vedono le lacrime di sangue versate per i sacerdoti il 23 Aprile 1987].
Oggi
[6 Novembre 1988: Giulia continuava a tener aggiornato il suo diario; lei si
trovava a Tokyo ed era appena giunto il Card. Kim], assistetti alla messa delle
11, presso i Padri Francescani, messa concelebrata dal Cardinale di Séoul,
Mons. Stefano Kim Su-Hwan, il Parroco del luogo, i Padri Oh Ki-Son, Chang
Chrysostomos, Kim Pyong-Il, che ci accompagnavano. Io sono stata così contenta
d'incontrare il nostro Cardinale in Giappone...
Al momento dell'elevazione, mi sembrò
d'intendere qualcosa che somigliava ad un brusio di vento ed una forma apparve
a poco a poco: era quella della Vergine. Ella stava dietro e di sopra al
Cardinale come su di una coltre di nebbia.
La forma e la sembianza della Vergine erano
esattamente simili a quelle che io vedevo a Naju, con la sua veste bianca, il
suo manto bianco di una bellezza sfolgorante. Il suo atteggiamento era quello
di preghiera. Teneva la corona del rosario nella mano destra. Lei si trovava
più sopra del Cardinale, ma il luogo dove aveva i piedi non si vedeva bene. Ho
avuto l'impressione che stesse su delle nuvole. Apriva le braccia e dalle sue
mani emanavano dei raggi identici a quelli del sole. Essi si espandevano
dapprima sul Cardinale, poi su tutti i sacerdoti ed i fedeli.
Dopo,
« Guarda il mio aspetto, il mio aspetto
attuale: non è forse quello della statua di legno di Akita? Il mio aspetto
simbolico è ogni volta un po' differente, ma sono sempre io, la stessa Madre
del Cielo, colei che fa appello a voi con apparizioni e lacrime, in differenti
paesi del mondo ».
« Ascolta: sono io che ti ho chiamata; non è
un caso che il Cardinale di Corea e il Padre Oh dicano la messa assieme. Io
faccio appello a voi perché voi vi uniate con i legami dell'amore e perché la
preghiera è necessaria per ottenere che il Cardinale, i sacerdoti e i fedeli...
il Giappone e
« Il mondo attuale è divenuto troppo
perverso. Voi dovreste affidare tutto al mio Cuore immacolato, ma Poiché voi
non me lo affidate [
« E anche all'interno dei paesi, anziché
vivere uniti fra loro, la gente si combatte nella disunione e, piuttosto che
amarsi reciprocamente, lacerano nell'odio la pace e la pestano con i piedi ».
« Per questo i messaggi che io do non sono
messi in pratica e la gente diviene schiava di un mondo fanatico [la parola
coreana ha due sensi: folle e fanatico]; spreca tutto nell'egoismo; chiude la
porta del proprio cuore in quest'occasione unica che hanno di poter dividere
fra loro l'amore. E' per questo che il mio Sacro Cuore brucia a grandi fiamme
».
« In quest'ora in cui le nazioni si
contrappongono le une alle altre, in cui gli individui si combattonno
reciprocamente, in cui il male si propaga in tutte le direzioni, mettendo il
mondo intero in situazione di pericolo imminente, io vi domando di pregare
molto perché le nazioni e gli uomini, unendosi fra loro, divengano il regno del
mio Sacro Cuore ».
Poi tutto sparì.
Youn
Julia (Hong-Son)
37° Messaggio: 8 Dicembre 1988
(Naju, Corea del Sud)
Solennità dell'Immacolata
Concezione di Maria
Dal diario di Giulia. Testo
integrale.
Oggi è una grande festa della Vergine ed
anche il primo anniversario del trasferimento della Statua della Vergine che
piange nella cappella attuale. Per questo avevo deciso di organizzare una
veglia di preghiera, dopo aver consultato il Parroco e Padre Spies.
Terminata la preghiera preparatoria con il
Sig. Pak Lubino, capo dei cristiani, dovevamo recarci alla chiesa per
l'adorazione del SS.mo Sacramento, alle 10.30. Ma c'erano state telefonate da
ogni parte. Io avevo anche telefonato a Padre Spies per augurargli una buona
festa della Madonna e per domandargli sue nuove, anche se era già un po' tardi
[erano le 10.05 del mattino]. Fu così che mi attardai in casa fino alle 10.17.
Io mi affrettai dunque a recarmi nella
piccola cappella per salutare
Entrando in cappella, feci il segno della
croce, con l'acqua benedetta, e cominciai a cantare: « Gesù sospeso alla
croce... » dal canto: « Gesù e Maria ». Poi mi avvicinai alla Statua della
Vergine. Fu allora che vidi cadere una lacrima di sangue dalla Statua.
In quel momento, il Sig. Lubino poneva dei
ceri davanti alla Statua.
Era presente un altro cristiano, il Sig.
Emmanuel. Era venuto da Onyang e aveva trascorso tutta la notte in preghiera
davanti alla statua. Ma al momento in cui io mi trovavo davanti alla Statua,
egli si trovava in una stanza vicina intento a guardare un Video [che
riproduceva delle vedute sui pianti della Vergine].
Io guardai allora più da vicino con il Sig.
Lubino: la lacrima era giunta ad uno dei piedi della Statua. Il colore della
lacrima di sangue era identico a quello del sangue, senza essere troppo scuro.
Cantai parecchi canti con il Sig. Lubino e
il Sig. Emmanuel. Sembra che fu in quel momento che io caddi entrando in
estasi, alle 10.30.
E
« Chiama il Parroco [il Parroco fu
avvertito, venne subito, vide le lacrime di sangue della Vergine, vide Giulia
in estasi]. I demoni hanno, fino ad ora, dispiegato tutti i loro sforzi ed
impiegato tutti i mezzi per creare divisione e disaccordo con il Parroco. Per
questo tu dovrai vegliare e Pregare. Prega di più per il Parroco e per Padre
Spies.
Io vi illuminerò sulla luce che esce dal mio
Cuore affinché possiate lavorare in armonia. Io ti ho chiamata perché tu lavori
con me, mano nella mano, sulla strada del martirio: bisogna dunque che tu
cammini d'ora in poi su questa strada.
Vedi di prendere la mano di Padre Spies
tenendoti ancor più vicino a lui. Il lavoro, questo non è da Giulia, imperfetta
e Piccolina, il farlo. Questo, Perché Giulia non è che il canale e sono io, in
realtà, che lo compio [In Corea, molto spesso, non si dà del « voi »,
rivolgendosi ad una persona; ci si serve del suo nome. Dunque invece di dire «
tu »,
Oh! Io sollecito questo da te, perché sono
troppo numerosi quelli dei miei cari figli che si trovano sulla strada
dell'inferno.
Fallo sapere al vescovo e vi prego di farmi
ritrovare il mio posto [quello di Madre di Dio, di Madre della Chiesa].
Allora i miei messaggi saranno portati alla
conoscenza del mondo e molti dei miei figli, liberati dalla strada che conduce
all'inferno per il loro pentimento e per la riforma della loro vita,
avanzeranno sulla strada che mena al Cielo. Allora anche la collera di Dio
Padre cadrà ».
Giulia:
« O Madre!... ma non sono numerosi quelli che, rispondendo al Vostro appello,
si convertono e migliorano la loro vita? ».
Io emisi grida di spavento vedendo lo
spettacolo che
Giulia: « Mio Dio! Mio Dio! O Mamma! O Gesù!
».
Ero talmente terrificata che non osavo più guardare.
In effetti, guardando, avevo visto che, allorché la gente si giudicava e si
criticava vicendevolmente, dei vermi [larve di mosca carnaria] uscivano dalla
loro bocca. Questi vermi, una volta caduti per terra, si univano a dei diavoli
[il che voleva dire che i vermi, uscendo dalla bocca di colui che critica,
vanno ad attaccarsi al collega distratto per farlo cadere nel peccato]. E se
qualcuno mostrava amore con buone parole allorché un altro giudicava [male] e
criticava, ecco che usciva dalla bocca del primo una bella melodia che faceva
fondere [scomparire] le larve con il fuoco del suo amore.
Un numero grandissimo di persone erano
dominate e manovrate da Satana a causa dell'odio che essi si portavano a
vicenda senza riuscire a perdonarsi mutuamente.
I vermi non morivano nemmeno se uno li
schiacciava violentemente con i piedi; ma essi sparivano [fondevano] allorché
si praticava l'amore e la carità unitariamente a sacrifici ed uno riportava la
vittoria grazie a un combattimento spirituale [condotto contro se stesso].
Giulia
[Io allora risposi con voce forte]: « Vogliate perdonare a molti peccatori. Se
io potessi ottenere la conversione dei peccatori andando io stessa all'inferno,
io offrirei volentieri tutto ciò che mi appartiene per salvare queste anime
così numerose. Io offrirei questa mia vita, che avrebbe già dovuto andare da
molto tempo all'inferno... Voi m'avete chiamata, me povera e miserabile,
dandomi la grazia di vedere il Signore e voi pure. Inoltre, [mi avete dato] la
possibilità di condividere i vostri dolori, anche se la mia parte è così
piccola. E' dunque per me un dovere sopportare questi dolori. Che la volontà
del Signore si compia in me, vile peccatrice. Ecco perché io mi dovrei
considerare felice se avessi da andare all'inferno. Ma, di grazia, che Dio non
faccia scendere [o cadere] i suoi castighi ».
Sembra che il quel momento io abbia gridato
a gran voce: « Oh! no » e che coloro che erano presso di me abbiano inteso.
Oh mia piccola anima, che ti tormenti pure
per le tue piccole colpe e rinnovi i tuoi buoni, propositi! Io gioisco per te.
Sì, è perché tu possa abbattere il tuo orgoglio mediante le tue colpe. Io ti
indico in ciò il più alto grado della perfezione a cui si può pervenire tramite
l'umiltà. Abbi più confidenza. Seguimi con più grande coraggio. Ecco, io ti
dico: Arrivederci ».
Era mezzogiorno allorché rientrai dalla mia
estasi. Poiché non mi potevo muovere, mi deposero su una barella ed io restai
nella Sala della Vergine. Tuttavia vedendo che la gente faceva ressa attorno a
me invece di pregare, n'ebbi pena e chiesi d'essere trasportata nella mia
mansarda. Ci vollero sette persone per trasportare la barella [a causa della
strettezza della scala, che oltre tutto è molto ripida].
O Signore, o Vergine Maria, vi ringrazio. Io
non posso che ringraziarvi, perché più soffrirò più grande sarà il numero dei
peccatori che si convertiranno. Se, almeno, le mie povere sofferenze potessero
servire a far compiere la volontà del Signore, di che mi potrei rammaricare?
Che il Signore sia glorificato per le mie
Piccole sofferenze e che il rendimento di grazie di questa peccatrice, povera e
vile, non illanguidisca mai. O Maria, Madre Mia! Io desidero essere per voi la
figlia che non vi procura che gioia.
Firmato: Giulia
Naju, 9 Dicembre 1988
(e inviato al Padre Raymond Spies)
38°
Messaggio: 8 Gennaio 1989
Festa dei Re Magi
(Testo integrale ricavato
dal diario di Giulia)
Lacrime di sangue dalle 7.40 alle 8.30 del
mattino
A partire dalle 9.20...
Fin da ieri sera mi ero sentita oppressa da
diverse sofferenze, girandomi e rigirandomi nel letto, non riuscendo a dormire
e non decidendomi ad alzarmi. Fu allora che, tramite l'interphone, mia madre mi
fece sapere che
Riprendendomi come potevo, mi alzai a
fatica. Prima di far visita alla Vergine, cercai di contattare il Sig. Parroco
e Padre Spies. Mi riuscì di raggiungere il primo, ma non il secondo.
Sorretta da qualcuno, raggiunsi la cappella
della Vergine. Vidi il Sig. Pak Chong-gu (Patrizio), responsabile della
"Legio" [
Al loro arrivo alla cappella alle 7 e mezzo
del mattino, non c'era traccia alcuna di lacrime. Ma allorché, dopo aver
pregato, guardarono
Dopo aver recitato una decina del Rosario
con Giulio [suo marito] e i quattro altri signori presenti, mi avvidi che stavo
per cadere. Io pregai allora aggrappandomi all'altare. Ma, alla fine, caddi
riversa a mia insaputa (entrai in estasi).
Fui allora letteralmente sconvolta. Intesi
delle urla che provenivano da una folla immensa. C'era una sommossa, durante la
quale la gente cercava d'ammazzarsi a vicenda.
Fu allora che
- preghiere fatte per formalità,
- visite fatte per formalità,
- servizi resi per formalità,
- attività della Legione (di Maria) fatte
per formalità, ecc.
- Bisogna vivificare tutto questo [Giulia
usa la parola coreana che significa attivazione (fare l'attivazione): lei non
conosceva questo termine e non l'aveva mai inteso in precedenza]. Questo,
nell'incontrare il prossimo come se si incontrasse Gesù, con un amore sincero,
con un cuore che prega. Fate sapere questo a tutti. Io accordo il mio amore a
tutti i miei figli chiunque siano.
Ma lungi dall'accogliere questo amore,
troppi dei miei figli lo profanano e lo respingono. Il mio cuore ne prova un
immenso dolore e le mie orecchie mi fanno tanto male a causa dei cattivi
propositi penosi ad intendere ».
In quel momento, un gran numero di persone
si maledicevano le une le altre, facevano giudizi temerari, bestemmiavano, si
insultavano, si diffamavano, si criticavano, si vanagloriavano, commettevano
sacrilegi. Inoltre si portavano invidia, gelosia, s'incollerivano
orgogliosamente al punto che pure le mie orecchie cominciarono a farmi
terribilmente male a causa delle grida che sembravano perforare il cielo.
Perché il fuoco del Cielo non cade sulla
terra, io prego senza posa per quelli dei miei figli che sono caduti nel vizio
e nella corruzione, soffrendo al posto loro.
Ma se non si vuole accogliere i Messaggi che
io do, se si continua a conformarsi alle cose di questo mondo senza cercare
quelle del Cielo, allora, anche se ci si pente, sarà troppo tardi.
Io te lo chiedo perché il castigo potrebbe
discendere attraverso il genere umano stesso [Giulia, mentre ascoltava queste
parole dette dalla Vergine, ricevette pure i seguenti pensieri: il castigo di
cui parla
Anche nell'abisso della morte e della
dannazione, anche in questo stato di castighi terribili e irrevocabili quali sono
quelli dell'inferno, cioè nel fuoco che non si estingue, i vermi non muoiono.
Prega con me, perché queste anime non siano
condannate, ma salvate ».
Dopo aver così parlato,
Mi sembra che tra gli atteggiamenti della
Vergine, quello che Lei ebbe al momento di dirmi "Arrivederci" sia
stato il più bello di tutti quelli che io avevo visto fino ad allora. Ebbi
allora l'impressione che il mio cuore fosse stato aspirato.
Naiu, Domenica 8 Gennaio 1989
Festa dei Re Magi
Youn Julia (Hong-Son)
39°
Messaggio: 15 Gennaio 1989
(Dalle 6.00 del mattino...)
Fu
Io mi sono svegliata a questa voce e ho
visto
O figlia mia! Tutti hanno difetti e
imperfezioni. Ma se voi fate degli sforzi e domandate perdono al Signore e vi
pentite prontamente dopo aver peccato e prendete una sincera risoluzione di
correggervi, io vengo volentieri in vostro aiuto con il mio Figlio Gesù.
O figlia mia! Chi si preoccupa di me come
te? Le piccole anime fedeli agiscono così. Pregate insieme, per far conoscere i
Messaggi a un gran numero di anime. Quelli dei miei figli che vivono in stato
di grazia, con Dio, avranno molto da soffrire e subiranno, di conseguenza,
numerose tentazioni. Tuttavia coloro che vivranno nello spirito dei Messaggi
che io do loro riceveranno la corona di vittoria nell'altra vita, dopo aver
sofferto in questo mondo.
Fate sacrifici e penitenze, senza posa, per
il Sommo Pontefice, i Cardinali, i Vescovi e i sacerdoti. Essi dovrebbero
accogliere favorevolmente i Messaggi che io ti do, ma un gran numero di preti
non li accetta. Bisogna che i miei preti beneamati li accettino prontamente per
prevenire i castighi che stanno per giungere. Il Sommo Pontefice, i Cardinali,
i Vescovi e tutti i sacerdoti debbono accoglierli... Che non farei per dare
loro tutto ciò che mi appartiene! I miei sacerdoti... i miei figli di
predilezione... Oggi ancora, io prego e soffro per loro.
Allorché voi vi rivolgete a Dio con fervore
per portare buoni frutti, i demoni si accaniscono contro di voi moltiplicando
sempre più i loro assalti, per impedirvi di portarne [buoni frutti].
Dato che mio Figlio Gesù viene come donatore
di sangue, per i miei sacerdoti, io chiedo loro di non soccombere alle
tentazioni al fine di divenire dei santi sacerdoti che compiono con zelo il
compito di cui sono stati incaricati per essere, a loro volta, al posto di
Gesù, e, soffocando ogni falsa vergogna, dei donatori di sangue.
Io ti raccomando di pregare molto perché
Per conseguenza, se, grazie ai vostri
sacrifici-penitenze [traduzione letterale: sacrifici che sono al tempo stesso
atti di penitenza] i miei sacerdoti beneamati rispondono alla loro vocazione,
dopo aver ricevuto il dono della sofferenza [dono che loro rivela il senso
della sofferenza], essi lavoreranno eroicamente al servizio di Dio e delle
anime.
Il mondo intero sta decisamente perdendosi,
mentre Satana dispiega tutta la sua potenza per distruggerlo. Ma si vedrà senza
dubbio la vittoria realizzarsi nell'unione. Io desidero salvare il mondo con la
vittoria della mia misericordia e del mio amore.
Ecco perché il mio Sacro Cuore trionferà se
voi pregate con me, tenendomi per mano e con confidenza. Il mio Sacro Cuore
trionferà sicuramente.
O figlia mia, non ci rivedremo ancora. Sta
in pace. Arrivederci ».
E dopo
Julia Youn Hong-Son
Domenica, 15 Gennaio 1989
40°
Messaggio: 29 Gennaio 1989
Due Messaggi
1.
Sofferenze della croce (a due riprese)
Le
stimmate
Spiegazione preliminare per comprendere il
contenuto delle due lettere inviate da Giulia a Padre Spies:
Giulia e il marito Giulio erano venuti
espressamente, sabato 28 Gennaio, ad Anyang per incontrare Padre Spies. Dopo
quest'incontro furono condotti presso le Suore della Congregazione del Cuore di
Maria a Mirinae (si pronuncia Mirinè),
che li avevano invitati.
Mirinae è situata a sud-est di Séoul: circa
un'ora e mezzo di auto da Anyang. Mirinae è un frequentato luogo di
pellegrinaggio in Corea: è li che nel 1846 era stato sepolto Sant'Andrea Kim.
Tae-Kon, primo sacerdote coreano, martirizzato il 16 Settembre 1846. Sua madre
Orsola e il suo vescovo, Mons. Féréol, erano stati sepolti nello stesso luogo.
Mirinae è divenuta pure la culla della
Congregazione del Cuore di Maria, voluta dalla Vergine che fece conoscere la
sua volontà a Teresa Hwang. Quest'ultima è colei che si potrebbe chiamare, in
senso buono, la « visionaria-profetessa » della Corea, a partire dal 1948.
A due riprese, il suo caso ed alcuni dei
messaggi ricevuti furono presentati alla Commissione competente, in Vaticano.
Roma non diede nessuna risposta negativa, lasciando il caso al giudizio degli
Ordinari (Vescovi) della Corea. In effetti, Teresa Hwang e il suo direttore
spirituale, Padre Francesco Chong, confondatore della Congregazione, vissero in
varie diocesi.
Nel corso di questi 40 anni, alcuni vescovi
si mostrarono favorevoli, altri ostili, altri piuttosto indifferenti.
Mirinae appartiene alla diocesi di Suwon, il
cui vescovo è Mons. Angelo Kim, che, in passato, era stato anch'egli direttore
spirituale di Teresa Hwang.
Egli invitò, poco più di dieci anni or sono,
Padre Chong e Teresa Hwang ad installarsi, con le prime religiose, a Mirinae.
Tenendo conto di « certe opposizioni » da
parte di alcuni vescovi, sacerdoti e cristiani ai « messaggi » ricevuti da
Teresa Hwang, alcuni sconsigliavano a Giulia di « creare dei legami » tra Naju
e Mirinae. Questi « legami », dicevano gli oppositori, avrebbero potuto
risultare sfavorevoli « alla causa della Vergine che piange a Naju ».
Nel maggio 1987, Padre Spies, invitato, si
recò a Mirinae. Ciò che vide ed intese, lo convinse della piena onestà e
sincerità delle persone implicate. Egli si schierò dalla parte del suo vescovo,
Mons. Angelo Kim. I « frutti », dopo 40 anni, erano buoni.
Interrogato da Giulia, Padre Spies le fece
conoscere il suo pensiero, quello del suo vescovo, e le suggerì di usare pure
la carità più dolce nei confronti di Padre Chong (71 anni) e Teresa Hwang.
Mons. Angelo Kim è attualmente Presidente
della Commissione Episcopale della Corea.
Giulia si recò varie volte a Mirinae.
L'8 dicembre 1987 Padre Spies si recò a Naju
con l'abate René Laurentin, teologo e mariologo di fama mondiale. Padre Spies
aveva espressamente invitato l'abate René Laurentin a venire a vedere la statua
che versava lacrime a Naju.
Padre Chong e Teresa Hwang chiesero a Padre
Spies di poterlo accompagnare a Naju. Egli accettò volentieri. Insieme, con
l'abate Laurentin, si ritrovarono davanti alla statua.
Essi concelebrarono, presso
Il 29 gennaio 1988, Teresa Hwang si recò a
Naju, da Giulia. Esse pregarono insieme davanti alla Statua:
Quel giorno, da Giulia, Teresa Hwang andò in
estasi, subì atroci sofferenze. Poi fu la volta di Giulia, che, in più,
ricevette le stimmate alle mani. [Qui si potrebbero rileggere « i fatti e il
messaggio » del 4 febbraio 1988].
Il Cielo, Gesù,
Satana, in questo 29 gennaio 1989, diede la
sua risposta.
40°
Messaggio: 29 Gennaio 1989
Giulia scrive:
Oggi ho ricevuto nel convento della
Congregazione del Cuore di Maria le piaghe della corona di spine e le stimmate
di Gesù.
Tuttavia, prima di riceverle, ho dovuto
subire una tentazione da parte di Satana e un combattimento violento con lui
per la durata di un'ora.
Verso le 4 del mattino intesi una voce che
mi diceva: « Giulia, io sono Gesù Cristo, che tu ami: ascoltami bene ». Molto
stupita, mi sono alzata e mi sono messa in ginocchio guardando nella direzione
donde veniva la voce.
« Perché sei venuta qui? Non dovresti essere
a Naju? ».
Giulia:
« Perché? C'è forse qualcosa? ».
La
voce: « Tu non devi più avere relazione con questo luogo. Solo allora Dio
sarà glorificato ».
Giulia:
« Ma mia Madre mi ha detto d'unirmi a questo luogo e che si tratta di vocazione
fraterna [in Dio, nella Vergine, tra Teresa Hwang e Giulia per la medesima
missione]. Perché mai allora debbo troncare i legami con questo luogo? ».
Poiché io risposi con una domanda, una forma
apparve, che sembrava essere quella di Gesù. Anche se portava un manto rosso
sopra un abito bianco, il suo aspetto era piuttosto brutto. L'aspetto che Gesù
mi aveva mostrato in precedenza era stato radioso, pieno di dignità e di
misericordia.
Poi questa forma mi disse di nuovo
avvicinandosi a me: « Giulia! Guardami! Anche così tu non mi vuoi credere? Tu
devi ascoltarmi ed obbedirmi. Se tu m'obbedisci, Naiu otterrà l'approvazione e
un grande santuario sarà edificato. Ed io ti darò della potenza. Così tu potrai
mettere questa potenza in evidenza davanti ai visitatori che vengono alla
cappella. Non ne verrà così anche per te della gloria? ».
Io trasalii di stupore: in effetti, nel
momento stesso che intesi che sarei stata glorificata, io mi resi conto che si
trattava di un inganno di Satana. E poiché ho sempre pensato che spetta solo a
Dio d'essere glorificato e non a me, gridai allora questa preghiera di
esorcismo:
Giulia:
« Io ti ordino in nome di Gesù Cristo di Nazareth: Satana, vattene. Presentati
al Signore Gesù ».
A questo grido, la forma di un demonio tutto
nero. Io non potei intravedere esattamente il suo aspetto perché subito egli mi
assalì. Egli mi schiacciava su tutto il corpo in maniera insopportabile,
esigendo che io mi arrendessi a lui, stringendomi alla gola.
« Vuoi arrenderti, sì o no? Se tu ti arrendi
io ti darò ogni cosa in questo mondo; diversamente io ti ucciderò ». Così dicendo,
Satana mi strinse la gola, mi sbatté in tutti i sensi, mi precipitò a testa in
giù. Dovetti lottare senza posa.
« Ti decidi? » gridava serrandomi di nuovo
la gola. Lo soffocavo a tal punto da credere di trovarmi di fronte alla morte e
di non poter più parlare.
Fu allora che io gridai dentro di me:
Giulia:
« Signore, tu sei presente in me: io sono tua nella vita e nella morte. Che la
tua volontà sia fatta ».
Sull'istante da una grande croce scaturirono
dei vivi raggi di luce e Satana fuggì. E nel momento in cui questi raggi mi
raggiunsero in fronte, alle due mani, al costato e ai due piedi io sentii un
dolore intenso come se la mia carne fosse stata trafitta.
Fu allora che intesi la voce dolce e
misericordiosa di Gesù. Era la voce affettuosa di un padre amantissimo.
Gesù: « Tu sei mia figlia beneamata. Tu sei
quella di cui io mi compiaccio. Oggi tu hai riportato la vittoria su Satana.
Questa strada è quella su cui tu mi segui. E questa strada su cui tu mi segui è
precisamente la strada della croce, stretta e aspra. Umiliati ancor più e
seguimi portando la tua croce. E' questo che è veramente la riparazione offerta
per i peccati dell'umanità. Abbi ancor più confidenza e seguimi da piccola
anima. Le vostre sofferenze [Gesú si rivolge a tutti] non saranno giammai vane ».
Quando Gesù ebbe finito di parlare, la luce
disparve e tutto ridiventò silenzioso.
Io continuai a soffrire atrocemente, non
potendo più parlare. Verso le 6.50 (del mattino) Padre Chong, Superiore
generale [della Congregazione delle Suore del Cuore di Maria] venne e pregò
posando la sua mano sulle mie labbra: la mia lingua si sciolse [A motivo dei
colpi datile da Satana, Giulia non riusciva più a parlare. Allorché la sua
lingua si sciolse e lei potè aprir la bocca, Padre Chong le diede la
comunione].
Padre Spies mi disse che quel mattino si era
alzato verso le 4.30 per pregare. Giulia pure si sarebbe alzata verso le 4.
Teresa (Hwang) mi disse che pure lei si era alzata alle 4 e che aveva avuto una
visione e aveva subìto le sofferenze della corona di spine e delle cinque
piaghe. Nella visione lei vide il Tae-guk-ki [nome della bandiera nazionale
coreana].
Vedendomi, Teresa mi disse che il mio
aspetto era esattamente quello che lei mi aveva visto nella visione. Io pure
avevo ricevuto le stimmate nelle due mani il 29 gennaio 1988 [a Naju], al
momento in cui Teresa aveva avuto visione sul Tae-guk-ki. E questa volta
ancora, in questo 29 gennaio 1989, lei ebbe la stessa visione ed io ricevetti
le stimmate.
[Queste visioni e le parole della Vergine
facevano sapere che la violenza, l'odio la discordia che devastano senza posa
il paese attirano il castigo di Dio: solo le preghiere, le sofferenze possono
arrestare questo castigo.
Il Padre Superiore (Padre Chong), Teresa
Hwang, mio marito,
[Giulia dimentica di accennare ai segni
degli artigli sulle due guance e sui due polsi. Padre Spies e numerose persone
poterono vedere tutte queste stimmate. Un video fu preso da uno dei Fratelli
della Congregazione del Cuore di Maria così come delle foto].
Tutti erano stupefatti. Soprattutto Padre
Chong, Superiore Generale. Egli mi disse che, a più riprese, Teresa Hwang aveva
dovuto subire gli assalti di Satana nel corso delle sofferenze che sopportò
durante 40 anni. Egli ci aveva sempre creduto con semplicità durante detto
periodo di tempo, ma ora egli ne era sicuro vedendo i segni degli artigli che
Satana mi aveva fatto.
41°
Messaggio: 29 Gennaio 1989
A Mirinae nel pomeriggio
Convento delle Suore della Congregazione del
Cuore di Maria
(Lettera indirizzata a Padre Raymond Spies:
Giulia trascrive sempre esattamente nel suo diario ciò che lei scrive a Padre
Spies)
Giulia scrive:
Dalle 2.40 alle 3.55 del pomeriggio.
Poiché non mi potevo alzare a motivo dei
dolori che avevo subito [quelli causati da Satana e poi quelli causati dalle
stimmate], fui trasportata su una barella in una stanza, ricoperta di stuoie di
paglia, del convento.
Ivi dovetti subire nuove sofferenze. Ma
prima fu Teresa [Hwang] a subire le sue a patire dalle 2.40 per dieci minuti.
Dopo, cominciarono subito le mie. Io ebbi a soffrire i dolori della corona di
spine, quelli della croce, quelli della lancia che mi trafiggeva, quelli del
Cuore infiammato di Gesù, quelli dei sette dardi che si conficcavano nel mio
cuore. Finite queste sofferenze, poco dopo, dovetti subire quelle del martirio
di Padre Andrea Kim Tae-Kon.
[Il primo sacerdote coreano, martirizzato a
Séoul il 16 settembre 1846. Giulia subì questi dolorì per
In quel momento Gesù era in croce. Presso di
Lui c'era
Tutto attorno si potevano sentire le urla
delle folle numerose che si combattevano fra loro.
In quello stesso momento Gesù versava sangue
ricevendo le frecce che i peccatori non cessavano di scagliare contro di Lui.
Sulla croce Gesù disse: « Non vi è nessuno
che mi deponga dalla croce? » [Giulia gridò
questa frase. E' la sola frase che lei pronunciò durante le sofferenze subite.
Padre Spies, che era al suo fianco, l'intese distintamente].
Egli gridò questo alle folle.
Qualche persona si appressò, ma senza
poterlo deporre.
Io provai un'angoscia indicibile nel vedere
Terminate le sofferenze che durarono circa
un'ora,
La brutalità dei demoni diviene di giorno in
giorno più violenta e non fa distinzione alcuna tra i metodi, i mezzi,
qualunque siano, per far cadere tutte le anime, anche quelle che sono
fervorose.
E tu hai dovuto vedere oggi sotto quale
forma Satana entri in contatto con gli uomini.
Tu devi sapere che anche i miei Santi
beneamati hanno subito delle terribili tentazioni.
Oggi tu hai trionfato nel mio Sacro Cuore. Satana
vuole distruggere la mia Chiesa e vuole distruggere la vita nelle anime. Ma il
suo vero volto non si scopre forse allorché uno lotta tenendo lo scudo
dell'amore? ».
Giulia: « Sì, Madre. Aiutatemi senza posa ».
Per questo, nuovamente, io vi rivolgo questo
richiamo perché il castigo potrebbe sopraggiungere con la terza guerra
mondiale.
Figlia mia! Vuoi tu soffrire ancora? ».
Giulia: « Sì, Madre! Io sopporterò tutte le
sofferenze, qualunque abbiano ad essere ».
Ed io sollecitavo le sofferenze alzando le
mani, e mentre Lei mi mostrava una folla immensa di gente, si sentiva il
frastuono assordante causato dalla guerra e dai combattimenti.
Grazie alle sofferenze della corona di spine
e quella della croce che tu hai subito e grazie a quelle del martire
Sant'Andrea, sacerdote [Sant'Andrea Kim Tae-Kon, martirizzato e decapitato],
che tu stai per subire, il Papa, i Cardinali, i Vescovi, i sacerdoti e i fedeli
si uniranno e saliranno il Calvario portando la croce dell'amore con mio Figlio
Gesù. Voi dovete pregare insieme senza posa, per la pace del mondo e la
conversione dei peccatori ».
Subito dopo io subii le sofferenze del
martirio di Padre Kim. Padre Kim tese il collo, tenendo la testa diritta, in un
atteggiamento pieno di dignità. Pure al secondo colpo, anche se il dolore era
troppo grande, per la gloria di Dio egli rialzò la testa bagnata di sangue. Fu così
anche al terzo colpo. Al quarto colpo egli non poteva quasi più muoversi;
finalmente all'ottavo colpo la testa cadde.
[Sant'Andrea Kim Tae-Kon ebbe la testa
tagliata a colpi di sciabola. Si eseguiva il supplizio inferendo parecchi
colpi].
Ed io subii questi supplizi.
E mentre Gesù donava la sua luce a tutti, io
rinvenni da queste sofferenze e dissi:
Giulia:
« Ricevete la luce di Gesù ». Fu gridando queste parole che io aprii gli occhi.
Umanamente parlando io provai disagio vedendo attorno a me Padre Pha, Padre
Chong, e un altro sacerdote [il Padre Kim Kae-Choun Domenico, cappellano capo
dell'esercito coreano], dei religiosi e dei laici che mi guardavano. Io avevo
talmente sudato che i miei abiti erano del tutto madidi.
31 Gennaio 1989
Youn
Hong-Son (Giulia)
42°
Messaggio: 23 Febbraio 1989
(Come il precedente, il messaggio del 23
Febbraio è stato inviato da Giulia per lettera a Padre Spies)
Giulia scrive:
Ero coricata, ma non potendo addormentarmi
pensavo alla tirannia dell'astuto Satana. Io stavo soffrendo a causa degli
assalti con cui Satana mi assaliva in diversi modi servendosi degli uomini.
Tuttavia io cercavo di pregare con cuore confidente, abbandonando ogni cosa al
profondo amore di Dio.
Io mi sforzavo di dormire. Quanto tempo
trascorse? Non lo saprei dire, perché io non sapevo nemmeno se ero addormentata
oppure no. All'improvviso udii una voce (in seguito mi resi conto che era
quella di Satana).
La
voce di Satana: « Giulia! Tu soffri troppo in questi giorni. Riposati un
po' ora. Anche Gesù ha pregato prendendo riposo ».
Io credevo che fosse
Pensando a ciò, sentii di nuovo la voce di
Satana: « Il Cielo è pieno di meriti che tu hai acquistato con i tuoi sacrifici
offerti fino ad oggi per i peccatori: i tesori del cielo sono tuoi. Dio sarà
molto contento anche se tu d'ora in poi conduci una vita libera da sofferenze,
riposandoti per bene: affida, per il futuro, gli affari della cappella a
qualcun altro e non comunicare più i messaggi. Ormai me ne occuperò io stessa
».
Giulia:
« Allora che debbo fare? ».
La
voce di Satana: « Ormai la mia volontà sarà fatta. Ritorna a casa tua. Io
ti darò tutto, anche la ricchezza e la gloria in abbondanza se tu ti occuperai
con zelo della tua famiglia. Obbediscimi senza cambiar nulla di questo che
voglio. Tu non ti devi più preoccupare circa la riuscita di tuo marito, nel
mondo, né dell'avvenire dei tuoi figli. Mi hai compreso? ».
Giulia:
« Che volete dire? Io non comprendo bene ».
Avevo veramente difficoltà a capire: « ...
ricchezza... e... gloria? ». Nel bel mezzo delle mie ri flessioni, intesi di
nuovo la voce di Satana.
Satana:
« Allora non ti piace che io ti prometta di farti riposare? ».
Poiché mi sembrava che in ogni modo non
potesse essere un richiamo della Vergine, domandai: « Chi sei tu? Fatti vedere,
per favore ».
La
voce di Satana: « Io sono Maria,
[Padre Pha (Spies) aveva pubblicato, nel
1986, un libretto sulla Vergine che piange in Canada. Questo libretto fu
l'occasione, nel gennaio 1987, di un primo incontro tra Padre « Pha » e Giulia.
Giulia:
« E' la mia Madre Maria che mi ha detto di lavorare con Padre Pha. E' Dio che
mi ha dato la vita ed è Lui che se ne prende cura. Io non desidero né ricchezza
né gloria e non ho mai, nemmeno, desiderato di vivere. Io non sospiro d'altra
parte che una cosa sola: che la volontà di Dio sia fatta sulla terra ».
La voce
di Satana: « Che donna testarda! Se tu non tieni alla vita, io ti condurrò
oggi con me. D'ora in poi io non posso più tollerare che mi strappi le anime
che mi sono conquistato con grande pena. Se riesco a sbarazzarmi di te io sarò
tranquillo. E io taglierò pure il polso dei sacerdoti ».
Da questo momento mi toccò subire l'assalto
di Satana, senza poter proferire parola.
[Dopo tali assalti, Giulia ne esce
completamente spossata e contusa in tutto il corpo, provando anche difficoltà a
parlare].
Io fui talmente pesta, senza potermi
opporre, che credetti di morire. Quanto tempo durò ciò?
Aprendo gli occhi nel dormiveglia vidi
Io volli chiamarla dicendo: « Madre », ma la
parola non mi usciva di bocca. Dibattendomi, cercai di ripetere la parola: «
Madre »... A questo grido mi svegliai. Erano le 5.
Alzandomi vidi la piccola tavola di cui mi
servo rovesciata.
Poiché avevo l'impressione che
Nel momento in cui aprii la porta della
cappella io avvertii un forte profumo di rose e di gigli. E mentre avanzavo
[verso la statua della Vergine],
[Cìoè davanti alla nicchia. In seguito,
Giulia telefonò a P. Spies dicendogli: « Domenica 26 (Febbraio), verso le 9.45
del mattìno, mi ero recata per qualche minuto davanti alla Statua, cioè fino
alle 9.50. Verso le 9.55, il Sig. Pak Lubino venne a raggiungermi per dirmi che
dopo la mia partenza
E
Giulia:
« Madre, perché mi amate così, io che non sono che una peccatrice buona a
nulla? ».
Giulia:
« Madre! Io non sono che un povero essere buono a nulla, una Peccatrice
miserabile e insignificante che non può fare altro che nascondersi ».
[« In te »:
Giulia:
« Madre! E' difficile perché io sento troppo la mia insufficienza ».
Guarda! Satana non t'opprime forse anche
tramite molte persone travestite da gente per bene? E tuttavia, lo vedi, io non
abbandono una sola anima.
Satana, lui, non può strapparmi una sola
anima, ma poiché Dio ha dato la libertà agli uomini, essi possono fuggire
lontano dal Signore, disobbedirGli, rinnegarLo, seguendo la loro propria
volontà. E così si mettono ciecamente al seguito di Satana.
Sono troppo numerosi quelli dei miei figli
che, con la loro mancanza di confidenza, feriscono il mio Cuore. E' per questo,
figlia mia, che mi rivolgo a te ».
Giulia:
« Madre, parlatemi pure. Se si tratta di far compiere la volontà del Signore,
io non risparmierò la mia vita. Che la sola vostra volontà sia fatta ».
Per questo ci vuole un'approvazione. Fallo
sapere ancora una volta al Vescovo. Egli è il mio vescovo beneamato, il mio
sacerdote di predilezione. Mettendo la sua vita nelle mani del Signore, egli ha
cura, senza posa, dei Suoi figli, come padre, nel nome del Signore, pure in
mezzo a numerose ferite e sofferenze. Io sono consolata anche per i suoi
numerosi sacrifici e le sue penitenze. Io farò brillare, per suo tramite, la
luce della gloria del Signore. Io ti prego di chiedere che la messa possa
essere celebrata nella cappella per poter intercettare le frecce che Satana
scocca.
[La messa era stata celebrata di tanto in
tanto davanti alla Statua. Parecchie volte
Il mio Figlio Gesù è bagnato di sangue.
Io ti prego di chiedere che si possa pregare
con mio Figlio Gesù facendo installare un tabernacolo nella cappella e questo
perché troppe anime congiungono le loro forze a quelle di Satana.
Allora si vedrà senza alcun dubbio la mia
vittoria. Io ti prego di aiutarmi.
Accogli il mio Figlio Gesù che farà brillare
la sua voce sul mondo ottenebrato ».
Giulia:
« Madre! Che bisogna fare? ».
Giulia:
« In quale maniera? ».
Non ebbi risposta. Io ebbi un
bell'insistere;
Erano le 7.
[Alla fine della lettera Giulia aggiunge: «
Kang Melania, già venuta di buonora a pregare davanti alla Statua non aveva
visto niente di speciale. Fu al suo ritorno verso le 7 che constatò che
Youn Hong-Son (Giulia)
26 Febbraio 1989
43°
Messaggio: 5 Luglio 1989
MESSAGGIO A TUTTI I SACERDOTI
5 Luglio 1989, Festa di
Sant'Andrea Kim Tae-Kón primo sacerdote coreano, martire
Ero sofferente da cinque giorni: soffrivo
talmente che m'era difficile perfino aprire gli occhi. Non potevo rialzarmi.
Avevo la bocca amara come se stessi mangiando fiele. Avevo un mal di capo
terribile e avevo talmente freddo che, malgrado la coperta imbottita, ero coricata
su una stuoia elettrica.
Mentre offrivo le mie sofferenze per la
santificazione dei sacerdoti, per la conversione dei peccatori e per la pace
nel mondo, pensai: "Quanti dolori deve subire la nostra santa Madre perché
molti dei suoi figli errano nelle tenebre, lasciandosi manovrare da Satana a
motivo dei conflitti e delle divergenze d'opinione".
Questa riflessione sembrava lenìre
notevolmente le mie sofferenze.
Fu in quel momento che M. Pak Lubino, nostra
ausiliarìa presso
Erano le 3.15 del pomeriggio. Io non potei
andare a vedere, pur apprendendo che
Verso le 3.50, venne il Signor Parroco. Dopo
un'ora di penosa conversazione, mi diede la benedizione. Io sudai e poi potei
rizzarmi. Rimossi la coperta imbottita e mi sedetti. L'amarezza della mia bocca
era scomparsa ed io potevo pure camminare, perché mi sentivo più leggera in
tutto il corpo. Andai dunque a vedere
Dopo la partenza del Sig. Parroco, io stavo
recitando il Rosario, allorché entrai in estasi e vidi Padre Andrea Kim Tae-Kôn
19 dare la benedizione a tutti
i suoi fratelli e sorelle del mondo intero.
19 Sant'Andrea Kim Tae-Kôn, primo sacerdote coreano, martirizzato il 16
Settembre 1846 Giulia lo chiama in seguito "Sant'Andrea Kim" oppure
"Padre Kim Tae-Kôn".
Tuttavia molti fra loro sono ancor sempre
dominati da Satana. Satana manovra il cuore della gente per muoverla a
calunniarsi con invidia e gelosia... Egli spinge gli uomini a giustificare i
loro atti con semi di discordia, con menzogne, frodi, orgoglio, odio, egoismo,
razionalismo, ira, collera violenta. Egli li fa contrapporre gli uni agli altri
e li spinge a turbare l'ordine per i piaceri e la lussuria. Egli li fa odiare
mutuamente, impedendo loro di perdonarsi e trascinandoli a compromettersi
nell'ingiustizia, ecc.
Infine, Sant'Andrea Kim mi fece vedere la
brutalità dell'odioso Satana che incita la gente al male sotto l'apparenza del
bene.
Certo, Sant'Andrea Kim Tae-Kôn l'ha sempre
detto prima, ma egli mi ha anche mostrato la crudeltà di Satana.
In quel momento, il demonio aveva un
sospetto tutto nero; egli manovrava la gente in maniera nascosta, non facendosi
vedere... Tuttavia Padre Kim Tae-Kôn, in compagnia di molti santi Martiri,
cacciava Satana con una palma e recitava il Rosario con noi. Egli diede di
nuovo la sua benedizione a noi che pregavamo ed allargò le braccia come per
stringerci tutti. Fu in quel momento che rinvenni dall'estasi. Erano le 7.50.
Avevo il presentimento che
Dopo qualche momento di preghiera,
20 Si tratta del cassettone su cui la statua che versa
lacrime era stata posta allorché i coniugi Giulio e Giulia l'avevano ricevuta
da Pak Lubino, loro amico, il giorno della loro cresima. La statua vi restò
fino all'una dei pomeriggio dell'8 dicembre
Giulia, in questo 5 luglio, pregava davanti ad un'altra statua della
Vergine, della stessa grandezza di quella che versa lacrime: quest'altra statua
non ha mai versato lacrime. Ed è precisamente questa statua che si trova
attualmente sul cassettone, nella mansarda.
Aveva un diadema sul capo e un mantello blu.
Era molto bella, ma la sua espressione era triste. Aveva l'aspetto di sempre:
dal fondo del suo abito fino ai suoi piedi, tutto pareva sfumato come nella
nebbia, di piedi, tutto pareva sfumato come nella nebbia, di maniera che solo
vagamente vidi le rose attorno ai suoi piedi. Il diadema e tutto il suo corpo
spandevano tanta luce che io non potevo guardare
Non era un messaggio per me, bensì per tutti
i sacerdoti.
Ecco
« Miei cari figli sacerdoti! Oggi io faccio
discendere su voi i torrenti della mia misericordia con il mio amore
immacolato.
Mio figlio Gesù, vostro Sommo Sacerdote, fa
parimenti discendere su voi una coppa di benedizioni.
Io vi ringrazio perché voi lottate in un
mondo di tenebre dove tante anime si rivoltano contro Dio e Gli mancano di
rispetto, con la loro tiepidezza e il loro egoismo.
Miei cari figli! Io so quante sofferenze,
fatiche, pene, solitudine, tristezze, oltraggi, umiliazioni subite per seguire
mio Figlio Gesù.
Ma che fare?...
Pensate agli innumerevoli colpi di frusta
che mio Figlio Gesù ha ricevuto...
E questo, in mezzo a sofferenze
incalcolabili, indicibili.
Gesù,
benché Egli fosse un tempo Figlio di Dio e dotato di natura umana, fu
schernito, ebbe a subire tutti i dolorì della crocifissione. Ma egli soffrì
tutto ciò per salvare gli uomini. Fu allora ch'Egli disse: "Padre, perdona
loro, perché non sanno cio che fanno".
E non ha forse bevuto questo calice amaro
che non desiderava bere? "Padre, se tu vuoi, allontana da me questo
calice! Tuttavia, non la mia, ma la tua volontà sia fatta! ".
Miei cari sacerdoti! Sacerdoti beneamati, a
cui tengo come alla pupilla dei miei occhi! Datemi tutte le vostre sofferenze e
le vostre prove. In più, siate coraggiosi e avvicinatevi a me.
Diffondendo i miei messaggi d'amore e
liberandovi dal rosso dragone, aiutatemi a restaurare il regno del Signore.
Per questo, tu, Sommo Pontefice, e voi
tutti, vescovi e sacerdoti, unendovi, fate in modo che la vittoria della
risurrezione si estenda sul mondo intero.
Questa generazione attuale, sotto la
tirannia di Satana, dispiega un'energia feroce ricorrendo a potenti mezzi d'azione
umani per dominare gli uomini...
Costoro, a motivo del loro orgoglio
irriducibile, s'inoltrano nelle tenebre buie, cioè all'inferno. Dovunque, essi
si danno da fare con astuzia e in diverse maniere per provocare la confusione,
perfino nei messaggi che io do.
O miei infelici figli!
O voi, miei sacerdoti, io vi supplico:
Prendete per mano i miei innumerevoli figli che, in modo insensato, s'inoltrano
nelle tenebre, cioè nell'inferno.
Vi sono sacerdoti che si sono allontanati da
me; altri non hanno seguito la volontà di Gesù.
Tuttavia, è grazie ai sacerdoti e al sangue
di numerosi martiri che ha fecondato la terra, che molte anime, illuminate da
mio Figlio e da me, progrediscono nella virtù. Ma il rosso dragone, per parte
sua, li tiranneggia. Per questo vi prego, raccomandate loro di uscir presto dal
loro sonno per pregare.
O miei cari sacerdoti! Io desidero che le
anime, per corrotte che siano, ricevano la luce che io dono loro. Io vi
scongiuro di essere veramente fedeli a mio Figlio Gesù perché queste anime
possano convertirsi.
Inoltre, non fate scorrere le mie lacrime
invano, e nemmeno le lacrime di sangue che ho versato.
Io desidero che voi, miei cari sacerdoti,
diveniate vittime di sacrificio per la conversione dei peccatori. Ora Satana
insidia gli uomini celandosi sotto tutte le apparenze del bene.
O figli miei! Non dovreste voi affrettarvi a
castigare Satana aprendo bene gli occhi su queste apparenze?
Il mezzo migliore per farlo è precisamente
quello di mettere in pratica i messaggi che vi do.
Inoltre affidatevi intieramente al Sacro
Cuore di Gesù, recitate il Rosario con fervore e offritevi in sacrificio,
facendo penitenze. Abbiate più confidenza e seguitelo (Gesù) credendo in Lui.
La terza guerra mondiale sta già per
cominciare, a causa degli uomini stessi. Per questo, io prego tutti i miei
figli di recitare un Rosario in più, per la pace del mondo, con amore e in
spirito d'unione.
O miei cari sacerdoti! Voi siete i miei
tesori, voi che compite degli stupendi miracoli d'amore, con il sacramento
della Penitenza!
Io vi prego di affidare tutto alla mia
direzione, con un fiducia piena nel mio Cuore Immacolato, senza distogliervi
dai miei messaggi.
Per schiacciare Satana, che cerca di
tormentarvi con ogni sorta di mezzi astuti, ricorrete con tutte le vostre forze
al mio Cuore Immacolato, con continui sacrifici e con continue penitenze.
Se voi accogliete bene queste mie parole,
senza dubbio voi vedrete la mia vittoria.
Io vi aiuterò con la potenza con cui schiaccio
il Serpente e sarò con voi.
Ma se uno non accoglie bene le mie parole,
voi dovete sapere che saranno numerosi coloro che non sfuggiranno al castigo di
Dio.
Coraggio!
Ritornate presto nel mio seno per lavorare
con me.
O voi, piccoli sacerdoti del mio Gesù! Voi,
rappresentanti di Gesù, l'Altissimo! Prendetemi per mano. lo faccio appello a
voi, piccoli sacerdoti di Gesù, che amo e prediligo di più. Io chiedo che si
mettano in pratica i messaggi che trasmetto a Giulia, la più piccola di tutti".
Dopo aver così parlato,
Mi rincrescerebbe tantissimo in cuore mio di
non averLe potuto dire la più piccola parola.
Io non potei che dire: "Signore! Che
solo la tua volontà sia fatta!".
Naju
Giulia Youn (Hong-Sóu)
(Il testo originale del
mesaggio inviato da Giulia al P. Raymond Spies, che ne ha curato la traduzione
francese dalla quale abbiamo ricavato il testo in lingua italiana).
CRONACA DEGLI AVVENIMENTI
Le lacrime comiciarono a scorrere il 30
giugno 1985. Presso chi? Dove? Nella famiglia dei coniugi GIulio e Giulia [nome
del marito: Kim Man-Bok; nome della moglie: Young Hong-Son], che abitano nella
città di Naju [si pronunci: Nad-Jou], a circa
Le lacrime colarono quasi senza interruzione
per circa due mesi e mezzo. i visitatori affluivano, provenienti da ogni parte:
centinaia al giorno; più volte, ve ne furono fino a tremila durante le prime
settimane: cattolici, protestanti, non-cristiani, sacerdoti, religiosi e
religiose.
L'Arcivescovo del luogo (Archidiocesi di
Kwangju) fu informato.
In seguito, le lacrime colarono ad
intermittenza, specialmente nei giorni di festa della Madonna.
Le prime lacrime di sangue: dal 19 al 21
ottobre 1986. Le lacrime più dolorose, infinitamente tristi a vedersi scorsero
il 15 ottobre 1986.
La figlia più giovane di Giulia, Teresa,
allora di 9 anni, fu la prima a vedere le lacrime di sangue. Spaventata, lei
chiamò subito la mamma. In quel momento e già da qualche tempo, Giulia soffriva
terribilmente agli occhi. Aveva la sensazione che degli aghi si piantassero nei
suoi occhi. L'oculista, consultato ripetutamente, non giunse a stabilire una
diagnosi.
Il parroco della parrocchia di Naju fu
spesso testimone delle lacrime.
I sacerdoti coreani del distretto rimasero
indifferenti per la più parte. Alla riunione dei sacerdoti del distretto tenuta
nella canonica di Naju, essi dissero al parroco che mostrava loro le fotografie
a colori delle lacrime di sangue: « Metti la statua nella tua stanza e si vedrà
se essa piangerà ancora! ».
Allorché Giulia mi riferì questa frase,
pensai a quella detta dai nemici di Gesù sul Golgotha: « Discendi... e noi
crederemo in te ».
Il parroco pregò Giulia « di cancellare » le
lacrime di sangue con un lino bianco. Col cuore straziato, lei supplicò
Il 5 novembre 1986,
Il 14 gennaio
Il parroco mi rispose con tono allegro
indicandomi Giulia con la mano: « Sì, quando lei lo vorrà ».
Il 2 Febbraio successivo
Rientrata « a casa sua », poco dopo,
ricominciò a versare lacrime: lacrime ordinarie, lacrime di sangue. Questo a
più riprese fino al 25 aprile
In seguito,
Il 18 agosto 1987 io vidi per la prima volta
le lacrime e ne sono il primo testimone.
Alla fine di detto mese, alle feste di S.ta
Monica e di S. Agostino, e anche al giorno seguente, il 29, memoria della
Decollazione di S. Giovanni Battista.
Lacrime di sangue, nella Festa dei Sette
Dolori della Vergine Maria.
Il 19 ottobre, primo anniversario delle
lacrime di sangue.
Festa dell'Immacolata Concezione 1987. Io
avevo invitato l'abate René Laurentin. Egli giunse a Séoul il 7 dicembre, verso
sera. Il giorno seguente, l'8, insieme e con una delle nostre Ausiliarie, Dina,
raggiungemmo Naju verso le 10. Ci fu messa concelebrata.
L'abate Laurentin constatò il fatto delle
lacrime. Egli firmò il registro dei testimoni. Pregò davanti alla Statua.
L'abate Laurentin scrisse un articolo sulla
Vergine di Naju per la rivista Chrétiens-Magazine (numero di gennaio-marzo
1988).
Questo 8 Dicembre fu una giornata piena ed
emozionante. Circa 500 persone erano venute da ogni angolo del paese.
Le lacrime colarono fino al 26 Dicembre
incluso.
Nel 1988:
Ci furono tre messaggi durante il mese di
Gennaio.
A Naju, il 29 Gennaio, ci fu l'incontro di
Giulia con Teresa Hwang. Quest'ultima può essere detta la «
visionaria-profetessa » (in senso buono) del Paese, a partire dal 1948.
Incontro con l'Arcivescovo di Kwangiu, Mons. Vittorino Youn
Alla richiesta esplicita della Vergine, il
parroco della parrocchia di Naju, Padre Lazzaro Lee, contattò l'Arcivescovo.
In un messaggio
Io arrivai il
Durante 15 minuti, Dina e io potemmo vedere
le lacrime che colavano senza sosta. Poco a poco arrivarono parecchie persone
per assistere alla messa che avrei celebrato. Per sapere ciò che accadde allora
basta leggere il messaggio del 4 Febbraio.
Giulia aveva ancora le stimmate alle mani.
Il sangue iniziò a colare all'inizio della messa.
Io aveva appena dato la benedizione finale
che Giulia lentamente cadde riversa ed entrò in estasi. Erano le 11.40. lo mi
posi al suo fianco. Lei stava allungata sulla schiena, il volto tranquillo, le
due braccia allungate sul fianco come quelle della Statua della Vergine che
piange.
Alle 12 precise Giulia emise un grido
lacerante e in un istante tutto il suo corpo, le sue braccia, le ginocchia, i piedi, la testa presero
esattamente la posizione di Gesù crocifisso sulla croce. Giulia restò « chiusa
» nella sua estasi. Emetteva delle grida repentine prolungate e variate nella
loro potenza ed acutezza. Io non avevo mai sentito nulla di così atrocemente
doloroso. Queste grida si protraevano per 2-3 (4?) minuti, poi la voce si
arrestava per qualche istante. Questo durò 25 minuti. Con me vi erano due
religiose coreane, parecchie donne e uomini e tre ragazze. Tutti piangevano,
senza far rumore, ed anch'io.
Io mi sentivo così male al cuore che
domandai alla Vergine che questa sofferenza fosse condivisa anche da me. Diedi
allora, con la mano una benedizione. Giulia si arrestò un istante dopo aver
emesso della grida atroci, riprese il suo volto calmo e qualche secondo dopo aprì
lentamente gli occhi.
Nel messaggio che allora Giulia ricevette,
Alle 3 del pomeriggio il parroco di Naju ed
io eravamo nell'ufficio dell'Arcivescovo. Parlammo per oltre un'ora e mezzo.
L'Arcivescovo mostrò molto interesse, comprensione e... compassione. Mi fece
numerose domande su questo genere di fenomeni.
Io procurai all'Arcivescovo tutta la
documentazione che avevo già potuto raccogliere: copie dei diari di Giulia,
fotografie, testi dei messaggi, registrazioni filmate...
Passano i mesi: febbraio, marzo, aprile.
Maggio era verso la fine. Più nessuna lacrima, nessun messaggio. Un silenzio
prolungato, una lunga assenza della Vergine...
Fu allora che una benefattrice e amica della
nostra Opera giunse a Séoul:
Insieme raggiungemmo Naju il 20 maggio. Vi
ritornammo il sabato 21. Appena giunti, ci dicono: «
Le lacrime colarono fino al 24 maggio
incluso.
La domenica 5 Giugno, Festa della Trinità,
in chiesa, dopo la comunione, Giulia cade in estasi, vede Gesù sulla croce a
fianco dell'altare. « Il sangue colava in maniera orribile a vedersi »,
scriveva Giulia.
Questa volta è Gesù che dà un messaggio a
Giulia. Era la prima volta.
In Luglio: tre messaggi.
I mesi passano...
In novembre Giulia e Giulio fanno parte di
un pellegrinaggio di una quarantina di coreani che vanno ad Akita, in Giappone.
Ivi, presso delle religiose giapponesi una statua di legno della Vergine versò
101 volte lacrime (ordinarie e di sangue). Giulia poté salutare Mons. Ito,
attualmente a riposo, che nel 1984 aveva autorizzato « la venerazione della
Santa Madre di Akita ». Giulia gli consegnò una grande fotografia,
incorniciata, della Vergine di Naju che versò lacrime di sangue il 23 aprile
1987, giorno in cui
Il 6 Novembre, a Tokyo, nel corso di una
santa messa concelebrata dal Cardinale di Corea e da altri sacerdoti che
accompagnavano il pellegrinaggio, Giulia ebbe una apparizione della Vergine che
le diede un messaggio.
E ancora un mese passa... Non vi sono state
più lacrime dal 25 Maggio scorso.
Arriva l'8 Dicembre 1988 con la sua bella
Festa dell'Immacolata Concezione. Da qualche giorno io pensavo: « In questo
giorno ci mostrerà
Nuove lacrime di sangue il 12 Dicembre.
Gennaio 1989:
Domenica 8 Gennaio, festa dei Re Magi.
Quattro uomini, responsabili della Legio Mariae nella loro diocesi, si
trovavano già in preghiera davanti alla Statua verso le 7 del mattino. Finite
le preghiere, uno di loro si rende conto che
In questo messaggio
Domenica 15 gennaio, un messaggio: niente
lacrime.
Sabato 28 gennaio Giulio e Giulia vengono da
me. Vengono per vedermi e spiegarmi varie cose. Giungendo da molto lontano,
essi giungono alle 4.15 del pomeriggio. Restano con me fino alle 7.15.
Per richiesta della Vergine, l'8 dicembre,
gli ultimi messaggi, copia dei diari di Giulia, fotografie della Vergine che
versa lacrime di sangue l'8 e il 12 dicembre furono inviati all'Arcivescovo.
Per questo motivo, da qualche giorno, quest'ultimo si era informato presso il
parroco del « movimento, della frequenza dei pellegrinaggi, della diffusione
dei messaggi, dei risultati spirituali... ».
A dire il vero, i risultati spirituali sono
palpabili, numerosi, continui. 1 pellegrini vengono ininterrottamente da ogni
parte del paese..
La diffusione dei messaggi? Dietro richiesta
di Giulia, io ho preso in mano questo laborioso compito.
Per la prima volta esce una brossura con le.
« prime notizie » e qualche messaggio: 65.000 esemplari vengono immessi in
circolazione. Furono editi nel luglio 1987.
Poi a metà febbraio 1988, 30.000 esemplari,
contenenti tutti i messaggi, ricevuti fino ad allora, vengono distribuiti. In maggio,
la seconda edizione: 80.000 esemplari; all'inizio di agosto: 100.000!
In meno di due anni, 360.000 esemplari sono
diffusi. Essi vengono dati gratuitamente.
Domenica 29 Gennaio 1989:
Come detto più sopra, i coniugi Giulio e
Giulia erano venuti a vedermi per parlarmi di cose importanti.
Giulia sembrava molto stanca, il volto...
gonfio. Verso la fine della conversazione Giulia mi fece sapere che il
Da casa mia, Giulio e Giulia vennero
condotti a Mirinae, grande centro di pellegrinaggio nazionale e luogo dove le
Suore e i Fratelli della Congregazione del Cuore di Maria esercitano il loro
apostolato. Vi si trovano pure i noviziati. ogni settimana, tra il giovedi. e
il venerdi., vi è una messa per la conversione della Russia, della Cina e della
Corea del Nord. Allorché il tempo lo consente, si celebra la messa nel luogo
detto Gethsemani, sul pendio della collina che attornia le abitazioni. Vi sono
spesso fino a cento, duecento persone e più, che vengono da lontano.
Il 29 gennaio è giorno che richiama ricordi
importanti per
Questo 29 gennaio richiamava il 29 gennaio
1988, giorno in cui Giulia ebbe le stimmate sulle mani alla presenza di Teresa
Hwang (la « visionaria-profetessa »).
Quest'ultima aveva annunciato che in questo
29 gennaio, lei (Teresa) avrebbe dovuto subire grandissime sofferenze e questo
in stato di estasi , come il 29 Gennaio 1987 e 1988.
Ciò si verificò per Teresa. in due riprese
questo 29 Gennaio. Io potei vedere ciò che ella subì nel corso del pomeriggio.
Il mattino del 29 Gennaio, verso le 8.30, un
colpo di telefono, da Mirinae, mi comunica: « Padre... dalle 4 circa del
mattino alle 5 Giulia ha subito gli assalti di Satana che, vinto, si vendicò
facendo ribaltare il materasso sottile dal basso in alto (cioè fece ripiegare i
piedi, il corpo sulla testa). Satana afferrò Giulia ai due lati del collo, del
volto, alle due mani e sopra i polsi. Poi, dopo essersi comunicata e restando
distesa, entrò in estasi e subì le sofferenze della crocifissione: sei ferite
(come causate dalle spine) apparvero in fronte, con sangue, le stimmate alle
mani ed ai piedi, ed una al Petto in forma di croce. Padre, venga... ». Promisi
che sarei venuto dopo aver celebrato la messa nella mia piccola parrocchia.
Verso l'una una vettura inviata da Mirinae venne a rilevarmi.
Verso le 2.40, mi trovavo inginocchiato
all'orientale (seduto sui tacchi) presso il letto di Giulia. La chiamai
dolcemente. Lei aprì gli occhi. Il suo volto era ancora tutto spossato per le
sofferenze subite.
Suo marito mi mostrò tutte le piaghe.
Erano presenti anche Padre Francesco Chong,
Confondatore della Congregazione del Cuore di Maria, e Padre Kim Ké-Tchoun
Domenico, cappellano capo dell'esercito della Corea. Un buon numero di
religiose e un gruppo di pellegrini erano riusciti ad entrare nella sala,
abbastanza capace: circa 70 persone.
Verso le 2.50 Giulia cominciò a muoversi, ad
agitarsi come presa nuovamente dalle sofferenze. Tutto il suo corpo riprese la
posizione di Gesù sulla croce. Giulia entrò in estasi. lo guardai l'orologio:
3.01. Dato che « la posizione della messa in croce » non aveva occupato che un
breve momento, si può dire che le sofferenze della crocifissione cominciarono
alle 3.00. Come aveva visto e inteso il 4 febbraio 1988, questa volta si
ripeterono i dolori atroci, le grida laceranti... In un momento Giulia gridò: «
Non c'è nessuno che mi deporrà dalla croce? ».
Si vedevano le piaghe (alla testa, alle
mani... i piedi erano ricoperti da una leggera coperta, perché Giulia aveva
freddo... ).
Nessuno si muoveva né parlava nella sala.
Molti pregarono silenziosamente. Tutti erano profondamente emozionati.
Si
vedevano bene i « segni di Satana » ai due lati del collo, presso le mascelle:
7 unghiate per lato; su ogni guancia 6; un po' al di sopra dei polsi 3; sul
dorso delle due mani 5; sopra ad ogni piede 5.
Il demonio batteva sulle gambe, su tutto il
corpo di Giulia, la pestava...
Queste sofferenze durarono fino alle 3.35-40
circa. Poi Giulia si girò, con il petto e ventre verso il basso. Le sue braccia
si posero dietro la schiena; i polsi sembrava che fossero stati legati. Poco
dopo cominciò ciò che si potrebbe chiamare una seduta, una scena di tortura.
Talvolta la testa di Giulia si alzava all'indietro, poi si riabbassava in
avanti. Giulia emetteva grida di un dolore insopportabile...
Penso di averla benedetta almeno due volte.
Hwang Teresa si trovava alla sinistra di
Giulia, Giulio ed io alla destra.
Più precisamente, io mi trovavo presso la
testa.
Hwang Teresa: « Le sofferenze attuali di
Giulia sono quelle di Sant'Andrea Kim
Tae-Kon ».
[Il primo sacerdote coreano, martirizzato a
Séoul il 16 settembre 1946. Egli ebbe la testa tagliata, dopo aver subito
numerosi ed atroci supplizi. Aveva appena 25 anni. Simili sofferenze, Giulia le
subì allora per i sacerdoti e per il paese sempre così diviso in se stesso e
con il nord].
Tutte le sofferenze di Giulia terminarono
verso le 4, lasciandola ansimante.
In tre giorni aveva subito tre volte la «
crocifissione ».
Diverrà lei la « Marta Robin » della Corea e
per il mondo? Giulia e suo marito fanno parte di quel « laicato consacrato » di
cui parlò Marta Robin, che ripeteva che sarebbe stato per « i laici consacrati
che
In effetti, per l'esempio di Giulia e di suo
marito, così buono, e che l'ha offerta al 100% (l'ha detto egli stesso a
Giulia) alla Vergine, tante e tante anime ritornano a Dio.
E l'Autorità ecclesiastica?
Padre Kim Ké-Tchoun Domenico, con cui io
potei parlare a lungo, e che, per la sua posizione e per il suo rango, è in
contatto diretto con l'Episcopato, mi dice questo: « L'Episcopato guarda »: vi
è « chi è favorevole », « chi è più o meno indifferente », « chi, per vana
gloria (sic!), reagisce con i propri pensieri umani, quelli del mondo ».
Come ho scritto più sopra, l'Arcivescovo
dell'Archidiocesi di Kwangju, da cui dipende la città di Naju, ha sempre
mostrato disposizioni benevole, favorevoli.
L'8 gennaio scorso, i quattro cristiani che
erano stati i primi testimoni delle lacrime di sangue in quel giorno, erano
andati, nel pomeriggio, a far visita all'Arcivescovo. Uno di essi era un suo
buon amico. La sera, essi cenarono tutti insieme con lui.
Essi fecero conoscere all'Arcivescovo « ciò
che avevano visto » e insistettero perché, il più presto possibile, fosse
accordata l'autorizzazione ufficiale della « venerazione », tramite la diocesi.
L'Arcivescovo disse loro fra l'altro ch'egli continuava ancora a « guardare » i
fatti, la loro evoluzione. Egli disse: « ... per il momento io sto considerando
i frutti... ».
In effetti, assai recentemente,
l'Arcivescovo aveva fatto un'inchiesta privata circa i coniugi Giulio e Giulia,
la loro famiglia (vi sono due figli e due figlie nella famiglia), circa i «
fatti », l'organizzazione, il comportamento dei pellegrini. L'inchiesta ha
lodato il comportamento dei coniugi e « ciò che si faceva » nella Sala della
Vergine.
Il Cardinale di Corea mi aveva egli stesso
contattato da Manila, il 6 dicembre 1987, per dirmi che l'abate René Laurentin
sarebbe arrivato a Séoul il 7 dicembre.
Oggi appresi che il Vescovo Ausiliare di
Séoul, Mons. Paul Kim, aveva nel suo ufficio la fotografia della Vergine di
Naju che io gli avevo inviato l'anno scorso.
Un altro vescovo, quello di Masan, mi
ringraziò, a due riprese, per i libretti dei messaggi che io gli avevo inviato.
Anche il mio vescovo, Mons. Angelo Kim, è
favorevole. Egli è Presidente della Commissione episcopale. Egli stesso mi ha
detto, nel gennaio 1988, che aveva risposto a dei vescovi che mostravano
dell'opposizione: « Se noi impediamo alla gente di andare a Naju, Satana, avrà
lui buon gioco ».
Il vescovo di Inchon, missionario americano,
parlò a lungo con me sulla Vergine di Naju. Egli me ne parlava con cuore e con
interesse.
Al presente, la maggior parte dei sacerdoti
dell'Archidiocesi di Kwangju sono ben esposti. Sono quelli della diocesi di
Séoul che sembrano, in apparenza, non prestare attenzione agli appelli della
Vergine di Naju.
Nulla si fa senza amore. Dio interviene per
mezzo di Gesù e Maria se « noi paghiamo » per gli altri con il nostro amore, i
nostri sacrifici, le nostre mortificazioni, i nostri digiuni.
La lettura e la meditazione dei messaggi
faranno conoscere i desideri, gli appelli, le suppliche della Vergine. Essi
sono un vero e proprio pìccolo trattato di fede, di preghiera, di vita
cristiana fervente.
Che cosa ci riserva l'avvenire? Come
continuerà
Il « Cielo tutto intero » è sempre ciò che
vi è di più vicino a noi.
2 Febbraio 1989, Festa della Presentazione del Signore.
Come ho scritto più sopra, mi recai a Naju
il 4 febbraio 1988.
Ufficialmente, per la prima volta, ci fu
l'incontro con l'Arcivescovo della diocesi.
Esattamente un anno dopo questo incontro, il
5 febbraio
L'Arcivescovo volle interrogarlo sugli «
ultimi recenti fatti » a riguardo delle lacrime, dei messaggi, di Giulia, delle
stimmate, dei pellegrinaggi, del numero dei sacerdoti, di religiosi, di
cristiani che, nel corso del 1988, erano venuti a pregare ai piedi della
Vergine di Naju.
Egli manifestò grande interesse a tutte le
informazioni ricevute. Egli fu sorpreso di sapere che un bel numero di
sacerdoti del paese erano venuti in pellegrinaggio.
Tra le riflessioni che egli fece al parroco
e che quest'ultimo trasmise a Giulia (e Giulia a me) vi sono le seguenti:
* Io credo fermamente alle lacrime.
* Io riconosco la veracità delle lacrime.
* Presso Giulia non vi è stata deviazione.
* Continuate a tenermi al corrente, dandomi
i messaggi, i diari di Giulia, le registrazioni filmate...
Il parroco aveva fatto conoscere per ordine
all'Arcivescovo gli ultimi fatti riguardanti Giulia: la tentazione di Satana, i
suoi colpi, le sue unghiate; le due sedute di sofferenze della Croce, le
stimmate, le sei piaghe sulla fronte, del 29 Gennaio.
L'Arcivescovo ne fu impressionato.
Il parroco gli fece sentire una cassetta
contenente i messaggi dati a partire dal 24 Luglio 1988. Giulia stessa ne aveva
letto il contenuto. L'Arcivescovo ne fu così soddisfatto che pregò il parroco
di dargli la cassetta.
L'Arcivescovo chiese se si erano tenute
aggiornate le statistiche.
Di tanto in tanto io avevo raccomandato a
Giulia di cercare di tenere aggiornato, nei limiti del possibile, il registro
dei visitatori. Le spiegai come fare, mostrandole che un giorno detto registro
avrebbe avuto una grande importanza...
Infatti! Il parroco non potè dare una
risposta precisa e s'informò presso Giulia.
Quanti sacerdoti erano venuti a Naju nel
1988? Risposta: almeno 150!
L'Arcivescovo fu sorpreso di questa cifra
elevata. Le statistiche danno circa un migliaio di religiosi e religiose. Il
numero dei cristiani sale a circa 15.600.
Tuttavia, il fedele Pak Lubino, colui che
aveva fatto dono della Statua (che versa lacrime) ai coniugi Giulio e Giulia ed
è, ogni giorno, « come l'apostolo della Vergine » presso i pellegrini, mi fece
sapere che, per lui, le « cifre registrate » non rappresentano che un terzo
della realtà. In effetti, quante volte fu impossibile prender nota dei
pellegrini che venivano...
E i pellegrini continuano a cercare la loro
Madre, Colei che loro mostra la sua presenza, le sue angosce, i suoi dolori.
I libretti, contenenti i messaggi dati a
tutt'oggi, saranno diffusi in tutto il paese, come fu nel corso dei due ultimi
anni.
Per l'11 Febbraio scorso, Festa di Nostra
Signora di Lourdes, procurai che una lettera che riassumeva « i fatti » della
Vergine di Naju fosse inviata al Cardinale di Séoul, all'Arcivescovo di Kawngiu
e a tutti gli altri vescovi del paese.
Prima avevo molto pregato
Scrissi questa « Lettera circolare
all'Episcopato » dapprima in francese. La feci tradurre dal miglior traduttore
del paese, il Professor Martiri Ahn Ung-Tyol.
Aggiunsi, all'invio di questa lettera, i più
recenti messaggi, il libretto dei messaggi precedenti e alcune fotografie.
In questo modo, ogni vescovo potrà avere in
mano una sintesi dei fatti e sarà più in grado di prendere parte allo scambio
di pensieri che si avrà, nella prossima riunione dell'episcopato, a riguardo
delle lacrime della Statua di Naju.
Tuttavia, il parroco di Naju mi fece sapere,
nel novembre
Non ci resta che pregare di più, circondare
Possa
Sarà allora il primo nel Paese. Sarà il
Santuario che ricorderà ai cristiani di Corea e del mondo che
E è di qui che Lei parla al mondo tutto.
In effetti, in occasione della visita di
Padre Stefano Gobbi nella Corea del Sud, nel settembre 1987,
« Da ciò che sta accadendo qui tutta
... Io voglio benedire
[Padre Stefano Gobbi è un sacerdote e
religioso italiano scelto dalla Vergine per trasmettere i suoi messaggi ai
sacerdoti e, tramite loro, ai fedeli; egli è direttore del Movimento
Sacerdotale Mariano. Questo Movimento (MSM) è attualmente diffuso in tutto il
mondo. Padre Stefano Gobbi ha incontrato Giulia. Egli parlò a lungo con Padre
Spies e gli chiese di tenerlo al corrente, desiderando far conoscere al mondo intero
i « fatti di Naju »].
Sabato 26 Agosto ore 8.40 del mattino
Ero stato a Naju l'ultima volta all'inizio
dell'ottobre 1988.
Avevo visto le sue lacrime per la quarta
volta il sabato 21 Maggio 1988. Ero andato a Naju con
Avevo potuto vedere le lacrime: il 18 Agosto
1987 (come primo testimone); l'8 dicembre 1987, con il Rev.mo Don René
Laurentin e più di 500 pellegrini ... ; infine il 4 Febbraio 1988.
I mesi passavano. Desideravo recarmi a Naju.
A motivo della debolezza dei miei occhi, non
potevo fare il viaggo da solo. Chi poteva condurmi era impegnato nei lavori di
riparazione della nostra casa.
Poi, per tutto il mese di Luglio, ebbi la
visita di un caro amico, Padre Carlo Cantone, professore all'Università
Pontificia Salesiana di Roma.
Ero veramente desolato di tanto ritardo per
andare ad inginocchiarmi davanti alla Statua della Vergine che aveva già
versato tante lacrime dal 30 Giugno 1985.
Alla fine si fissò il viaggio con Dina, una
delle nostre ausiliarie. Sono dieci anni che lei lavora nella nostra Opera per
i più diseredati. La data dei giorni di viaggio le si adattavano bene, perché
il venerdì 25 Agosto era l'anniversario della morte della mamma sua. Lei andava
a raggiungere i suoi per commemorare detto anniversario che si sarebbe tenuto a
Kwangju (una delle più grandi città della Corea del Sud, a più di
Decisi di fare un pellegrinaggio di tre
giorni per riparare la mia lunga assenza.
Giovedì 24, Dina ed io arrivammo verso le
2.15 del pomeriggio davanti alla Statua... Pregammo a lungo.
Verso sera, Dina si recò da una delle sue
sorelle a Kwangju; io invece andai al Convento delle Suore Oblate
dell'Assunzione, pure a Kwangju.
La mattina di venerdì 25 agosto ritornai
presso
Ci furono ovviamente delle interruzioni:
cristiani che mi chiedevano di parlare sulla Vergine, il pranzo a casa di
Giulia, l'incontro con Padre Ry (qui si scrive all'inglese: Lee) Lazaro,
parroco della parrocchia del Santo Rosario, da cui dipende Giulia e per
conseguenza... là Statua che versa lacrime.
Il parroco mi venne a vedere per dirmi
questo: ... Nel giugno scorso, come sapete, ero andato agli Esercizi, con il
nostro Arcivescovo (quello dell'Arcidiocesi di Kwangju) e tutti i sacerdoti
della nostra diocesi, nella casa di ritiro « Aaron » (ad Anyang, il villaggio
dei lebbrosi). Il mercoledì ero stato a farvi visita a casa vostra. Venerdì,
ultimo giorno degli Esercizi, nel pomerìggio, un gruppo di nostri sacerdoti
desiderava che vi fosse un incontro di tutti ì sacerdoti. Questo gruppo voleva
che "sì parlasse della Vergine che piange a Naju". Erano soprattutto
il gruppo dei sacerdoti "maldisposti verso i fatti di Naju".
L'Arcivescovo, di proposito, si era ritirato, lasciando la direzione della
riunione al suo supplente. Vi fu scambio di idee, il sabato 21 Maggio 1988. Ero
andato a Naju con
Avevo potuto vedere le lacrime: il 18 Agosto
1987 (come primo testimone); l'8 dicembre 1987, con il Rev.mo Don René
Laurentin e più di 500 pellegrini ... ; infine il 4 Febbraio 1988.
I mesi passavano. Desideravo recarmi a Naju.
A motivo della debolezza dei mìei occhi, non potevo fare il viaggo da solo. Chi
poteva condurmi era impegnato nei lavori di riparazione della nostra casa.
Poi, per tutto il mese di Luglio, ebbi la
visita di un caro amico, Padre Carlo Cantone, professore all'Università
Pontificia Salesiana di Roma.
Ero veramente desolato di tanto ritardo per
andare ad inginocchiarmi davanti alla Statua della Vergine che aveva già
versato tante lacrime dal 30 Giugno 1985.
Alla fine si fissò il viaggio con Dina, una
delle nostre ausiliarie. Sono dieci anni che lei lavora nella nostra Opera per
i più diseredati. La data dei giorni di viaggio le si adattavano bene, perché
il venerdì 25 Agosto era l'anniversario della morte della mamma sua. Lei andava
a raggiungere i suoi per commemorare detto anniversario che si sarebbe tenuto a
Kwangju (una delle più grandi città della Corea del Sud, a più di
Decisi di fare un pellegrinaggio di tre
giorni per riparare la mia lunga assenza.
Giovedì 24, Dina ed io arrivammo verso le
2.15 del pomeriggio davanti alla Statua... Pregammo a lungo.
Verso sera, Dina si recò da una delle sue
sorelle a Kwangju; io invece andai al Convento delle Suore Oblate
dell'Assunzione, pure a Kwangju.
La mattina di venerdì 25 agosto ritornai
presso
Ci furono ovviamente delle interruzioni:
cristiani che mi chiedevano di parlare sulla Vergine, il pranzo a casa di
Giulia, l'incontro con Padre Ry (qui si scrive all'inglese: Lee) Lazaro,
parroco della parrocchia del Santo Rosario, da cui dipende Giulia e per
conseguenza...
Il parroco mi venne a vedere per dirmi questo:
... Nel giugno scorso, come sapete, ero andato agli Esercizi, con il nostro
Arcivescovo (quello dell'Arcidiocesi di Kwangju) e tutti i sacerdoti della
nostra dìocesi, nella casa di ritiro « Aaron » (ad Anyang, il villaggio dei
lebbrosi). Il mercoledì ero stato a farvi visita a casa vostra. Venerdì, ultimo
giorno degli Esercizi, nel pomeriggio, un gruppo di nostri sacerdoti desiderava
che vi fosse un incontro di tutti i sacerdoti. Questo gruppo voleva che
"si parlasse della Vergine che piange a Naju". Erano soprattutto il
gruppo dei sacerdoti "maldisposti verso i fatti di Naju''. L'Arcivescovo,
di proposito, si era ritirato, lasciando la direzione della riunione al suo
supplente. Vi fu scambio di idee, ma senza progresso. L'Arcivescovo ritornò per
dichiarare: "Il fatto delle lacrime è innegabile; troppe persone lo hanno
constatato. I libretti di P. Spies? Lasciateli circolare. Io m'informo e
controllo tutto con cura. Non si può impedire ai pellegrini di andare a pregare
davanti alla Statua".
Padre Ry spiega: « I sacerdoti
"sfavorevoli" volevano che s'interdicesse la diffusione dei libretti
e che s'impedisse alla gente di andare a pregare davanti alla Statua ».
Io gli posi questa domanda: « Come si
dividono i sacerdoti della diocesi a riguardo della Statua della Vergine che
piange? ». La sua risposta fu: « La maggioranza è favorevole, un gruppo è
indifferente e un altro è ostile ». « Quest'ultimo gruppo rappresenta un buon
numero di sacerdoti? ». « No, sono un piccolo numero ».
Per verità, Mons. Victorino Youn non ha mai
mostrato del sospetto, dell'opposizione « ai fatti di Naju »; tanto meno ha mai
espresso pareri sfavorevoli. Al contrario.
Il 5 febbraio1989, convocato il Padre Ry
Lazaro, gli disse: « ... io credo fortemente alle lacrime ... »; « ... io
riconosco la veracità delle lacrime ... »; « ... presso Giulia, non vi è mai
stata deviazione... ».
Dopo la mia conversazione con il Parroco, mi
recai con Giulia di nuovo alla Sala della Vergine. Anche un buon numero di
cristiani venne a pregare.
Al momento di ripartire, con Giulia mi
avvicinai alla Statua della Vergine. Giulia mi mostrò qualche segno delle
lacrime di sangue che
Perché non vi era che qualche segno delle
lacrime di sangue? Una donna, venuta qualche giorno dopo avanti alla Vergine si
era permessa, senza alcuna autorizzazione, « di cancellare tutte le tracce di
lacrime di sangue » con il suo fazzoletto, probabilmente inzuppato di acqua.
Giulia arrivò al momento in cui essa terminava la sua deplorevole azione.
Giulia la rimproverò e si fece dare il fazzoletto.
Giulia mi diede questo fazzoletto, avendo
avuto l'intenzione di consegnarmelo perché fosse conservato più sicuramente.
Al momento di lasciare Giulia, le dissi: «
Forse domani
Alle sette di sera mi trovavo presso le
Suore Oblate dell'Assunzione. Ci eravamo accordati per la messa dell'indomani,
sabato 26 Agosto, per le 9.15.
Sabato, 26 Agosto
Lasciai la mia camera verso le 9. 10 per
recarmi in sacrestia, allorché una suora venne a dirmi: « Padre, vi chiamano al
telefono. La comunicazione viene da Naju ». Allorché presi il telefono, la
comunicazione era stata interrotta. Aspettai un momento. Subito mi venne in
mente il pensiero: « Se mi telefonano a quest'ora, mentre a Naju si sa che io
arriverò verso le 11, vuol dire che
Ero già molto emozionato allorché il
telefono squillò nuovamente. Era da Naju. Una voce ben nota, quella
dell'ausiliaria più vicina della Vergine, quella che presta servizio tutti i
giorni, Pak Lubino, mi diceva con voce tremante e piena di emozione: « Padre,
dalle 8.40 di stamattina
Cominciando la messa, annunciai
l'impressionante notizia alle tre religiose presenti: due coreane, Suore
Giovanna, Suor Ry (Lee) Lucia, ed una italiana, Suor Gemma Rossi, ritornata tre
giorni prima dall'Italia.
Si può immaginare la nostra emozione. La
testimoniava la voce delle suore che leggevano i testi biblici della messa.
Prima della messa e dell'annuncio della
"notizia", solo Sr. Giovanna mi aveva chiesto se poteva accompagnarmi
a Naju.
Dopo la messa, le tre suore partirono con
me. Verso le 11 eravamo davanti alla Statua della Vergine.
In quel momento eravamo in pochi.
Le persone mentre osservavano
quest'abbondante effusione di lacrime di sangue restavano col fiato sospeso.
Tutte parlavano a voce molto bassa, come in un soffio, quasi inudibile. E fu
così per l'intera giornata.
Io passai quasi due ore davanti alla Statua
della Vergine. Le Suore Oblate erano alla mia destra. Giulia era venuta ad
inginocchiarsi alla mia sinistra. Mi disse: «
(Apro qui una parentesi importante. Sono le
10.40 del mattino del 29 Agosto. Ho ripreso la continuazione di
quest'esposizione da circa dieci minuti. Prima di mettermi al lavoro, ho
parlato su diversi punti con Giulia al telefono. La prima cosa che lei mi disse
fu: « Padre, dalle 8.25 di stamane
In base al programma prestabilito, dovevo
lasciare
Gabriele, l'abituale fotografo ... della
Vergine da quattro anni a questa parte, cuore che
Senza dirmi niente e per farmi una sorpresa,
verso mezzogiorno e mezzo, senza pranzare, partì in taxi per Kwangju. Era di
ritorno alle quattro meno un quarto davanti alla Vergine. Aveva fatto
sviluppare la pellicola delle foto prese nella mattinata. Me le offrì tutte.
Erano ben riuscite. Io le riguardo sovente. Che sofferenza vedere il volto così
afflitto della Vergine Maria coperto di lacrime di sangue, la tovaglia con la
grande macchia di sangue...
Verso le quattro, cominciò la preparazione
di una ripresa filmata della durata di un'ora. Sono anni che speravo preparare
una simile ripresa filmata. Gabriele, da poco, possiede un apparecchio del
tutto nuovo (Sony-Nicon) per riprese cinematografiche con registratore. I
cristiani del vicinato erano stati avvisati. Si trattava di riprendere le
vedute, per una lunga durata, senza cambiare di posto, del volto e dei vari
posti dove si trovavano seccate le lacrime di sangue. Quanto alle riprese,
avevo spiegato a Gabriele ciò che desideravo. Egli fece il possibile per
accontentarmi. Il più profondo silenzio regnava nella Sala-cappella.
Durante le riprese, furono recitati due
rosari lentamente (in coreano). Alla fine i cristiani recitarono la preghiera
alla Vergine, di S. Bernardo, e l'orazione. E per finire tre strofe di un canto
alla Vergine (nella traduzione in coreano: si tratta del canto che avevo
imparato al noviziato e che avevo così sovente cantato in seguito. E' un canto
fiammingo che ha come titolo: « O Maria,
die daar staat: o Maria tu che sei qui, tu sei buona, io sono cattivo, vuoi
tu guarire la mia povera anima? Io ti canterò (io ti offrirò) un'Ave Maria (E' il ritornello) ». Con
questo canto si conchiudeva l'ora...
NB. Nel 1963, trovandomi con Padre Victor
Miller (maestro dei novizi e direttore - vi erano anche gli studenti di filosofia
- ed io ero professore), avevo insegnato questo canto. Uno dei giovani, poeta,
aveva scritto il testo coreano. Il canto è nel libro dei canti della Chiesa di
Corea.
Se questa ripresa filmata sarà
sufficientemente ben riuscita, farò in modo che venga diffusa in Corea e nel
mondo. Permetterà di recitare il Rosario contemplando il volto in lacrime della
Vergine Maria, di unirsi ai suoi dolori, di riparare con Lei...
Ho già ordinato quaranta copie di questa
ripresa. So già che si esauriranno rapidamente e che si dovrà rifarne altre di
continuo. Io le invierò anche all'estero.
Eravamo una ventina di persone all'inizio
del primo Rosario. Poco a poco altre persone si aggiunsero a noi. Alla fine del
secondo Rosario eravamo circa 45 persone. Regnò sempre il più profondo
silenzio...
Il capo dei cristiani del luogo, su invito
di Giulia, si era inginocchiato davanti, al centro, proprio di fronte alla
Statua. Altri uomini si erano inginocchiati, seduti sui talloni, ai suoi lati.
Dietro le altre persone.
Il capo dei cristiani, di oltre 70 anni di
età, dirigeva la preghiera con gravità tutta orientale. Si avvertiva che era
profondamente emozionato: sono ormai quattro anni che
Ed io pensavo: «
E pensavo ai pochi pastori presenti alla
grotta di Betlehem, ai tre Magi d'Oriente e ai loro servitori, alle poche
persone, tra cui Maria..., presenti presso
E scrissi queste righe ... Le invierò un po'
dovunque, le farò tradurre anche in coreano.
Conto di scrivere pure un resoconto generale
sui « fatti della Vergine che piange a Naju », che possa servire di base per
degli articoli...
Mercoledì, 30 Agosto 1989
Avevo scritto Poco sopra che
Sembra che « qualcosa di ben doloroso » si
prepari per
Il Congresso Eucaristico?...
TESTIMONIANZA 1
Naju: Venerdì 13 e Sabato 14
Ottobre 1989
Venerdì, 13 Ottobre:
In questo giorno, con Padre Louis Bosmans,
Suor Adelina Langlois e Dina You, mi recai in treno a Naju.
Padre Louis Bosmans, attualmente parroco in
Canada, era stato con me nello scolasticato dei Padri Salesiani in Belgio.
Grazie ad un articolo che avevo scritto sulla Vergine che piange a Naju,
apparso sulla rivista mariana Stella
Maris (Stella del mare), egli poté prendere contatto con me.
Egli arrivò da noi il 3 Ottobre, per il
Congresso Eucaristico che si teneva a Séoul dal 5 all'8 Ottobre, e anche per
recarsi con me presso
Suor Adelina Langlois (81 annì), missionaria
in Giappone dal 1949, era arrivata da noi il 29 Settembre. Come ogni anno, era
venuta ad aiutarci nei lavori di ufficio. Io la conoscevo dal 1956.
Dina è una delle nostre Ausiliarie. All'età
di dodici anni, era già stata mia parrocchiana a Noktong, piccolo porto di mare
a cinque minuti di barca dall'isola di Sorokto, l'isola dei lebbrosi. Dal 1979,
lei lavora con noi. Per due volte ha visto le lacrime della Vergine a Naju.
Insieme, lasciammo Seul, in treno, alle 9.05
del mattino. Scesi a Kwangju verso le 13, arrivammo verso le 14 davanti alla
Statua della Vergine a Naju.
Vi erano parecchie persone nella cappella
della Vergine. Avevo appena cominciato a pregare che una religiosa fattasi
vicino mi pregò di parlare della Vergine di Naju a una decina di Coreane che
vivevano negli Stati Uniti ed erano venute per il Congresso Eucarisitco. Mi
appartai con loro in una saletta vicina per spiegare « la storia della statua
»: non sapevano nulla al riguardo, salvo che una statua della Vergine versava
lacrime in Corea.
Lasciarono la cappella della Vergine verso
le 15,
In quel momento, giunse Giulia: era sfinita
per le sofferenze fisiche che sopporta senza posa. Si prestò di buon grado per
le foto sollecitate dai pellegrini.
Recitammo un Rosario in coreano.
Verso le 17, Padre Louis Bosmans, Suor
Adelina ed io ci ritirammo in un'altra sala, vicina alla cappella. E' la sala
dove i pellegrini possono vedere le riprese filmate sulla Vergine che versa
lacrime. In questa sala possono anche riunirsi e consumare i loro pasti.
Noi guardammo la prima ripresa filmata,
quella del Luglio 1985. Pak Lubino, « vero servitore » della Vergine, di
servizio tutti i giorni presso la statua, ci mostrò un film.
Verso le 17.40 essa lasciò la sala, ma
ritornò pochi istanti dopo tutta emozionata, per dirmi: «
Muti, emozionati, ciascuno guardava il volto
della Vergine... Le lacrime colavano lentamente.
Come responsabile della cappella e della
diffusione dei messaggi, presi la statua fra le mani perché ognuno dei presenti
potesse vedere da vicino il volto in lacrime della Vergine.
In quel momento si aggiunsero al nostro
piccolo gruppo due uomini, l'uno cattolico (Pietro Tchwe Tong-Rim) di Kwangju,
l'altro, suo compagno, non cristiano. Tutti e due erano venuti a salutarci.
Pietro Tchwe era emozionatissimo nel vedere
Proposi al gruppo di recitare il Rosario e
invitai Pietro Tchwe a dirigerne la recita. Ciò che egli fece subito. Durante
la recita la sua voce risuonava piena d'emozione. Sembrava farsi forza per
trattenere le lacrime.
Finito il Rosario, i presenti guardarono di
nuovo le lacrime. Erano lacrime ordinarie che colavano e penetravano i
"resti" delle lacrime di sangue, versate il 26 Agosto scorso e
rimaste visibili sul volto, e tutta la statua.
Padre Louis Bosmans, Suor Adelina ed io
dovevarno trovarci almeno per le 19 al convento delle Suore Assunzioniste di
Kwangju! Le lacrime della Vergine ci attardarono. Arrivammo dalle Suore con
un'ora di ritardo. Vi era fra loro
Grande fu l'emozione delle Suore
all'ascoltare il nostro racconto.
Debbo aggiungere un piccolo dettaglio: fu
Pietro Tchwe a condurci con la sua auto dalle Suore. Prima di lasciare la
cappella, egli mi aveva fatto la domanda: « Qual è il senso delle lacrime della
Vergine?... ». Io gli risposi e gli diedi il libretto dei messaggi in coreano e
la brossura sulla Vergine che piange.
Mentre ci portava dalle Suore Assunzioniste,
egli mi raccontò come era venuto a conoscenza della Vergine di Naju. In breve,
ecco ciò che mi disse: « ... Io sono nativo di Naju. Vi ho vissuto prima di
stabilirmi a Kwangju. Sono farmacista e ho una farmacia in questa città. Sono
stato battezzato nel 1981. Sono in relazione con un buon numero di sacerdoti.
Cinque mesi fa un sacerdote coreano della diocesi m'invitò ad andare negli
Stati Uniti con lui. Accettai. Fu lì che per la prima volta intesi parlare
della Vergine di Naju, trovandomi fra coreani cattolici che vivevano negli
Stati Uniti. Al mio ritorno a Kwangju, ne parlai a vari sacerdoti coreani; essi
non sapevano che dirmi ... ! Oggi, sono andato a Mokpo (una grande città a
circa
L'incoraggiai a seguire l'ispirazione dì
testimoniare per
Sabato, 14 Ottobre:
Erano circa le 9.30 del mattino. Fui
chiamato al telefono. Pak Lubino di Naju mi dice: « Padre, a partire dalle 9 di
questa mattina,
Alle 11 precise eravamo tutti e tre davanti
alla statua.
Senza parlare e più emozionati che non il
giorno prima, guardavamo il volto addolorato della Vergine coperto di lacrime
di sangue e la cui espressione era così toccante.
Anche questa volta, presi la statua nelle
mie mani togliendola dalla nicchia dove si trovava. Così ciascuno poteva
guardare da vicino il volto addolorato (non si deve dimenticare che la statua
ha solo
Posi la statua nelle mani di Padre Bosmans.
Furono scattate delle foto di gruppo e con persone singole. Anche una cinepresa
riprese la scena.
Arrivò Giulia. Da ieri, sfinita com'era, non
aveva potuto muoversi. Posi la statua fra le sue mani, aiutandola a sostenerla.
Proposi d'intonare qualche lode alla Vergine.
Intonai per primo: un'aria molto bella, in
fiammingo, che avevo imparato al noviziato:
« Er is een naam... » (C'è un nome ... ). Padre Bosmans cantò con me.
Poi Giulia intonò una melodia che si canta sovente davanti alla statua. Lei
cantò con la sua bella voce, vivamente emozionata. Dagli occhi di tutti i
presenti, ma soprattutto di Giulia sgorgavano lacrime. Il sudore imperlava la
sua fonte. Lei teneva la testa della statua appoggiata contro il suo volto.
Furono cantate varie lodi.
Suggerii di porre l'altare che era altre
volte servito per la celebrazione della Santa Messa, in mezzo alla cappella,
sul davanti. La statua fu posta sull'altare per essere vista bene da tutti i
presenti: si era in otto, di cui tre stranieri.
Noi eravamo inginocchiati davanti alla
statua. Giulia dirigeva la recita del Rosario.
Giunta al quinto mistero doloroso, allorché
lei enunciò con voce chiara: « ... Gesù inchiodato alla croce... », s'arrestò e
il suo corpo si ripiegò sulla destra.
Mi trovavo a circa un metro e mezzo da lei.
Ebbi appena il tempo di rendermi conto di ciò che accadeva e di trattenerle la
testa dallo sbattere per terra. Giulia era entrata in estasi. I presenti la
circondarono.
Padre Bosmans ed io eravamo ognuno ai lati
di Giulia presso la testa. Erano circa le 13.10.
Pensai che Giulia molto probabilmente
avrebbe subito sofferenze atroci dopo una ventina di minuti, come ero stato
testimone il 4 febbraio 1988 e il 29 gennaio 1989: le sofferenze della croce, a
cui, il 29 gennaio 1989, si erano aggiunte le sofferenze del martirio del primo
sacerdote coreano, Sant'Andrea Kim Tae-Kon.
Di fatti, verso le 13.30 - 13.35, Giulia
cominciò a mostrare segni di sofferenza: anche le sue braccia cominciarono a
sistemarsi diritte ai lati, come quelle di Gesù in croce, le sue ginocchia si
rialzarono come quelle di Gesù in croce. Poi, grida di dolore furono emesse.
Per la durata di circa un'ora noi fummo
testimoni di sofferenze atroci. Come descrivere ciò che vedemmo! Il volto di
Giulia contratto per il dolore, la bocca sovente aperta e con senso di
soffocamento sotto l'intensità delle sofferenze, il corpo che si agitava
violentemente, facendo dei sobbalzi in avanti, ma nel nostro caso, il corpo si
spostava verso « l'alto », dalla parte della testa. Questi spostamenti potevano
arrivare fino a 20, 30,
Compresi che Giulia subiva le sofferenze
della Passione, della Crocifissione, del colpo di lancia ecc.
Bisognava costantemente "tenere",
"sostenere" Giulia nei suoi sobbalzi terribili, sfiancanti, nei
movimenti, nelle agitazioni del corpo, causate da tutte le forme di torture che
lei subiva (in seguito, ancora molto indebolita, lei ce ne disse qualcosa).
Varie volte, Padre Bosmans ed io le demmo la
benedizione. Allora supplicai il Padre celeste, il suo Figlio beneamato, lo
Spirito d'amore, il Cuore di Gesù e di Maria, di aver pietà di Giulia e di
ripartire le sue sofferenze fra di noi o almeno di darne una parte a me.
Ma le tremende sofferenze, quasi
insopportabili a vedersi, continuavano...
Mi ricordai allora ciò che Giulia mi aveva
detto ieri sera, allorché con Padre Bosmans ero andato alla sua mansarda, al
primo piano della sua casa, situata a qualche metro dalla Vergine; per congedarci,
benedirla, imporle le mani.
Giulia era distesa senza forze, il volto
sfinito dalle continue sofferenze che sopporta per « unirsi alle sofferenze
della Vergine ».
Le avevo detto: « Pregherò il Signore che mi
dia una parte delle tue sofferenze ». Immediatamente, con voce fioca, mormorò:
« No, Padre, sono io che debbo soffrire e non voi... ». Non ripeté ciò che mi
aveva già detto in passato: « ... Voi, Padre, dovete restare in buona salute
per lavorare per i poveri, per
Invocai pure « Rosalie Put » due o tre
volte, chiedendole di stare presso la sua « sorella Giulia », che stava
soffrendo ciò che lei aveva sofferto per tanti anni.
Chi è Rosalie Put?... La zia della madre di
Padre Bosmans. Era vissuta in Belgio, nella regione chiamata
Padre Bosmans mi disse dopo che anche lui
aveva invocato la zia della mamma, Rosalie Put, per Giulia.
Ritorniamo a Giulia. Lei soffriva da circa
un'ora. Noi eravamo tutti afflitti. Lo si avvertiva, lo si leggeva sul volto,
nell'atteggiamento, nel comportamento di ognuno.
Che fare? Continuare a pregare,
interiormente, per supplicare il Signore di arrestare simili sofferenze. Nel
mezzo di questi sentimenti dolorosi diedi di nuovo la benedizione. Padre
Bosmans fece altrettanto. Fu allora che egli andò a cercare la preghiera degli
esorcismi e la recitò presso di Giulia... Nuova benedizione... Poco dopo,
Giulia, sempre in estasi, fece lentamente un bel segno di croce e congiunse
lentamente le mani. Dopo un momento, staccò le mani, le braccia e le posizionò
un po' staccate dal corpo nella posizione in cui si trovano le braccia della
statua che versa lacrime (Questa statua riproduce
Padre Bosmans, Sr. Adelina, Pak Lubino, una
religiosa coreana (Hwang Anastasia, della Congregazione delle Suore della
Carità, fondata in Giappone da P. Antonio Cavoli, salesiano missionario, morto
più di venti anni fa: avevo conosciuto questa suora in Giappone 38 anni fa),
gli altri presenti, continuavano ad attorniare Giulia con la loro presenza
piena di affetto. Nessuno parlava. Tutti. guardavano Giulia, sperando che il
suo segno di croce, le sue mani giunte, le sue braccia allungate sul fianco
fossero il segno della fine delle sue crudeli, tremende, orribili sofferenze.
Padre Bosmans si chinò sul volto di Giulia e
le disse a bassa voce, come per richiamarla « dalla nostra parte », lei che era
entrata nel mondo spirituale: « Giulia! ». Anch'io feci altrettanto. Poco dopo,
Giulia aprì debolmente gli occhi...
Le domandai dolcemente: « Sono le sofferenze
della croce quelle che hai subìto, non è vero? ».
« Sì! », rispose.
« Tu hai avuto anche molto male al petto, non
è vero? ».
« Sì, molto: colpi di lancia... poi vidi i
Cuori di Gesù e di Maria lacerati. Dopo, provai le sofferenze dei nostri
Martiri di Corea: loro aiuteranno i loro fratelli e sorelle di Corea.
Io le dissi: « Tu hai fatto il segno della
croce; poi hai congiunto le mani, poi hai posto le braccia di lato..., Quando
hai fatto il segno della croce, era forse Gesù che ti ha benedetto? ».
Giulia pensò un po', fece un piccolissimo
cenno del capo che mostrava che non sapeva che dire e poi: « Non so... Mi sono
resa conto che mi si benediceva e allora ho fatto il segno della croce... ».
Il segno della croce di Giulia corrispondeva
alla benedizione che Padre Bosmans ed io le avevamo dato alla fine della sua
estasi e dei suoi supplizi.
Non insistetti. Giulia, spossata per tante
sofferenze, non avrebbe potuto dìre di più.
Raccomandai ai presenti di lasciare Giulia
come era, lì, distesa, presso la statua della Vergine. Avrebbe sofferto troppo
se trasportata in una delle salette attigue alla cappella. Questa lunga «
passione » terminò verso le 14.50 - 14.55.
Noi restammo presso
Ho letto stamane che più Lei moltiplica i
suoi segni più è vicina la sua vittoria, più è vicino il trionfo del suo Figlio
Gesù, più è vicina la sconfitta di Satana.
Più sopra ho dimenticato di dire questo:
allorché la mattina del 14 ottobre, alle
Non sapevamo che dire! Il cuore sentiva il
dolore causato da simili manifestazioni, ma le parole diventavano degli
strumenti d'espressione completamente inutili,. inadeguati...
Nessuno cercava di esprimere ciò che
provava. Saranno le lacrime silenziose che, poco più tardi, accompagneranno i
canti presso
Che dire di più? Io non so...
Oggi è martedì 17 ottobre. Ogni giorno mi
sono mantenuto in contatto con Giulia: soffriva molto. Ogni volta lei mi disse
che
A mezzanotte, cioè alle 24 della notte fra
domenica 15 e lunedì 16 ottobre, Giulio, il marito di Giulia, pregava davanti
alla statua. Egli constatò che
Ancora oggi
Raymond Spies
17 Ottobre 1989
TESTIMONIANZA 2
Venerdì 13 Ottobre 1989:
Sabato 14 Ottobre 1989:
Venerdì 13 Ottobre 1989 e sabato 14 Ottobre
1989 il buon Dio mi ha fatto la grazia di andare a Naju, alla cappella della
Vergine. Vi andai in compagnia di Padre Raymond Spies, del Centro Padre Damiano
di Anyang (Corea del Sud), di Padre Louis Bosmans, belga, parroco a Saint
Godefroy, Gaspésie (Canada), e di Dina You, ausiliaria di Padre Spies per la
sua opera.
Giunti verso le due pomeridiane, c'era
qualche pellegrino che ci fece notare il profumo che si avvertiva davanti alla
cappel la. Poiché c'erano molti fiori attorno alla statua, personalmente e
intenzionalmente, non attribuii importanza a questo profumo. Andavo a Naju in
pellegrinaggio dalla Vergine e non per cercarvi lo straordinario. Andavo per
pregare e per consolare
Giunsero numerosi pellegrini. Io ne notai
parecchi che pregavano con molta devozione. Giulia, la messaggera della
Vergine, era venuta anche lei. Ma non si trattenne e si ritirò in casa sua,
sofferente e molto stanca.
Ed ecco che verso le 5.20 pomeridiane, di
quel 13 ottobre, anniversario dell'ultima apparizione a Fatima, le lacrime
cominciarono a colare dagli occhi della Vergine: esse discendevano sul volto e
fino alle pieghe dell'abito. Io attesto che le ho viste e che le lacrime
colavano ancora allorché, con rincrescimento, dovemmo lasciare quel luogo,
essendo passate le 7 di sera.
Io notai lì un giovane cattolico, studente
di diritto, che vive a Naju. Egli se la cavava abbastanza col francese e mi
rivolse la parola. Sembrava un devoto della Vergine. Mi diceva: « lo vengo a
pregare qui tutti i giorni, al mattino e alla sera ». Io pensavo: « Se il
demonio spinge dei giovani a pregare così
Mi ha colpito anche un altro più anziano.
Giunto verso la fine del pomeriggio, in compagnia di un amico non-cristiano,
raccontò che ritornando da Mokpo si era sentito spinto a venire a Naju, di cui
è nativo, non sapendo che pensare delle lacrime di cui aveva sentito parlare. Ed
ecco che si trovò testimone delle lacrime! Egli era emozionatissimo. Padre
Spies annunciò: « Recitiamo il Rosario! ». E quest'uomo tirò subito fuori di
tasca la sua corona (era un buon segno!) e fu lui che lo guidò con molta pietà.
I due sacerdoti andarono a benedire Giulia
molto sofferente. Le lacrime colavano sempre. Ma dovevamo partire...
L'indomani, sabato, 14 ottobre, ritornammo
da Kwangju verso le 11. Dall'inizio della mattinata
Padre Spies tolse la statua dal posto. Il
cuscinetto era stato attraversato e macchiato. Io toccai questo cuscinetto di
sopra e di sotto: era umido, bagnato dalle lacrime di sangue e di acqua. Lo
certifico davanti a Dio.
Non solamente le lacrime continuavano a
colare, ma il volto della Vergine si era imperlato di sudore che lo rendeva
tutto luccicante.
Nel pomeriggio Giulia venne, sostenuta da
due signore. Pregò, cantò lodi alla Vergine, poi recitò il rosario con voce
ferma. Aveva appena annunciato il quinto mistero doloroso: Gesù inchiodato alla
croce, che si accasciò lentamente.
« Gli abituati all'estasi » portarono subito
dei cuscini. Tutti si pregava in silenzio. Giulia, gli occhi chiusi, era
immobile come una statua.
Dopo un certo tempo, cominciarono i tormenti
della Passione. Giulia si torceva dal dolore, sempre con gli occhi chiusi. Noi
pregavamo... A un dato momento, stese le braccia in croce, come il divin
Crocifisso, la bocca aperta, con il singulto...
Pensai che fosse la fine. Ma no! Lei
ricominciò a gemere, a torcersi. Premeva il suo petto. Perché?... Riceveva il
colpo di lancia al cuore, colpo che Gesù ricevette dopo la sua morte, ma che
Giulia sentì da viva!
Credetti ancora che fosse la fine. Ma no!
Giulia, che era come sollevata sui cuscini, ricadeva pesantemente, si prendeva
la testa fra le mani. Faceva dei bruschi salti, spostandosi verso l'alto. Noi
divinavamo un dolore intenso... Io mi domandavo se Satana non l'assalisse,
perché l'ha già fatto.
Padre Bosmans recitò su di lei le preghiere
dell'esorcismo.
Quando tutte queste torture furono passate,
Giulia, sempre con gli occhi chiusi, fece solennemente un gran segno di croce,
poi domandò: « Si reciti il Rosario davanti alla Vergine ». Ciò che si fece. Ma
lei restò distesa, rotta, senza forze.
Quando poté parlare, Giulia disse a Padre
Spies che alla fine aveva partecipato alle torture dei martiri di Corea e
assicurò che essi avrebbero aiutato
Io vi confesso che vedendo queste lacrime
naturali e queste lacrime di sangue versate dalla Vergine e queste sofferenze
orribili causate a Gesù dai nostri peccati... e alle vittime scelte, Sue
corredentrici, sì!, pensando che i nostri peccati, i miei, ne sono la causa,
sentii il bisogno di convertirmi! Gli altri testimoni parimenti, credo...
E mi dicevo: « Ah! Per questi amanti della
Vergine, per i testimoni dei Suoi dolori, manifestati con le lacrime, se i
sacerdoti che vengono qui potessero celebrare la messa ascoltare le confessioni
in questa cappella, come
Io ho 81 anni (sono nata nel 1908). Sono
professa nella Congregazione di Notre-Dame di Montreal da 61 anni e missionaria
in Giappone da 40 anni.
Ho ormai passato gli anni delle euforie...
Io attesto che questa mia testimonianza è vera.
Adéline Langlois C.N.D.
centro Padre Damiano, Anyang
Congregazione di Notre-Dame
3-55-1, Shimoishihara
Chófu Shi, TOKYO
182, Giappone
Da: MEDJUGORJE-GENOVA n. 21
Marzo-Aprile 1991 pag.19
Messaggio
del 29 gennaio 1991:
«Tu, figlia carissima, affidati interamente
a Me in mezzo alle tue sofferenze. Non importa la tua insufficienza. Io ti amo
sempre di più.
Il mondo si copre di fango e di lordure per
la sua corruzione. L'umanità è avvolta in nubi nere. Il peccato e il male si
diffondono come un cancro. Già la tempesta è in atto. Il mondo è alla vigilia di
grandi pericoli, minacciato di essere trascinato da questa tempesta. Questa è
l'angoscia del mio Cuore di Madre del Cielo.
Vi supplico, seguitemi con coraggio, anche
tra le prove, le violenze, le guerre e le distruzioni. Per i paesi che erano
tanto amati e protetti, l'ora di terribili dolori d'inferno è imminente. Molti
sono quelli che ripudiano Dio con ostinazione.
Corruzione e marciume aumentano nel mondo di
giorno in giorno. Questa è la causa della guerra. le tenebre si infiltrano con
crudele malizia e minuziosa precisione fino nella Chiesa al punto che ormai si
attende l'ora finale per cui sarà necessario versare il sangue della
purificazione.
Se non volete vivere secondo le parole di
Verità, tra poco dovrete passare per la sofferenza... Il tempo concesso da Dio
per la conversione è finito ed è per questo che Io vengo a richiamarvi:
"Vegliate e pregate". Diventate semplici come bimbi. Nessuno conosce
il giorno e l'ora nella quale il Signore verrà, ma, mentre colpisce e abbatte i
suoi nemici e li conduce alla loro rovina, i preparativi per l'instaurazione
del suo Regno proseguono.
E quando il Signore verrà sulle nubi,
dispiegando
ECO n. 90
febbraio 1992 pag 8
Più volte ci sono state chieste notizie
sull’evolversi delle apparizioni di Naju
in Corea, viste favorevolmente da quei vescovi (Eco 83 p. 7).
Riportiamo succintamente quello che scrive Stella Maris (CH - Hauteville,
Svizzera) di gennaio 92, confermando che la statuetta dell’Immacolata versò
spesso lacrime e dal 27 agosto al 28 settembre 1991 tutti i giorni, secondo il
direttore spirituale della veggente stigmatizzata Giulia, P. Spies, il quale ha
contato 593 giorni in cui la statua ha versato lacrime ordinarie e di sangue
dal 1985.
Il 21 aprile, Maria è apparsa a consolare
coloro che, in una specie di cataclisma, si rivolgevano a Lei e diceva loro:
“vi salverete se vivete col Pane disceso dal Cielo e non secondo la carne”. A
questo punto una grande croce si trasforma in ostia luminosa. Poi: “Satana
cerca di far cadere i miei piccoli che si sforzano di seguirmi e di rendere
tremendamente arida la vita dei miei preti e delle anime consacrate; mentre gli
eventi precipitano sono troppi pochi tra essi quelli che mi seguono. Ritornino
nel mio seno così caldo d’amore per pregare con affetto più grande. Accostatevi
all’Eucarestia aprendo il vostro cuore purificato come un tabernacolo capace di
accogliere il Signore, come un palazzo in cui Lui vuole dimorare”.
L’8 maggio, mentre Giulia Le offre un mazzo
di fiori: “Questo gradisco: i cuori pieni d’amore e di sincerità. Anche le cose
più insignificanti, se le farete con amore, saranno di gran peso e
consolazione. Per questo diventate piccoli, per amore, e offrite tutto come
vittime della croce. Vi accorgerete che la via che conduce a Me, è una
scorciatoia senza alcun pericolo... La terra intera prova i dolori del parto:
l’opera della redenzione è sospesa al vuoto e alla superficialità. Voglio
riunire nel mio Cuore infiammato, l’Arca della salvezza più grande
dell’universo, tutti i miei piccoli che brancolano nell’avvilimento, tra lotte
accanite e ingiurie. Occorre che
formiate una catena di anime infiammate d’amore per incendiare il mondo intero.
Il 16 maggio l’Ostia ricevuta da Giulia
durante
Vi amo a tal punto che nascondo la mia
Maestà Divina e mi abbasso sotto le apparenze del Pane. Molti non hanno alcun
riguardo per la mia Presenza Divina e la profanano con i loro sacrilegi. Quanti
si prostrano davanti ai dominatori di questo mondo e quale piccolo numero adora
il Signore del Cielo! Ecco, l’ora si avvicina perchè l’iniquità sorpassa ogni
misura. Pregate, fate penitenza».
Poi parla dell’ostinazione con cui satana
cerca di portare alla perdizione gli uomini con l’intemperanza, l’odio, la
divisione, l’empietà.
«Nelle tenebre che coprono il mondo
accostatevi alla Luce della Bibbia e mettete in pratica le parole di mia Madre,
che si appella a voi da tutte le parti del mondo con apparizioni e con lacrime.
Fate conoscere a tutti “
Da: MEDJUGORJE-GENOVA
N. 44 (MEDJUGORJE-MILANO agosto-settembre 1995 n.100)
La veggente Julia, madre coreana di quattro
figli, il 29 gennaio 1987 ebbe le stigmate e partecipa ai dolori della
passione. Nella cappella dove si recava a pregare, una statua della Vergine
versa lacrime e sangue dal giugno 1985, ed è meta di pellegrinaggi anche
dall’estero. In essa si sono verificati anche miracoli eucaristici.
La domenica 23 ottobre 1994 Julia vide che
la statua della Madonna emanava luce e
«Quante lacrime ho versato,
quanto olio profumato per la salvezza dei miei figli, ma quanti sono tornati a
Me?
Figlia mia, come mai il peccato contamina il
mondo con minacce e pericoli? Le famiglie sono divise, le nazioni si
combattono, gli uomini si uccidono in guerre orribili. In quest’ora dolorosa Io
chiamo il rappresentante del Santo Padre (il Nunzio Apostolico in Corea, Mons.
Giovanni Bulaitis) mediante la tua guida spirituale (il p. Spies, già docente
all’Università di Tokio e attualmente impegnato a servizio dei poveri), perchè
prendiate parte alla lotta decisiva contro Satana, e gridiate ad alta voce i
messaggi di amore del Signore e miei, con coraggio centuplicato, per impedire
all’umanità di costruire una seconda torre di Babele e subire la sorte di
Sodoma e Gomorra.
Nella stessa Chiesa l’apostasia e
l’infedeltà si diffondono in modo allarmante, e a ciò contribuiscono le sette
segrete. Anche molti ecclesiastici trascurano la loro vocazione, accecati dalla
depravazione interiore.
Il mio Cuore materno è colmo di angoscia. Il
Santo Padre geme per
Io lo sostengo sempre con il mio amore di
Madre. Ascoltatelo e pregate per lui.
Vivete una vita consacrata, fate sacrifici;
vedrete una nuova aurora apparire su un mondo nuovo, abbellito e purificato».
Il 24 novembre il Nunzio
giunse nella cappella di Naju con il suo segretario e il p. Spies, presente
Julia con altre persone.
«Vieni
davanti a Me, tenendo la mano del rappresentante del Papa e quella del tuo
padre spirituale».
I tre si inginocchiarono davanti alla statua
della Vergine, ed essa disse:
«Giovanni, ti ringrazio di aver risposto al
mio invito. Tu sei veramente il mio figlio prediletto e privilegiato. Per
questo ti ho invitato in modo speciale come rappresentante del Sovrano
Pontefice, mio figlio maggiore e figlio maggiore della Chiesa. Rimani unito
alla mia umile figlia Julia, che soffre e si considera tanto debole e
insignificante. Aiutala a salvare i miei figli di questo mondo. Io ho chiesto a
Julia di incontrarti perchè la mia voce di amore sia trasmessa con più forza al
mondo intero, con l’approvazione della Chiesa. Ma le persone che le sono
accanto non le danno retta. La mia voce viene soffocata, e il mio Cuore ne
soffre.
Ormai manca poco che tutto vada in rovina.
Non è possibile attendere ancora senza fare niente. Aiutami subito perchè i
miei messaggi siano conosciuti e consolino il Signore presente nell’Eucarestia.
I castighi si avvicinano. Fa’ in modo di
ottenere un’udienza dal Santo Padre per la mia figlia, che ha lasciato tutto
per annunciare il Signore e Me.
Ora Io discendo su tutti voi con il Signore,
il suo amore infinito, la sua tenerezza e la sua luce. Siate in pace!».
In quell’istante un’Ostia,
che si era fatta luminosa, portata dall’Arcangelo san Michele, discese sulla
bocca di Julia.
«Mia cara figlia, un sacerdote in stato di
peccato stava per comunicarsi, ma siccome questa Eucarestia non avrebbe potuto
vivere in questo prete, io ho fatto in modo che fosse rimessa al rappresentante
del Papa e alla tua guida spirituale mediante l’arcangelo san Michele e te
stessa. Prendila subito tra le mani e consegnala a loro».
Rimasi restia per il timore di toccarla -
dice Julia - ma su insistenza della Vergine la presi tra le mani. Era ancora
tanto luminosa che mi fece uscire dai sensi. Quando mi risvegliai, il Nunzio e
p. Spies, con le persone che stavano intorno, guardavano l’Ostia che avevo
nelle mani. Era un’Ostia grande, divisa in due: ne presi una parte nella destra
e la diedi al Nunzio, l’altra nella sinistra e la diedi a p. Spies. Qualche
frammento fu dato in Comunione a sacerdoti presenti mentre le due parti restanti
furono deposte nel piccolo ciborio di p. Spies.
P. Spies informa:
- Le ostie confezionate in Corea da
religiose sono di farina di segala, quindi non sono bianche. Quando apparve
l’Ostia sulla bocca di Julia era bianca come il latte, e il suo spessore parve
ingrossarsi notevolmente, e questo fu osservato dai presenti.
Il significato del fatto miracoloso fu
spiegato dalla Vergine stessa con questo messaggio:
«Troppi sacerdoti celebrano
Egli chiama instancabilmente questi preti in
stato di peccato perchè siano fedeli e rispondano al suo amore. Ma molti
praticano un presunto vangelo rinnovato che non è affatto quello del mio Figlio
Gesù. Così i peccati si moltiplicano e vengono giustificati.
Quale gioia non prova Satana per averli
sedotti! Per questo, miei figli più cari, vi ho fatto sperimentare in questo
luogo la presenza del Signore e mia; perchè siate testimoni eroici del mistero
dell’Eucarestia e lo facciate conoscere al mondo intero.
Aiutateci a salvare le pecore smarrite, vi
prego. Il mistero dell’Eucarestia è il Pane disceso dal Cielo. E’ veramente una
fonte inesauribile e un rimedio di salvezza. Ma solo una piccola minoranza dei
miei figli lo ricevono in modo degno. Se tutti comprendessero che l’Eucarestia
è la stessa Vita, una sorgente di eternità, una manna, un miracolo permanente
non inferiore alla creazione e alla Redenzione, non ci sarebbero tanti figli sulla
via dell’Inferno per l’Eucarestia profanata, oltraggiata, calpestata.
Bisogna dunque che i miei messaggi di amore
siano diffusi con maggior forza nel mondo intero, per accogliere la nuova
Pentecoste del Signore che vive nell’Eucarestia. Voi dovrete soffrire per
propagare i miei messaggi di amore, e i miei richiami di lacrime e di sangue,
ma Io vi condurrò a grande santità. Farò cadere la maschera di errori mediante
le vostre parole, che saranno una spada a due tagli. Allora tutte le
macchinazioni, gli artifici, le calunnie insidiose si dissiperanno come nebbia
al sole.
Non temete. Appoggiatevi a Me con fiducia».
Alcuni temi
Marta Robin: i laici consacrati.
Il sacrificio.
I miei messaggi non sono riferiti
fedelmente.
Coloro che pretendono di rendere
testimonianza a mio Figlio Gesù, mi
causano queste sofferenze.
L’umiltà.
I 14
gradini.
Padronanza di sè.
No alle formalità: vermi dalla bocca.
Tutti i sacerdoti devono accogliere i
messaggi.
Vigliaccheria dei pessimisti: la 3a guerra mondiale potrebbe
sopraggiungere come castigo.
Bisogna che i miei messaggi si diffondano
rapidamente
Padre Gobbi.
Messaggio a tutti i sacerdoti.
Come Satana manovra il cuore della gente.
Confusione nei messaggi: provocata.
Ai sacerdoti: diffondendo i miei messaggi
d’amore e liberandovi dal rosso dragone, aiutatemi a restaurare il Regno del
Signore.
Vittime di sacrificio. Mettere in pratica i
messaggi.
Satana insidia gli uomini celandosi sotto
tutte le apparenze del bene.
Se uno (sacerdote) non accoglie bene le mie parole molti non sfuggiranno al
castigo di Dio.
Comunità Medjugorje-Valtorta
Tel. 019.829371
E-mail: giuseppe.benecchi@tiscali.it