MEDJUGORJE:
I primi 8 anni
SIATE FIERI
DI OGNUNA
DELLE MIE PAROLE
Comunità Medjugorje-Valtorta
a cura di Giuseppe Benecchi
E-mail: giuseppe.benecchi@tiscali.it
Tel. 019.829371
I PRIMI 8 GIORNI DELLE APPARIZIONI
MEDJUGORJE-GENOVA maggio-giugno 1993 n. 51 p. 4
Il 24 giugno 1991 è un mercoledì ed è un giorno di festa nella parrocchia di Medjugorje: si festeggia infatti la natività di San Giovanni Battista. Due ragazze di Bjakoviçi, frazione di Medjugorje, che trascorrono le vacanze dai parenti, stanno passeggiando nel pomeriggio sotto la collina del Podbrdo e parlano fra di loro.
Ivanka Ivankoviç, la più giovane, proveniente da Mostar ove studia nel ginnasio, ha compiuto i 15 anni da qualche giorno, mentre Mirjana Dragiceviç ha compiuto nel marzo i 16 anni, studia a Sarajevo anche lei nel ginnasio e fa la terza classe, corrispondente alla nostra prima liceo.
Ivanka
ha sofferto di recente un grande dolore: ha perduto in aprile la mamma e il
padre lavora in Germania; lei vive con la nonna, il fratello più grande e una
sorella più giovane. Improvvisamente quel pomeriggio Ivanka,
alzando lo sguardo verso la sommità del Podbrdo,
scorge qualcosa di luminoso, e guardando più attentamente vede una figura di
donna appena sollevata dal suolo e dice a Mirjana:
"Guarda
Mirjana, che mai si sarebbe sognata una cosa
del genere, la riprende: "Ma taci! Qualcuno potrebbe udire quello che stai
dicendo. Come può
Le due ragazze preferiscono tornare a casa. Qualcosa deve essere però trapelato, perchè quando più tardi verso sera Milka, la sorella minore di Marija Pavloviç, deve andare a riprendere le pecore che pascolano sulle pendici del Podbrdo, prega Ivanka e Mirjana di accompagnarla.
Percorrono lo stesso sentiero ed ecco che di nuovo Ivanka,
che si è girata a guardare in alto, esclama: "Guardate!
Da: INCONTRI CON VICKA (parte terza)
Vicka: -La prima volta c'erano Mirjana, Ivanka e Milka che sono tutte lì che guardano qualcosa. Io penso che
siano tutte intente a guardare un serpente; allora mi
avvicino e loro mi dicono: "Ecco
Avendo sentito così:
"Ecco
Allora abbiamo deciso di andare là insieme. Tutte e due ci siamo
avvicinati, però arrivati vicino alle altre tre ho visto che Ivan scappava:
siamo arrivati tutte e due insieme, abbiamo visto
Ma per me questo è stato un momento in cui non ho avuto dubbio o paura, ho percepito che era un momento santo, santissimo. In quel momento io sono rimasta nel medesimo posto e non riuscivo ad andare nè avanti nè indietro; qualcosa mi spingeva ad andare avanti, ma io non osai, non avrei voluto di mia iniziativa, avvicinarmi.
Qualcosa di più forte, poi, mi ha fatto trovare vicino alle altre tre,
ad Ivanka, a Mirjana e a Milka. Ma in questo primo momento non vedevo
Esse allora mi dicevano: "Guarda, Vicka,
come
E poi, improvvisamente, io ho sentito che il mio capo è stato come
attirato a guardare esattamente verso il luogo dove guardavano anche Ivanka, Mirjana e Milka, e così ho visto con molta chiarezza
E dopo che anch'io la vedevo chiaramente con loro,
Vicka va avanti tenendo per mano la piccola Milka. Si recano tutti a casa di Marija Pavloviç, la sorella di Milka, che ha 16 anni compiuti ed è una ragazza molto pia.
I primi commenti delle persone a cui raccontano i fatti sono i più vari.
Qualcuno dice: "Forse era un disco volante!". Qualcuno commenta:
"Ma perchè non l'avete afferrata!". E
qualcuno consiglia: "Meglio se taceste, vi prenderanno in giro". Sino
a tarda notte si fa un gran parlare da parte di tutti. I
ragazzi invece sono ancora stravolti, dormono poco e attendono con ansia il
giorno dopo.
Il 25 giugno 1981 quasi tutti i ragazzi devono andare a lavorare nei campi di tabacco, le ore passano lentamente prima di terminare il lavoro. Appena liberi, si organizza il ritorno verso il Podbrdo dove lavoro. Appena liberi, si organizza il ritorno verso il Podbrdo dove era avvenuta l'apparizione del giorno precedente. Solo Milka deve rinunciare perchè sua madre le dà delle faccende da sbrigare e la esorta: "Lascia che vada tua sorella Marija con loro e tu finiscila con questa storia".
Sono circa le sei di sera e i ragazzi si avviano per il sentiero verso il Podbrdo. Sono Vicka (nata il 3-9-1964), Ivanka (21-6-1966), Mirjana (18-3-1965), Ivan (25-5-1965), cui si sono aggiunti Marija Pavloviç (1-4-1965) e Jakov Colo (6-3-1971): un fanciullo di 10 anni, vivace, attento, che è stato subito molto interessato al fatto.
Questi sei ragazzi da quel giorno saranno e resteranno "i veggenti".
Qualcuno va più avanti e Ivanka per prima
esclama: "Guardate
Vicka racconta: "C'era ancora luce e io
riuscivo a vederla bene. Vedevo il suo viso, gli occhi, i capelli, la tunica,
tutto.
La gente che veniva dietro, poichè si erano aggiunte più persone ai veggenti, rimase sbalordita da come i ragazzi correvano su per la collina, sembravano sostenuti da ali.
Vicka racconta: "Io avevo paura, si correva già da 5 minuti circa, ero scalza, ma non portavo alcun graffio nè sui piedi nè sulle gambe, sebbene passassi sui cespugli spinosi.
Quando, affannati, arrivammo a pochi metri dalla Madonna ci sentimmo come sospinti ad inginocchiarci.
Jakov si buttò in ginocchio su un cespuglio spinoso. Si farà male, pensai, invece non riportò neppure un graffio".
Marija all'inizio vedeva solo qualcosa di bianco, ma poco per volta la figura le si fece più chiara e anche lei scorse quello che noi vedevamo.
Anche Jakov gridò: "Vedo anch'io
Ivanka fu la prima a parlare alla Vergine: sua
madre era morta da due mesi e lei le domandò notizie.
I ragazzi intanto pregano, piangono, insieme recitano qualche preghiera, un'Ave Maria, un Padre Nostro. Le persone presenti riferirono poi che quando i ragazzi parlavano non udivano le loro voci. I ragazzi chiedono alla Madonna se tornerà l'indomani e Lei risponde: «Sì, tornerò».
Alla fine
I ragazzi si voltano per tornare, ma
Da: INCONTRI A MEDJUGORJE di p. Svetozar Kraljeviç (ediz. Mursia 1984) p. 22
TERZO GIORNO Il terzo giorno le notizie delle apparizioni si erano diffuse ben oltre Bijakoviçi, e sul Podbrdo si erano riunite un migliaio di persone.
Marinko Ivankoviç, un vicino dei ragazzi e un buon cristiano, si era unito al gruppo, non tanto come veggente, ma come una presenza adulta che fosse loro di aiuto. Il resoconto del terzo giorno è basato principalmente sul racconto degli eventi fatto da Marinko, così come lo ricevette dai veggenti. Egli tiene un diario fedele di questi fatti.
I veggenti decisero di andare insieme a Marinko sul luogo della prima apparizione ai piedi della collina.
In un colloquio con Jakov Colo (il più giovane dei sei veggenti)), il 28 giugno 1981, p. Jozo Zovko gli chiese: "Eravate attirati da qualcosa?".
Jakov: "Abbiamo scorto una luce e poi
Il punto dove
Ecco il resoconto di Marinko, fattomi il 13 luglio 1983.
"Ivan e Jakov arrivarono per primi, seguiti dalle ragazze e da me; ci fermammo un po' più in alto del punto dove stava Ivan, che osservavo con grande attenzione. Per qualche secondo mi sembrò uno in cerca di qualcosa che aveva perso. All'improvviso si mise a correre in direzione nord-est. Quando mi volsi verso le ragazze mi accorsi che erano scomparse, poi li vidi in ginocchio davanti ad una roccia circondata di cespugli. Ho chiesto: -E' lì?. -Sì, risposero. Il loro atteggiamento mi convinse. Ero con loro per la prima volta e mi sono reso conto che veramente qualcosa accadeva".
I veggenti fecero delle domande alla Madonna: alcune di carattere privato e altre sul significato della sua visita.
Avevano portato dell'acqua benedetta e Vicka
asperse l'apparizione dicendo: "Se sei
I veggenti raccontarono più tardi che Maria, a questa prova, sorrise. Interpretarono il suo sorriso come espressione della gioia per la loro fede nella sua presenza.
Mirjana s'informò del nonno morto l'anno prima.
La madre di Ivanka era morta all'ospedale
senza nessun familiare al suo capezzale. Ivanka volle
sapere se aveva lasciato un messaggio ai suoi figli.
Ivanka pose anche una domanda che era stata preparata da Marinko: "Perchè è venuta qui? Che cosa vuole?".
«Ritornerò nel luogo dove mi avete visto la prima volta. Andate nella pace di Dio». Poi scomparve e i ragazzi continuarono a vedere la luce e le stelle come in piena notte, benchè fosse ancora chiaro.
L'impressione dei veggenti e della gente del popolo fu profonda, sia sul
piano emotivo che religioso. Ognuno voleva avvicinarsi il più possibile al
luogo dell'apparizione. Il calore e la calca erano insopportabili per i
ragazzi, tanto che Ivanka, Mirjana
e Vicka svennero più volte. Si dovette far largo tra
la folla per rianimarle. La visione durò circa trenta minuti; dopo dieci minuti
Secondo il racconto di Marinko, alla fine dell'apparizione erano due o tremila persone che cominciarono a lasciare il luogo. Si dovettero aiutare i veggenti a scendere dalla collina. Marija, più sicura, camminava con alcune donne.
All'improvviso, a metà strada, lasciò il gruppo correndo verso sinistra.
Cadde in ginocchio e disse: "Ecco
QUARTO GIORNO Sabato 27 giugno, sabato. Le autorità della
amministrazione locale di Çitluk, che avevano
incominciato ad interessarsi dell'accaduto,
convocarono i ragazzi per un interrogatorio il
pomeriggio di quello stesso giorno. I ragazzi confermarono senza
incertezze di avere visto
Quel giorno era di servizio come medico generico il dottor Ante Vujeviç. Ivan Dragiceviç fu esaminato per primo e fu trattenuto per un po' più di un'ora nello studio del medico. Poi toccò a Vicka. Ormai l'ora dell'apparizione si avvicinava e i ragazzi volevano andarsene. Vicka non fu esaminata a lungo e alle sei meno un quarto presero il taxi, fatta eccezione per Ivan che fu riaccompagnato da qualcuno della sua famiglia.
Il dottor Vujeviç non trovò nulla di anormale ma aggiunse: "Non è di mia competenza".
Non voleva essere coinvolto in una inchiesta sulle apparizioni perchè i ragazzi erano circondati dall'affetto e dall'appoggio della popolazione. Aggiunse: "Non voglio passare per ateo, o qualcosa del genere, agli occhi della gente. La mia opinione è personale e resterà personale".
Il quarto giorno i veggenti furono divisi in tre gruppi:
1) Marija e Jakov. 2) Ivanka, Mirjana e Vicka. 3) Ivan, che non venne.
Marinko Ivankoviç e Matè Pavloviç, un altro vicino, vollero mettere alla prova i ragazzi e verificare la loro visione.
Marija, Jakov e Ivan
(che poi però non venne) dovevano aspettare
Ivanka, Mirjana e Vicka andarono a porsi sulla collina dove
Marija ed Jakov
videro prima una luce e poi
Matè andò a riferire agli altri
ragazzi; la folla era così numerosa che era impossibile per i veggenti vedersi
l'un l'altro. Ivanka, Mirjana
e Vicka aspettavano nel punto stabilito, sperando che
All'improvviso i ragazzi caddero in ginocchio e la folla seppe che
qualcosa stava accadendo. La gente spingeva e si accalcava intorno a loro verso
il luogo dove pensava si trovasse
I veggenti notarono chiaramente la gente che calpestava il velo della Madonna e, con le lacrime agli occhi, continuavano a chiedere di scostarsi.
Ecco le domande che i ragazzi fecero e le risposte che ricevettero in
questo quarto giorno dall'inizio delle apparizioni. Innanzitutto Vicka chiese alla Madonna di provare a tutta la folla che
Lei era davvero presente.
Mirjana era rattristata da certe insinuazioni fatte dai presenti e che la prendevano particolarmente di mira. I veggenti erano tacciati di essere drogati o epilettici. Quando partecipò alla Madonna la sua preoccupazione Ella le rispose: «Ci sono sempre state ingiustizie nel. mondo e ce ne saranno sempre. Non te ne preoccupare».
Ivanka chiese alla Madonna il suo nome. Lei rispose: «Io sono la santa Vergine Maria».
Quel giorno, poco prima, Marinko aveva chiesto a padre Jozo
Zovko, parroco della chiesa, se avesse delle domande
da porre alla Madonna. Il prete non aveva nulla da chiedere per sè, ma voleva sapere se
Quando
Tutti infine lasciarono la collina. Quando erano a metà strada dalle
case del paese
Ecco la testimonianza di Marinko:
"C'era una folla enorme; cinque o sei di noi stavano con i veggenti per essere loro di aiuto, me ne ricordo molto bene; all'improvviso si staccarono da noi e gridarono: -EccoLa! Allora noi abbiamo fatto un cerchio intorno a loro per impedire alla gente di pressarli come era accaduto prima.
Ai ragazzi durante questa visione disse: «Siete i miei angeli, i miei cari angeli». Promise di ritornare il giorno dopo alla stessa ora e nello stesso luogo. Le sue ultime parole furono: «Andate nella pace di Dio»".
Ivan non si era recato sulla collina, quel giorno. I suoi genitori, preoccupati, gli avevano chiesto di restare a casa. Avevano infatti paura, visto che così tanta gente cominciava ad interessarsi a loro.
Al momento delle apparizioni,
Ivan fece qualche passo fuori del paese e
La madre di Ivan, di fronte alla tristezza e al dispiacere del figlio, gli promise: «Non ti impedirò più di andare».
QUINTO GIORNO Il quinto giorno era domenica. Il sole splendeva e la notizia dell'apparizione si era diffusa in tutta la regione. La gente delle parrocchie e dei paesi vicini era venuta per essere testimone dell'evento. Si erano radunate più di quindicimila persone.
I veggenti giunsero sul luogo delle apparizioni poco dopo le diciotto.
Le giornate erano lunghe e il sole ancora alto. Faceva caldo. Una persona del
paese registrò tutto ciò che fu detto. Riportiamo quindi qui la conversazione
esatta che i ragazzi ebbero con
«La fede e il rispetto per Me». I Ragazzi: «Madonna cara, che cosa desideri per i nostri preti?». «Che credano fermamente».
I Ragazzi: «Madonna cara, perchè non appari nella chiesa così che tutti ti vedano?».
«Siano benedetti coloro che non vedono eppure credono».
I Ragazzi: «Madonna cara, quando ritornerai?»
I Ragazzi: «Madonna cara, che cosa chiedi a questa gente riunita qui?». Fu un momento importante quello che i veggenti riferirono circa l'atteggiamento della Vergine verso i presenti. Ella guardò la folla e sorrise. «Che credano come se avessero visto».
I Ragazzi: «Scompare, se ne è andata». Questa conversazione si svolse tra le diciotto e trenta e le diciotto e quaranta. Vicka: «Preghiamo ancora; non ha detto niente». (Voleva dire: non ci ha detto: "Andate nella pace di Dio").
Recitarono due Padre Nostro, due Ave Maria e due Gloria.
I Ragazzi: «Eccola di nuovo. Cantiamo una canzone». Marija intonò: «Maria, Maria quanto sei bella». «Miei angeli, miei cari angeli!».
I Ragazzi: «Madonna cara, cosa vuoi da questa gente?». «Che quelli che non mi vedono credano nello stesso modo di voi sei che mi vedete».
I Ragazzi: «Madonna cara, ci lascerai un segno sulla terra per convincere tutta questa gente che non siamo bugiardi, e che, con te, non recitiamo?». «Andate nella pace di Dio!».
I Ragazzi: «Se ne è andata, una luce la segue. Se ne è andata». I ragazzi intonarono un canto religioso croato molto noto: "Sred te se pecine, Marijo, o Marijo, Kriste! Utvoje ime".
SESTO GIORNO Lunedì. I veggenti furono nuovamente convocati dalle autorità a Çitluk e da lì condotti a Mostar, nel vecchio ospedale, presso il reparto di neuro-psichiatria, per essere esaminati da uno psichiatra con l'intento di metter fine a tutti gli 'stupidi' avvenimenti di cui erano protagonisti. Si sperava che i veggenti sarebbero stati dichiarati malati, folli, ingannati o soggiogati da qualcosa. Furono sottoposti a tutti i tipi di esami e risposero con sicurezza e senza timore a tutte le domande: infine il dottor Mulija Dzudza li dichiarò normali. La sera stessa i veggenti tornarono a casa e sulla collina ebbero una nuova apparizione.
La giornata era calda e soleggiata. Erano le 18,19. I veggenti pregavano con la gente recitando il Padre Nostro, l'Ave Maria, il Gloria e cantavano "Sre te se pecine, Marijo, o Marijo". Alle 18,26 esatte i ragazzi con i presenti cantavano «Kriste! Utvoje ime».
Grgo Kozina, uno del
paese, registrava le conversazioni dei ragazzi con
I Ragazzi: «Madonna cara, sei contenta di tutta questa gente che è qui?». I Ragazzi: «Sorride, è contenta». «Madonna cara, per quanti giorni ancora verrai a trovarci?». «Per tutto il tempo che vorrete».
«Madonna cara, ci lascerai un segno?».
«Ritornerò domani».
«Madonna cara, cosa vuoi da questa gente?».
«Non c'è che un Dio ed una fede, credete con fermezza».
«Sapremo sopportare? Molti ci perseguitano per ciò che vediamo».
«Siete i miei angeli».
«Madonna cara, quale è il tuo desiderio?»
«Che abbiate una fede salda e confidiate in Me».
«Madonna cara, questa signora può toccarti?».
La signora in questione era la dottoressa Darinka Glamuzina inviata da Çitluk per osservare ciò che accadeva sulla collina.
I Ragazzi: «La sta toccando; se ne è andata». I ragazzi, poi, continuano a cantare con la gente: "Sred te se pecino, Marijo, o Marijo".
I Ragazzi: «La luce, la luce, eccola, eccola».
I Ragazzi: «Madonna cara, un giorno questo bambino, Danijel,
potrà parlare? Fai un miracolo, così che tutti ci credano. Questa gente ti ama
molto. Madonna cara, fai un miracolo».
I Ragazzi: «Madonna cara, dì qualcosa».
Grgo Kozina: «Sta ancora guardando il bambino?». I Ragazzi: «Guarda il bambino muto. Cara Madonna, dì qualcosa, te lo chiediamo, dicci qualcosa, Madonna cara». «Che essi (i genitori di Danijel) credano fermamente che sarà guarito. Andate nella pace di Dio».
I Ragazzi: «Ecco se n'è andata. Guardate la luce».
SETTIMO GIORNO: Visione a Cerno.
Colloquio (non letterale) tra i ragazzi e padre Jozo Zovko.
Jozo: «Ivanka, dicci cosa è successo oggi».
Ivanka: «Abbiamo cominciato col recitare le nostre solite preghiere, e ad un tratto ho dato uno sguardo alla collina (visibile anche da Cerno, dove due assistenti sociali avevano portato in gita, al ritorno dalle cascate di Kravica, i veggenti fino all'ora abituale della apparizione). C'era una grande luce. La gente era tutta immersa nella luce e la luce veniva verso di noi. Anche le due signore (le assistenti sociali) la videro.
Ho chiesto: "Vedete la luce?". Dissero: "La vediamo". Ho continuato a guardare, ci siamo inginocchiati ed abbiamo pregato».
Jozo: «Mirjana, di
che cosa hai parlato con
Mirjana: «Le ho chiesto se era dispiaciuta che non fossimo sulla collina e che fossimo andati altrove. Rispose che non aveva importanza».
Jozo: «Ma dove eravate allora?».
Mirjana: «A Cerno. Abbiamo lasciato un segno nel punto dove eravamo. Poi Le abbiamo chiesto se Le sarebbe dispiaciuto se non fossimo più tornati sulla collina, ma ci fossimo recati in Chiesa. In un certo senso ha esitato, quando le abbiamo posto questa domanda, poi ci ha risposto che non se ne sarebbe dispiaciuta».
Ivanka: «Verrà alla stessa ora».
Jozo: «Avete posto le mie domande?».
Ivanka: «Verrà alla stessa ora».
Jozo: «Avete posto le mie domande?».
Mirjana: «No, non le avevamo prese con noi,
stavamo mangiando quando Vicka ha detto che la
polizia sarebbe venuta e che saremmo andati in un altro luogo per vedere se
siamo sbrigati e siamo partiti».
Ivanka: «Abbiamo chiesto se
Mirjana: «Ha detto "Andate nella pace di Dio"».
Jakov: «Ha detto anche "Miei angeli"». Quando le abbiamo chiesto se le sarebbe dispiaciuto apparirci in Chiesa ha detto: "No, miei angeli"».
Mirjana: «Ci ha guardato a lungo come...» (La voce di Mirjana registrata indica l'atteggiamento d'una madre amorosa e disarmata che guarda un figlio gravemente malato).
Jozo: «Cosa avete detto alla gente sulla collina?».
Tutti: «Non siamo andati sulla collina».
Ivanka: «Eravamo a Cerno, non eravamo sulla collina».
Jozo: «Come mai eravate là mentre la gente era qui?».
Vicka: «Perchè è venuta
un'ispezione per portarci in un altro luogo e vedere se
Jozo: «Voi volete che la gente venga in Chiesa?». Tutti: «Sì».
Jozo: «E se non vengono in Chiesa?». Vicka: «Va bene lo stesso. Preferiamo essere solo noi sei, padre. Preferiamo che non venga nessuno. Sarebbe meglio per noi, ne sono sicura».
Jozo: «Ma
Mirjana: «Penso per noi e per la gente. Per fortificare la
fede della gente.
La decisione di parlare del messaggio della Vergine a tutti quelli che avrebbero incontrato fu la conclusione di questo dialogo.
OTTAVO GIORNO In un’intervista del 19 agosto 1983 padre Jozo mi parlò del primo segno che l'aveva convinto dell'autenticità delle apparizioni e che considerava un segno inviato da Dio.
Riportiamo il suo racconto. «... Durante la giornata la polizia si mise
a cercare i ragazzi per arrestarli, visto che le assistenti sociali avevano
fallito. Vennero a domandare dove erano e, saputo che erano nei campi, si
lanciarono al loro inseguimento, ma essi fuggirono verso
Sentivo che era urgente che esprimessi un giudizio, assumessi una posizione davanti alla gente, ai frati, alle suore, ed a tutti i cristiani.
... Ero solo in Chiesa ed ecco, di scatto, accadde in me una specie di rivelazione, udii nella preghiera una voce che diceva: "Esci e proteggi i ragazzi". Io lasciai là la mia Bibbia ed il mio Breviario, feci una genuflessione e senza riflettere uscii.
Avevo ancora la mano sulla porta quando vidi correre verso di me i ragazzi che cercavano di sfuggire alla polizia.
- La polizia ci insegue, ci nasconda - mi dissero. Piangevano. C'era con loro Ana, la sorella di Vicka. Allora abbracciai i ragazzi e li condussi nel presbiterio, in una stanza vuota, e li chiusi dentro a chiave. Poco dopo la polizia arrivò di corsa e mi chiese: - Avete visto i ragazzi?
- Sì, li ho visti, - risposi; e quelli continuarono a correre verso Bijakoviçi per prenderli.
Una volta allontanatasi la polizia, sono tornato dai ragazzi ed abbiamo parlato. Li pregai di non lasciare il presbiterio per maggior sicurezza, ed è così che ebbero la loro prima visione in quel luogo».
Più tardi nel pomeriggio si annunciò ai pellegrini che in Chiesa si
sarebbe celebrata una Messa.
Così, verso le diciassette, padre Jozo domandò a padre Cuvalo,
vicario della parrocchia, di guidare la preghiera del Rosario in Chiesa e di
prepararsi per
Padre Jozo, a proposito di questa prima Messa, mi ha detto: «C'era così tanta gente in Chiesa da non riuscire a stendere le braccia per dire: "Il Signore sia con voi". Era materialmente impossibile. Nell’omelia ho chiesto alla folla di pregare e digiunare per chiedere a Dio il suo aiuto per tutto quello che accadeva nella parrocchia. Tutta la gente ha risposto alla mia richiesta con una parola di promessa: "Lo faremo"».
I veggenti
Ivan Dragiceviç, nato il 25 maggio 1965
Apparizione quotidiana a Boston, dove risiede.
Sposato con Laureen Murphy di Boston il 23
ottobre 1995. Figli: Cristina, Daniele e Mikaela,
nata il 15 gennaio
Ivanka Ivankoviç, nata il 21 giugno 1966
Apparizione al 25 giugno di ogni anno dal 7 maggio 1985.
Sposata il 28 dicembre
Jakov Colo, nato il 6 marzo 1971.
Apparizione al 25 dicembre di ogni anno dal 1998 (12 settembre).
Sposato (11 aprile
Marija Pavloviç, nata l'1 aprile 1965
Apparizione al 25 di ogni mese dal 1 marzo 1984.
Abita con la famiglia a Monza. Sposata con il medico Paolo Lunetti l'8 settembre 1993; figli: Michele Maria, 14 luglio 1994 ; Francesco Maria (24 gennaio 1996); Marco Maria (sabato 19 luglio 1997).
Mirjana Dragiceviç-Soldo, nata 18 marzo 1965
Apparizione al 18 marzo di ogni anno dal Natale 1982 e il 2 d'ogni mese (la prima il 2 agosto 1987) a Sarajevo o a Medjugorje in casa della zia dalla quale viene spesso.
Vicka Ivankoviç-Miatoviç, nata il 3 settembre 1964
Apparizione quotidiana a Medjugorje.
Sposata il 26 gennaio 2002 con Mario Miatoviç, croato di 37 anni, collaboratore di P. Slavko, di cui porta avanti l'opera nella "Casa della Madre" per orfani e giovani madri a Medjugorje. Figli: Maria e un altro in arrivo.
Locuzioni interiori e veggenti nel cuore:
Jelena Vasilj, nata
a Medjugorje il 14.5.1972, si è sposata con
Massimiliano Valente il 24 agosto
Marjana Vasilj, sposata (aprile 1994) con Mario Juricic', tassista a Çitluk.